SOPRA IL CONFESSIONALE tra il primo e il secondo altare:

 

Tela: Ignoto Il Martirio di S. Pietro. Misure: cm 228 x 135.5

 

 

 

In uno scenario boscoso, con colline in lontananza, si svolge la scena dell’uccisione di S. Pietro Martire. Questi si trova a terra, in primo piano, e sta per essere colpito dalla spada di un soldato; un confratello del santo, sulla sinistra della tela, fugge spaventato. In alto, tra le fronde degli alberi appaiono due angeli che recano la palma del martirio. Questo quadro è una copia, quasi sconosciuta, della pala di identico soggetto dipinta dal Tiziano per la chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo a Venezia. Quella pala, come attesta, per esempio, il Valcanover, “iniziata nel 1528, fu consegnata il 27 aprile 1530 e collocata sull’altare della Confraternita di S. Pietro Martire nella chiesa dei Ss. Giovann i e Paolo. Rimossa alla fine del Settecento in seguito alle soppressioni napoleoniche, fu trasferita a Parigi, dove fu eseguito il trasporto del colore dalla tavola su tela. Ritornata a Venezia, fu esposta nella cappella del Rosario dei Ss. Giovanni e Paolo. Andò distrutta nell’incendio del 16 agosto 1867.
Oltre alla copia scritta al Cigoli, collocata sull’altare originale, esistono numerose incisioni, mentre uno schizzo a penna con studi (17,7 x 29,9) è conservato al Musée Wicar di Lilla”. Questa copia, a quanto si può giudicare, è pressoché identica all’originale, e deriva forse da una diretta visione del quadro più che dalla mediazione dovuta ad incisioni. (Scheda del Centro regionale di catalogazione del patrimonio culturale e ambientale di Passariano). Il dipinto del Tiziano, di cui sopra si parla, è lo stesso che ha ispirato l’Amalteo, tramite il Pordenone, per il soldato di destra della Risurrezione.

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