Molti
mi hanno scritto, alcuni chiedendo ulteriori informazioni, altri per avere assistenza
nella fase di "rimessa in servizio" del dimenticato inquilino della loro cantina,
altri ancora contribuendo ad integrare il materiale in mio possesso con foto,
date ed indirizzi. Altri ancora mi hanno
offerto i loro cimeli, a volte a cifre simboliche, a volte con quotazioni da gioielleria... Era
inevitabime che in qualche caso uscisse il fatidico ... "Ma
insomma, quanto vale ? " Ahia!
Questa è la domanda che nessun appassionato di fuoribordo vorrebbe mai sentirsi
rivolgere (si veda in proposito il trafiletto su WWW.AOMCI.ORG,
sito ufficiale dei collezionisti ed appassionati USA), non perché la risposta
non sia semplice, ma perché in genere non corrisponde mai alle aspettative dell'interlocutore.
Essa infatti non può essere che: "
In teoria nulla o quasi; All'atto pratico, quello che sei disposto a pagare tu
per averlo o quello che un altro sarebbe disposto a pagarlo a te." Dal
punto di vista collezionistico, infatti per fortuna non si sono ancora innescati
( e probabilmente non lo faranno mai) quei meccanismi speculativi che, per esempio,
fanno sì che oggi un pilastro della storia dell'auto e dello sviluppo industriale
come il Maggiolino non valga praticamente nulla mentre anche la più esteticamente
ignobile, scomoda ed inaffidabile (oltre che socialmente ininfluente) auto con
uno stemma Ferrari sul cofano sia considerata una sorta di patrimonio nazionale.
Unica eccezione è il Moscone Piaggio,
ricercato dai collezionisti di Vespa desiderosi di completare l'"album delle
figurine"... . Quindi, scoprendo
di avere ancora in cantina il Carniti o lo Scott del babbo, non illudetevi di
esser possessori di una rarità e quindi di poter chiedere 1000 euro per
ogni dito di polvere che ci trovate su... Anche
in America, patria del fuoribordo, ove sono attivi numerosi club di amatori, ed
è vivace l'interesse per dépliants, ricambi e gadgets d'annata ( quanti collezionerebbero
qua da noi le vecchie lattine dell'olio da miscela?), i tentativi speculativi
di "piazzare" esemplari degli anni '50-60 a più di 2-300$ che si incontrano su
E-Bay raramente sono coronati da successo: Se si escludono alcuni rilanci civetta
dello stesso venditore, le aste di solito vanno deserte, ed il medesimo oggetto
riappare il mese successivo ad una quotazione più "umana"... Altrettanta
se non maggiore cautela si deve porre se la nostra intenzione è di usare la "vecchia
gloria" come normale motore da diporto, per le vacanze o magari come ausiliario.
E' noto che il prolungato inutilizzo
è il peggior nemico di qualsiasi apparato meccanico, ed il fuoribordo non fa eccezione:
L'umidità danneggia le superfici di rotolamento
dei cuscinetti, la gomma di cavi, giranti e tubi si screpola, l'isolante delle
bobine cristallizza e si fessura, eventuali residui di vecchia benzina formano
nei condotti del carburatore lacche gommose difficili da rimuovere a priori ma
che, staccandosi durante il funzionamento, possono andare ad ostruire qualche
passaggio... Insomma, anche il più apparentemente
perfetto dei vecchi fuoribordo può riservare sgradire sorprese sotto l'aspetto
dell'affidabilità. Quindi, a meno di
mettere a preventivo uno o più poco dignitosi rientri a remi, si rende necessario
un preventivo puntiglioso (e costoso) intervento di controllo e sostituzione di
tutte le parti "sospette". E qui sorgono
altri problemi: - In caso di rivendita
nessuno sarà mai disposto a riconoscerci il pepato costo di tale intervento come
"plus" sul valore del motore, anche se documentato con regolare fattura: Chi garantisce
infatti che il meccanico non abbia "tirato via", ignorando "per il momento"
alcuni interventi necessari ma impegnativi, magari per non spaventare il cliente
con un preventivo astronomico secondo la ben nota prassi del "meglio
un uovo oggi, e un altro domani e un altro il giorno dopo che una sicura rottamazione
subito ..." ?) - Molti modelli
presentano seri problemi di reperibilità anche per le parti più banali (giranti,
guarnizioni), per cui si rischia una volta aperto il motore di non riuscire a
ripararlo se non ricorrendo ad accrocchi ed adattamenti di incerta affidabilità.
Per lo stesso "gobbo" OMC, per esempio, mancano quasi tutti i ricambi
necessari per un corretto "tune up", dalle guarnizioni (poco male) alle
tenute (NON di tipo standard), alle fascie elastiche. Non parliamo poi di Volvo,
Scott, Tomos o Whitehead ... Si tenga
infine presente che il semplice smarrimento del libretto potrebbe trasformare
il nostro potenziale investimento in un soprammobile, dato che è attualmente impossibile
ottenere un duplicato in assenza di un Certificato di Conformità della Casa Costruttrice,
che un marchio scomparso non è ovviamente in grado di fornire... Concludendo:
Il valore commerciale di un fuoribordo
di media potenza di trent'anni fa, completo di documenti ed in eccellente stato
d'uso, è non superiore ai 100-200 euro, in funzione prevalentemente della
possibilità di trovarne i ricambi, e non della rarità. Prima
di spendere di più, per una vecchia gloria, pensateci bene ... Se è
per un capriccio, per avere un giocattolo da mostrare agli amici, fate pure, ma
se si pensa di farne uso regolare, spesso a conti fatti si spende meno investendone
subito il doppio in un prodotto più recente. |