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I Misteri di ObyWan:
I FANTASMI DI ALAMO
(Il prezzo della libertà...)

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19/7/08


<< Se c'è una cosa al mondo per la quale valga la pena vivere questa è la libertà...>>
(David Crockett)


The Alamo Non ci sono castelli infestati da fantasmi solo nella “Vecchia Europa”.




Davy Crockett,1786/1836



Purtroppo quel dannato fenomeno umano che è la guerra ha lasciato cicatrici su tutto il pianeta, di conseguenza in ogni parte del mondo finiamo per incontrare analoghe vicende di eroismo e morte violenta. Pochi eroi sovrumani che hanno affrontato miriadi di nemici, lasciando dietro di se una eco di angoscia, rabbia e dolore che non sono scomparsi nel nulla. Come in tutti i campi di battaglia ed altri noti luoghi di Storia e Tragedia, rimane la traccia di una energia che proviene da “altrove”, oltre le dimensioni conosciute.
24 anni prima della Guerra Civile Americana (1861 /1865)Soldati Messicani lo stato del Texas, non ancora parte dell’Unione, dovette affrontare una grave crisi bellica, da solo, contro il Messico che considerava quello stato soltanto una regione ribelle che si era ammutinata. Teatro dello scontro fu la provincia di San Antonio, in Texas, tra il monastero abbandonato sul fiume ALAMO e la Piana di San JACINTO, dove terminò l’epica sfida con la vittoria definitiva dei Texani, ad opera del generale, in seguito presidente, Sam HOUSTON, contro il Generalissimo Antonio López de Santa Ana, comandante in capo delle forze messicane e, anni dopo, dittatore di Mexico City..
Ma parliamo delle mura di quello che divenne, da vecchio monastero francescano, poi benedettino e in seguito abbandonato, il mitico FORTE ALAMO.
Ufficiale messicano ALAMO divenne il simbolo dell’orgoglio nazionale prima del Texas, in seguito di tutti gli STATES, alla stessa maniera delle TERMOPILI per i Greci. Pochi contro tanti, disprezzo della morte per il fine supremo della libertà, per quanto riguarda gli ideali. Per un fine più immediato invece il sacrificio dei 187 servì a far organizzare le truppe al Generale Sam Houston, nelle retrovie. Non servi invece al Col.Fannin che, con i suoi uomini nella fortezza di Goliad, qualche giorno dopo subì la stessa sorte di Alamo.


William Barret Travis Leggendaria la proposta ai suoi del Comandante William Barret Travis, prima dell’ultimo assalto al forte, il quale segnando una linea nella sabbia dichiarò che chi avesse voluto abbandonare le mura avrebbe potuto farlo, senza rancore da parte di alcuno, attraversando la linea. Egli rifiutava di ordinare il sacrificio supremo a chi non ne fosse davvero convinto. Una sola persona saltò la sottile striscia nella sabbia: Louis Moses Rose (1785-1851), avventuriero francese nato a Laferée in Francia. Nel 1806 si arruolò nel 101° reggimento di linea dell'armata di Napoleone Bonaparte acquisendo i gradi di ufficiale.
Jim Bowie Decorato della Legion d'Onore per i suoi meriti militari, partecipò alla disastrosa campagna di Russia che segnò l'inizio del declino dell'astro napoleonico (1812).
Non è dato ancora sapere con precisione quando e come entrò in Nord America, precisamente a Nacogdoches, Texas ma si impiegò come falegname e più tardi come corriere tra Nacogdoches e Natchitoches, Louisiana.
Amico di Jim Bowie, si unì alla ribellione e partecipò alla battaglia di Nacogdoches del 1832 ed all'assedio di Bexar fino a ritrovarsi tra i difensori di Alamo.
Rose combatté per dieci giorni, contribuendo alla difesa del forte, ma tre giorni prima che Alamo cadesse, decise di abbandonare i suoi compagni. Secondo la tradizione, il Capitano Travis tracciò con la punta della sua spada una linea sul terreno invitando tutti coloro che non si sentissero in animo di rimanere a resistere nel forte di oltrepassarla. Rose, allora, oltrepassò la linea, unico tra tutti, dicendo semplicemente "Per Dio, non sono ancora pronto per morire!", in quel momento aveva 51 anni e proprio per la sua età e la folta barba che gli incorniciava il viso era soprannominato "Moses" dai suoi compagni.
Durante la notte, i compagni lo fecero fuggire da una finestra senza tuttavia biasimarlo, avendo egli comunque servito la causa texana con coraggio fino a quel momento.


