Le 500 in abito firmato
All'inizio degli anni Sessanta incominciò lo strepitoso successo agonistico delle 500. Non diventò
famosa per le prestazioni, ma per la carica di simpatia che portò nelle gare, dove fu massiccia la sua presenza
nelle mani di un piccolo esercito di piloti. Fu la stessa Fiat la prima a dare alla vettura una connotazione sportiva.
L'operazione fu finalizzata alla ricerca di una migliore immagine del prodotto di serie. I risultati sportivi arrivarono
sin dal debutto alla 500Km di Hockenheim. I primi quattro posti ottenuti furono sfruttati per una intensa campagna
pubblicitaria.
Alla fine del 1957 la Abarth presentò la sua prima versione elaborata della Nuova 500. Si trattò di un esemplare
modificato soprattutto nella carrozzeria, eseguita in tinta bicolore e arricchita di accessori cromati. La meccanica
fu modificata di poco: la cilindrata rimase di 479cc e l'aumento di potenza fu ottenuto attraverso la modifica della testata.
Dagli originali 13Cv si passò a 20Cv mentre la velocità massima salì a 100 Km/h. La prima versione Abarth non
fu un successo e ne furono crostruite pochissime. Nel 1958 venne presentata la seconda versione Abarth ma anche questa non
ebbe una sorte migliore della sorella a causa della compresenza dalla Fiat 500 Sport. Il sogno di Carlo Abarth di realizzare una
vettura sportiva derivata dalla 500 si concretizzò molto tempo dopo, nel 1963, con la presentazione della 595. La nuova vettura
fu una piacevole sorpresa per coloro che la utilizzarono nel traffico cittadio.
La Abarth 595 si differenziava dalla Fiat 500
per la mascherina, per le scritte distintive e per il motore potenziato, la cui coppa dell'olio alettata sporgeva sotto il
fascione posteriore, accanto alla marmitta a due tubi. La vera novità erano i due cilindri fusi in un corpo unico in
ghisa speciale; anche i pistoni e l'albero a camme erano nuovi, mentre l'albero motore, le bielle, le valvole e i condotti
di scarico erano ottenuti per lavorazione degli originali. Era stato aggiunto un carburatore Solex C28 PBJ. Nel 1964 le prestazioni
della 595 Abarth furono migliorate in una versione prevista per l'impiego agonistico: la 595 SS. Le modifiche apportate consentirono
di ottenere altri 5 Cv in più di potenza. Sul piano estetico il cambiamento più evidente furono i due ganci
in gomma che sostituivano la serratura centrale del cofano motore. Poco dopo Carlo Abarth introdusse sul mercato la Fiat
Abarth 695 che, grazie alla maggior cilindrata, interpretò ancor meglio il ruolo di sportiva cittadina.
Per acquistare
una 695 ci volevano ben 640.000 lire. A novembre dello stesso anno arrivò la 695 SS, una versione destinata alle corse.
Il motore aveva una potenza di 38 Cv in grado di raggiungere una velocità massima di 140 Km/h.
Dal punto di vista estetico
fece la comparsa uno speciale tettuccio in plastica destinato a migliorare l'aerodinamica. L'accessorio costava 75.000 lire se
montato al momento dell'acquisto della vettura o 145.000 lire se chiesto a parte. Il prezzo della 695 SS era di 695.000 lire.
Non passò un anno che fu affiancata all'ultima versione la 695 SS assetto corsa. Presentata nel 1965 la nuova Abarth era
riconoscibile per i passaruota allargati e il camberaggio fortemente negativo delle ruote posteriori. Le carreggiate erano state
allargate e le sospensioni abbassate.
Nel 1965 fu anche l'anno della presentazione della Nuova 500 F e naturalmente anche le Abarth
si adeguarono alla nuova carrozzeria con le porte controvento. Con il tempo le versioni Abarth della fiat 500 cambiarono
in conformità al modello di serie. La carriera delle Abarth ebbe fine nel 1971.
Due abili carrozzieri/meccanici oltre a Abarth furono i fratelli Giannini. La loro specialità era la trasformazione di vetture
di serie, principalmente Fiat, e la costruzione di prototipi sportivi e da competizione. Nel 1963 fu presentata la 500 Tv con 27 Cv
che consentiv di raggiungere i 120 Km/h.
Oltre alle modifiche di meccanica, la vettura presentava varianti
di carrozzeria: una banda colorata alta tre dita correva dalla maniglia della portiera su tutta la fiancata sottolineata da profili
cromati, i paraurti erano dotati di rostri, le ruote avevano feritoie di ventilazione e infine la caratteristica estetica
era completata dalla mascherina e dalle scritte distintive. Poco dopo seguì la 590 Gt con allestimenti simili e cilindrata
di 586 cc. Questi modelli furono prodotti in quantità ridotte (circa 2 al giorno). Nel 1965 divennero operativi nuovi
stabilimenti e furono perfezionati importanti accordi con alcuni concessionari. In questo modo si ampliò la produzione
delle vetture; i modelli di punta rimasero la 500 Tv e la 590 Gt alle quali furono affiancate le rispettive versioni Special.
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