raffaellofioriniart.tk_amarcord cinema

TORNA ALL'INDICE
Torna a Storia dell'Arte Secondo ObyWan




Capitolo II° di 5


...C'Era una Volta:


(di Raffaello Fiorini, in Arte ObyWan)


Torna al sommario


………°°°oooOOO000OOOooo°°°………

Luigi Cozzi (alias Lewis Coates)
il vagabondo delle Stelle


Per quanto riguarda il Cinema Fantastico, nel nostro Paese, alla fine degli anni’70 esisteva già una ben consolidata tradizione: personaggi come MARIO BAVA ed ANTONIO MARGHERITI ne avevano cominciato la storia già vent’anni prima, mentre SERGIO LEONE, poi, ne aveva perfezionato un genere, attraverso le sue OPERE WESTERN. Capolavori di vero e proprio Cinema d’Arte Manuale e raffinato Artigianato Creativo, un Cinema Eroico, considerando la scarsità dei mezzi a disposizione e le enormi difficoltà tecnico-logistiche da superare…e superate.
Oggi ormai l’Artigianato nel Cinema è “Storia d’Altri Tempi” (e non solo nel Cinema!) Tempi più coloriti ed avventurosi se vogliamo ma, forse, irrimediabilmente perduti. La schiacciante superiorità economica delle multinazionali produttive limita fortemente gli impulsi creativi, molto di più di quanto non capitasse una volta. Il Maestro Luigi COZZI, in Arte LEWIS COATES, nato a Busto Arsizio nel 1947, fu uno degli Artisti che visse in prima persona questo cambiamento epocale e me lo raccontò in quest’intervista del 1986.
Approda a Roma da Milano, dove aveva abitato con la sua famiglia fino alla fine degli anni Sessanta. Galeotta fu la leva, il Servizio Militare obbligatorio, che, a volte, per i giovani di una volta poteva rappresentare un impulso, addirittura una risorsa per iniziare un percorso di vita. Per LUIGI COZZI rappresentò l’avvicinarsi alla Capitale, che all’epoca era ancora la sede di una sorta di Hollywood sul Tevere: Cinecittà, oggi solo Museo del Cinema. Già dal 1963 Luigi Cozzi, appena sedicenne, era operativo nel mondo del Cinema con la sua Futuria Fantàsia, prima Fanzine Italiana (da Fans+Magazine, rivista redatta da appassionati del genere n.d.a). Era ancora un soldato semplice, quando la passione per la musica rock lo spinge a scrivere articoli e interviste a star inglesi e americane (John Lennon, Jimi Hendrix, Mick Jagger) per il settimanale di musica Rock "Ciao 2001", fino a quando, terminata la leva, non viene assunto come nuovo redattore interno. Tiene l'incarico per quasi due anni, avvicinandosi e collaborando anche con testate e case editrici quali Urania", "Galassia", "Nova Sf", "Robot" e tante altre, pubblicando saggi, articoli, racconti, romanzi e traduzioni, nonché curando la scelta di testi e antologie tutte di sapore fantastico. Ma è grazie al mestiere di giornalista che riesce a farsi conoscere nell'ambiente cinematografico. In particolar modo di un giovane regista esordiente, ex critico cinematografico, che allora stava cominciando a muovere i primi passi nella settima arte: Dario Argento.
Oby:Nel 1969 non si erano ancora spenti gli entusiasmi per i kolossal mitologici “Peplum” e Sergio Leone “sparava a zero” nei cinema americani. Fu allora che lei decise di “emigrare” a Roma…
L.COZZI:Si, era un buon periodo per il Cinema Italiano e sembrava il momento giusto per imparare il mestiere. Pieno di belle speranze e buoni propositi mi gettati a capofitto nell’avventura del Cinema…
Oby:Fù così che conobbe DARIO ARGENTO?
L.COZZI:Beh, non proprio. Agli inizi facevo, non dico il fattorino ma insomma, ero vice-aiuto-sotto-sub-assistente-montatore, pur di entrare nel mondo del Cinema…capire come funzionavano tutti i suoi meccanismi…dall’ideazione alla distribuzione sul mercato…
Oby:Ma in che modo entrò nella sua vita Argento? Ecco, perché non mi racconta di come nacque la vostra amicizia…
L.COZZI:Durante quel mio periodo di gavetta riuscivo anche a trovare il tempo per scrivere. Scrivevo saggi, storie di fantascienza e facevo interviste alla gente del Cinema, molte delle quali sono state anche pubblicate…
