L’altare è opera, molto
probabilmente, degli scultori G. e G. Mattiussi.
Pala: FRANCESCO ZUGNO
(veneziano, discepolo del Tiepolo, 1709-1787)
Le Anime Purganti. Misure:
cm 283 x 144
|
La pala, ritenuta per
affinità di stile opera del Tiepolo, risultò dello
Zugno quando apparve la pubblicazione del Biasutti nel 1959; segnalata in
seguito dal Rizzi, fu successivamente pubblicata dallo stesso in occasione
della mostra della pittura veneta nel Settecento in Friuli e ricordata anche
nella relazione di Rinaldo Renaldis, pubblicata da Metz e Goi. Francesco
Zugno nacque nel 1708/9 a Venezia, dove appare iscritto alla fraglia
pittorica dal 1740 al 1748, mentre nel 1755 è fra i
primi membri dell’Accademia. Muore a Venezia nel 1787. Lasciò molte
opere oltre che nella capitale anche nel Cadorino, nel Bellunese, in Udine e
dintorni. Si formò a contatto della prima maturità del Tiepolo, di cui fu
“uno dei più fedeli e ligi discepoli” (Pallucchini). Nella sua
maturità si staccò dai modi del maestro e si avvicinò al fare del Fontebasso
e del Battaglioli (Rizzi).
Pur continuando ad impostare i suoi quadri secondo i modi scenografici
tiepoleschi, egli si distingue per il gusto melodrammatico e quasi teatrale
del racconto delle vicende rappresentate; sempre sorretto da una “tecnica
consumata ed esperta”, egli dà alle sue raffigurazioni “un
carattere patetico ed intimistico, estremamente
raffinato, ed accentua il suo interesse per la figura umana” (Rizzi).
“Prezioso colorista, addolcì i robusti effetti coloristici tiepoleschi
in una ricerca di accordi, di raffinatezza quasi estenuata, realizzata con
viraggi di ombre livide, verdastre e violacee. Le figure, per lo più alte e
sottili, sono mosse da un ritmo elegante che le piega
in una cadenza continuata di balletto” (Pallucchini). Nel dipinto delle
Anime Purganti, infatti, “gli insegnamenti del Tiepolo sono
interpretati attraverso una particolare dinamica
impaginativa ed un naturalismo violento che si direbbe ancora di tradizione
secentesca se non fossero calati entro un’orditura mentale e
coloristica di viva attualità” (Rizzi), per l’uso del chiaroscuro
e di varie tonalità fredde di rosso che ravvivano il disegno. Sul lato
sinistro del quadro, in basso, è rappresentata un’urna con lo stemma
del Delfino, committente dell’opera. Lo stesso tema delle Anime
Purganti è scolpito in bassorilievo anche nel paliotto in
marmo bianco dell’altare
|