- Il Santuario della Madonna di
Costantinopoli (XVII-XVIII sec.). Incastonato
nelle gole del Lao,ai piedi di un costone di roccia a strapiombo sul
fiume, il santuario conserva un importante affresco
raffigurante la Madonna Odigitria con bambino e una statua in legno della
Vergine della fine del XVII secolo.L'edificio originario di modeste
dimensioni fu ampliato quasi certamente dopo la peste del 1656 e
successivamente alla fine del Settecento e all'inzio sell'Ottocento.
La costruzione è stata realizzata in pianta a croce greca, a tre navate e
tre campate. L'edificio è raggiungibile attraverso un ponte fatto
costruire nel 1904 da Nicola Dario sui resti di un altro (ancora visibile)
di epoca medievale.
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i
Ruderi del Castello Svevo (XI-XIII sec.): Di pianta all'incirca rettangolare
con una sola torre semicircolare , doveva essere il punto di raccordo di
un'ampia cinta muraria
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I resti della cinta muraria(XI-XIII
sec.),sono ancora visibili in molti tratti, così come alcune porte d'ingresso
al borgo.
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- La chiesa di San Costantino (XV-XVIII
sec.). Parrocchia dal 1510 e chiesa ricettizia nel XVIII sec. Si presenta
con una pianta a croce latina a navata unica con transetto e abside
pentagonale. La volta absidale è impreziosita con volute, fiori e cartelle
eseguiti da Michele Forte di Salerno che li ultimò nel 1883. Di interesse notevole,
due acquasantiere e il fonte battesimale del Trecento-Quattrocento
in granito, una tela dei Santi
Domenico e Francesco di scuola Napoletana, l'altare maggiore di marmi
policromi, gli stucchi del catino dell'abside sovrastanti il coro ligneo
del XVIII sec. e una tele del 1908 raffigurante San Costantino. La chiesa ha subito un recente restauro, il terzo, dopo
quelli del 1786 e del 1846.
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- Cappella della Madonna del Carmine,
posta a qualche chilometro dal centro abitato, risale al XVII-XVIII
secolo. Seminascota
da una fitta vegetazione, è raggiungibile attraversando un ponte sul fiume
S. Nucaio. L'edificio a pianta rettangolare con un picccolo portico
conserva un affresco del 1724 del pittore mormannese Angelo Galtieri
che
rappresenta la Madonna omonima a mezzo busto con S. Francesco e S. Domenicco ai lati.
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- la
Cappella di S. Sofia (XI-XIII sec.).
Edificata tra le antiche case dell'abitato dai monaci basiliani, racchiude
uno splendido ciclo di affreschi. La cappella ha pianta quadrata
leggermente trapezoidle ed un oculo ellittico che ne orna la facciata. Il
piccolo locale è arredato da un altare settecentesco. Il ciclo pittorico
raffigura la Deposizione, S. Apollonia, S. Lucia, S. Caterina, SS. Pietro
e Paolo, SS. Biagio e Rocco, S. Sofia e la Madonna di Costantinopoli.
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- La chiesa di San Francesco di Paola
con convento annesso del XIX sec. Fatta costruire dal filantropo locale
Nicola Dario assieme al cimitero e al ponte che attraverse il fiume Lao e
conduce al santuario della Madonna di Costantinopoli, conserva al suo
interno affreschi che illustrano episodi significativi della vita del
Santo di Paola. L'asilo infantile annesso alla chiesa, retto a suo tempo
dalle suore del Preziosissimo Sangue, ha rappresentato fino ad alcuni anni
fa un centro straordinario di aggregazione sociale. La diminuzione della
popolazione e la carenza di progetti di riconversione hanno dissipato un
importante patrimonio che era stato messo a disposizione della comunità
locale da un uomo che ha amato la sua patria diletta sopra ogni cosa.
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- La chiesa di S. Rocco era
originariamente molto piccola. Fu ricostruita più grande per far fronte
alla cresciuta venerazione per il Santo, eletto dal popolo di Papasidero
conpatrono del paese assieme alla Madonna di Costantinopoli. Il 5 maggio
1777 fu costituita la Congregazione di S. Rocco avente lo scopo di tener
vivo il culto per il Santo e per organizzare i festeggiamenti in suo onore.La
festa si S. Rocco si celebra in agosto e rappresenta un richiamo per i
papasideresi che, per motivo di lavoro, risiedono all'estero o in altre
regioni d'Italia.
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- Borgo di Avena di origine medioevale
con la chiesa della SS. Trinità.
Situata nell'antico borgo di Avena, oggi frazione di Papasidero, risale al
xvi secolo. A navata unica con modesto campanile sovrapposto alla facciata
di prospetto, conserva al suo interno, in un'edicola sovrastante l'altare,
un affresco di Renato Grisolia del 1519 raffigurante Dio Padre che
sorregge il Figlio crocifissso. Ai lati sono sospsi gli arcangeli Gabriele
e Michele.
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Si possono attingere notizie su Papasidero:
- CAPPELLI B., Il Monachesimo Basiliano ai confini calabro-lucani,
ed. F.lli Fiorentino, Napoli 1963.
- LICURSI M., Papasidero in "Pollino - Cuore verde del Mezzogiorno",
ed. il coscile, Castrovillari 1992, pp. 78-79.
- NAPOLITANO S. - GRISOLIA G., Il paese grigio, Managò editore,
Bordighera 1991.
- NAPOLITANO S., Ricordi dell'ascetismo bizantino in Papasidero - in
Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata.
- GRAZIOSI P., La scoperta di incisioni rupestri di
tipo paleolitico nella grotta del Romito presso Papasidero in Calabria,
Klearchos, IV, Napoli 1962.
- NAPOLITANO S.- La storia assente - Rubbettino
Editore, Soveria Mannelli - 2003
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