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Capitolo V° di 5


...C'Era una Volta:


(di Raffaello Fiorini, in Arte ObyWan)


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MALCOM Mc.DOWELL, un "Buon Cattivo..."
…Non solo "Arance Meccaniche"

8 Giugno 1988.
L’Estate si avvicinava e l’esperimento era appena iniziato. Il Layout della rivista era stato definito, ma invece di favorire la creazione di un'unica testata, come la Torre di Babele, ne vennero fuori diverse: la nostra era THX, il Cinema Fantastico, la quale si sarebbe proposta come rivista di Genere, specializzata in Cinema d’Avventura e Fantascienza, compreso Fantasy. Eravamo i primi a Roma, credo anche in Italia…
Ci saremmo autofinanziati e avremmo prodotto qualche numero, anche con l’aiuto logistico del buon LUCIANO BASSI e della sua LIBRERIA METROPOLIS. Poi avremmo portato le nostre pubblicazioni alla visione di qualche editore. Non poteva che andar bene…”Santa Ingenuità”: Eravamo troppo ad Est della California, perché tutto potesse filare liscio.
Comunque l’entusiasmo era alle stelle e quel giorno avremmo realizzato la nostra prima intervista.






Ci si trovava nell’Ambito dell’8° FANTAFESTIVAL. Adriano PINTALDI & Alberto RAVAIOLI, creatori e curatori della Kermesse, erano in un momento di crescente celebrità e successo, l’Evento era ormai parte importante dell’Estate Romana e, tecnicamente, la apriva con le sue maratone cinematografiche…Ospiti Illustri da tutto il mondo del Cinema, non solo di genere Fantastico, comunque e soprattutto grandi Artisti dello spettacolo…
8 Giugno 1988.
Per la prima volta ci trovammo all’Interno di una conferenza stampa di tipo “professionale” e in mezzo a tanti professionisti di settore. Ero insieme al mio socio ROBERTO LEOFRIGIO e, un po’ perplessi, assistevamo da qualche breve minuto al “mutismo professionale” dei tanti anziani colleghi d’avventura che ci circondavano, finchè qualcuno azzardò la solita domanda, che da anni continuavano a fare, sempre uguale, al soggetto delle nostre attenzioni, l’Attore MALCOM Mc.DOWELL. Malcom era giunto al Festival per presentare un nuovo film di SERGIO CITTI, commedia metafisica ambientata in un CIMITERO ROMANO dopo la mezzanotte, una sorta di SPOON RIVER all’Italiana e, probabilmente non si sarebbe mai aspettato, perlomeno non in apertura della conferenza stampa, l’ennesima domanda sul film che probabilmente odiava di più, nonostante avesse acquistato grazie ad esso la sua notorietà.
Vent’anni prima, STANLEY KUBRICK lo aveva lanciato con il suo l’ARANCIA MECCANICA. All’Epoca quel film scatenò fiumi di polemiche circa i suoi contenuti ed il messaggio ch’esso lanciava. Un film giudicato troppo violento e deleterio per la gioventù di allora, fu la tragica profezia di un mondo a venire che pare, ormai, essersi avverata. Kubrick adattando l’Omonimo romanzo di ANTHONY BURGESS, anticipò i mali che avrebbero colpito la nostra Civiltà di oltre un ventennio (ormai un quarantennio n.d.a.), come già in precedenza aveva fatto con 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO, prevedendo, in modo estremamente razionale, tutte le incognite che si sarebbero trovati ad affrontare gli esseri umani nello spazio.
All’HOTEL NAZIONALE a piazza Colonna, in Roma, dove si svolgeva la conferenza stampa, non si parlava d’altro…con evidente disagio di Mc.Dowell. Malcom ci spiegò, ancora una volta, di quanto lo avesse sconvolto la sua esperienza con Kubrick…
[Le domande che seguono furono tutte poste dal sottoscritto, beneficiando la gran parte dei colleghi della “concorrenza” presenti e palesemente impreparati sul curriculum artistico dell’Attore. L’Indomani, i vari servizi che uscirono per le Testate in cui lavoravano avrebbero portato le loro firme, c’est la vie. n.d.a.]
Mc.DOWELL:…Ricordo che per riuscire rivederlo per intero dovetti aspettare dieci anni …e si! Era un film che mi faceva star male (CLOCKWORK ORANGE-ARANCIA MECCANICA)…ma oggi lo reputo un gran film. Una buona lezione, indiretta se vogliamo, contro la violenza…buona sia per i giovani di adesso che per quelli di allora. Sono illogiche le voci secondo le quali, questo film, incitino alla violenza: nessun individuo sano di mente potrebbe diventare, d’un tratto, diventare violento dopo averlo visto…anzi…!
[E’ da sottolineare che Malcom, un paio d’anni prima di Arancia Meccanica, aveva recitato in un film di LINDSAY ANDERSON “IF…”, vincitore della PALMA D’ORO al Festival di CANNES nel 1969. Nel 1973, sempre con Anderson, recitò in “OH, LUCKY MAN!”
Ma nonostante fosse ben lanciato in una carriera cinematografica da STAR di prim’ordine, Malcom preferì dedicarsi sempre di più al Teatro (dove ha impersonato più volte e con successo il Giovane KING ARTHUR). Al cinema lo vediamo ritornare, di tanto in tanto, in ruoli non più impegnati o di primo piano, però sempre carichi di intelligenza ed ironia. La sua personalità è un po’ come una spezia rara che riesce a dare sapore in più a films potenzialmente mediocri…e pur sepre divertenti. Basti pensare a BRITANNIA HOSPITAL, sepre sotto la direzione di Anderson, cui Malcom è legato ormai da una duratura amicizia, o al recentissimo SING SING CHIAMA WALL STREET. Dal canto suo l’Attore pare avere un solo rimpianto, legato al film di TINTO BRASS: IO CALIGOLA].

