PARROCCHIA

DEI SANTI SEBASTIANO E ANTONIO DI PADOVA

CHIESA S. ANTONIO

‑ SCARCELLI -

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- Gruppo Rinnovamento nello Spirito, S. Antonio, Scarcelli.-

Anno Sociale 2004/2005

 

        

DISCESE AGLI INFERI

 

Gesù pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, infatti accettò la condizione di uomo (Filippesi  2,6 ) e si addossò tutti i peccati del mondo. L’amore che Dio ha per l’umanità è talmente grande e forte da sacrificare suo figlio per tutti. Per quanto credenti non si può mai arrivare a capire questo gesto di immensa grandezza, Gesù muore scende agli inferi per portare la luce di resurrezione anche nel buio più profondo, scende agli inferi come salvatore delle anime dove si trovano prigionieri e in attesa. Portando l’annuncio della buona novella anche ai morti, Cristo scese nella profondità affinché udissero la voce del Figlio di Dio e ascoltandola vivessero. Gesù scende negli inferi o nel così detto scèol, non per liberare i dannati, ma per coloro che erano giusti e l’avevano preceduto. Scendendo agli inferi Egli compie la fase ultima della sua missione, quella cioè, di estendere la sua salvezza a tutti gli uomini anche dei tempi passati. Così il terzo giorno risuscita, sconfiggendo il demonio e la morte; ascende al cielo per aprire tutte le porte del Paradiso e poter far partecipare i santi alla sua gloria. Fu soggetto alla morte per breve tempo, ma poi Gesù risuscitò trionfante per non morire mai più e per ascendere al cielo nella gloria. Il terzo giorno, dopo quella morte, è avvenuto qualcosa mai accaduta prima nella storia del mondo e che ha cambiato l’intera esistenza del genere umano. I discepoli che si recarono al sepolcro, trovarono la tomba vuota e le bende che lo avvolgevano per terra. (Gv 20, 1-10 )

Si realizza ed ha pieno compimento ciò che era stato preannunziato nelle scritture; è da qui che ha inizio un nuovo tempo. I discepoli comprendono che non si tratta di opera umana, né tanto meno che Gesù sia ritornato in vita come Lazzaro, ma è avvenuto veramente qualcosa di speciale, di ciò avranno conferma quando Gesù apparirà loro; sarà allora che comprenderanno di essere i primi testimoni della morte e risurrezione di Cristo, il Signore. Certo nel vedere Gesù i discepoli subito provarono paura, ma nello stesso tempo gioia, stupore e dubbi, tanto che Gesù deve mostrare loro di non essere un fantasma ( Lc 24,36-43 ) e di essere lo stesso Gesù che ha subito la passione, infatti mostra loro i segni dei chiodi. Il suo corpo però, ora è un corpo glorioso divino come dice S. Paolo nella 1 Cor. 15,35-50, e un uomo celeste; tutto ciò non si può spiegare umanamente, poiché è un mistero di fede, possiamo solo dire che quello che è avvenuto è stato opera della SS. Trinità, dove si è compiuta la forza del Padre, la grandezza del Figlio, l’opera dello Spirito Santo. Questa opera di risurrezione e la conferma di tutto ciò che Gesù ha insegnato e fatto durante la sua vita terrena, questa è stata l’opera definitiva della sua autorità divina, Gesù così ha portato a compimento le promesse dell’A.T.

Con la sua risurrezione Egli dà ai credenti, il dono dello Spirito Santo, l’adozione a figli di Dio e nello stesso tempo la certezza di una vita eterna anche per noi ( Rm 8,11), perché come dice           S. Paolo: ” se lo Spirito di colui che ha risuscitato Cristo dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti, darà la vita anche ai vostri corpi mortali, per mezzo del suo Spirito che abita in voi”. A noi non resta che come i discepoli andare ad annunciare a tutti che Gesù è risorto veramente e vive in mezzo a noi come lui stesso disse: fino alla fine dei tempi ( Mt 28,19-20 ).

Gesù vuole che ogni cristiano diventi un apostolo, un testimone: “ guai a me se non predicassi il vangelo” ( 1Cor 9,16 ). E quanto più è lontana la meta, tanto più è difficile la missione, e tanto più è urgente lasciarsi infiammare dall’amore per lui e confessare il suo nome.

 

Egli è il Cristo, il Figlio del Dio vivo.

E’ colui che rivela il Dio invisibile.

E’ il primogenito di ogni creatura.

E’ il fondamento dell’intera creazione.

E’ il maestro dell’umanità, è il suo redentore.

E’ nato, è morto ed è risorto per ogni uomo.

E’ il centro della storia e del mondo.

E’ colui che ci conosce e ci ama.

E’ il compagno e l’amico della nostra vita.

E’ l’uomo del dolore e della speranza.

E’ colui che viene per condurre l’umanità in cielo.

E’ la speranza nella pienezza eterna dell’esistenza.

E’ la fonte di ogni gioia.

E’ la luce, la via, la verità, la vita.

E’ il pane del cielo, e la fonte d’acqua viva per saziare la nostra fame e la nostra sete.

E’ il pastore, la nostra guida, il nostro esempio.

E’ il nostro conforto e il nostro fratello.

E’ colui che perdona i peccati.

 

 

-         Gesù Cristo -  dobbiamo ripetere il suo nome annunziarlo a tutti.

 

Egli è l’alfa e l’omega, il principio e la fine, il primo e l’ultimo.

E’ il re della nuova creazione.

E’ il segreto della storia.

E’ il ponte fra la terra e il cielo.

E’ l’Eterno, l’Infinito.

 

Lo sguardo deve essere sempre rivolto verso la fonte  di ogni beatitudine - Gesù Cristo -.

Il grido di Pasqua, il perenne annuncio, la parola che risuona su tutta la terra per tutti i secoli dei secoli.

 

 

 

 

Gentiluomo Maria