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ObyWan presenta:
LA STREGA DEL BOSCO...
Intervista a Mamma Ida,
l'ultima Strega di San Fili

Intervista gentilmente concessa al Sito da Cerridwen Wolf Spirit
(Il Blog di Cerrydwen)

INFORMAZIONI:
mailto:ObyWan3@hotmail.com

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7/05/12



LUNEDI 7 MAGGIO 2012
Intervista a Mamma Ida,
l'ultima Strega di San Fili.


Inizia il mio viaggio a ritroso nel tempo,viaggio che mi condurrà a San Fili ( Il Paese delle Streghe ) un piccolo presepe vivente composto da circa 2.800 anime, situato a 20 km da Cosenza. Secondo alcune ipotesi l'attuale territorio sanfilese, fu insediato dalla popolazione cosentina intorno al X Secolo, in seguito all'invasione saracena che costrinse gli antichi Bruzi alla fuga verso la Valle d'Emoli. Ma restano soltanto congetture, poiché non si dispone di una documentazione in merito all'origine della colonizzazione di popoli nella zona.
La mia avventura ha uno scopo ben preciso, non si tratta della solita scampagnata fuori porta, stavolta sono sulle tracce di una persona molto importante. Le mie ricerche vertono su un anziana signora che detiene lo scettro dell'antico sapere popolare locale, l'ultimo baluardo di una conoscenza destinata a svanire nel vortice di un epoca evoluta e poco interessata al folclore. Il suo nome è Ida, conosciuta dai più come Mamma Ida. Le Magare , è cosi che vengono chiamate le streghe a San Fili fanno parte di un immaginario collettivo costituito da leggende che profumano di focolare, pane caldo ed erbe fresche appena colte. Nei loro racconti riposano vere e proprie perle di una conoscenza ricca di mistero.

Il nostro arrivo nel paese delle Streghe è apparso suggestivo fin dal primo istante, la sensazione è stata quella di attraversare una magica porta spazio-temporale che ci ha subito catapultato in una realtà lontana da quella cittadina. Il paesaggio a dir poco splendido, affonda nella maestosità delle montagne circostanti, in una cornice verde arricchita dalle molteplici sfumature consone alla stagione e degna di essere classificata come meraviglia naturale. L'accoglienza da parte dei Sanfilesi è stata scandita dalla cordialità e dall' estrema disponibilità. Dopo aver seguito le loro indicazioni, che ci hanno permesso di addentrarci nella parte più interna del paese e di goderne tutta la bellezza, siamo giunte alla tanto desiderata meta. Una piccola casetta rosa pallido spuntava dal vicolo appena imboccato e dopo aver chiesto ad alcune donne sedute su dei gradini di pietra intente nel loro chiacchiericcio pomeridiano, dove avessimo potuto trovare la Signora Ida, ecco giungere una vocina allegra e frizzante dall'interno dell'abitazione:

“Cercate me, siete venute per me”

La prima sensazione fu senz'altro di grande stupore, non avevamo avvisato la donna del nostro arrivo, ma non facemmo in tempo a porci delle domande che subito balzò davanti ai nostri occhi una figura minuta, dai capelli imbiancati dal tocco di padre tempo e dal sorriso contagioso. Fu un susseguirsi di baci e di abbracci, come se ci conoscesse da sempre e dopo le affettuosità ci dedicò una filastrocca cantata, che narrava di un melograno portatore di abbondanza e prosperità. Era il suo modo di comunicarci che la nostra era una visita gradita e portatrice di buone notizie. Notammo subito che l'ingresso della vecchia abitazione era adornato da un mattone avvolto da alcuni mazzetti di vischio, anticamente questa pianta veniva messa sugli usci per scongiurare il male. Dopo averci fatto accomodare le spiegammo brevemente il motivo della nostra visita ed ecco che i suoi occhi dapprima vispi e acuti divennero malinconici ma era pronta, voleva condividere con noi i suoi ricordi. Parte cosi la nostra intervista a Mamma Ida.

