NOTIZIE STORICHE SULLA FAMIGLIA CAPITANEO DI MODUGNO

 

 

I Capitaneo (Capitaneus, Captaneus, Cataneus, Cattaneo) sono una famiglia patrizia risalente al Medioevo (1150) e originaria di Sillavengo (Novara).

Nel XVI secolo Guarino Capitaneo seguì a Bari Isabella d’Aragona e stabilì la sua dimora a Modugno. Guarino può considerarsi il capostipite di questa casata che fu aggregata alla Nobiltà di questo paese; tale famiglia, tuttora non estinta, ha dato a Modugno parecchi uomini illustri nel corso dei secoli.

Arma: d’azzurro a cinque barre d’oro (quattro per il distintivo di parte guelfa e una per nomina a Cavaliere Aurato) su uno scudo da combattimento pendente a destra, con elmo chiuso da battaglia per un terzo in profilo verso destra coronato di conte.

Cimiero del blasone: Figura della Giustizia tenente con la destra la spada e con la sinistra la bilancia.

Motto: Sic erat in fatis (Così era scritto nel destino).

Titoli: Cavaliere della Milizia Aurata (Conte Palatino) dal 1544; Barone di San Demetrio dal 1702; Patrizio di Napoli, Modugno, Matera; ricevuta nel Sovrano Ordine Gerosolimitano di Malta (S.M.O.M) nel 1720.

 

Guarino Capitaneo seu Cataneo – Cattaneo – Captaneo. Nacque a Novara nel 1490, figlio di Niccolino Capitaneus. Nel 1511 venne a Bari a seguito di Isabella d’Aragona e della figlia Bona Sforza e pose la sua dimora in un suntuoso palazzo in Modugno (ancora esistente in via Conte Stella). Nel 1512 Guarino, gia Console della Nazione Milanese in Bari, fu nominato Castellano di questa città, come ricordato dalla lapide apposta sul palazzo di famiglia:

 

DIE PRIMO MARCII 1512

GUARINUS CAPTANEUS DE NOVARA

CASTELLANUS BARI

Guarino seguì la regina Bona in Polonia e il 18 aprile 1518 in Cracovia fu nominato dal re Sigismondo Cavaliere Aurato (Conte Palatino). Successivamente dall’imperatore Carlo V ricevette il titolo di Valoroso Capitano e con diploma datato 31 dicembre 1544ebbe riconfermato per sé e per tutti i suoi discendenti in linea maschile la dignità di Cavaliere della Milizia Aurata e di Nobile in tutte le città dell’Impero. Guarino sposò Tommasina Ermenzano, figlia di console milanese a Bari, dalla quale ebbe otto figli tra cui il primogenito Vincenzo (nato nel 1545) che diede origine al ramo principale dei Capitaneo in Modugno e Giovannantonio che originò il ramo cadetto aggregato successivamente alla nobiltà di Matera.

Pietro Capitaneo. Nacque nel 1600, figlio di Ortensio (n. 1570)  nipote del capostipite Guarino. Sposò Giulia Barbaro ed ebbe tre figli: Francesco (chierico a Modugno, ma residente a Bari, fu colui che nel 1675 acquistò un terreno con una torre nel luogo detto ‘la Marina’; nel 1701 divenne abate); Ottavio e Giuseppe.

Ottavio Capitaneo. Nacque a Modugno il 4 marzo 1630, sposò Giustina Nepote e ebbe quattro figli: Francesco e Niccolò Domenico (entrambi ecclesiastici, il secondo subentrò nella proprietà alla Marina dello zio Francesco), Geronima e Giuseppe Carlo (il quale alla morte del fratello acquisì la proprietà lungo la strada della Marina);  morì nel 1694.

Giuseppe Carlo Capitaneo. Nacque a Modugno il 15 febbraio 1674 e dopo la morte del padre, ventenne, si arruolò nelle milizie di ventura; combatté per l’imperatore Carlo VI distinguendosi per valore e prodezza nella battaglia contro i Turchi. Nel 1702 sposò Violante Baroni, ultima discendente di un nobile casato, che portò in dote il feudo di S. Demetrio nei pressi di Bitonto. Da tale anno i Capitaneo poterono fregiarsi anche del titolo di Barone di S. Demetrio. Giuseppe Carlo ebbe tre figli: Pietro, Ottavio e Deodato. Morì il 17 febbraio 1743.

