Il Luogo Ideale delle Origini
L'ARTE PREISTORICA DEL SAHARA
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La Storia dell'ARTE...
secondo ObyWan:
L'Arte della Preistoria, Cap.1°,
IL SAHARA... Giardino sconosciuto

Alle volte per poter andare avanti, sulla strada del progresso, bisogna sapersi voltare indietro e re-imparare ciò che abbiamo dimenticato. Circa un secolo fa, in quello che era il cuore dell’Arte Europea, Parigi, numerosi artisti furono irresistibilmente attratti dal flusso di Opere provenienti dall’antico regno del Benin, da poco caduto sotto la corona Inglese…Bronzi, Terrecotte, Incisioni e innumerevoli esempi di Artigianato locale, di squisita e sublime fattura. La scoperta di Universi Sconosciuti, eppur vicini, scardinò convinzioni e rinnovò pensieri, la cosiddetta Belle Epoque fu scossa da nuove forme e colori che, un po’ alla volta, ne rimodellarono le linee ispirando, in modo diretto o indiretto, ideologie e filosofia nelle menti di chi avrebbe creato in seguito il Cubismo, il Futurismo, il Dadaismo ecc. L’Arte Africana diventò la Gran Madre di tutte le Arti, la perduta Atlantide finalmente ritrovata, l’Ideale di Purezza Primordiale, scevra dalle confuse dispute politico-religiose che da sempre avevano caratterizzato il destino dell’Arte nel Vecchio Mondo: "…Il frutto sublime di una vera, irripetibile, libertà espressiva…"(Pablo Picasso, artista). Poi, dall’Arte Africana, attraverso lo studio dell’Arte nella ricerca delle sue origini più libere e genuine si giunse inevitabilmente alla scoperta dell’Arte Preistorica. Al 1879 risale la scoperta dei dipinti della grotta di Altamira in Spagna, fino al 1940 quando vennero alla luce quelli di Lescaux in Francia e furono i primi esempi di massicce produzioni di opere grafico-pittoriche su roccia. Opere scultoree ed incisioni già erano state trovate in precedenza: non ultima sicuramente la Pompei del Neolitico che sta venendo alla luce a Catal Huyuk, in Turchia, la cui immensità darà da lavorare ad eserciti di archeologi per generazioni. Già all’Inizio del secolo scorso, poi, cominciò a venire alla luce, quella che, a tutt’oggi è la più grande galleria d’Arte a cielo aperto del mondo, ad opera degli studiosi G.B.M. Flamand, Henrich Barth ed Henry Lothe che ne tracciarono le prime linee di studio. Negli anni’50, anche l’Italiano Fabrizio Mori, archeologo, diede il suo contributo alla ricerca coadiuvato, nello studio specifico dei reperti pittorici ed incisioni su roccia, dal pittore Piero Guccione. Cosa videro in quei dipinti murali? "…Certamente dovevano essere popoli molto più felici di noi, in simbiosi con i cicli della natura, com’erano un tempo…" (Piero Guccione, artista).

[IL LUOGO DELLE ORIGINI]




Sahara, Il luogo Delle origini L’Arte della Preistoria (Cap.1°)


"…Il frutto sublime di una vera, irripetibile, libertà espressiva…"
(Pablo Picasso, artista)

"…Certamente dovevano essere popoli molto più felici di noi, in simbiosi con i cicli della natura, com’erano un tempo…"
(Piero Guccione, artista)

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Ma quali sono le motivazioni e le aspirazioni arcaiche, della creativita artistica? Il rito e la magia della raffigurazione potrebbero essere un indizio: Sin dal Paleolitico inferiore (650.000-170.000 a.C.), età dei più antichi manufatti in pietra, possiamo ritrovare oggetti che si discostano dal tipico utensile per la caccia o la pesca. Oggetti misteriosi, legati ad un culto o un mito. Forse alla celebrazione di una nascita, ad una grande impresa di caccia, alla grande tempesta alla quale si era sfuggiti. Forse all’Amore. In ogni caso, alla Vita, in ogni suo aspetto. Tutto ciò sarebbe, in seguito diventato un "RITO"...
In basso la Venere di Willendorf (25.000 a.C.)Venere di Willendorf 
         (25.000 a.C.)