Cosa vuol dire essere una Magara?
Le Magare non sono le donne cattive che voi tutti immaginate, quella è solo fantasia. Noi possediamo la conoscenza. Usiamo le erbe, gli oli, le formule e tutto il resto per facilitare la guarigione, le unioni, le gravidanze e tanto altro ancora. Oggi vengono chiamate erboriste, ostetriche e prendono degli attestati per svolgere la loro professione ma non hanno la conoscenza magica di ciò che fanno, non tutte. Ormai le nostre pratiche sono destinate a sparire.

Lei è la prima Magara in famiglia?
No, noi siamo Magare da ben 3 generazioni. Seguii le orme di mia madre proprio come fece lei con mia nonna. I nostri mariti erano contrari alle pratiche magiche, ricordo mio padre come un forte oppositore della stregoneria, tanto da indurre mia madre a lasciare il suo cammino da mammara ( ostetrica ) Eravamo controllate a vista, non era semplice svolgere le nostre pratiche. Mia nonna aiutava le donne nel parto. Calmava i dolori del travaglio attraverso l'imposizione delle mani. Praticava dei massaggi sul ventre e poi sulla schiena della gestante, non appena faceva questo il bambino veniva alla luce e il dolore spariva quasi completamente.

Lei crede in Dio?
Si, sono profondamente Cattolica, amo in particolar modo la figura di San Francesco di Paola, santo al quale mi rivolgo anche durante le preghiere di liberazione dal malocchio e dalle fatture. Mi sono state affidate le chiavi della Chiesa Madre dal parroco proprio perchè sono conosciuta per i miei canti di scongiuro. Ricevo la gente bisognosa all'interno della Chiesa e li opero per la loro guarigione, ma senza mezzi fisici, in chiesa non sono ammessi. Conosco delle antiche invocazioni da fare al santo tramandatemi da mia nonna.

Come venivate viste voi Magare all'interno del paese?
C'era un profondo rispetto per il nostro operato. La gente veniva da tutte le parti della regione per parlare con noi. Li dove non riuscivano i medici più illustri, interveniva il nostro potere. Anche loro ci chiedevano aiuto, spesso mi sono trovata a dover dare dei consigli a uomini illuminati e pieni di qualifiche. Venivano alla mia porta pregandomi di aiutarli perchè i loro assistiti erano in condizioni davvero critiche. Non ho mai accettato denaro per i miei servigi, chi lo desiderava mi donava ciò che la terra aveva da offrire, come piselli, pomodori, carciofi e fave. Io ero li perchè possedevo un dono non potevo venderlo come se fosse stata merce.

La chiesa come viveva le vostre pratiche di stregoneria?
Fingevano di non vedere e di non sapere. Erano consapevoli che non eravamo perfettamente allineate agli insegnamenti di sua Santa Romana Chiesa ma ci lasciavano fare. Portavamo i nostri fagottini pieni di erbe e sale anche nella casa del signore. Li nascondevamo nei reggiseni o sotto le vesti. Appena potevamo li tiravamo fuori alla svelta e ce li scambiavamo. Una volta terminata la Santa Messa, correvamo dai nostri padri. un tempo si usciva pochissimo, non come fate ora voi giovani. Le occasioni per incontrarci fuori da casa erano rare, tranne quando ballavamo davanti ai fuochi accesi durante le nevicate. Curavamo anche attraverso la danza e intonando melodie per la guarigione.

Vi riunivate spesso fra voi Streghe? E di cosa parlavate?
In genere ci incontravamo nelle nostre case e spesso ci raccontavamo dei vari casi che ci erano capitati. Ci scambiavamo ricette, consigli, erbe e oli. Amavamo molto riunirci intorno al fuoco quando faceva freddo, passavamo li maggior parte del tempo con il mortaio fra le mani.

Ha delle parenti che hanno mandato avanti i suoi insegnamenti?
No, io sono l'ultima Magara ancora in vita nella mia famiglia e purtroppo avendo la bellezza di 80 anni, presto il signore mi chiamerà a se e con me moriranno tutti i segreti della magia popolare di San Fili. Mi da molto dolore sapere ciò, ma ero consapevole che sarei stata l'ultima custode degli antichi segreti.

