| ||||||||||||
Gli
intrugli di Mago Merlino
| ||||||||||||
Italia: terra di santi,
poeti, navigatori.... e di esperti taroccatori! Si dice che la patria dei motori
sia l'Emilia, dove pulsa non solo il motore della Rossa più
rossa, ma in realtà non esiste italiano che resista alla tentazione
di provare a tirar fuori il km/h in più da qualsiasi cosa abbia
un motore a scoppio. Il primo passo è da sempre quello
di "truccare" il motore; c'è chi lo fa personalmente
(quello del Ciao Piaggio è probabilmente il motore più violentato
al mondo), e chi invece si affida al mago ( carburatorista o
riprogrammatore di EEPROM) di turno... tirar fuori il famoso
cavallo gli costa sicuramente più che cambiar macchina, ma non
conta.. Molto di moda sono stati a lungo
gli alettoni. Nessuna macchina "sportivizzata" negli anni '90
osava presentarsi in pubblico senza una decina tra spoiler,
alettoni, codolini, minigonne e convogliatori. Sempre molto
richiesti sono poi gli assetti speciali ultraribassati, con
grande gioia di gommisti e carrozzieri .. Infine, eccoci agli additivi.
Da decenni si aggirano di soppiatto
presso ricambisti e benzinai, pronti ad intrufolarsi nei serbatoi
e nelle coppe dell'olio al primo cedimento della nostra diffidenza
verso questi "elisir d'amore"... mille prove e test che hanno
sempre dimostrato l'esagerazione, se non la totale infondatezza
dei risultati sbandierati, non sono bastati a debellarli ed
ogni tanto ritornano alla ribalta proponendosi come la via più
semplice e sicura per migliorare la resa del motore. Gli additivi tecnicamente si possono
suddividere in: - Stabilizzanti
- Detergenti - Antidetonanti
- Tensioattivi - Esaltatori di
scorrevolezza / rivestimenti antiaderenti e ricostruttivi. I primi tre tipi vanno aggiunti
al carburante e, checchè se ne possa pensare, vanno a finire
integralmente nell'aria che respiriamo. Gli ultimi due invece
vanno in genere aggiunti all'olio del circuito di lubrificazione
e vengono a contatto con tutti gli organi interni del motore,
con tutti i rischi del caso... Credo che
già questi siano validi motivi per diffidare a priori di prodotti
sconosciuti e mirabolanti... Vediamo ora più da vicino cosa promettono
: Stabilizzanti.
Come dice il loro nome, la loro funzione primaria è quella di
" stabilizzare" il combustibile, ovvero rallentare
i processi di ossidazione lenta . La benzina è infatti un liquido
molto reattivo. Quando si incendia, altro non fa che ossidarsi
violentemente ad alta temperatura. Ma anche standosene tranquilla
nel serbatoio, a causa del contatto con l'aria, la benzina si
degrada, e dalla miscela si separano le frazioni più pesanti,
gomme e lacche. L'additivo in questo caso dovrebbe rallentare
questi processi... ha senso usarlo? Se la benzina resta nel
serbatoio a lungo, forse, ma nel restante 99% dei casi direi
proprio di no, anche perchè l'intruglio è comunque destinato
a finire nelle camere di scoppio, e la sua stessa azione "stabilizzante"
rischia di rendere meno efficiente la combustione di quanto
non faccia l'ossidazione stessa... Detergenti.
Dovrebbero rimuovere i depositi di gomme e lacce eventualmente
formatisi nell'impianto di alimentazione, ed allo scopo sono
costituiti da potenti solventi. Non so voi, ma io prima di mettere
un solvente aggressivo nel motore, col rischio che mi vada ad
intaccare le superfici, ci penserei due volte. Senza contare
poi che il "distacco" dei depositi potrebbe essere deletereo
... pensate ad una massa gommosa che, staccatasi dalla parete
del serbatoio dove risultava innocua, vada ad infilarsi dentro
un getto o, peggio, un iniettore, intasandolo.... Ed infine,
pensate ai vostri polmoni.... Antidetonanti.
Sono i più inutili per i motori "normali" . La loro funzione
è infatti quella di ridurre la reattività della benzina, interponendosi
tra le molecole di combustibile, e rallentando la propagazione
della fiamma, come faceva un tempo il buon vecchio piombo tetraetile
e, in tempi più recenti, il velenosissimo benzene. In tal modo
il motore può potenzialmente sopportare rapporti di compressione
più alti e quindi sviluppare maggior potenza. Quello che chi li vende non dice
è che versarli " sic et simpliciter" nel serbatoio non comporta
alcun vantaggio nei motori normali, perchè gli additivi non
sono in grado di produrre da soli alcun aumento del rapporto
di compressione, che è una caratteristica puramente meccanica.