[Nel 1964 era corrispondente per l’Italia della rivista americana "Famous Monsters of Cinema" di Forest J. Ackerman. Fu l’occasione per andare a Roma ad incontrare i personaggi che allora facevano la Fantascienza, quindi Antonio Margheriti, Mario Caiano, Rambaldi, erano i tempi di SPACE MEN, Il PIANETA DEGLI UOMINI SPENTI,TERRORE NELLO SPAZIO di Mario Bava, autori di cui stimava moltissimo il lavoro, non tutto, ma parecchie cose loro erano davvero degne. Li ammirava anche perché erano italiani che cercavano di fare delle produzioni internazionali, alla maniera americana…n.d.a.]
Oby:Quindi le capitò di intervistare il Maestro dell’HORROR made in Italy…?
L.COZZI:Esatto. Prima e dopo l’intervista parlammo a lungo del Grande Cinema, dei nostri autori preferiti e scoprimmo di avere gusti abbastanza in comune, ci piacevano pure gli stessi films. Insomma prendemmo a frequentarci amichevolmente, parlando del più e del meno e andando a cinema insieme. Poi, ad un certo punto mi offrì di collaborare ad una sceneggiatura ed io accettai ben volentieri…
E dopo alcuni mesi, dovendo realizzare un film, Dario mi invitò sul suo Set a seguirne la lavorazione. Mi son fatto l’esperienza grazie a lui ed alla sua generosità, devo dire…
Oby:E si trattava del film…?
L.COZZI:Quello era “4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO”, grazie al quale è praticamente cominciata la mia carriera nel pianeta Cinema.
Oby:E poi?
L.COZZI:Poi, poco a poco, mi sono fatto un mio giro, cercando di realizzare films per conto mio. Lui non s’interessava alla Fantascienza e quindi, inevitabilmente, sono andato per la mia strada. Però siamo rimasti sempre in contatto, collaboriamo spesso in molti campi di lavoro. Insomma tra me e Dario è rimasto sempre un ottimo rapporto, è una persona squisita ed è uno dei pochi, credo, in Italia che fanno il genere di Cinema che piace a me…
Oby:Ma per quanto riguarda, invece, la Fantascienza? La sua opera prima fu il cortometraggio The Tunnel Under the World...
L.COZZI:Fu scritto nel 1955 da Frederick Pohl era un soggetto che considerai adatto per coniare la fantascienza con l'altra mia grande passione che è, appunto, il cinema. La storia originale (dove un’intera comunità viene tenuta prigioniera da ricercatori pubblicitari) (E’ stata,poi, presa a prestito anche nel film di Peter Weir “The Truman Show”del 1998 n.d.a.). Fare films di Fantascienza o di Fantasy è sempre stato il mio sogno, ma farne qui in Italia è un impresa assai ardua! In parole povere: costano troppo e i nostri “amati”produttori non ne vogliono sapere. Forse per pregiudizio, forse per ignoranza, non te lo so dire…
[Per anni , seria ed appassionata, è stata la sua competenza in materia di Fantasy e Fantastico che, tra l’altro gli è valsa la stima e l’amicizia di due Masters della narrativa mondiale quali ARTHUR C.CLARKE e RAY BRADBURY. In particolare, Clarke, intervistato in occasione del Festival del Film di Fantascienza di Trieste del 1968 in occasione della presentazione al pubblico dell’attesissimo 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO e in quell’Occasione COZZI ebbe modo di rivolgergli una domanda che poi, molti anni dopo si ritrovò rivolta “contro” se stesso… n.d.a.]
Oby: “In quanto regista ma anche esperto di fantascienza qual è la condizione della fantascienza attuale?
L.COZZI:Guarda io sono d’accordo con Arthur C. Clarke quando disse: «Il nostro futuro non è più quello di una volta»
Oby:E poi arrivò“STAR CRASH, SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE”…
L.COZZI:Nessuno credeva in un film di Fantascienza, per cui, soltanto dopo i successi interplanetari di STAR WARS ebbero il coraggio di darmi una possibilità. Ero stato per anni alle costole di molti produttori, mi ero fatto conoscere come il “matto della fantascienza” e così, quando arrivò il momento, vennero addirittura a cercarmi…
(Bisogna aggiungere, tante e tante Regie per vari produttori, con la promessa di avere in seguito finanziamenti per un film di Fantascienza, promesse che regolarmente non venivano onorate n.d.a.).

