SOPRA IL CONFESSIONALE tra il primo e il secondo altare

 

Tela: POMPONIO AMALTEO (1505 - 1588)
Deposizione o Compianto sul Cristo morto (1577, o 1560?).
Misure: cm 129,5x154,5 Restauri: Giancarlo Magri 1985

Di Pomponio Amalteo, da considerarsi giustamente una gloria sanvitese,diremo qualcosa tra poco, quando arriveremo alla pala della Risurrezione di Cristo. Raggiunto il massimo degli onori, nell’ultimo periodo dal 1570 alla sua morte, l’opera dell’Amalteo va affievolendosi e attenuandosi. “L’impasto dei colori diviene pių disfatto, pių bituminoso,pių fioccoso; il paesaggio pių evanescente e indistinto” (Querini). In questo periodo il pittore dona alcune sue tele alle cittā pių amate: San Vito e la nativa Motta di Livenza. La Deposizione appartiene appunto a quest’epoca, come si vede dall’iscrizione non pių perfettamente leggibile. Correggendo il Maniago che aveva dato altra lezione, il Cavalcaselle prima e lo Zotti poi trascrissero cosė l’iscrizione che si intravvede in basso a sinistra: POMP. AMAL. AN. LXXII EXVOTO PINXIT MDLXXVII. Quest’opera č citata dall’Altan come esistente nell’antico duomo di San Vito, ornata “sigillisque auratis” e quindi, quando la chiesa fu riedificata, posta in sagrestia. Qui la vide il Cavalcaselle che la definė “alterata dai ritocchi e oscurata dalle cattive vernici”, e lo Zotti: “quadro annerito orrendamente, ritoccato barbaramente e mutilato per adattarlo alla cornice”.

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