La domanda
sembra banale, ma non lo è: sottende un problema tecnico/commerciale
di non semplice soluzione.
In principio fu il volano/magnete: sistema di accensione totalmente
meccanico, alloggiato interamente sotto il volano, che, pena fumosità,
funzionamenti irregolari e consumi eccessivi, richiedeva periodici
interventi di manutenzione (regolazione del gap tra le puntine),
spesso accuratamente descritti nei Service Manual forniti col
motore, ma di fatto riservati al personale della rete di assistenza.
Poi
vennero le prime accensioni Breakerless, alloggiate in scatolette
di plastica sotto la carenatura, virtualmente prive di manutenzione,
ma con un non trascurabile difetto: il più banale dei guasti
bloccava irrimediabilmente il motore senza preavviso; per fortuna
erano nella maggioranza dei casi previste in modo da essere sostituibili
semplicemente scollegando due connettori stagni (ingresso/uscita),
intervento alla portata della quasi totalità degli utenti,
e quindi, sia pur a prezzo di un non trascurabile investimento
per tenere a bordo il ricambio ( nei primi anni il costo poteva
arrivare al 20% di quello del motore nuovo), il rientro con i
propri mezzi era garantito....
Infine
ecco la terza generazione: non più un semplice sistema
di accensione bensì un vero "cervello" in grado
di gestire l'intero funzionamento del motore, specialmente nelle
versioni EFI, dove l'elettronica si è assunta anche la
funzione dosatrice propria del carburatore.
Si
assiste quindi a due fenomeni paralleli: da un lato un'evoluzione
delle tecnologie di produzione che rendono l'elettronica sempre
più affidabile ed economica, dall'altro un aumento esponenziale
della complessità delle centraline stesse con conseguente
maggior possibilità di guasti . Infine, due nuove variabili
intervengono a complicare il quadro: il software ed i sensori.
Con
il termine software, per chi ancora non lo sapesse, si intende
quell'insieme di routines di programma che permette al microprocessore
di "decidere", ovvero di interpretare i dati provenienti
dai vari sensori e intervenire sui parametri dell'alimentazione
per ottimizzare il funzionamento, in base a tabelle precompilate.
Come ben sa chi si occupa di computer, più il software
è complesso, al fine di migliorare la flessibilità
di comportamento, più aumenta la probabilità che
contenga dei "bugs", ovvero errori umani nella compilazione
delle sequenze di istruzioni. E' altresì vero che nella
maggioranza dei casi questi errori vengono scoperti durante i
primi test e quelli che sfuggono sino alla fase di commercializzazione,
in genere si manifestano solo in situazioni di funzionamento inusuali
e causano per lo più solo seghettamenti, "buchi",
pendolameni del minimo, inconvenienti fastidiosi ma non pericolosi
..
Infine
i sensori... Alzi la mano il proprietario di un'auto catalizzata
con qualche annetto sul groppone che non sia rimasto per strada
per colpa della famigerata "sonda Lambda" o il possessore
di un motore Fire anni '80 che non abbia sperimentato a sue spese
l'effetto di un guasto al sensore dell'anticipo a depressione
(il famigerato impulsore)...
Oggi
per far funzionare decentemente un 4T EFI sono necessari quantomeno
sensori per: numero di giri, posizione farfalla, temperatura aria,
PMS oltre al debimetro, fondamentale per stimare con precisione
l'effettiva quantità d'aria in ingresso e quindi dosare
correttamente il carburante, ma quasi sempre per questioni di
costo sostituito da interpolazioni empiriche dei dati formiti
dai primi tre ..... allo stesso propulsore in versione carburatori
basta un sensore di PMS.
Morale:
il numero delle avarie minori rispetto ad un tempo è drasticamente
diminuito, ma le conseguenze di quelle che ancora si verificano
sono nettamente più gravi ( arresto irreversibile nella
quasi totalità dei casi).
Ok,
sin qui tutto chiaro....ma vale ancora la pena di affrontare un
salasso per inserire una centralina nella borsa delle dotazioni
d'emergenza visto che la difettosità è comunque
molto contenuta?
Come
per qualsiasi altra parte di rispetto, bisogna valutare l'entità
dell'esborso in funzione delle conseguenze dell'avaria e delle
possibilità di riparazione in navigazione.
Oggi
l'affidabilità dei sistemi di avviamento elettrici è
elevatissima, eppure Yamaha inserisce ancora una funicella di
emergenza tra le dotazioni standard dei suoi 3 cilindri... perchè?
Semplicemente
perchè il suo costo è risibile, l'ingombro pure
ed il ritorno in immagine della fornitura giustifica la spesa
pur in previsione di una probabilità d' uso quasi nulla...
Tornando
alla centralina, portando l'avaria nella quasi totalità
dei casi all'arresto irreversibile del motore, secondo il mio
parere vale senz'altro la pena di averne una a bordo, specialmente
in previsione di navigazioni impegnative, d'altura o in zone sperdute,
ma solo a patto che la sostituzione
sia rapida ed agevole, secondo lo stesso
criterio che porta il concessionario ad offrire spesso in omaggio
un set di candele di scorta ma mai una girante......
Nel
caso di un 521 di recente produzione, per esempio, nel quale la
centralina si trova in posizione pressochè inaccessibile
sotto al volano, accendere un cero a S.Gennaro prima di partire
per il mare è senz'altro più utile che tenerne una
di rispetto a bordo ...
A
corollario, ecco alcune linee guida per chi, come me, ritiene
irrinunciabile riservarsi sempre il più ampio margine possibile
di intervento in caso di guasto :
-
Scegliete preferibilmente unità con sistemi di accensione/alimentazione
il più possibile semplici, ovvero asserviti al minor numero
di sensori, ricordando che quel che non c'è non (si) rompe....
Un gommone da famiglia non è un'auto da corsa ed i carro
attrezzi in mare sono rari.... Fate un esame di coscienza e chiedetevi
se la complicazione di un'iniezione elettronica multipoint su
un 40 4T ( che pure fa tanto "Hi Tech") vale il mezzo
litro di "verde" che forse vi potrà far risparmiare
rispetto alla versione a carburatori ( e magari provate anche
a calcolare in quanto tempo ammortizzerete gli almeno 500 euro
sborsati in più) ....
-
Scegliete il motore anche in funzione del suo "handling",
ovvero della possibilità che offre di accedere con facilità
alle componenti più critiche : tornando all'esempio di
prima, non ha alcun senso fornire di serie una funicella per l'avviamento
d'emergenza se poi si obbliga l'utente a passare mezz'ora smontando
pezzi (e ovviamente a munirsi di una completa trousse di attrezzi,
spesso in pollici) prima di arrivare ad avvolgerla sul volano
...
-
Informatevi prima dell'acquisto del motore sul costo dei futuri
principali ricambi ( centralina, sensori, iniettori) per non avere
sorprese in seguito... se risultasse evidente ai produttori che
sempre più persone danno importanza a questo aspetto nella
scelta del propulsore, non c'è dubbio che i prezzi da gioielleria
di certe "spare parts" si ridurrebbero magicamente di
un bel pò....
-
Se decidete comunque di tenere a bordo parti di rispetto, ricordatevi
che, per quanto marinizzate, si tratta pur sempre di assiemi potenzialmente
delicati, sensibili alla salsedine (ossido sui connettori) e agli
intensi campi elettromagnetici. Una centralina nuova abbandonata
per anni in fondo ad un gavone difficilmente servirà a
trarvi d'impaccio nel momento del bisogno.....
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