Oby:STARCRASH. Come nasce questo film?
L.COZZI:Allora io ho fatto films di vari generi inseguendo sempre la fantascienza.La Portiera Nuda (commedia erotica molto soft n.d.a.) l'ho diretto con la promessa che avrei realizzato un film di fantascienza che poi non si fece più. Comunque mentre succedeva tutto questo io portavo avanti già da tempo una attività parallela e cioè le rassegne di fantascienza. Io nel ’75 convinsi l’Ente Cinema Italiano che programmava le sale a fare una rassegna di fantascienza a Roma. Un film al giorno al planetario che all’epoca era un cinema gestito da loro . Dato che detestavano il cinema di fantascienza mi diedero i primi tredici giorni di gennaio che sono i più bassi per gli incassi. E fu un successo strepitoso. I film inizialmente venivano proiettati in ordine cronologico, King Kong passando per i vari decenni fino ad arrivare a “2001: Odissea nello Spazio”. Poi dato che facevamo una media di due/tremila biglietti a sera le case di distribuzione che prima dicevano «non rompeteci i coglioni» adesso ci chiedevano se volevamo altri films. Per esempio riuscì ad avere tutta una serie di film come “Radiazioni BX, Il Mostro della Laguna Nera” che erano depositati alla Cineteca Nazionale ma che la Universal ha fatto tirar fuori e rimettere in circolazione con un responso incredibile. Poi tramite la Italnoleggio ci siamo spostati e siamo andati a Milano e Torino. A quel punto iniziai a comprarli i film. Ad esempio acquistai due film inediti, che erano stati rifiutati per l’Italia: uno era “Snake”, un film mediocre ma vidi che era prodotto da Zanuck e Brown che erano i produttori de “LoSqualo” quindi feci fare un cartellone: “Dopo Lo Squalo, Zanuck e Brown presentano Cobra!” e il film fece un miliardo e nove d’incasso. Poi Silent Running di Douglas Trumball lo chiamai “2002: La Seconda Odissea” (per favorirne l’uscita sull’onda del successo di 2001 di KUBRIK n.d.a.), un altro “Bluff” ma anche stavolta fece un miliardo e tre.
[Luigi Cozzi fu responsabile anche del rimontaggio e della distribuzione del Godzilla (1954) di Ishiro Honda in Italia. Intorno al 1975, Cozzi aveva messo su una società di distribuzione e rimontò circa una quarantina di film, alcuni comprati nuovi come Il Signore delle Mosche (quello di Peter Brook del 1963). Di questi film, come SILENT RUNNING,furono curate le edizioni italiane riscritti i dialoghi ed eseguito il doppiaggio . Godzilla, era quello dell’edizione fatta dai Giapponesi per il pubblico U.S.A. con RAIMOND BURR (lo Storico Perry Mason), che andò molto bene, fu colorizzato a mano, altrimenti sarebbe stato rifiutato dalla Distribuzione. Fu la prima, forse unica, “colorization” al mondo di questo tipo. Le copie di questa versione però sono rarissime.n.d.a.] Io proprio per “Silent Running” mi sono messo in contatto con Assonitis, tramite un amico, per chiedergli di noleggiare le attrezzature, che poi decisi di comprare, per farlo in Dolby Surround. Assonitis stava preparando “Tentacoli” e dato che avevo lavorato con Dario Argento, mi propose un film che voleva fare successivamente. Io accettai, principalmente perché volevo rimanere negli uffici dove facevano Tentacoli. Sul muro c’erano questi storyboard incredibili con il polipo che afferra il ponte di San Francisco e la butta giù. Storyboard strepitosi, altro che Harryhausen. Lui mi diede da fare questo film d’amore Dedicato ad una Stella (con Pamela Villoresi n.d.a.) che inizialmente si intitolava "L’Ultimo Concerto". Io lo feci con la speranza che lui poi mi avrebbe fatto fare qualcosa di diverso. Quindi la mia carriera è un continuo inseguimento di una chimera fantascientifica. Comunque avendo visto il successo dei films al planetario mi mi rimisi alla ricerca di produttori. Tramite un amico arrivai a Luigi Nannerini che era un organizzatore, è ancora vivo credo abbia cent’anni, che aveva fatto tutto, ogni genere e voleva togliersi lo sfizio di fare un film di fantascienza, un tipo strano. Lui faceva da produttore esecutivo per un produttore francese, Jerome Max, che però si rivelò assolutamente non interessato alla cosa. Sembrava che anche questo tentativo fosse fallito poi questo produttore a distanza di dieci giorni se ne andò negli Stati Uniti per scoprire che l’unica cosa di cui si stava parlando lì è di questo film di fantascienza che stava avendo un successo clamoroso: Guerre Stellari. Si ricordò dell’offerta di Nannerini per il mio film e all’improvviso ne volle sapere di più. Mi dissero che la mia storia doveva essere simile a quella di Guerre Stellari e doveva avere qualcosa de La Terra Dimenticata dal Tempo che era stato un ottimo successo qualche mese prima. Io questo l’avevo visto ma Guerre Stellari non era ancora uscito in Italia.





















