A Palese-Macchie, sino ancora al periodo intorno agli anni '50-'60, erano funzionanti diversi frantoi sparsi in tutto l'abitato e appartenti a varie famiglie del posto. La maggiore concentrazione di trappeti era in via Capitaneo, lungo Corso Vittorio Emanuele e a Macchie. In via Capitaneo ve ne erano tre, appartenti rispettivamente a Nicola Martino, Nicola Martino (cugino del precedente) e Vito Martino ; Su Corso Vittorio Emanuele se ricordano quattro, appartenti a: Scipione De Mola, Luigi Sblendorio , Vito Baldassarre e Vincenzo Maiorano (all'interno dell'omonima palazzina sita di fronte alla parrocchia S. Michele); In via Lovergine, nei pressi dell'abbattuta Palazzina omonima si trovava un frantoio di proprietà di Leonardo Lovergine; Nel largo che precede via Principe Umberto, detto Nnanz'a la tarandue, era ubicato un frantoio appartente a Michele Ranieri; In via Duca d'Aosta, alle spalle di Villa Capruzzi (anch'essa abbattuta), si trovava un frantoio di proprietà dell'avvocato Capruzzi; |
Separatrice dell'olio In via Nazionale, la famiglia Sblendorio posseva un frantoio; Nella zona di Macchie vi erano altri quattro frantoi, appartenenti a Ranieri Francesco, alla famiglia Novelli, alla famiglia Sblendorio e un altro del quale le fonti cui mi sono rivolto non ricordano la proprietà. Nel corso degli anni '90 si è avuta l'esperienza, fallimentare a dire il vero, dell'Oleificio Cooperativo "San Michele" ancora in fase di liquidazione amministrativa. Attualmente sono attivi due frantoi: uno in via Capitaneo appartenuto prima a Antonio Martino ed ora al figlio Vito, e un altro nella zona di Macchie di proprietà Ranieri. |