Sam Houston all'epoca della sua presidenza USASan Antonio, antica capitale dello stato del Texas, un tempo Tejas (dal nome degli indiani che vi abitavano), è una città piena di fantasmi, infestata dagli spettri e la maggior parte di questi indulgono nell'Alamo.
Dal molti anni la gente riporta di strane apparizioni che vagano fra le mura dell’antica abbazia. Corpi fradici di sangue, luci misteriose che ballano sui muri di pietra, suoni inspiegabili, grida di uomini, esplosioni e la gelida chiamata di tromba del Generalissimo Santa Ana che suona il Deguello, antico richiamo delle armate mussulmane che venne adottato dal’esercito spagnolo alcuni secoli prima, per dichiarare “lotta senza quartiere e senza prigionieri”.
Guardie, custodi, e gli altri impiegati della più popolare attrazione turistica Texas evitano accuratamente di notte certe stanze della Missione, dove la battaglia ha avuto alcuni “centri di fuoco”.l'Alamo è un cimitero. Secondo alcune testimonianze, quasi mille persone furono seppellite nella Piazzaforte di Alamo tra il 1724 ed il 1793. Quindi, nel 1836, circa 1600 soldati messicani e 187 Texani furono uccisi là, in una delle battaglie più insanguinate del Vecchio Ovest.
La deposizione dei loro corpi è di per se stessa una storia.In un primo momento, i corpi dei soldati messicani furono seppelliti in tombe grezze, di sassi e terra. Ma, ben presto il tempo le consumò, i poveri resti, centinaia di corpi mummificati, affioranti fu, in seguito, gettato nel Fiume di San Antonio, li nei pressi. Per settimane il loro decomporsi nel sole attirò mosche e greggi di poiane, diffondendo malattie, e ciò uccise altre persone.I corpi dei difensori di Alamo, invece, furono accumulati in tre tumuli, in diverse parti diverse della piazza e vennero bruciati. C'era un giovane ragazzo che viveva in in quei giorni a San Antonio che non dimenticò mai la vista di quelle pire funebri. Ancora ebbe a ricordare molti anni più tardi, il vivido dettaglio del puzzo nauseabondo e la vista orrenda di carne fusa su ossa carbonizzate.
Un anno dopo la battaglia, l’eroe texano Juan Seguin visitò il luogo e trovò parte dei poveri resti, che furono deposti nella tomba nella Cattedrale di San Fernando, a pochi passi dall'Alamo. Un cofanetto marmoreo che contiene queste ossa si trova ancora là.
Il primo fantasma che si avvistò all'Alamo fu ripotato da uno degli ufficiali di Santa Ana, il Generale Andrade.Quando Santa Ana partì San Antonio, lasciò l’Alamo sotto la guardia di Andrade. Più tardi, dopo la sconfitta subita dal Generale Samuel Houston a San Jacinto, Santa Ana inviò l’ordine ad Andrade di distruggere la cappella di Alamo.Il Generalissimo aveva due ragioni di odiare l'antico convento. Una, lui perse là 1600 uomini; l’altra, per via di suo cognato, il Generale Cos, che vi era stato umiliato l'anno precedente, quando le sue truppe (1100 soldati) furono messe in fuga da 300 Texani. Andrade spedì il Colonnello Sanchez per eseguire l'ordine. Ma, poco tempo dopo, il Colonnello ed i suoi uomini ritornarono ad accamparsi, bianchi di faccia. Essi raccontarono di essere stati avvertiti da sei "demoni", o diavoli, alla porta anteriore dell'edificio. Questi spettri brandivano spade fiammeggianti urlando, "Andate via! Nessuno tocchi queste mura!"
Alcuni credettero che quei fantasmi fossero di monaci spagnoli, deceduti molto prima della battaglia. Altri, naturalmente, credettero che fosero i fantasmi di Davy Crockett, Jim Bowie, William Travis, e di altri difensori texani. Qualunque cosa fossero, la loro presenza fu sufficiente a spaventare gli uomini. Da allora in poi, nessuno più potè essere persuaso ad avvicinarsi alla cappella, che quindi fu salvata dalla distruzione.