Lucas, però, aveva fatto la cosa inversa rispetto alla norma e aveva fatto uscire il libro prima del film, per generare un po’ di curiosità intorno all’uscita. Io mi misi a scrivere. Chiaramente questa era ancora la fase in cui cercavo di acchiappare il produttore, una volta acchiappato io non ero più disposto a fare la copia, che poi è una cosa impossibile. Con un film come Guerre Stellari ci sarebbe voluto almeno un anno di preparazione.
Oby:Quanto è durata la preparazione di STARCRASH?
L.COZZI:Ci diedero il via a fine agosto e iniziammo a girare a fine settembre. Preparazione: un mese. Tant’è vero che noi prima siamo andati a girare gli esterni perché non avevamo niente in teatro, per dare tempo per la costruzione dei set. Ho scelto l’approccio espressionistico, faccio un film dove di tecnologico non c’è nulla. Altrimenti facevamo ridere: che facciamo? Ricominciamo con le leve, i maniglioni? le lucette che si illuminano? Mi fanno schifo quando le vedo al cinema, non posso farle anch’io. Anche perché volevano che usassi i set di Alfonso Brescia (Al Bradey) che stava facendo quattro film di fantascienza. Nannarini mi portò a vedere i set per riciclarli, ma io dissi di no. In Francia sostenevano che Starcrash era il mio adattamento della tecnica del fumetto portata sullo schermo. Il linguaggio più che quello cinematografico o letterario era quello del fumetto.


Oby:Come ricorda Nadia Cassini, David Hasselhoff e Caroline Munro?
L.COZZI:Nadia Cassini lavorò un paio di giorni (sempre accompagnata dal marito), ma per quel che ricordo era molto simpatica e gentile, così come Caroline Munro. Per David Hasselhoff, pur essendo molto attivo in telefilm destinati alla televisione, la partecipazione a Starcrash rappresenta il suo debutto sul grande schermo.
Ma il personaggio più incredibile è MARJOE GORTNER, un attore disponibilissimo e duttilissimo, è il compagno di Caroline, un miliardario simpaticissimo. Lui lavora per divertirsi...arrivava sul set con la sua macchina sportiva, offriva da bere a tutti...insomma è un "super eroe" nella vita come nel film...

