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L'ausiliario ideale
 

Le sempre maggiori dimensioni dei cosiddetti "natanti" da diporto stanno rendendo attuale un problema che la maggior parte degli utenti fino a quaalche tempo fa non si era mai posta :

E' opportuno avere a bordo un motore di scorta? e se sì, di quale potenza?

E' innanzitutto necessario aver ben chiaro il perchè lo si tiene a bordo: Le funzioni cui un motore di scorta può essere destinato sono essenzialmente tre:

- Un utilizzo ALTERNATIVO e CONTINUATIVO al motore principale in determinate situazioni. Per esempio un appassionato di pesca troverà utile utilizzare un motore più piccolo per la traina,

- Un utilizzo ALTERNATIVO ma SALTUARIO al motore principale: esempio classico può sfruttarne il minor pescaggio per l'avvicinamento a coste sabbiose o per ormeggi disagevoli... o per montarlo anche sul tender .... Si, lo so che pochi sono i gommoni ed i fuoribordo in genere che ricorrono alla barchetta ausiliaria, ma con l'andazzo che tira , mi sa che è solo questione di tempo...

- Un utilizzo di PURA EMERGENZA, per trarsi d'impaccio quando il motore principale si metta in sciopero o malattia.

E' chiaro che difficilmente lo stesso fuoribordo potrà rispondere al meglio ad una combinazione di tutte queste esigenze contemporaneamente. Prima dell'acquisto sarà quindi opportuno farsi un approfondito esame di coscienza per stabilire in quale caso prioritariamente verrà utilizzato.

E passiamo ora alle soluzioni, tenendo presente che su questo argomento le opinioni sono sempre personali e discutibili:

Se si pensa di usarlo spesso e a lungo, per traina o altro, val la pena orientarsi su un silenzioso (e pesante) 4t.

Inutile dire che andrà lasciato fisso a poppa sia per la scarsa maneggevolezza sia per i noti problemi di stivaggio (perdite d'olio). Il supporto dovrà essere solido, vista la violenza degli scuotimenti che la notevole massa trasmetterà allo specchio durante la marcia veloce ad ausiliario sollevato.

Se invece l'ausiliario sarà usato solo in sporadiche occasioni, meglio che sia il più leggero e semplice possibile, ergo un 2t. In questo caso infatti la silenziosità ed il consumo passano in secondo piano, e anche la potenza non è così importante, Anche un 4 hp su una barca da 5 mt basterà per superare un basso fondale e guadagnare la riva in condizioni di bonaccia e senza corrente...

Ricordarsi di coprirlo ( basta anche un antiestetico ma funzionale sacchetto per la spesa di plastica) per ripararlo dagli spruzzi nei lunghi periodi di inattività e di spruzzare di tanto in tanto il gruppo sottocalandra con del CRC6.66 o prodotto similare per non ritrovarsi con un unico ammasso di parti ossidate al momento del bisogno...

Per l'emergenza, infine, è meglio non illudersi troppo. Se quasi tutti i motorini sul mercato possono trarci d'impaccio in una bella giornata di sole e a poca distanza dal porto, quasi nessuno si rivelerà veramente utile in condizioni di vento teso e mare formato.

Non lesinare troppo con la potenza (l'ausiliario deve avere "forza" sufficiente a tenere in rotta la barca), ma neppure eccedere inutilmente: è inutile illudersi di planare con l'ausiliario, e nella maggior parte dei casi la differenza di prestazioni tra un 6 ed un 9.9 risulterà minima.

Liquidato l'argomento "potenza", passiamo a quello che invece è a mio avviso il punto più importante, ovvero L'INSTALLAZIONE dell'ausiliario.

Non basta avere cavalli sufficienti, bisogna anche riuscire a "metterli in acqua" e a gestirli.

Un ausiliario da 25 hp, se montato a sbalzo su un "bracket" o plancetta, con l'elica a filo d'acqua su un'imbarcazione snella, potrebbe risultare meno efficace di un motore di metà potenza ma installato in modo da tenere l'elica sempre ben immersa, anche in caso di forte beccheggio.

A monte di ogni altra considerazione, quindi, preferire comunque un piede lungo, meglio se accoppiato ad un'elica da spinta : é meglio trascinare un pò di più che rischiare di vedersi l'elica uscire dall'acqua ad ogni onda di prua...

Altrettanta importanza è da attribuire alla manovrabilità.

Un motore abbastanza potente, ma magari difficilmente o per niente brandeggiabile, risulta poco efficace nel mantenere in rotta una barca controvento e con mare rotto. E sull'effetto timone dato dal piede del motore principale è meglio non contarci troppo...

 

Infine nella scelta tener conto del tipo di alimentazione utilizzata sul motore principale.

Con un EFB Diesel tutte le strade sono aperte, ma se per esempio si ha uno Yamaha, è inutile prendere un 4t Suzuki/OMC, per poi complicarsi la vita con gli adattatori per i raccordi benzina ... D'altro canto se il motore principale è un 4t, meglio che l'eventuale ausiliario 2t sia di marca diversa con il proprio distinto serbatoio di miscela ed attacco incompatibile per evitare "grippaggi da sbadataggine".

 

 

   
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