QUANDO IL SAHARA ERA VERDE

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Circa 8 millenni fa, il deserto del Sahara era ancora un’estensione di boschi e praterie, mandrie di bubali, antichi buoi selvatici pascolavano liberamente. In particolare, in quel vasto altopiano compreso tra la Libia, Algeria e parte del Marocco, chiamati TADRAT ACACUS e TASSILI, Esso racchiude uno dei più grandi tesori dell’umanità in fatto di arte preistorica, in quanto in nessun altro luogo del pianeta abbiamo conservati tanti manufatti, da poterne stabilire l’epoca e addirittura cicli artistici.
Il Sahara è un immenso Museo a Cielo aperto, sicuramente asciutto ma per nulla arido…


GLI STILI ARTISTICI DEL DESERTO
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1° Ciclo del Bubalus Antiquus, o anche, Homoioceras Antiquus. Periodo Bubaliano o dei Cacciatori, anche detto “delle Teste Rotonde”(17.000-4.000 a.C.). Fine del Paleolitico, inizi del Neolitico.
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2° Periodo Bovidiano (3.000-1.500 a.C.) Ciclo Bos Brachyceros e Bos Primigenius
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3° Periodo del Cavallo (Ciclo Equidi 1.400-400. a.C.) Tentativo d’invasione dell’Egitto (1182-1151 a.C. Medinet Habu, dalla foce del Nilo,tempio di Ramesse III°).
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4° Periodo Cammellino (500 a.C.-1000 d.C.). Epoca della costruzione delle prime Oasi e della comparsa della scrittura Tafniir.

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1° Periodo, il Ciclo del “Bubalus Anticuus” Un’alba di migliaia di anni fa. Mandrie di bubali, antichi buoi selvatici, pascolavano nelle praterie del Sahara. Innumerevoli incisioni e graffiti sulle rocce dell’Altopiano del Tassili li ricordano, alternate ad enigmatici affreschi astratti o raffiguranti piccoli uomini volanti (Le “Teste Rotonde” da cui il nome).
La rivoluzione del Neolitico (14.000-7.000 a.C.) coincise, in un certo modo, con la scoperta dell’Ozio. Arrivò un giorno in cui qualcuno scopri che da un seme poteva nascere una pianta, che gli animali potevano crescere in un recinto, portati al pascolo, in mezzo alle comunità degli esseri umani e non più cacciati da essi. Gli uomini, da cacciatori e raccoglitori quali erano, si trasformarono in allevatori ed agricoltori, cominciando quindi a raccontarsi la propria storia. Antinea di Jabbaren, 
Tassili degli Ajjer - Ciclo del Bubalo, Teste Rotonde


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2° Periodo, il Ciclo Bovidiano (3.000-1.500 a.C.)
Il Rinascimento Africano,chiamato così dall'archeologo italiano Fabrizio Mori,che li studiò nel 1953 in collaborazione con il pittore Piero Guccione, corrisponde ad un epoca fiorente, ricca di raffiguarzioni di vita quotidiana nelle verdi praterie del Sahara. Usi e costumi, talvolta bizzarri per la nostra epoca ed il nostro mondo occidentale, ma ricchi di una genuinità primordiale, un purezza d'animo da Giardino dell'Eden...
Quindi immagini di vita commerciale, rurale e pastorale, nascita, maturità, giochi, amore e sesso, infanzia, guerra, morte e cerimonie rituali...
Praticamente un enciclopedia di Storia narrata per immagini. Praticamente "la scrittura prima che diventasse scrittura".





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3° Periodo del Cavallo (1.400-400. a.C.) Caratterizzato oltre, chiaramente dalle raffigurazioni inerenti all'avvento di questo nuovo animale nel mondo Sahariano, anche dal tragico tentativo d’invasione dell’Egitto, (1182-1151 a.C.raffigurato nel Tempio di Ramesse III°aMedinet Habu, foce del Nilo), compiuto in alleanza con i Popoli del Mare di allora (Fenici, Sardi, Tartesso, Cicladi , ecc.)
Con l'Inizio della Storia scritta, il Sahara comincia a desertificare bruscamente. Causa, un po' il clima che cambiava e un po' l'opera umana che, molto probabilmente nel corso di secoli, aveva favorito i pascoli a scapito delle foreste, in modo indiscriminato, in un epoca in cui non si conoscevano ancora le regole della rotazione dei raccolti e della conservazione delle piante. La grande Crisi che ne seguì spinse grandi masse di popolo verso l'Impero Egizio, dapprima pacificamente, in seguito attraverso un vero e proprio tentativo d'invasione, in alleanza con i Popoli del Mare, come documentato dagli annali Egizi.
"...Un flotta sterminata di multicolori bandiere si era schierata lungo la foce del Nilo,
velieri molto simili a Drakkar Vichinghe oscuravano l'Orizzonte.
La flotta del Faraone, ben più inferiore in numero di navi,
era composta da Galee a remi.
Un imprevista bonaccia venne loro in soccorso,
l'Improvvisa assenza di vento paralizzò le grandi navi della Lega
"Mare-Libico,Sahariana"
...Gli Arcieri Egizi fecero un massacro.
Finita l'offensiva dal Mare, i Guerrieri Sahariani rimasero senza
più supporti in terraferma e ben presto vennero annientati dall'esercito del Faraone.
Le loro famiglie, che continuarono per anni ad accalcarsi
lungo i confini Ovest dell'Egitto,
vennero rese schiave, non avendo esse più una Patria dove poter tornare
essendo la Sabbia diventata Regina del Sahara..."