Oby:Dopo aver avuto un budget così sostanzioso su Starcrash come si è trovato a gestire un film come Contamination?
L.COZZI:Contamination è un film povero. Gli ambienti li abbiamo fatti modulari. Anche se sembra che ci siano tante stanze in realtà ce n'è soltanto una. I set sono riciclati, tutto è riciclato. Nel sotterraneo, Dario ci aveva appena girato Inferno. I mezzi erano molto limitati. A New York rubammo tutto e facemmo finta di essere una troupe televisiva intenti a girare un servizio del telegiornale, eravamo quattro a girare. Erroneamente il film, da molti, è stato etichettato come una sorta di rip-off di ALIEN. Il discorso è questo, i produttori, soprattutto quelli italiani, non faranno mai un film originale. Ai produttori andava detto: «hai visto c’è Zombi di Dario Argento facciamo Zombi 2». Nel mio caso: «hai visto Alien, ha fatto un miliardo e mezzo. Facciamo Alien che viene sulla terra, che non c’è lo spazio di mezzo e risparmiamo». «Ah, grande idea!» rispondo. Tanto loro Alien non l’hanno visto, hanno visto solo il manifesto con l’uovo. Poi io faccio un altro film, tranne l’uovo che glielo devo mettere per forza. A me non interessava rifare Alien, l’uovo era un fatto obbligatorio altrimenti non si faceva il film. Poi tra l’altro io quelle uova le ho fatte diventare i baccelloni de L’Invasione degli Ultracorpi.


Oby:Come andò l film nelle Sale?
L.COZZI:Il film non andò bene qui anzi andò malissimo. La fantascienza in questo paese non è mai andata bene, è sempre settima, ottava negli incassi. Persino Guerre Stellari, qui in Italia, non è stato il primo campione di incassi l’anno in cui uscì. Poi da un punto produttivo è sempre stato difficile, quasi impossibile fare un film di fantascienza in Italia. I produttori non ne vogliono sapere, non capiscono il genere, non ci credono. Ricordo che un produttore una volta disse, quasi con tono di disprezzo: «Luigi non si esalta quando vede una bella donna ma solo quando vede un astronave».
Oby:In ogni caso, Il film, come già detto, gode dello status di film di culto... (a dire il vero anticipò, in qualche modo, le vicende ed i conflitti che vengono narrati nei successivi episodi della serie “regolare” dell’ALIEN made in Hollywood n.d.a.).
L.COZZI:Sì. Il film continua a piacere e a trovare un pubblico sempre nuovo. Circa un anno fa mi hanno contattato per chiedermi il permesso per fare una serie di fumetti tratti da Contamination.


Oby:In quanto tempo è stato girato Contamination? Cinque settimane compreso il viaggio, cioè una settimana in Colombia e tre giorni a New York. Starcrash, che era chiaramente ad un altro livello produttivo, invece molto di più: otto settimane con gli attori principali e poi circa 10-12 settimane in teatro di posa con i modellini e poi ulteriori dieci giorni con la protagonista per le scene in cui c’è solo lei…


Al momento in cui facciamo quest’intervista, Luigi Cozzi è assiduamente impegnato a registrare programmi di Divulgazione Fantascientifica che poi saranno trasmessi da varie reti televisive private, dei veri e propri corsi che analizzano il genere letterario e la sua interpretazione, attraverso i vari autori, per il Grande Schermo. Ma non solo, tra il 1986 e il 1987 pubblica, I PIONIERI DELLO SPAZIO e LA STORIA DI STEVEN SPIELBERG, due documentari in VHS editi da PLEIADI ed i libri LA NOTTE DI CTHULU e IL CINEMA DEI MOSTRI editi da FANUCCI (Opere che sono ormai CULT del settore n.d.a.)
Oby:Cosa può dire ai giovani che aspirano ad intraprendere l’attività di Filmakers?
L.COZZI:Beh, gli direi di non sprecare tempo: di occasioni nella vita, di solito, ne capita una sola e se la si manca, o la si sbaglia, è molto difficile che qualcuno ci dia il diritto di replica. Questo poi, nel mondo dello spettacolo è assolutamente vero.