Copertina di un introvabile testo,
illustrata dal grande Sergio Toppi Altre strane visioni, nel corso degli anni, si sono avute in quei luoghi. Una tra lel più note è l'immagine di un ragazzo biondo che ogni febbraio appare, per alcune notti consecutive, ad una delle finestre della cappella. La finestra è alta e non c'è sporgenza alla quale appoggiarsi per stare in piedi lassù...
Si crede che questo sia lo spirito di un ragazzo che fu evacuato di prima della battaglia e che ora ritorna, ancora e anora, al luogo dove perse suo padre.
C'è poi il fantasma dal cappotto nero e lungo. Fu visto da un Ranger in servizio alle mura di Alamo, una calda notte d’estate, seguì questa figura che camminava dietro alla cappella del forte. "Che genere di idiota porterebbe un caldo cappotto come quello, in questo posto e in estate per giunta?" si chiedeva il Ranger. Poi notò la vecchia foggia del cappotto, stile diciannovesimo secolo. Il Ranger intimò di fermasi alla figura. Nessuna risposta, essa continuò con decisione a muoversi nella direzione della biblioteca.Poi, improvvisamente scomparve nell’oscurità.È stato visto molte volte da allora. L'Alamo è un luogo solenne. I vecchi muri di pietra hanno visto una grande tragedia, e ne conservano l’impalpabile energia del dolore. E’ la Tomba dei suoi difensori.


