PARROCCHIA

DEI SANTI SEBASTIANO E ANTONIO DI PADOVA

CHIESA S. ANTONIO

‑ SCARCELLI -

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Anno Sociale 2004/2005

CATECHESI FAMIGLIE  -  SABATO ORE 19:00

 

 

 

Il Frutto dello Spirito è .......

      

 

Al gruppo Rinnovamento nello Spirito Santo insieme alla Comunità di Cavaliere e ai vari Ministeri è stato affidato il compito di svolgere alcuni insegnamenti sul Frutto dello Spirito e a noi, come Gruppo Famiglie, di concludere questo cammino di fede che questa settimana ha portato la Parola di Dio nei vari quartieri del nostro paese, per prepararci al grande evento della Pentecoste.

Nella lettera ai Galati, cap. 6 vers.7, l'apostolo Paolo ricorda una legge della natura: raccogliamo quello che seminiamo. Le cose che pensiamo, che diciamo, che facciamo sono semi da cui prima o poi nasceranno i frutti: se abbiamo seminato bene avremo buoni frutti, se i semi sono cattivi anche i frutti saranno cattivi.

Con queste parole l'apostolo Paolo ci esorta a fare il bene, a scegliere con cura i semi che daranno frutti non marci, ma belli ed integri.

Il contadino ci insegna che, prima della semina, bisogna arare e concimare il terreno, pulirlo da erbacce, irrigarlo nei periodi estivi e, quando nascono le piantine, occorre curarle con amore sin da quando sono piccoline; lo stesso bisogna fare con la nostra mente e il nostro cuore: nutrirli con i semi del bene, che si trovano solo nella Parola e negli insegnamenti di Dio.

Nella lettera ai Galati, cap. 5 nei versetti 19 - 22, l'Apostolo Paolo contrappone alle opere della carne un quadro dettagliato di virtù, che egli chiama "Il Frutto dello Spirito Importante è conoscere quali sono i frutti dello Spirito che rappresentano il bene per poterli contrapporre alle opere della carne, che raffigurano il male.

Nelle novene precedenti i vari relatori hanno illustrato dettagliatamente qual è il Frutto dello Spirito da contrapporre al male: il primo è l'amore, che comprende virtualmente: la gioia, la benevolenza, la pace, la bontà, la fedeltà, la mitezza.

Questa sera aggiungiamo altre due disposizioni create dallo Spirito: la pazienza e il dominio di sé.

La pazienza è una qualità che fa sopportare con tranquillità e tolleranza le avversità e i fastidi, senza lasciarsi impadronire dall'ira o dal desiderio di vendetta. Per natura, noi uomini perdiamo la pazienza con molta facilità, ma Dio ci invita ad essere pazienti, indulgenti, clementi con tutti, anche con chi ci fa del male o con chi, per il suo stato di salute, ha bisogno del nostro appoggio costante, dei nostro altruismo, della nostra disposizione al senso dì solidarietà e di sacrificio.

Quanta pazienza serve per stare accanto alle persone deboli e scoraggiate, ai bambini ammalati, alle persone anziane, ai portatori di handicap, a quanti soffrono in carcere, negli ospedali, in ogni posto dove c'è: dolore, malattie, sofferenza!

Non è facile convivere con loro o star loro vicino, perché coloro che soffrono fanno soffrire le persone che li amano. A volte la pazienza scappa di fronte a situazioni insostenibili, ma, per chi sceglie la via del bene, può essere solo un attimo di smarrimento, di debolezza: siamo uomini e possiamo sbagliare <<ERRARE HUMANUM EST>>.

Però chi ama veramente cerca sempre di non perdere la pazienza, di non farsi dominare dall'ira e dalla cattiveria, di frenane gli scatti, di sdrammatizzare situazioni apparentemente drammatiche.

Dio ha una pazienza infinita nei confronti dell'umanità . Lui è costantemente in attesa che ci ravvediamo e ci pentiamo delle nostre mancanze, dei nostri peccati, della nostra fede che talvolta vacilla, del fatto che non sempre agiamo secondo i suoi insegnamenti, non sempre cerchiamo in Lui conforto e aiuto.

Tanti sono gli argomenti che la Bibbia racconta per farci comprendere il significato del frutto della pazienza. Leggeremo quelli che a nostro giudizio sono più ù significativi.

 

  •  Certo, in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli. 2° lettera ai Corinzi cap. 12 vers. 12

 

  •  Vi esorto dunque io, prigioniero del Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà e mansuetudine, e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore cercando di conservare l'unità dello Spirito per mezzo dei vincolo della pace. Lettera agli Efesini cap. 4 vers. 1 -3

 

  •  Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. 2° lettera di Pietro cap. 1 vers. 5

 

  •  Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza, i profeti che parlano nel nome dei Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riservò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione. Lettera di Giacomo cap. 5 vers. 10

 

  •  Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del nostro Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riservato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Lettera ai Romani cap. 5 vers. 1 e 5

 

  •  Rivestitevi dunque, come eletti di Dio, santi e amati, da sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza, sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Lettera ai Colossesi cap. 3 vers. 12-13

 

  •  Un servo del Signore non deve essere litigioso ma mite con tutti, atto ad insegnare, paziente nelle offese subite, dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà. 2° lettera Timoteo cap. 2 vers. 24-26

 

Il dominio di sé è strettamente connesso alla pazienza. Molti testi biblici parlano di continenza o temperanza: è, come l'indica la parola greca, la padronanza di sé, la capacità, cioè, di contenere entro giusti limiti gli appetiti del corpo sia quelli di sensualità sia quelli del mangiare e del bere.