****************


FILMOGRAFIA-BIBLIOGRAFIA PARZIALE:


****************


1969:
Prima realizzazione (non professionale)IL TUNNEL SOTTO IL MONDO
1970: Pubblica un saggio dal titolo IL MOSTRO SEXY
1971: Collaborazione a soggetto e regia di 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO di Dario Argento
1973:Realizza il film LA MANO NERA.Collabora al soggetto del discusso film commedia-storica sul Risorgimento, LE 5 GIORNATE di Dario Argento, insieme al quale lavora per il serial televisivo a episodi autoconclusivi LA PORTA SUL BUIO. Sua è la sceneggiatura di TESTIMONE OCULARE e de IL VICINO DI CASA, del quale è anche regista
1974:Realizza un altro film giallo: L’ASSASSINO E’COSTRETTO A UCCIDERE ANCORA
1976:Pubblica il libro GEORGE PAL: IL CONQUISTATORE DELLE STELLE, deicato ad uno tra i più celebri pionieri del Cinema Fantastico. Esce poi il suo unico film romantico-sentimentale: DEDICATO A UNA STELLA
1979:Dopo innumerevoli altre collaborazioni ed attività legate alla Produzione e Distribuzione Cinematografica, riesce ad ottenere gli appoggi necessari per poter realizzarla sua SPACE OPERA: STAR CRASH, SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE, agli effetti speciali è aiutato da ARMANDO VALCAUDA,la colonna sonora è del grande Maestro JOHN BARRY (BALLA COI LUPI)(…).
Sulla scia del successo internazionale di questo film, scriverà, in collaborazione con A.E.VAN VOGT (autore de LE ARMI DI ISHER), i due episodi successivi a SCONTRI STELLARI e cioè: I CAVALIERI DELLE STELLE e LA STELLA D’ORO, per concludere la trilogia che avrebbe avuto nome L’IMPERO DELLE STELLE. Il primo venne pubblicato nel 1986.
Inzia la sua collaborazione con diverse Televisioni Private, realizzando il primo di due serial Documentari dedicati al Cinema Fantastico
1980:Pubblica I PIRATI DEL TEMPO (Libra Editrice), scritto in collaborazione con GIANLUIGI ZUDDAS, storia fantasy che narra di viaggi nel tempo e come sfondo storico si svolge durante l’Epoca Elisabettiana, in quel frangente che segnò il destino dell’Invincibile ARMADA dell’Impero di Spagna, battaglie tra Galeoni e pistole a raggi…doveva diventare anch’esso una saga, un grande film, d’altronde Pearl O’Pearls, la bella avventuriera dei mari protagonista del romanzo, aveva tutte le carte in regola per anticipare il “buon” JACK SPARROW, di CARAIBICA memoria
1983:E’ il momento di HERCULES e nel 1984 HERCULES ADVENTURES, con il Mitico Lou Ferrigno, che al momento stava cavalcando, come un vero Divo Greco, l’onda del successo televisivo dell’Incredibile HULK.



L.COZZI:I due Hercules sono nati nella mia mente come un rifiuto del peplum italico, che era ben scarso in fantasia, e non certo come un tentativo tardivo per farlo rinascere. Con i due Hercules ho voluto fare fantasy puro, alla Ray Harryhausen, sono andato direttamente alla fonte greca, quella delle leggende antiche che sono molto più fantastiche e immaginifiche dei film italiani del periodo. Infatti ho usato come guida proprio il libro I miti greci di Robert Graves e poi, ovviamente, ho realizzato il tutto in stile Harryhausen, quindi fantasy, ma fantasy all’americana, non certo all’italiana. Il mio modello è stato Clash of the Titans di Harryhausen e pure Gli argonauti. Il peplum all’italiana non c’entra niente, solo chi non ha visto i miei due film può fare un paragone del genere.
1984:Collabora a PHENOMENA di Dario Argento


