SOPRA IL CONFESSIONALE tra il primo e il secondo altare |
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Tela: POMPONIO AMALTEO (1505 - 1588) |
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Di Pomponio Amalteo, da
considerarsi giustamente una gloria sanvitese,diremo
qualcosa tra poco, quando arriveremo alla pala della Risurrezione di Cristo.
Raggiunto il massimo degli onori, nell’ultimo periodo dal 1570 alla sua
morte, l’opera dell’Amalteo va affievolendosi e attenuandosi.
“L’impasto dei colori diviene pių disfatto,
pių bituminoso,pių fioccoso; il paesaggio pių evanescente e indistinto”
(Querini). In questo periodo il pittore dona alcune sue tele alle cittā pių
amate: San Vito e la nativa Motta di Livenza. La Deposizione appartiene
appunto a quest’epoca, come si vede dall’iscrizione non pių
perfettamente leggibile. Correggendo il Maniago che aveva dato altra lezione,
il Cavalcaselle prima e lo Zotti poi trascrissero cosė l’iscrizione che
si intravvede in basso a sinistra: POMP. AMAL. AN.
LXXII EXVOTO PINXIT MDLXXVII. Quest’opera č citata dall’Altan
come esistente nell’antico duomo di San Vito, ornata “sigillisque
auratis” e quindi, quando la chiesa fu riedificata, posta in sagrestia.
Qui la vide il Cavalcaselle che la definė “alterata dai ritocchi e
oscurata dalle cattive vernici”, e lo Zotti: “quadro
annerito orrendamente, ritoccato barbaramente e mutilato per adattarlo alla
cornice”. |