| A volte
è importante essere al posto giusto al momento giusto...
Una volta tanto io c'ero e perdipiù, quando hanno tolto la calandra del nuovo
giocattolino di BRP avevo la fida Canon G3 pronta a scattare... Così ho avuto
modo di immortalare le grazie nascoste di questa nuova presunta meraviglia di
BRP e farvele ammirare in anteprima ( altre foto del motore "nudo", senza calandra,
io non ne ho ancora viste, in giro...) Partiamo
dall'aspetto esterno. Va
doverosamente premesso che, visto dal vero, l'etec 25 è molto più piccolo e compatto
di quel che appare nelle foto ufficiali. A prima vista, infatti, non si capisce
questi benedetti 66 kg (dichiarati) della versione "base" dove li abbiano
messi.. Piede e gruppo
sterzo sono presi pari pari da quelli del vecchio Evinrude Elan 3 cilindri 2t
500 cc, un motore decisamente sfigato che rimase sul mercato poco più di
3 anni. Perchè non hanno
usato quelli del 521 ? Probabilmente
per una questione di immagine: il 521 è troppo conosciuto e non si sarà
voluta appannare l'immagine di un motore "interamente nuovo" facendo
vedere di usando "roba vecchia".
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L'impressione
comune è che in BRP ci tengano molto a far passare per "rivoluzionario
" tutto quel che riguarda gli etec, anche se a mia opinione non credo abbiano
molto da guadagnarci a far credere di aver buttato alle ortiche i collaudatissimi
prodotti della fu-OMC). Essendo
l'Elan molto meno diffuso ( anzi, diciamo che non s'è venduto proprio), anche
il suo piede è molto meno conosciuto e minori sono quindi le possibilità
che qualcuno si accorga del "riciclaggio". Un
altro motivo è che l'Elan, come l'etec, aveva il gambale "nascosto"
sotto una carenatura di plastica che lo ricopriva praticamente tutto ... facile
che sia tornato più comodo usarne in toto tutto il gruppo gambale/piede
A ben guardare, comunque, la scatola
ingranaggi dell'Elan è la stessa del "vecchio" 521, (ingranaggi,
albero elica e cuscinetti sono esattamente gli stessi), solo riveduta e corretta
nella profilatura, con lo skeg inferiore leggermente più sfinato, le piastre
anticavitazione accorciate e allargate, e la parte centrale arretrata verso l'elica...
insomma, diciamolo chiaro: modificata a somiglianza di quella dei Mercury, al
punto che la si può benissimo scambiare per quella del Panther 25..
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| Brilla
per la sua imponenza la barra di guida, montata in posizione centrale e molto
lunga e massicca.. Per me è spropositata e basta, qualcuno la trova bella... de
gustibus... sta di fatto che sto "manico" in mezzo alle P.. complica non poco
il trasporto. Più che una barra
è una vera centrale di comando, zeppa di bottoni e cursori e , manco a
dirlo, costerà un botto. Quello di concepire la barra come una "scatola
comandi centralzzata" è comunque un andazzo comune a tutti i Costruttori,
già da qualche anno. Curioso è
il cursore " +/-" con la scritta RPM accanto... La
leva del cambio è ovviamente incorporata nella barra ed anch'essa di generose
dimensioni...
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E
veniamo all'interno: Già al primo sguardo
si capisce dove stava il peso... mai visto tanto kasino dentro un 25 2t... nell'ordine
ecco nella vista da sinistra: 1 - messa
in moto manuale 2 - motorino di avviamento
elettrico 3 - serbatoio dell'olio miscela
4 - centralina di accensione 5
- separatore di vapori | |
| E
non finisce qui: lato lato destro: 1
- iniettore 2 - termostato 3
- bobina di accensione cilindro sup 4
- pompa benzina...(presumo) 5 - leveraggio
del gas 6 - airbox silenziatore dell'aspirazione
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Prima
riflessione : la calandra avvolgente stile "Dart Vader" degli etec sarà
bella da vedere, ma funzionalmente è un'idiozia... l'accessibilità
a qualunque parte del motore ne è notevolmente ostacolata... E' vero che
per la manutenzione straordinaria si possono disassemblare le "valve"
laterali e denudare tutto, ma per un qualsiasi intervento di emergenza? Cambiare
una candela in navigazione o all'ormeggio, per esempio? La
candela inferiore è assolutamente irraggiungibile (quella cosa arancione che si
vede nella foto precedente è la pipetta dei quella superiore, fate voi...)
