L'affresco
L'affresco presente nella nostra parrocchia.
L'affresco presente nella nostra Parrocchia è intitolato ' La Risurrezione ' ed è stato realizzato nel corso dei lavori di ristrutturazione del 1998-1999 dal Prof. Mario Colonna. L'Affresco è realizzato sulla parete dell'abside; al centro domina la figura del Cristo Risorto e intorno sono presenti tutti i simboli della Passione, Morte e Risurrezione: la Croce, la colonna, la lancia con la spugna imbevuta di aceto, il mantello di porpora, la corona di spine, i chiodi, il martello, la canna, la scala, il flagello, la lancia che trafisse il costato di Gesù, il panno con impresso il volto sanguinante che la tradizione apocrifa attribuisce alla Veronica e una schiera di angeli che circondano la figura del Cristo glorioso vincitore della morte e del peccato.
Il volto di Cristo Risorto.
Ponendosi di fronte all'affresco con le spalle rivolte verso l'entrata della chiesa, in basso a destra sono rappresentati i santi venerati a Palese e Bari (partendo da sinistra in verso antiorario): S. Sabino (copatrono di Bari), S. Nicola (santo patrono di Bari a cui è dedicata la basilica del centro storico ove riposano le reliquie condotte da Mira dai marinai baresi nel 1087), S. Rocco (santo venerato nel quartiere di ‘Jinde a le Turre’ ovvero Macchie), S. Cecilia (a cui è dedicata una cappella nel rione ‘Sope a Zanghe’), S. Michele (nostro Santo patrono); mentre a sinistra di Cristo risorto è rappresentata la Madonna. In basso a destra l'autore dell'affresco ha voluto rappresentare l'insieme dei fedeli nelle diverse categorie: i giovani, gli anziani, i malati, le famiglie, i lavoratori del mare e della terra.
Un particolare dell'affresco.
In alto, non previsto nel progetto originario, l'autore ha dipinto lo Spirito Santo raffigurato secondo la tradizionale iconografia come colomba e la Trinità Divina (simboleggiata dal triangolo). S. Sabino è rappresentato con il capo chino in atteggiamento di profonda adorazione verso Cristo Risorto; S. Nicola con paramenti vescovili ha in mano il libro e le 3 sfere a ricordo di alcuni miracoli compiuti dal Santo in Asia Minore; S. Rocco, protettore dei pellegrini, è raffigurato con il tipico abbigliamento di coloro che partecipavano ai pellegrinaggi compiuti a piedi anche su lunghe distanze nei secoli XIII – XIV: il mantello, la bisaccia e nella mano il bastone cui è appesa la conchiglia a ricordo dei pellegrinaggi al santuario spagnolo di Santiago de Campostela; S. Cecilia, patrona dei musicisti, ha l’armonica e la palma, a significare il suo martirio; S. Michele è raffigurato come Principe della Milizia Celeste con la lorica, lo scudo e la spada fiammeggiante in cui compare la scritta in latino: “Quis ut Deus”, che significa chi è come Dio perché tale sarebbe l’etimologia ebraica del nome Michele; la Madonna è rappresentata con una corona di 12 stelle intorno al capo.
L'Arcivescovo Mariano Magrassi durante la celebrazione del 4/1/1999.
L’affresco è stato inaugurato il 4
gennaio 1999 con una solenne cerimonia presieduta dall’allora vescovo
dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto Padre Mariano Magrassi; prima della
benedizione dell’affresco c’è stata la presentazione del lavoro realizzato
dal Colonna da parte del giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Dr.
Michele Campione, cui è seguito un concerto di musica sacra.