Il Cippo di Via Torre di Brencola
Su Via Torre di Brencola (un tratto dell'antica Via Candela), dopo aver superato i ruderi di Torre Siracusa, sul lato sinistro della strada (andando in direzione dell'aeroporto) si trova un cippo con una lapide. Si tratta di una costruzione in pietre squadrate terminante nella parte superiore con una copertura a forma di cuspide. Il monumento si conserva abbastanza bene, salvo la parte di sopra da cui sono cadute diverse pietre di copertura.
Esso risale al 22 settembre 1669 - DIE DECIMO (ANTE KALENDAS) OCTIBRIS -, come può evincersi dalla lapide, illeggibile in alcuni punti a causa dell'azione corrosiva degli agenti atmosferici.
Il Cippo di Via di Torre di Brencola
L'epigrafe posta sul Cippo
D.O.M.
F.
THOMAS AQUAVIVA ARAG.A ORDINIS PRAED. M
EP.
US. BITUNT. S BENEMERI.TIS
S
NON NULLIS HUIUS CIVITATI(S) PARLIBUS HAS TERRAS
LE PEZZE DE CANDELA
NUNCAPATAS N[….] ARU[….]RCITER GENTU
DATUM UQ BITUNTI SUB
PRAESULATU EIUS ANNO 2° DIE
X OBRIS 1669
La lapide ricorda la concessione, da parte del vescovo di Bitonto fra' Tommaso Acquaviva d'Aragona dell'ordine dei frati Predicatori, in enfiteusi ai "particolari" del luogo delle terre appartenenti all'episcopio di Bitonto in località "Pezze di Candela" in virtù di una Bolla Apostolica Romana emessa dal pontefice Clemente IX durante il terzo anno del suo pontificato e datata 7 agosto 1669.
Si tratta di una testimonianza molto importante, probabilmente una tra le prime concessioni di terre in enfiteusi nella nostra zona iniziate intorno al 1660 come sostenuto dallo storico barese Michele Garruba.