Fra’ Deodato Capitaneo. Nacque a Modugno il 24 gennaio 1708. Vestì l’abito di Cavaliere Professo dell’Ordine Gerosolimitano di Malta (1720) e divenne nel 1747 Commendatore della SS. Trinità di Barletta (Trinitapoli). Morì nel 1753 e il suo sepolcro si trova a Trinitapoli nella chiesa della sua Commenda.

Pietro Capitaneo. Figlio di Giuseppe Carlo e Violante Baroni, nacque a Modugno il 24 settembre 1702. Subentrò alla morte del padre nei possedimenti alla Marina e fu uomo intraprendente e affarista. È ricordato per aver concesso le sue terre in enfiteusi nel 1747. A causa di un dissesto finanziario dovette vendere la proprietà paterna alla Marina a Giuseppe De Rossi nel 1763. Sposò Teresa De Stefano Gildone ed ebbe tre figli: Giovanni, Nicola (nato a Modugno il 6 ottobre 1742, sposò Clarice Scarli) e Rocco (militare distintosi nella difesa di Modugno  il 10 marzo 1799, quando si verificò la miracolosa apparizione della Vergine Addolorata sulle mura della città).

 

Pietro Capitaneo. Di Nicola e Clarice Scarli, nacque il 27 luglio 1795, sposò Anna Maria Loiacono ed ebbe tre Nicola, Elisabetta e Giovanna. Discepolo del dotto Alessandro Sessa, Gran Maestro della Vendita Carbonara “Spirito Santo”, fu tra i firmatari dell’indirizzo rivolto a Gioacchino Murat con cui si chiedeva la concessione di una Costituzione quale “necessaria garanzia di libertà per tutti.” Dopo il ritorno dei Borboni, a causa dei trascorsi carbonari, fu sottoposto a  perquisizioni e angherie che lo costrinsero a ritirarsi nella solitudine domestica. Acquistò la masseria Caffariello e intorno al 1840 diede incarico all’architetto bitontino Luigi Castellucci di realizzare un palazzo Sopra a Palese. Morì l’8 marzo 1871.

 

Giuseppe Capitaneo. Fratello di Pietro, nacque il 27 gennaio 1793 e sposò Elisabetta Loiacono, sorella di Anna Maria. Ebbe tre figlie femmine: Teresa, Anna e Clarice. Morì l’8 settembre 1871.

Clarice Capitaneo. Di Giuseppe ed Elisabetta Loiacono, nacque a Modugno il 6 aprile 1823; sposò il cugino Nicola del Barone Pietro (Modugno, 29 agosto 1825, nel 1859 divenne Cavaliere di Onore e devozione del S.M.O.M, morì il 23 dicembre 1876. Ebbero cinque figli: Pietro (24 giugno 1856 – 17 dicembre 1940) che ereditò dal padre Palazzo Capitaneo a Palese, Anna che sposò il conte Francesco Genoino  d’Ortodonico di Cava dei Tirreni, Elisabetta che sposò il cugino Ambrogio Karusio, Giovanna che sposò il generale dei bersaglieri Alberto Crispo, Giuseppe Carlo (16 maggio 1864 o 1867 – 22 dicembre 1940). Alla morte della madre (1881) ereditò dalla stessa Villa Zanchi, divenuta residenza estiva della famiglia.

Giuseppe Carlo Capitaneo. Sposò Antonia Pellegrini ed ebbe due figli: Nicola (nato a Palese il 21 settembre 1893, capitano di marina, sposò la cugina Anna Pellegrini, ebbe quattro figli: Giuseppe Carlo, Clarice, Antonia, Elisabetta e Carmela Rosa, morì il 27 novembre 1956)  e Clarice (che sposò l’ufficiale di marina Vito Di Ciaula ed  ebbe tre figli: Leda, Agostino e Giuseppe). Alla morte del padre Villa Zanchi fu divisa tra Nicola e Clarice.

Albero Genealogico Famiglia Capitaneo