SECONDO ALTARE a sinistra |
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L’altare è opera degli scultori
G. e G. Mattiussi, |
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Bello doveva essere il
duomo di San Vito alla fine del ‘500, ornato
com’era da tanti dipinti dell’Amalteo e sfarzoso per gli stucchi
e gli intagli dorati; certamente esso emergeva per ricchezza fra le altre
chiese di San Vito. Scampato alla distruzione del 1546, esso sopravvisse per
altri due secoli e fu abbellito nel ‘600 da
una pala del Padovanino che gli era stata commissionata dagli Altan, per i
quali sembra abbia eseguito anche altre opere. Alessandro Varotari detto il
“Padovanino” aveva eseguito anche “due quadri
bislunghi” per la medesima chiesa, secondo quanto afferma lo Joppi, che
sono purtroppo andati perduti. La tela rimastaci è
posta, come un tempo, sull’altare di cui gli Altan avevano il giuspatronato.
Questa tela fu tagliata nel Settecento per adattarla al ricostruito altare.
CUI ANTE TRIA FERE SAECULA IN ALTANORUM AEDIBUS DIVERSANTI SANGUIS E NARIBUS PROFLUXIT HENRICUS ALTANUS S. R. I. AULAEQ. CAESAREAE ET SALVAROLI COMES SACRUM ILLUM AB ATAVIS COLLECTUM CRUOREM VENERATUS IMPAR MONUMENTUM D. D.
che circa tre secoli fa mentre alloggiava nella casa degli Altan ebbe emorragia nasale Enrico Altan conte del S. R. Impero e del
palazzo imperiale e (conte) di Salvarolo avendo in venerazione
quell'augusto sangue raccolto dagli antenati questo modesto monumento
dedicò. Iscrizione a destra: ANTONIUS ALTANUS EX OPPIDO S. VITI URBINATIUM EPISCOPUS POST VARIAS OBITAS LEGATIONES A NICOLAO V PONT. MAX. IUSSUS FUIT IN D. BERNARDINI MIRACULA QUORUM FAMA LATE PERCREBUERAT DILIGENTIUS INQUIRERE JOSEPHUS ALTANUS EQ. HIER. HOC REI MONUM. POS. Traduzione: Antonio Altan (+ 1453) della città di San Vito Vescovo di Urbino dopo aver compiuto gli
incarichi di molte legazioni da Niccolò V Pontefice Massimo fu comandato di procedere diligentemente ad
un'inchiesta circa i miracoli di San Bernardino la cuzfama si era largamente diffusa. GiuseppeAltan (+ 1782) Cavaliere di Gerusalemme questo ricordo del fatto pose. Iscrizione sotto il tabernacolo: PETRI ALEXANDR.
ANT. AB. BERNARD. SEN. LIPSANA ALTHANAE FAMILIAE RELIGIO CONDIDIT ANNO MDCCLVI Traduzione: Le r-eliquie
di Pietro d’Alessandr-ia,
Antonio Abate (e) Bernardino da Siena la pietà della famiglia Altan ripose nell'anno 1756. In proposito del miracolo di S. Bernardino, ricordato
dall'altare degli Altan, così si legge in R. ZOTTI, S Vito nella Storrà - Uomini e Famtglzé notabr7i, Sacile 1926: "Dicesi che passando egli (S. Bernardino) per
S. Vito per recarsi ad Udine nell'estate del 1446 fu ospitato dai Signori
Altan ed essendo la stagione calda, ed essendo per il viaggio il santo Uomo riscaldato, li corse il sangue dal naso, qual
sangue fu da una Gentildonna di quella Casa raccolto in una Ampolla, e con
gran devozione fra le sue più care cose in una cassetta riposto. Un giorno mentre la gentildonna pregava vide che
dalla cassetta, per sotto il coperchio uscivano raggi di fuoco; spaventata
aprì la cassetta ma non vide nulla. La rinchiuse e si
ripetè il miracolo. Si seppe poi che in quello stesso giorno San
Bernardino era morto ad Aquila. Onde essendo tutto il successo ai sacerdoti
riferito, fu da quelli con bella e solenne pompa e riverenza portato detto
sangue dalla Casa alla Chiesa. Ed in memoria di questo fatto ancora oggi si
fa una processione, e si porta intorno quel Sangue
nel giorno, che si celebra la solenne festività li 20 di maggio di questo
glorioso santo". |