Quindi per poter godere dei loro servigi è necessario quantomeno
"truccare" il motore, piallando la testata, con tutte le controindicazioni
del caso e, peggio che peggio, con la quasi certezza di immettere
costantemente nell'ambiente sostanze velenosissime e di vedersi
respingere alla revisione periodica... c'è infine da considerare
che, essendo irreversibile la modifica del motore, ci si vincola
all'uso dell'additivo (costosetto) per tutta la sua vita utile.
Possono servire realmente solo a chi possiede una vecchia auto
non catalizzata con motore molto "spinto", per ricreare
le condizioni di funzionamento della vecchia "Super" Tensioattivi.
La loro funzione è aumentare la stabilità alla pressione del
velo di olio che riveste tutte le superfici del motore, prevenendone
lo "strappo" ed allontanando il rischio di contatto diretto
tra superfici metalliche, meglio noto come grippaggio. Sono i prodotti più "seri" ( STP
ha fondato la sua fama su uno di essi) ma risultano realmente
utili solo in condizioni gravose, per esempio su motori da corsa
o comunque a rischio di fuorigiri, surriscaldamento e/o detonazione.
I moderni olii a base sintetica sono più che sufficienti ad
assicurare un buon margine di tranquillità per i motori "turistici".
L'unica funzione utile che riconosco è di favorire il
mantenimento del velo d'olio anche dopo lo spegnimento del motore,
evitando i, sia pur lievi, potenziali danni "da transitorio". Contrariamente a quanto alcuni sostengono,
non comportano alcun aumento della resa del motore, ma solo
una sua maggior protezione. - Esaltatori di
scorrevolezza / rivestimenti antiaderenti e ricostruttivi. Qui siamo in pieno campo di "elisir
di giovenezza" o "filtri antimalocchio". Chi sostiene che un additivo al
teflon riduce gli attriti interni del motore mente sapendo di
mentire. Quasi tutti i venditori di fumo
antiaderente per dimostrare l'efficienza dei loro prodotti,
si esibiscono in uno show d'effetto dimostrando come l'attrito
a secco tra due fogli di carta diminuisca drasticamente interponendo
tra i due un velo del loro prodotto (a base teflon). Peccato
che i contatti a secco tra le varie componenti nel motore NON
ESISTANO, in quanto tra le superfici metalliche viene sempre
mantenuto un sottile cuscinetto d'olio. Vi siete mai chiesti
perchè sulle bielle dei 4t si continuano ad usare le bronzine
e non si adottano i cuscinetti a rulli? Perchè tra perno di
manovella e bronzina NON C'E' attrito RADENTE ( che sarebbe
maggiore di quello volvente) ma, grazie all'olio in pressione,
puro sostentamento idrodinamico, senza contatto tra le parti...
La resistenza allo scorrimento è dovuto solo alla viscosità
dell'olio. Quindi una bronzina sta ad un cuscinetto a rulli
come un HOVERCRAFT sta ad un PANDA 4WD. Chiaro, questo? Quindi è il presupposto
di tutto il ragionamento che è sbagliato! Se volete la controprova, prendete
due padelle, una normale ed una con rivestimento antiaderente
e mettete in ciascuna una bistecca. In quale scivola meglio?
Bene, ora stendete sul fondo della padella "normale" uno strato
d'olio di un paio di millimetri e riprovate... CONVINTI?. Una dimostrazione lampante della
loro inefficacia è che alcune Case, tra cui BMW, per
proteggere i cilindri dei loro motori durante il rodaggio usano
stendervi meccanicamente un rivestimento antiaderente ( Molykote)
a base di grafite, destinato a consumarsi entro qualche migliaio
di chilometri ... se gli additivi liquidi fossero altrettanto
efficienti, vi pare che non li userebbero? Ancora peggio va coi " ricostruttivi",
che dovrebbero depositarsi laddove l'usura ha creato rigature
o avvallamenti e ricostruire lo strato di metallo danneggiato...
essi vanno invece con maggior probabilità a depositarsi nei
punti meno sollecitati ( anche perchè altrove verrebbero
immediatamente raschiati via) , e alla lunga potrebbero intasare
qualche passaggio minore con potenziale rischio di grippaggio...
Infine una considerazione brutale:
In genere gli imbonitori promettono miglioramenti dei consumi
e/o della resa intorno al 10% se non di più. Ebbene, anche ammettendo di riuscire
ad eliminare totalmente gli attriti all'interno del motore,
difficilmente il rendimento GLOBALE del sistema, assai più pesantemente
influenzato dal rendimento volumetrico e da quello termodinamico
che da quello meccanico, migliorerebbe di uno 0,5 % ... ed un
simile risparmio nel costo del carburante verrebbe ampiamente
assorbito dalla spesa per l'additivo... NON SIETE ANCORA CONVINTI? Allora... Venghino, venghino, Siore
e Siori....!
| ||||||||||||
Copyright Enrico
Dinon © 2004,
All rights reserved. |