1985:Collabora a SHARK:ROSSO NELL’OCEANO di LAMBERTO BAVA (John Old Jr.)
1986:Collabora a NOSFERATU II°: VAMPIRI A VENEZIA (Si dovrebbe dire AA.VV. ma inizialmente la regia affidata Mario Caiano, poi affidata ad Augusto Caminito, aiutato da Luigi Cozzi e Maurizio Lucidi, fu una vera ossessione per i dissensi sul set con Klaus Kinsky che, come ci ha raccontato Antonio Margheriti, si finì il film praticamente da solo)
Luigi Cozzi pubblica inoltre I PIONIERI DELLO SPAZIO e LA STORIA DI STEVEN SPIELBERG, due documentari in VHS editi da PLEIADI
1987:Verso la fine dell’anno, COZZI collabora ancora con Dario Argento all’ultimo programma televisivo RAI di ENZO TORTORA, GIALLO. Cozzi è autore e regista di alcuni dei telefilms che vengono presentati nell’ambito del programma. Di volta in volta, viene anche inviato come reporter in luoghi misteriosi per indagini altrettanto misteriose, delle quali molto intrigante fu quella sul LAGO DI NESS in SCOZIA, sulle tracce di NESSIE… Purtoppo l’avventura si chiuderà molto presto con la morte di Tortora.
1989:Nel 1989, mentre KLAUS KINSKI realizza il suo discusso e caotico KINSKI PAGANINI, Cozzi realizza un HORROR dallo stesso titolo, ispirato l’aura di “Mistero Malefico” che aleggia sulla memoria del leggendario violinista Genovese Niccolò. Da ricordare la presenza nel film di DONALD PLEASANCE, in una delle sue ultime apparizioni…
Collabora a SINBAD DEI SETTE MARI, di Enzo G.CASTELLARI, impersonato ancora una volta da Lou Ferrigno. Cura per il film soggetto, sceneggiatura ed effetti speciali.

Insieme con Dario Argento, Luigi Cozzi apre PROFONDO ROSSO: Un negozio di cose strane e note, riguardanti la storia del Cinema Fantastico e HORROR, Giallo e FANTASY, ormai famoso in tutta Italia e, forse, in tutto il mondo ed “oltre”, a Via dei GRACCHI, 120 in Roma.


L.COZZI:Dario voleva creare un punto di incontro per i suoi fan, io qualcosa di simile al Forbidden Planet di Londra (ma meno di massa) e così ne abbiamo parlato a lungo e alla fine abbiamo deciso di metterci insieme per fare questo negozio tutto dedicato all’horror, alla fantascienza e al fantasy. A quel punto Dario ha buttato lì l’idea che nei sotterranei ci voleva fare anche Il museo degli orrori e allora abbiamo trovato un locale che si prestasse al tutto e siamo partiti. Tutti ci dicevano che eravamo dei pazzi, all’inizio varie associazioni cattoliche fondamentaliste ci hanno perfino denunciato alla magistratura perché avevamo osato creare un punto di incontro per i fan dell’orrore, dicevano che “istigavamo a delinquere”, ma per fortuna i magistrati hanno respinto tutte quelle denunce e noi siamo andati avanti. Profondo rosso è andato bene sin dal principio e poi in tanti hanno persino preso ad imitarci. Ma ancora oggi siamo gli unici in Italia ad avere un negozio e un museo di questo tipo….
1995:Luigi Cozzi cura la presentazione della Mostra Antologica dedicata al Maestro, il Pittore ANTONELLO MASSIMO GELENG, presso i locali del IV° LICEO ARTISTICO STATALE di Roma “Allessandro CARAVILLANI”.

“….To Be continued!”











Il miglior resoconto in Web circa l’Opera di LUIGI COZZI la trovate a questo link: Rapporto Confidenziale: Luigi Cozzi




Torna al sommario




………°°°oooOOO000OOOooo°°°………


---------------------------------------------------------------------Oby Wan



TORNA ALL'INDICE
Torna a Storia dell'Arte Secondo ObyWan

Raffaello Fiorini
mailto:obywan@otmail.com
10/05/13



LA GALLERIA D'ARTE DI PITTURA E SCULTURA
...o comunque un idea della mia produzione artistica:
"...Il segreto dell'Arte non è tanto la tecnica o la cultura o l'avanguardia,
ma è il saper essere liberi..."
Zio Raf

VAI ALLA GALLERIA



PER QUALSIASI INFORMAZIONE
O COMMISSIONE CHIAMARE:
349 5367125 - 338 2657276
OPPURE SCRIVERE:

Su questa Pagina dal 15 Maggio 2013 sei il visitatore N°

Sito nato il
3 Marzo 2003