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15 OMC - Aggiungere lo stacco di emergenza
Credo che l'interruttore di emergenza sia un accessorio indispensabile su tutto ciò che naviga a motore e soprattutto sarebbe indispensabile che ognuno di noi lo usasse (non costa niente legarlo al polso o al passante del pantaloncino).
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Detto questo, avendo acquistato un Evinrude usato che ne era sprovvisto,ho deciso di mettercelo io.

    L'intervento è piuttosto banale e basta avere:

    • un interruttore a strappo
    • un capocorda ad occhiello
    • due connettori faston femmina
    • una pinza per connettori
    • cinque centimetri di termorestringente

      e il gioco è fatto.

Ho scartato l'idea di comprare l'interruttore originale (costa un occhio) e ho ripiegato su uno di tipo universale che però non ha un pulsante di spegnimento, per cui si deve togliere per forza il fermo ogni volta per spegnere il motore. .

 

 

Non volendo rinunciare al vecchio pulsante perchè comunque è comodo da utilizzare , ho deciso di montare quello di emergenza in parallelo con l'interruttore originale esistente

Osservando il motore, mi sono accorto che lateralmente, all'estremità della grossa maniglia frontale c'era un foro delle dimensioni giuste che sulle versioni ad avviamento elettrico e "Sailmaster" è l'alloggiamento per il pulsante di accensione, esattamente uguale a quello di stop.

In corrispondenza di questo foro, inoltre, sul frontale della bacinella, ce n'è un altro, protetto da un tappo di gomma, che funge da passaparete.

 

 

Il foro laterale ha le stesse dimensioni di quello del corpo dell'interruttore a strappo universale, ed è incassato quanto basta perchè il pulsante risulti fissato nel modo migliore, allo stesso tempo protetto da urti accidentali ma con lo stacchetto " a filo"

Unico inconveniente è che, essendo la maniglia sagomata a "c" e quindi aperta inferiormente, i contatti di tipo "faston" con cui i fili sono fissati all'interruttore rimanevano esterni alla calandra, e quindi esposti al salmastro.

Utilizzando una scatolina cilindrica porta rotolini fotografici di plastica, opportunamente forata sul fondo, sono riuscito a creare una custodia praticamente stagna all'interno della quale alloggiare tutto il blocco interruttore, con tanto di soffietto passacavi.

Il collegamento dei cavi che escono dall'interruttore aggiunto all'impianto elettrico esistente varia leggermente in funzione dell'anno di costruzione del motore.

Per i primi esemplari, senza accensione elettronica CD, basta collegarsi in parallelo ai due fili che escono da sotto il volano e già sono interrotti da un giunto in plastica volante.

Per le versioni con accensione CD, invece, i due cavi che partono dall'interruttore originale vanno uno a massa sulla bobina superiore e l'altro al grosso connettore multipolare che si vede in primo piano, senza giunzioni intermedie.

Ed ecco come è stato realizzato in quest'ultimo caso il parallelo tra i cavi dell'interruttore esistente e lo stacco di emergenza aggiunto.

Un cavo è stato semplicemente dotato di capocorda ad occhiello e collegato a sua volta a massa sotto la vite TE che tiene la bobina.

 

Per l'altro invece è stato necessario interrompere il cavo in uscita dal connettore, nel punto segnato in rosso nello schema a fianco, rendendo poi il giunto stagno con un pezzo di guaina termorestringente.

 

 

 

Il risultato finale è eccellente: l'interruttore è montato in modo stabile, in posizione comoda e protetta.

Cosa più importante, il costo per la realizzazione è praticamente zero (salvo la spesa per comprare l'interruttore, ovvero 10 euro).

Un saluto a tutti e, adesso che sapete come metterlo, allacciate sempre il cavetto per lo stacco di emergenza.

ciao

Lucio & Camillo

Last revised 20.06.2009

 

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