Cos'è il Malocchio? E come si toglie?
Il Malocchio o l'affascino è una forma di invidia che viene lanciata involontariamente nei confronti di chi si ha di fronte. Non è come le fatture o le maledizioni, sono cose ben distinte e separate. In genere avviene quando ammiriamo molto una persona, o se ci piace il suo aspetto fisico ecc. I sintomi sono forti mal di testa, nausea, stanchezza e irritabilità .Anche se io me ne accorgo da come sbadigliano, se gli occhi lacrimano allora c'è un affascino. Può avvenire attraverso un semplice sguardo. Esiste una litania segreta da recitare e che si tramanda solo la notte di Natale. Quando un affascinato si reca da me prendo una bacinella d'acqua, segno la fronte della persona con un po' di olio consacrato formando 3 croci. Poi lascio cadere un cucchiaio di olio nel bacile e in base a quanti cerchi vedo so se si tratta di più persone ad aver lanciato il malocchio. Più si allargano i cerchi più l'affascino è potente. Recito una preghiera e poi la litania, dopodichè butto via l'acqua nel bacile fuori dalla finestra e faccio lavare il viso della persona colpita con acqua e sale.

Si ricorda di un suo rito di guarigione in particolare?
Una notte venni svegliata dal medico del paese perchè una sua giovane paziente non aveva più il ciclo mestruale da tempo, non era incinta, era solo malata. Dicevano che non avrebbe avuto mai dei figli. Provava dei forti dolori al ventre ed era inappetente da mesi. Presi tutto il necessario e mi recai da lei insieme al medico. Misi a bollire 2 prese di Malva e 3 di sale ( ricordate signorina cara che l'uso del sale va sempre con i numeri dispari ) dopodichè feci immergere la ragazza in quell'infuso e la lavai in una tinozza raccomandandole di fare quel bagno ogni mese con l'arrivo della Luna Piena. Signorina, la Luna controlla tutto, i campi, le coltivazioni, il bestiame e il ciclo femminile. Il giorno dopo il suo ciclo ritornò regolare e di un bel rosso vivo. Divenne madre dopo poco tempo e non di un bambino solo, ma di una vrangata ( una moltitudine ) di creature.

Quali erano i motivi principali per i quali chiedevano il suo aiuto?
In genere mi cercavano per curare i forti dolori, come il mal di denti o le fratture. Quando succedeva preparavo un intruglio composto da 3 compresse di chinino schiacciate per bene e diluite in una bottiglietta di alcool puro. Agitavo forte la soluzione e poi bagnavo una garza che andava passata su tutte le giunture del corpo. Ripetendo le applicazioni ogni giorno il sofferente stava subito meglio.

Cosa vorrebbe dire alle nuove praticanti come me?
Mandate avanti quel po' di conoscenza rimasta in vita. Fidatevi delle vostre intuizioni e non abbiate paura della gente. Se avete il dono di guarire allora usatelo e non dimenticatevi di noi, le vecchie Magare di un tempo.

La nostra gradevole chiacchierata si è conclusa Mamma Ida io la ringrazio per la preziosa testimonianza concessaci e per l'infinita dolcezza con la quale ci ha accolte in casa sua. Da oggi in poi un pezzetto del suo sapere vivrà ancora attraverso la mia umile testimonianza. Grazie ancora.

Siamo state accompagnate verso l'uscio e benedette dalle mani di quella piccola grande donna che non dimenticheremo mai.


Un ringraziamento particolare va al Signor Pietro Perri esperto storico/culturale del territorio di San Fili per la gentile collaborazione. Senza il suo aiuto non avremmo mai incontrato Mamma Ida.


Post Scritum... (E' stata una delle esperienze più belle della mia vita. Spero di aver riportato una piccola e preziosa testimonianza di un pezzo della nostra storia che rischia di sparire.
...Assolutamente si, questi sono doni e non sono mercificabili. Sfruttarli per il vile denaro equivale ad oltraggiarne il significato...)

- C.W.S. -

(Il Blog di Cerrydwen)


Raffaello Fiorini
Supervisor
mailto:ObyWan3@libero.it
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