Gennaio 1995 L’Amministrazione Comunale ha intenzione di presentare al Commissario Prefettizio, incaricato per gestire l’emergenza rifiuti in provincia di Milano, la candidatura di Seregno per ospitare un inceneritore. La questione viene sollevata in una lettera del WWF al "Cittadino".
Febbraio 1995 L’emergenza rifiuti si fa sentire in città. I sacchi neri si accumulano lungo le strade e vengono raccolti in maniera sporadica in quanto non vengono accolti più in discarica.
Il Consiglio Comunale approva a maggioranza un ordine del giorno della Lega Nord in merito alla realizzazione di un termoutilizzatore.
L’AMSP raccoglie alcuni studi sull’argomento inceneritore. Il Presidente dell’AMSP nega però l’interessamento dell’Azienda a livello ufficiale.
Marzo 1995 Il WWF lancia la proposta di avviare, anche a Seregno, la raccolta differenziata del secco riciclabile mediante il sacco multimateriale (sacco viola). Il Consiglio comunale vota a maggioranza la revisione del contratto IGM. Le opposizioni di sinistra criticano la condotta dell’Amministrazione sull’argomento rifiuti.
La Prefettura di Milano prende in considerazione,per la localizzazione del termodistruttore, la candidatura di Seregno.
Il WWF di Seregno organizza in sala XXIV Maggio un’assemblea pubblica dal titolo: "Inceneritore: rimedio o problema?". All’assemblea partecipano più di 500 persone che contestano la scelta dell’Amministrazione.
I rifiuti, intanto, vengono stoccati lungo
il sovra-sottopasso di Via Nazioni Unite.
Aprile 1995 Gli abitanti delle frazioni
Dosso di Seregno e Albiate e delle Torrette di Lissone danno vita al Comitato
Intercomunale di difesa del Territorio.
Vengono raccolte firme contro l’inceneritore.
Il Prefetto dà il via libera alla
costruzione dei forni inceneritori di Seregno e Trezzo d’Adda.
Il WWF di Seregno decide di sostenere l’azione del Comitato Intercomunale di difesa del territorio.
Il Sindaco di Seregno Evita Bovolato in una sua dichiarazione rimette in discussione il termodistruttore.
500 persone "invadono" in modo
pacifico l’aula consiliare. Il Consiglio Comunale revoca la propria
disponibilità ad ospitare sul territorio cittadino l’inceneritore.
Maggio 1995 Il Consiglio Comunale revoca la delibera di "non adesione" al Consorzio smaltimento rifiuti.
Vengono incendiati da ignoti i rifiuti stoccati nel sovra-sottopasso di Via Nazioni Unite.
Il WWF diffida l’Amministrazione Comunale ad avviare la raccolta differenziata.
Entra in funzione a Giussano il vagliatore
per suddividere i rifiuti del sacco nero in secchi e umidi.
Giugno 1995 Parte, in alcuni quartieri di Seregno, la raccolta differenziata dei rifiuti secchi riciclabili mediante il "sacco viola". Al progetto sono interessate 2.600 famiglie.
Le famiglie delle vie limitrofe alla zona di stoccaggio dei rifiuti di Via Nazioni Unite protestano contro i disagi derivanti dalla discarica a cielo aperto.
Il WWF chiede che la raccolta con il sacco
viola sia estesa a tutta la città e che si dia avvio alla raccolta sperimentale
dell’umido nelle frazioni Dosso e San Salvatore con l’accordo della
popolazione.
Luglio 1995 Nel quartiere Sant’Ambrogio l’acqua potabile scarseggia a causa dell’inquinamento da colibatteri del pozzo di Via Solferino. Il WWF presenta uno studio della situazione idro-geologica dell’area grazie alla quale viene dimostrata la possibilità che l’inquinamento sia stato causato dalla percolazione dei liquami dei rifiuti accatastati nel sotto-sovrapasso di Via Nazioni Unite. L’AMSP smentisce qualsiasi collegamento tra lo stoccaggio dei rifiuti e l’inquinamento del pozzo.
Il Consiglio Comunale di Seregno approva
all’unanimità una delibera con la quale viene affidato al Commissario
Prefettizio l’incarico di predisporre la raccolta differenziata dei rifiuti
mediante il sistema dei tre sacchi (umido, secco riciclabile, secco non
riciclabile).
Novembre 1995 Il Commissario Prefettizio
individua l’area, in zona Dosso, da destinare all’insediamento dell’impianto
per la selezione della frazione secca finalizzata al riciclaggio.
Gennaio 1996 La raccolta differenziata dei rifiuti mediante il sacco viola, avviata sperimentalmente in alcuni quartieri, è superiore alle migliori attese. La raccolta differenziata su base cittadina passa dal 13,26% del 1994 a circa il 17% del 1995.
L’assessorato alle politiche ambientali
organizza nei vari quartieri degli incontri per spiegare gli obiettivi della
raccolta differenziata mediante il sacco viola.
Marzo 1996 Rinvio a giudizio per alcuni
esponenti del Psi e della Dc per le tangenti pagate per l’appalto IGM del
1990.
Giugno 1996 Il WWF di Seregno in
collaborazione con l’Amministrazione Comunale organizza il 1° corso di
compostaggio domestico. All’iniziativa partecipano circa 80 persone.
Settembre 1996 Nell’ambito dell’iniziativa "Puliamo il mondo" organizzata da Legambiente vengono raccolti 130 quintali di rifiuti e viene scoperta una discarica abusiva alla Porada.
Dicembre 1996 Il WWF critica l’Amministrazione per non aver ancora avviato la raccolta dell’umido, e per i gravi ritardi nella realizzazione dell’impianto del secco.
