A sua Eccellenza
IL SIGNOR
D. ANTONIO SPINELLI
Principe della Scalea, Marchese di Misuraca, Utile Padrone delle terre di Morano, S. Basile, Saracena, Pappasidero, Scalea, Santa Domenica, S. Nicola Arcella Casali, ed Ajeta; Grande di Spagna di prima classe, e Principe del S. R. Impero, Gentiluomo di Camera di Esercizio di S. Maestà Cattolica, Cavaliere dell'insigne Real Ordine di S. Gennaro, e Maggiordomo maggiore di S. M. la Regina di Napoli.
Non senza ragione credo non essermi mestiere che, dedicando a V. E. questa mia, qualunque siasi, piccolissima fatica, faccia io quel, che comunemente tutti gli altri far sogliono; cioè tessere da lunghissimi tempi la genealogia de' loro Mecenati. Troppo not' al Mondo tutto è la Famiglia SPINELLI si, che, per quanto volessi, e sapessi mai dirne, null'aggiugnerei ad un sì gran pregio, di cui V.E. è dotata. Quello, di cui maggiormente a proposito stimo far parola, si è la lode, che per se stessa Ella merita, e che la rende degna di esser da tutti con infinit'ammirazione riguardata. Le Virtù, dico, e le Doti dell'Animo, e le Cognizioni della Mente sono quelle, che tra gli altri la distinguono, e la fanno essere un risplendentissimo luminare tra tutt'i Nobili suoi pari. Queste le han fatto acquistare quell'ossequio e quella venerazione, con cui ne parlano i culti, e scienziati Uomini, e che non per finzione, o per timore, ma per sincera e candida veracità dell'Animo e per interno verace loro sentimento, le portano e le professano. Hanno avuto quasi sempre dottissimi e riguardevolissimi Uomini, a dispetto della gran cura e sollecitudine, che de' loro Figli si sono data, la disgrazia di vedersegli poi tali, che non abbiano corrisposto né a' proprj loro desiderj né all'aspettazione, in cui gli altri Uomini ne stavano. Non così è dell'E. V. accaduto: La quale, malgrado de' signorili allettamenti, e delle distrazioni, che li grandi agi apportar sogliono, non mai ha mancato di corrispondere né a'desiderj del suo Sapientissimo Genitore ( le cui Filosofiche Riflessioni hanno così bene fortificat' e consolidate le giuste massime della Filosofia contro lo Spinosa, che ne resterà per tutt' i secoli gloriosa la venerabile memoria); né alle aspettazioni degli Uomini tutti. I quali hanno fatta sempre quella doverosa stima del suo merito, che la rend' egualmente, e sempre gloriosa. Ad una tale stima avendo io fissato lo sguardo, sono entrato nella certa e sicura speranza che la picciola fatica, la quale da me le se consagra, veggendosi gradita insieme, ed approvata da un Uomo di un sì fino giudizio, e cotanto per lo suo discernimento e sapere riguardevole, venga da quelle disgrazie difesa, le quali, o il livore di alcuni, o la propria mia debolezza potrebbero recarle. E che V. E. medesimo trovi motivo da compatire la poco sufficienza, che in me riconosco. Le aguro intanto, e le prego da Dio le maggiori, e più sode felicità, mentre col più rispettoso ossequio e venerazione mi dico.
Di V. E.
Umiliss. Obb. ed Obbligatiss. Serv.
Carlo Paolino