Credo che l'interruttore di emergenza sia un accessorio indispensabile
su tutto ciò che naviga a motore
e soprattutto sarebbe indispensabile che ognuno di noi lo usasse (non
costa niente legarlo al polso o al passante del pantaloncino).
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Detto questo, avendo
acquistato un Evinrude usato che ne era sprovvisto,ho deciso di
mettercelo io.
Ho scartato l'idea
di comprare l'interruttore originale (costa un occhio) e ho ripiegato
su uno di tipo universale che però non ha un pulsante di
spegnimento, per cui si deve togliere per forza il fermo ogni
volta per spegnere il motore. .
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Non volendo rinunciare
al vecchio pulsante perchè comunque è comodo da utilizzare , ho
deciso di montare quello di emergenza in parallelo con l'interruttore
originale esistente
Osservando il motore,
mi sono accorto che lateralmente, all'estremità della grossa
maniglia frontale c'era un foro delle dimensioni giuste che
sulle versioni ad avviamento elettrico e "Sailmaster"
è l'alloggiamento per il pulsante di accensione, esattamente
uguale a quello di stop.
In corrispondenza
di questo foro, inoltre, sul frontale della bacinella, ce n'è
un altro, protetto da un tappo di gomma, che funge da passaparete.
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Il foro laterale ha le stesse dimensioni
di quello del corpo dell'interruttore a strappo universale, ed
è incassato quanto basta perchè il pulsante risulti
fissato nel modo migliore, allo stesso tempo protetto da urti
accidentali ma con lo stacchetto " a filo"
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Unico inconveniente
è che, essendo la maniglia sagomata a "c" e quindi
aperta inferiormente, i contatti di tipo "faston" con
cui i fili sono fissati all'interruttore rimanevano esterni alla
calandra, e quindi esposti al salmastro.
Utilizzando una scatolina
cilindrica porta rotolini fotografici di plastica, opportunamente
forata sul fondo, sono riuscito a creare una custodia praticamente
stagna all'interno della quale alloggiare tutto il blocco interruttore,
con tanto di soffietto passacavi.
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Il collegamento dei cavi che escono
dall'interruttore aggiunto all'impianto elettrico esistente varia
leggermente in funzione dell'anno di costruzione del motore.
Per i primi esemplari, senza accensione
elettronica CD, basta collegarsi in parallelo ai due fili che
escono da sotto il volano e già sono interrotti da un giunto
in plastica volante.
Per le versioni con accensione CD,
invece, i due cavi che partono dall'interruttore originale vanno
uno a massa sulla bobina superiore e l'altro al grosso connettore
multipolare che si vede in primo piano, senza giunzioni intermedie.
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Ed ecco come è stato realizzato
in quest'ultimo caso il parallelo tra i cavi dell'interruttore
esistente e lo stacco di emergenza aggiunto.
Un cavo è stato semplicemente
dotato di capocorda ad occhiello e collegato a sua volta a massa
sotto la vite TE che tiene la bobina.
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Per l'altro invece è stato
necessario interrompere il cavo in uscita dal connettore, nel
punto segnato in rosso nello schema a fianco, rendendo poi il
giunto stagno con un pezzo di guaina termorestringente.
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Il risultato finale
è eccellente: l'interruttore è montato in modo stabile,
in posizione comoda e protetta.
Cosa più importante,
il costo per la realizzazione è praticamente zero (salvo la spesa
per comprare l'interruttore, ovvero 10 euro).
Un saluto a tutti
e, adesso che sapete come metterlo, allacciate sempre il cavetto
per lo stacco di emergenza.
ciao
Lucio & Camillo
Last revised 20.06.2009
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