La Giunta comunale cambia la
localizzazione dell’impianto di selezione del secco. Non sarà più costruito
al Dosso ma al Fuin.
Gennaio 1997 Il ritardo nello spostamento
del vagliatore rifiuti da Carate Brianza a Lissone provoca un’emergenza nella
raccolta rifiuti. I sacchi neri non rimangono per strada solo grazie alla
disponibilità degli inceneritori di Desio e Valmadrera e della discarica di
Castrezzato.
Febbraio 1997 Prime critiche di An e degli
abitanti del quartiere all’Amministrazione per la nuova localizzazione dell’impianto
del secco al Fuin.
Marzo 1997 Il 1° marzo si svolge in città il convegno: "Rifiuti: superare l’emergenza" organizzato dalle Acli in collaborazione con Legambiente, WWF e Amministrazione comunale.
Il parco agricolo del Merè viene citato su "Sette", il supplemento settimanale del Corriere della Sera, quale esempio di degrado per le discariche abusive.
Il WWF critica l’Amministrazione
comunale per la nuova localizzazione dell’impianto del secco. I timori sono
quelli di non vederlo mai realizzato.
Aprile 1997 Il WWF chiede le dimissioni dell’assessore Toppi per i troppi "errori" e le insufficienze sulla questione rifiuti.
Si svolge un consiglio comunale aperto
sulla nuova localizzazione dell’impianto del secco. Gli abitanti del quartiere
invadono la sala consiliare per manifestare la propria contrarietà.
L’Amministrazione comunale censisce 25
discariche abusive in città.
Maggio 1997 Viene trovata un’intesa tra
gli abitanti del rione Fuin e l’Amministrazione comunale. In Provincia viene
firmato un protocollo d’intesa che definisce la creazione di due commissioni.
La prima per verificare la congruità dell’impianto, la seconda per valutare
la sua ubicazione.
Settembre 1997 Nell’ambito dell’iniziativa
"Puliamo il mondo" organizzata da Legambiente vengono raccolti 160
quintali di rifiuti.
Ottobre 1997 Parte la raccolta
differenziata della frazione umida dei rifiuti. Il comune distribuisce a tutte
le famiglie il "kit" con sacchi e cestelli. Ai condomini viene
distribuito un contenitore carrellato. Il WWF di Seregno partecipa agli incontri
organizzati dall’Amministrazione Comunale per illustrare alla cittadinanza il
nuovo sistema di raccolta mediante il sistema dei tre sacchi.
Novembre 1997 Parte la pulizia delle 25 discariche abusive censite dall’Amministrazione.
Il WWF chiede al nuovo assessore all’ecologia
Nocentini di chiarire quali intenzioni ha l’Amministrazione comunale sull’impianto
del secco.
Dicembre 1997 I buoni risultati della
raccolta differenziata fanno abbandonare al Consorzio l’idea dell’inceneritore.
Viene annunciato che l’impianto di
selezione del secco, previsto al Fuin, non si farà, in quanto il Consorzio
intenderebbe interrompere la raccolta del secco attraverso il sacco viola per
intraprendere la raccolta monomateriale.
Febbraio 1998 Per incentivare la raccolta
differenziata l’Amministrazione comunale, per il secondo anno, procede alla
distribuzione dei sacchi per la raccolta differenziata dell’umido.
Aprile 1998 I volontari del WWF svolgono
un’indagine presso alcuni supermercati di Seregno con lo scopo di conoscere le
propensioni e le dinamiche del vuoto a rendere.
Censite altre 25 discariche abusive sul
territorio comunale.
Giugno 1998 Il WWF chiede all’Amministrazione comunale chiarimenti sul costo del sacco viola. Da una relazione del Consorzio risulterebbe che per lo stesso servizio il Comune di Giussano pagherebbe meno della metà dei costi di Seregno.
Luglio 1998 Al Comune di Seregno viene
assegnato il premio "Club 35%" nell’ambito dell’iniziativa
"Comuni ricicloni" promossa da Legambiente per il risultato di
raccolta differenziata registrato nel 1997.
Novembre 1998 Il WWF di Seregno in collaborazione con l’Amministrazione Comunale organizza il 2° corso di compostaggio domestico. All’iniziativa partecipano circa 70 persone.
Parte in città l’iniziativa della
Caritas "Vesti e rivesti" che consiste nel raccogliere indumenti,
scarpe e borse usate per iniziative di sviluppo sociale.
Gennaio 1999 Per il terzo anno consecutivo
l’Amministrazione Comunale procede alla distribuzione dei sacchi per la
raccolta differenziata. Nell’occasione esce uno speciale su "Seregno
News" dedicato alla raccolta differenziata realizzato in collaborazione con
il WWF.
Marzo 1999 Viene incaricato dalla giunta
comunale un perito per quantificare i danni provocati alla città in seguito
alla "tangentopoli seregnesi" legata al contratto IGM.
Aprile 1999 Nei pressi del
sotto-sovrapasso di Via Nazioni Unite viene scoperta una discarica di cliché e
pellicole per stampi. Viene individuato il colpevole, un trasportatore
incaricato di smaltire per una azienda bergamasca.
Luglio 1999 Viene istituito un servizio
controllo per la raccolta differenziata.
Leggero calo nella raccolta differenziata dei
rifiuti. Dal 59,06% del 1998 al 56,56% del 1999 (dati su base semestrale).
Ottobre 1999 Scoperta in Via Saronno una
discarica abusiva.
Novembre 1999 Nell’area di Via San
Vitale – Stoppani vengono depositati, senza alcuna autorizzazione, materiali
di risulta dai cantieri stradali. Una interpellanza dell’opposizione solleva
il problema in consiglio comunale.