Casa Sollievo della Sofferenza
Ma è tempo di parlare della sua opera terrena: quel sollievo fisico della sofferenza che aveva costantemente perseguito fin dai primissimi anni della sua venuta a San Giovanni Rotondo, incominciando in qualche modo a realizzarlo dando il suo aiuto a iniziative locali. In particolare con sovvenzioni. Arrivò anche, nel 1925, ad appoggiare la nascita, in paese, di un autentico ospedaletto, allogato nei locali di un ex convento di clarisse. Fu chiamato «Ospedale San Francesco». Era dotato di alcuni letti, e aveva perfino una camera operatoria. Ma non durò a lungo, per il sostanziale disinteresse di chi avrebbe dovuto farlo funzionare. Cadde a poco a poco in disuso, e un terremoto, nel 1938, lo mise del tutto fuori combattimento.
Ma già stava maturando in Padre Pio un'idea ben più vasta e solida, che fin dagli inizi del suo ministero aveva in mente, e si poggiava questa volta a persone che avevano in lui la massima fiducia, e delle quali a sua volta si fidava, per il loro totale disinteresse materiale, e per la loro fedeltà di figli spirituali, che intendevano fare solo ciò che a lui premeva, senza fini personali. Sapevano del suo antico sogno, del quale Padre Pio non facerva mistero, e cominciarono a parlarne con lui nelle sere d'inverno sul finire del 1939. Finché decisero di riunirsi in un comitato per cominciare a dar corso all'idea. Ciò ebbe luogo il 9 gennaio del 1940, in un villino sulla strada del convento: un prefabbricato messo su in comune da due di quei fedelissimi di Padre Pio: Guglielmo Sanguinetti, medico nel Mugello, e Mario Sanvico, imprenditore nell'Umbria. Con loro, Carlo Kisvarday, di Zara, che stava mettendo su proprio in quel tempo una villa a poca distanza dal convento. Vi erano anche alcuni altri figli spirituali di Padre Pio, che senza por tempo in mezzo misero sulla carta un organigramma di lavoro, dividendosi i compiti. Da Padre Pio, quella sera stessa, nella sua cella, gli uomini del comitato esposero ciò che avevano cominciato a fare. Padre Pio li benedisse e diede la prima offerta: una monetina ricevuta quello stesso giorno di una fedele. Alla richiesta di Sanvico quale nome si sarebbe dovuto mettere a quell'opera Padre Pio rispose che ci avrebbe pensato. Poche sere dopo, il 14, diede la risposta: sollievo della sofferenza.
prima e ......
...... dopo