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Qua
si intravede (2) la candela inferiore e , sotto sotto, si intravede la sua bobina
(1) . cacciata in basso, praticamente sotto al blocco, a beccarsi morchia e umidità.
Con (4) è indicato il tubo di
ingresso dell'acqua di raffreddamento nella centralina... La
centralina è voluminosa, trasparente (per vedere meglio quando si fulmina, suppongo)
e raffreddata ad acqua per aumentare il brivido del rischio.....
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Geniale
è poi l'idea di piazzarla alla sommità della testata, nel punto più caldo
di tutto il motore, in modo da non rischiare il congelamento nelle navigazioni
polari... Scherzi a parte, magari i tecnici
BRP si sarebbero potuti sforzare di più e trovarle una collocazione più
"tranquilla" e protetta. Oltretutto,
messa com'è, rende assolutamente impossibile rimuovere il castello dell'avviamento. E
tanto per scoraggiare ulteriormente chi ancora si illudesse, in caso di rottura
della fune, di poter provvedere ad un avviamento di fortuna avvolgendo direttamentelo
una cima al volano, come ai vecchi tempi, ecco che, oltre alla centralina, sopra
il castello ci hanno piazzato anche un bel pò di connettori elettrici ...
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| Ed
ecco un bel primo piano della scatola di Mon Cheri con tutti i suoi bei connettori
di collegamento. Si noti sull'etichetta
la legenda che permette di interpretare le segnalazioni di allarme. trasmesse
dall' accensione dei vari LED visibili attraverso il coperchio trasparente. Peccato
che i LED siano rivolti verso poppa, e quindi non visibili dalla barca....
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Un
commento finale? Questo motore IMHO è
un'occasione perduta. Su altri mercati,
diversi da quello italiano, interessato solo ai depotenziati con oltre 40 hp,
nella versione 30 hp costituirà sicuramente un temibile avversario soprattutto
per il "fratellone" Etec 40 hp; I 10 hp in meno sono ben compensati
dall'ingombro e dal peso nettamente inferiori. Ma
progettandolo scimmiottando i motori più grossi, BRP ha perso l'occasione di sfruttare
il vero vantaggio del 2t rispetto ai 4t: la praticità d'uso. Dovendo
partire da zero ( il blocco 521, coi suoi pistoni a deflettore, non era adatto
alla trasformazione, per una questione di geometrie interne) si sarebbe potuto
IMHO pensare di realizzare qualcosa di diverso, ponendosi come primo obbiettivo
quello di mettere in commercio un 25 collocabile tra i "portatili" e non tra i"permanenti".
Come? Innanzitutto adottando un'estetica più funzionale e meno d'effetto, con
un paio di maniglie come si deve per enfatizzarne la portabilità, poi cercando
di risparmiare peso dove NON serve (come nelle staffe di supporto decisamente
massicce, per esempio....) Perchè
usare la fusione del piede dell'Elan, che poi usa ingranaggi, alberi ed eliche
del 521, e non invece un piede più minimalista, risparmiando qualche chiletto?
l'esperienza del 521 ha dimostrato ampiamente che la differenza sulle prestazioni
tra piede normale e bigfoot con scarico all'elica è molto più ridotta
di quanto si immagini ( o si voglia far credere) ... e quelli son chili che vanno!.
Guardate Honda e Yamaha... per risparmiare peso sui loro 20 hp e renderli "umani"
hanno rinunciato ai piedoni d'effetto, ai gambali poderosi e alle manette subliminalmente
falliche .... perchè BRP no? Un 25/30
2t da 52-55 kg (e lo si sarebbe potuto fare) non avrebbe avuto rivali e si sarebbe
posto come vera alternativa vincente ai 20 hp 4t che oggi si avviano a diventare
i motori di riferimento in questa gamma di utilizzi. Bye Camillo
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Last
update 18.10.2008
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