Oby:(…) Come ricorda IO CALIGOLA?
Mc.DOWELL:…Fu un esperienza interessante…Peccato che il film fu praticamente ristrutturato…e direi distrutto, in sala di montaggio, dove fecero di IO CALIGOLA un film quasi porno. In certi momenti si può vedere come ci sia, in realtà, un buon film che lotta disperatamente per venir fuori dalla pellicola, ma non vi riesce…
Oby:Cosa ci può raccontare di “TIME AFTER TIME” (L’UOMO VENUTO DALL’IMPOSSIBILE, 1979) dove impersonava, da classico Gentleman Inglese, lo scrittore H.G.WELLS: il più classico fra i classici della fantascienza?
Mc.DOWELL:Era una storia molto bella ed originale, accettai quasi subito di vestire I panni del giovane HERBERT GEORGE WELLS, rinunciando tranquillamente a tutte le altre offerte di lavoro che mi stavano facendo in quel momento…forse più remunerative ma non altrettanto interessanti.
Wells è uno degli autori più famosi della letteratura di Fantascienza…questo film narra di una sua improbabile avventura nel futuro, il futuro del secolo scorso, quindi la nostra epoca, rende pertanto un buon omaggio allo spirito, se non allo stile, del grande autore del romanzo LA MACCHINA DEL TEMPO…
Insomma un bel film romantico, avventuroso e con una punta di atmosfera gotica…
[Film molto caro a Mc.Dowell, perché sul set conobbe la sua attuale moglie: l’attrice MARY STEENBURGEN, coprotagonista nella storia n.d.a.]