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"VENTI DI GUERRA":
dai graffiti in alto agli affreschi in basso passano circa 1500 anni.
Come si evince dalle cavalcature della Cavalleria dei Guerrieri,
si passa dal Periodo Bovidiano (3.000-1.500 a.C.)
a quello degli Equidi, o del Cavallo (1.400-400. a.C.).
Gli affreschi appartengono della Civiltà Cicladica,
scoperti tra le rovine di Creta e Santorini,
probabile opera di chi fu testimone oculare dell'Epica
dei Sahariani, nel momento in cui questi furono alleati
dei Popoli del Mare (tra i quali i Cicladici)
nell'assalto tentato all'Impero Egizio...





Affreschi inerenti le Legioni Sahariane trovati tra le rovine di Creta e Santorini





Affreschi inerenti le Legioni Sahariane trovati tra le rovine di Creta e Santorini





Affreschi inerenti le Legioni Sahariane trovati tra le rovine di Creta e Santorini





Battaglia dei Popoli del Mare e del Sahara,
1182-1151 a.C. affresco del tempio di Medinet Habu 
dedicato a Ramesse III°, foce del Nilo



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4° Periodo Cammellino (300 a.C.-1000 d.C.). In coincidenza dell'Espansione Ellenistica in tutto il Mondo Mediterraneo ed oltre, il Cammello diventa l'unico compagno di viaggio degli abitanti del Sahara...gli eredi della memoria perduta.
E' l'epoca della costruzione delle prime Oasi e della comparsa della scrittura Tafniir.
Il Tafnir: La lingua Segreta Di Tuareg, Berberi e Beduini (ultimo stadio di una evoluzione grammaticale che ha le sue radici nei dipinti rupestri).
Quanti rimasero nelle ormai desertiche lande del Sahara subirono un ulteriore evoluzione, quasi a livello genetico:
Lo scienziato e geologo Pietro Laureano narrò, circa 20 anni fa, di come le Oasi del deserto fossero, in realtà, un incredibile opera di INGEGNERIA naturale, ideata secoli orsono dalle genti del deserto per salvare ogni più piccola goccia di acqua che cade dal cielo sotto forma di umidità notturna, oppure trasportata dal vento.
Sotto le oasi esistono pozzi che, come neuroni di un immenso cervello, sono collegati tra loro da infiniti canali, attraverso una fitta rete che copre quasi tutto il Sahara. Si tratta di canali in muratura, sepolti decine di metri sotto la superficie di sabbia... Questo è forse il più grande segreto degli "Uomini Blu" (dal colore che i loro mantelli lasciano sulla loro pelle), Nomadi del Deserto, i Tuareg, i Beduini e Berberi...
Ai tempi di Alessandro Magno, i Cavalieri delle Dune già conteplavano l'affannarsi di Re e Imperatori dall'alto della loro plurimillenaria avventura, ebbri della loro saggezza e padroni del Tempo e della sabbia.




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Estratto della Tesi di Storia dell'Arte "I Dipinti Rupestri del Sahara" (1989), Autore Raffaello Fiorini, relatore D.ssa Lorenza Trucchi.
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Raffaello Fiorini
mailto:obywan@hotmail.com
10/03/11



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...o comunque un idea della mia produzione artistica:
"...Il segreto dell'Arte non è tanto la tecnica o la cultura o l'avanguardia,
ma è il saper essere liberi..."
Zio Raf

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