OSAMA BIN LADEN E AL-QA’IDA

 

            La storia di Bin Laden è profondamente legata all’Afghanistan. L’Afghanistan è stato per molte centinaia di anni terra di passaggio per chi si recava in oriente, per questo motivo è stato sempre un territorio coloniale. I confini che ha oggi derivano dalle dispute tra la Russia zarista e la Gran Bretagna del XIX secolo; per la sua qualità di corridoio per l’oriente, è un paese etnicamente composito: vi sono i pashtun, sanniti che hanno il loro centro a Kandahar e minoranze uzbeke, turamene e tagike, anch’esse sannite ma con influenze sufi. Al centro del paese si collocano gli hazara, di lingua persiana e sciita, i dari a Ovest, persiani di lingua, ma sunniti e una marea di altre piccole minoranze, fra cui una ismailita. Al di sotto di queste etnie si collocano le tribù con tutte le varie usanze e tradizioni.

            Fino al 1973 l’Afghanistan era governato da una monarchia, dopodiché il paese cade vittima di un periodo di transizione con lotte atroci lotte intestine fra i vari gruppi comunisti attivi nel paese e chi non voleva accettare il nuovo regime. Nel 1979 l’Unione Sovietica invade l’Afghanistan e installa un governo filo-sovietico. A questa invasione resistono vari gruppi di mujaheddin sostenuti dal Pakistan e dagli Stati Uniti che nel 1992 riescono ad abbattere il regime instaurando un nuovo governo. Diventa presidente il fondamentalista moderato Rabbani, che purtroppo non riuscirà mai ad avere il completo controllo del territorio; per tentare di tenere a freno le varie rivolte interne, dà poteri speciali ai cosiddetti “signori della guerra”, gente spesso legata alla malavita. Nel 1994 uno di questi comandanti fa rapire e violentare due ragazze di un villaggio vicino Kandahar. Il mullah del villaggio Mohammed Omar, raduna trenta studenti (taliban) della sua piccola madrassa (scuola coranica), libera le ragazze e fa impiccare il comandante.      È proprio in questo momento che il mullah arriva alla notorietà, grazie anche ai finanziamenti di Osama bin Laden.

Le origini del movimento di Osama risalgono alla guerra afghana contro l’invasore sovietico, in particolare quando il governo del Pakistan lancia la proposta di creare un armata comune a tutti gli stati islamici, sul modello degli stati occidentali e degli stati sovietici, per poter avere un peso militare. La proposta non viene accolta con molto calore da tutti gli stati islamici, e l’alleanza si restringe al Pakistan, all’Arabia Saudita e a qualche altro stato che poi l’abbandonerà. In questo periodo Bin Laden fa il corriere tra l’Arabia Saudita e il Pakistan, trasportando donazioni di ricchi sauditi per la resistenza anti-sovietica afgana. Proprio in quel periodo aveva abbandonato gli studi universitari dedicandosi esclusivamente all’Islam e allo studio del Corano, anche perché è  già abbastanza ricco, grazie ai possedimenti miliardari del padre. Nei primi anni ’80 studia e un radicalismo islamico con forti tinte millenariste e non di rado va’ a combattere personalmente in Afghanistan. Nel 1986 la CIA dà il suo aperto appoggio alla lega araba contro i sovietici e contro l’Iran, ritenuto nemico sia dal Pakistan, sia dall’Arabia Saudita. Sono in questo periodo i contatti maggiori che bin Laden ha con gli Stati Uniti, da cui eredita l’organizzazione aziendale e militare. Nel 1989 crea una rete di campi di addestramento al-Qa’ida, che significa “la base”, per poter addestrare in modo adeguato la resistenza anti-sovietica.

            La svolta per bin Laden si verifica con la guerra del Golfo, dispezza Saddam Hussein che considera un nazionalista laicizzatore, ma allo stesso modo non può sopportare che gli stati arabi chiedano l’aiuto americano, invece di rivolgersi alla lega araba, e che i soldati, a guerra finita, rimangano con delle basi sul suolo, considerato Sacro, dell’Araba Saudita. Così nel 1991 si trasferisce in Sudan dove, con il benestare del governo del luogo, ammassa una fortuna vincendo la maggior parte di appalti edilizia. Il 3 e 4 ottobre 1993 a Mogadiscio si ha il primo attentato attribuito ad al-Qa’ida a danno di 18 soldati americani; è da questo momento che gli USA cominciano ad interessarsi più da vicino a bin Laden. Nel 1994, sotto pressione americana, l’Arabia Saudita gli revoca la cittadinanza e nel 1996 il Sudan è costretto ad espellerlo per non avere ritorsioni economiche. Si rifugia allora in Afghanistan, dove finanzia il mullah Omar che ormai è al potere di fatto in tutto il paese. Dall’Afghanistan pubblica varie lettere dicendo di parlare a nome di un’organizzazione neo-costituita; da là pianifica e attua numerosi attentati in cui l’occidente è colpito dall’interno, fino all’attentato più tragico avvenuto a New York l’11 settembre 2001.