Che lo scorso 13 gennaio 2004 è stata approvata dalla commissione europea la cosiddetta
direttiva Bolkestein e che la discussione in parlamento europeo è iniziata l'11 novembre ed
entro breve tempo concluderà il suo iter.
Che la direttiva, annunciata come provvedimento teso a "diminuire la burocrazia e ridurre
i vincoli alla competitività dei servizi per il mercato interno" è stata elaborata
dopo la consultazione di ben 10.000 aziende e nessuna Amministrazione Pubblica, sindacato e/o organizzazione
della società civile.
Che la direttiva vuole imporre ai 25 stati membri dell'Unione le regole della concorrenza
commerciale, senza alcun limite in tutte le attività di servizio dove, per servizio si intende
(articolo 4) "ogni attività economica che si occupa della fornitura di una prestazione
oggetto di contropartita economica"; e che pertanto l'approvazione di tale direttiva imporrebbe
la privatizzazione di servizi pubblici essenziali (sanità, trasporti, acquedotti etc).
Che il cuore di tale direttiva risiede nel "principio del paese d'origine" all'articolo
16, secondo il quale un fornitore di servizi è sottoposto unicamente alla legge del paese
in cui ha sede l'impresa, e non a quella del paese dove fornisce il servizio; ad esempio, sarebbe
possibile per un impresa di un paese estero concorrere alle gare nel nostro paese per gestire un
qualunque servizio, applicando ai lavoratori che presterebbero qui la loro opera le condizioni contrattuali
e salariali relative al paese d'origine dell'impresa.
Considerato
che se questa direttiva diventasse operante si creerebbero le condizioni di un gigantesco "caporalato
europeo legalizzato" dove le imprese stabilirebbero la loro residenza legale nei paesi dove diritti
e salari dei lavoratori sono più bassi.
Rilevato infine
che l'approvazione della direttiva Bolkenstein comporterebbe l'obbligo di apertura alla concorrenza
e la privatizzazione di quasi tutti i servizi pubblici, annullando di fatto completamente la possibilità di
scelte autonome da parte degli Enti Locali
ESPRIME
Parere contrario ai contenuti della "Direttiva Bolkenstein"
CHIEDE
agli eletti italiani al Parlamento Europeo di attivarsi per il ritiro della direttiva Bolkestein;
ai Parlamentari Italiani di assumere l'impegno di non ratificare tale direttiva, se non verrà profondamente
modificata secondo principi di tutela dei diritti e di valorizzazione dell'autonomia degli Stati
e delle amministrazioni locali
all'ANCI di farsi promotore verso tutte le province italiane di analoghe prese di posizione al
fine di chiedere un ampio dibattito parlamentare e un ampio livello di informazione nel paese.
IMPEGNA IL PRESIDENTE
A pubblicare il Presente ordine del giorno sul sito del Comune, su Seregno News e sui periodici locali.
Giuseppina Minotti (Capogruppo del PRC); Francesco Mandarano (Consigliere comunale
del PRC)
Seregno, 19 maggio 2005
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)