Oby:Il Film, nonostante la qualità, non andò molto bene al botteghino, secondo lei perché?
Mc.DOWELL:Well…la faccenda è molto seplice: il film non fu presentato nel modo giusto. Cioè, tutta la sponsorizzazione che ne precedette l’uscita sugli schermi non fu condotta in modo razionale, Ignoro quali motivi abbiano spinto la Casa di Distribuzione a presentare al pubblico “TIME AFTER TIME” come un Giallo-Horror
[Infatti nella locandina veniva dato un grande risalto alla figura di JACK LO SQUARTATORE, interpretato da DAVID WARNER, nonostante che proprio in quel periodo fosse uscito un altro film con RAY MILLAND, incentrato sulla figura del mostro, che era stato un clamoroso flop n.d.a.].
E così anche il mio film andò male, che però adesso, grazie alle videocassette ed alla televisione stanno riscoprendo e rivalutando con un buon successo…
Oby:Si è divertito a svolazzare nei cieli di LOS ANGELES nel film TUONO BLU?
Mc.DOWELL:Oh my God! Non proprio…sono morto di paura! Ricordo che per girare quelle scene mezza città era stata chiusa al traffico. Io non avrei dovuto fare nulla perché al mio fianco c’era un bravissimo pilota, mentre la cinepresa inquadrava solo me. Posso solo dire che il regista dovette farmi ripetere le scene varie volte, fino a quando l’espressione atroce ed il pallore non andarono via dal mio volto. Precedentemente il regista mi aveva assicurato che avremmo usato solo dei trucchi eche io non avrei staccato un solo piede da terra, ma poi decise ce così non era realistico e allora… E pensare che ROY SCHEIDER, il mio partner in questo film, voleva addirittura convincermi a raccontare alla gente che eravamo stati proprio noi a pilotare quei “calabroni giganti”…!

Oby:Cosa pensa di personaggi come LUCAS e SPIELBERG? Le piacerebbe lavorare con loro?
Mc.DOWELL:Of Course, sono degli ottimi registi e produttori, è chiaro che se si presentasse l’occasione lavorerei molto volentieri con loro…Però oggigiorno, la vita a Hollywood e nel Cinema Americano non è delle più facili per un attore inglese. E’ praticamente una questione di “accenti”…per farla breve: nei primi anni del Cinema Sonoro ci fu una specie di “caccia” agli attori inglesi, per la dizione perfetta, per la solida cultura teatrale e altre cose dl genere. Beneficiarono di questa situazione attori del calibro di CHARLIE CHAPLIN o CARY GRANT. Poi la situazione è cambiata: i registi, i produttori americani hanno cominciato a preferire i loro accenti nazionali, lasciando agli attori che parlano un inglese troppo classico piccoli ruoli, il più delle volte legati a degli stereotipi.
Oby:Cosa può dirci a proposito de “La morte avrà i suoi occhi” (THE CALLER, 1986), prodotto dalla EMPIRE?
Mc.DOWELL:L’EMPIRE?...Cos’é L’EMPIRE? …L’EMPIRE è morta…
[Bisogna ricordare che l’EMPIRE era un casa di produzione Americana che dopo aver aperto gli studi qui a Roma, nel 1986, aver prodotto molti films, quasi tutti flops, ha svenduto locali e attrezzature, smantellato tutto e abbandonato l’Italia. n.d.a.]
Oby:Pensa che in futuro potrebbe tornare a vivere in Inghilterra?
Mc.DOWELL:No, non credo. Torno regolarmente in Patria a causa del mio lavoro, ma ormai la mia famiglia è Americana, i miei stessi figli possiedono già uno spiccato accento Californiano, tutta la mia vita è legata al Mondo dello Spettacolo Americano.
Oby:Pensa che i suoi figli seguiranno le sue orme?
Mc.DOWELL:Francamente non lo so. Decideranno loro quale strada prendere, quando avranno l’età giusta… Intanto mia figlia di sette anni ha cominciato ad impiastricciarsi la faccia con rimmel e rossetto, dicendo a tutti che lei diventerà una star, mentre mio figlio di cinque anni ha trasformato la sua stanza in una giungla delle Filippine e va in giro vestito da guerrigliero, dicendo che da grande vuol diventare come G.I. JOE…!
A conclusione della conferenza, ci affollammo intorno all’attore che, molto pazientemente, ci concesse autografi e foto insieme a lui. Qualche decina di minuti dopo, passandomi a breve distanza, mi salutò con un “BUBBA, NICE SEE TO YOU” e lo vedemmo sparire tra le ombre estive del Centro Storico, sotto la guida di due belle fanciulle…
E’ forse il caso di dire che Il buon Vecchio Caligola perde il pelo ma non il vizio?



Per ulteriori notizie su Malcom Mc.Dowell Vi rimando alle pagine del WEB,
partendo magari da Wkypedia:
Malcom Mc.Dowell, non solo Arancia Meccanica...




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Raffaello Fiorini
mailto:obywan@otmail.com
10/05/13



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