187 difensori, 187 leggende. Una di esse, la più famosa, il Colonnello David Crockett.
La Sig.ra Andrea De Castanon Villanueva, una superstite di Alamo (soprannominata "Signora Candeleria" per via della sua attività nella guarnigione), disse che Crockett fu fra i primi a cadere.
Narrò che egli stava camminando dalla cappella verso il bastione che s’innalzava alla fine della staccionata, quando una scarica improvvisa dai soldati messicani lo precipitò in avanti sulla sua faccia, morto.
Altri dicono che lui fu fra gli ultimi a morire. Il sergente Felix Nunez dell'Esercito messicano dichiarò di aver affrontato un americano alto, con un berretto di pelle e coda di tasso, che lui credette essere Crockett. Gli sferrò un colpo con una spada sull'occhio destro dopo il quale, i soldati al suo seguito lo trafissero con venti baionette.
Susanna Dikinson, una vedova dell'AlamoDisse un'altra superstite di Alamo, Susanna Dickinson che, mentre veniva evacuata da soldati messicani, vide il corpo di Crockett che giaceva morto e mutilo di fronte alla cappella, con il suo berretto "particolare" dal suo lato.
Il Generalissimo Antonio Lopes De Santa Ana,
all'epoca dei fatti Un servitore nero, Ben di Juan Almonte, assistente di bordo sui piroscafi dell’est sui quali aveva conosciuto Crockett quando era Senatore, Membro del congresso Americano, fu chiamato da Santa Ana per identificare il corpo di Crockett. Un ufficiale messicano di nome Saldigua affermò che Santa Ana al riconoscimento del corpo, vi infilzo la sua spada e andò via con disprezzo.
Il Generalissimo Santa Ana, 
all'epoca dell'invasione USA del 1846 Poi ci sono anche storie nelle quali Crockett scampò la battaglia, come fu riportato dal News Orleans Post-Union Only, alcune settimane dopo gli accadimenti. Un romanzo epistolare pubblicato nell’estate del 1836, che descriveva le imprese di Crockett in Texas.
Erano già noti da tempo gli ALMANAKS, sorta di romanzi leggeri, simili a quelli d’appendice, con cadenza periodica e nei contenuti simili a quelle dei fumetti di oggi. Lo stesso Crockett ne aveva redatti diversi, in seguito si limitò a firmarli. Narravano delle sue avventure nel lontano Ovest, delle scorrerie e della vita selvaggia, magari con alcuni spunti da fatti realmente accaduti ma arricchiti da innumerevoli invenzioni di fantasia. Naturale fu che ne uscisse uno con la storia dell’Alamo, narrata da lui stesso. Fu una versione estesamente accettata di eventi per anni, finché l'immaginazione popolare dalle varie versioni cinematografiche si spostò su un Davy Crockett che cade lottando.
Il film più noto, forse,
quello diretto da Jhon Wayne Nel 1975, una storia controversa sulla resa ed esecuzione di Crockett riemerse all’attenzione del pubblico, quando l'agenda di Jose Enrique Pena, un ufficiale di Santa Ana, venne pubblicata. Pena scrive che, nonostante il Generalissimo avesse ordinato che nessuno venisse fatto prigioniero, Crockett e sei altri furono catturati quando le truppe messicane presero l’ Alamo, circa alle sei di quella mattina:
"Sette uomini scamparono la strage e, sotto la protezione del Generale Castrillon, furono portati prima da Santa Ana. Fra loro uno di grande statura era, ben proporzionato, era ridotto male, come gli altri, ma si poteva osservare in lui un grado di dimissione e nobiltà che gli facevano onore. Lui era il naturalista David Crockett, ben conosciuto in nord America per le sue insolite avventure".
Secondo questo racconto, Crockett tentò di spiegare la sua presenza con la storia che lui era soltanto un turista, che stava esplorando l'area e si era rifugiato nell'Alamo quando cominciarono le azioni di guerra.
Santa Ana si irritò col suo subalterno Castrillon perchè aveva disubbidito ai suoi ordini di non prendere prigionieri. Immediatamente ordinò l'esecuzione di Crockett e degli altri. Pena affermò che molti ufficiali, ansioso d’ingraziarsi il loro comandante, si precipitarono sugli uomini con le loro spade. "Sebbene vennero torturati prima di venire uccisi", Pena scrive, "Quegli sfortunati morirono senza lagnarsi e senza umiliarsi di fronte ai loro tormentatori."
Molti storici credono che questo racconto sia vero. Comunque, altri liquidarono l'agenda come una falsificazione. In effetti, chiunque avrebbe potuto dichiarare di essere Crockett, forse sperando che la notorietà di Crockett, come Membro del Congresso e le possibili ripercussioni Americane offrissero protezione, ed i soldati messicani capissero l’importanza di un simile prigioniero. Ma la versione di un altro superstite di Alamo contrasta con la storia della resa di Crockett.
Joe, lo schiavo di William Travis, affermò che solamente uno uomo, un certo Warner, fu catturato dopo la battaglia. Joe disse anche che il corpo di Crockett fu trovato in un angolo tra due bastioni, mentre giaceva sulla schiena, con il coltello in una mano ed un soldato messicano morto riverso sul suo corpo.
La risposta alla controversa della morte di Crockett è solamente uno dei mille segreti racchiusi nell'Alamo. Ce ne sono altri, come quello del comandante William Travis, se si suicidò poco prima dell’ultimo assalto dell'esercito di Santa Ana, o quello del Col. Jim Bowie, se davvero seppellì il suo leggendario tesoro di San Saba in qualche punto o dintorni di Alamo.
Se solo quelle mura, piene di palle di piombo, potessero parlare, solo loro potrebbero rispondere…

E fu soltanto un prologo di ciò che sarebbe avvenuto di li a dieci anni. Con l'annessione del Texas agli USA, nel 1846 gli Sates invasero il Messico, quasi a voler vendicare ancora con maggior vigore il massacro di Alamo.
Un epopea oscura che nessuno ama ricordare, forse perchè costellata di vicende poco onorevoli, come l'assedio dei marines del generale Taylor all'accademia militare di CHAPULTEPEC, dove ragazzi poco più che quindicenni non furono da meno di Crokett & Co. oppure del massacro del reggimento Irlandese di SAN PATRIZIO...
Cinicamente, quella guerra del' 46, si potrebbe considerare "la palestra" nella quale allenarono i loro "talenti" i futuri generali della Guerra di Secessione Americana...

Monumento ai caduti di Alamo

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Raffaello Fiorini
mailto:ObyWan3@hotmail.com
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