Le opere della carne, che risvegliano gli appetiti, gli istinti dell'uomo fino a fargli perdere il dominio di sé, si possono indicare nelle seguenti: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e, aggiungerei: pedofilia e aborto, che non sono indicati esplicitamente nei testi Sacri.

Conoscere tali opere è indispensabile per poterle combattere. Se riflettiamo con attenzione, ci accorgiamo che, in tutte queste azioni di peccato agisce l'opera del Diavolo. Non dobbiamo dimenticare che la vita cristiana è una battaglia contro il male e contro Satana, il nemico di Dio, che cerca di distruggere e di rovinare la nostra vita, le nostre famiglie e la Chiesa del Signore.<<Camminando>> dice Paolo nella lettera ai Galati cap. 5 vers. 25, <<spinti e sorretti dalla virtù potente dello Spirito Santo, voi non adempirete agli appetiti della carne, poiché, dove governa lo Spirito, muore la carne con i suoi desideri, così erediterete il regno di Dio>>.

 

Ma, quando lasciamo che la nostra vita sia in balia dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri e dei nostri istinti (quelli tendenzialmente rivolti al male), non siamo molto dissimili agli animali, da cui ci differenziamo perchè abbiamo una coscienza che, per la luce di Dio, ci porta a distinguere il bene dal male. L'uomo può dominare le proprie inclinazioni naturali con la ragione, l'animale no, segue solo il proprio istinto.

Nella nostra società. per molti aspetti malata, troppe persone ricorrono a medici e psicologi per curarsi da disturbi mentali, tante altre spendono ingenti somme di denaro per conoscere il proprio futuro, rivolgendosi a maghi, indovini, altri ancora frequentano posti di piacere, rischiando di contrarre malattie. Il perché di questa corsa allo spiritismo, alla magia, alla cartomanzia, all'astrologia, al piacere, sta nella costante ricerca dell'uomo di pratiche finalizzate ad appagare i propri desideri.

Questi uomini hanno abbandonato Dio e cercano sostituti al suo posto; non si sentono sicuri, hanno paura del domani, del futuro e della morte; si sentono smarriti perdendo il dominio di sé; non hanno una meta, né una direzione sicura; in loro vi è un vuoto pauroso che non riescono a colmare.

Solo Dio dà a quelli che confidano in Lui un avvenire, una speranza; in Lui dobbiamo riporre la nostra fiducia assoluta, coltivando in noi la sua Parola. Egli ci ha fatto conoscere tutto quello che possiamo sapere circa il nostro avvenire e ci assicura tutto quello che è necessario per la nostra vita.

Noi cristiani non abbiamo bisogno di maghi: abbiamo la Parola di Dio che ci illumina e ci guida nel nostro cammino e dà una risposta a tutti i nostri interrogativi sul presente e sul futuro.

Anche sul dominio di sé tanti sono gli argomenti che la Bibbia racconta per farci comprendere il significato di questo Frutto. Leggeremo anche qui quelli che a nostro giudizio sono più significativi.

 

  •  "I cibi sono per il ventre e il ventre è per i cibi". Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Iª lettera ai Corinzi cap. 6 vers. 13

 

  •  Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella pazienza Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti, non siano maldicenti né schiave di molto vino. Lettera a Tito cap.2 vers. 1-3

 

 

  •  Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi. Lettera ai Filippesi cap.3 vers. 17-19

 

  •  Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono, ma se non sanno vivere in continenza si sposino: è meglio che ardere. Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito e il marito non ripudi la moglie. 1 ' lettera ai Corinzi cap.7 vers. 8-11

 

  •  Tutto è puro per i puri, ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona. Lettera Tito cap. 1 vers. 15-16

 

  •  Quelli infatti vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. Lettera ai Romani cap. 8 vers. 5-6

 

  •  Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti, e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E questa la seconda morte. Apocalisse di Giovanni cap. 21 vers. 8

 

  • Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroga i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore, a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Deuteronomio cap. 18 vers. 10- 12

 

  •  In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. Lettera ai Filippesi cap. 4 vers. 8

 

famiglie, le scuole, le parrocchie hanno il delicato compito di impartire un insegnamento particolare ai bambini: abituarli sin dalla prima infanzia a personalizzare il dominio di sé, facendo loro capire sempre meglio che cosa significhi, affinché si comportino da uomini e non da bestie, si difendano dalle difficoltà dell'adolescenza, evitando di farsi trascinare da gruppi perversi, seguano con senso critico i mezzi di comunicazione, che talvolta danno visioni distorte della famiglia, dell'infedeltà, dell'attività sessuale al di fuori dei matrimonio, del divorzio, dell'aborto e dell'omosessualità . In definitiva devono forgiare un " EGO " forte che sappia scegliere il bene e lo imponga a se stesso. Per finire vorrei dire che ognuno di noi ha i propri difetti: siamo fatti di carne ed è sorprendente sapere che Dio conosce tutte le nostre colpe, ma, nonostante ciò,, continua a donarci il suo amore. L'uomo sappia riconoscere i propri errori e apra il cuore alla fede. Seguendo la parola di Dio potremo essere liberati da tutti gli atteggiamenti negativi e vivere in una dimensione di pace con noi stessi e con gli altri, coltivando quei valori, tra i quali la pazienza ed il dominio di sé, che ci pongono al di sopra degli animali e ci rendono uomini con la U maiuscola.

 

 Grazie Signore Gesù

 

 

Scarcelli,28 maggio 2004

Famiglia Bertino