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MAC 10 Wankel, ovvero il pistone rotante

Tecumseh, pur essendo uno dei principali produttori di gruppi termici negli anni '60-70, è un nome che nessuno potrà mai dire di aver visto riportato sulla calandra di un fuoribordo.

Eppure tutti i possessori di Mac, Squalitalia, MB, Delfino, Barracuda, Minn kota e altri svariati marchi italiani e non, in realtà, senza saperlo, sono stati proprietari di un motore Tecumseh.

Tecumseh era un marchio americano, costruttore in grande serie di piccoli blocchi motore a due tempi monocilindrici, prevalentemente per l'uso su falciaerba e gruppi elettrogeni, che lavorava soprattutto conto terzi, cedendo i propri prodotti ad altri marchi, che lo assemblavano poi con un gambale custom e lo commercializzavano col proprio nome.

Intorno alla metà degli anni '50, progettò un monoblocco raffreddato ad aria espressamente dedicato al mercato dei fuoribordo, e lo mise a disposizione di tutti i costruttori "minori". Il successo fu enorme, soprattutto in quelle zone interne del paese poco densamente popolate, pullulanti di laghetti e fiumi, ed in cui i beni durevoli venivano acquistati prevalentemente per corrispondenza.

Motori come i Barracuda, i Clinton, gli Eska, pur non essendo certo raffinati come gli OMC o i Mercury, avevano l'enorme vantaggio di essere assai meno costosi e di poter essere riparati da qualsiasi meccanico, mentre i pezzi di ricambio, uguali per tutti, si trovavano anche presso gli Store di prodotti agricoli...

Intorno al 1960 la Aspera di Torino acquisì la licenza per produrre e commercializzare in Italia i blocchi Tecumseh in tre versioni da 3, 5 e 7 hp nominali. La potenza dichiarata era largamente ottimistica, ma sufficiente per gli usi ludici cui erano destinati.

Utilizzando i motori di cui sopra, accoppiati ad un gambale raffreddato ad acqua, anch'esso singolarmente uguale per tutti , e quindi probabilmente di origine "stock", numerosi marchi italiani poterono così allestire la loro linea di fuoribordo, e tra di essi vi fu pure la Moto Attrezzi Castelfranco, meglio nota come MAC.

 

 

Per i primi anni i MAC non si distinsero dagli altri cloni Tecumseh, condividendo con essi la rumorosità elevata, le vibrazioni sensibili e l'estetica "ruspante".

 

Poi l'Azienda strinse un accordo con la Sachs che le permise di essere la prima e, per quel che ne so, l'unica, a mettere sul mercato europeo un motore basato sul cosiddetto ciclo Wankel.

ll gruppo termico Sachs sviluppava una decina di cavalli ed era inizialmente destinato al mercato delle motoslitte.

Data la potenza nettamente superiore rispetto ai prodotti su base Aspera, fu necessario per la Mac realizzare un piede con invertitore completo, come richiesto dalla legge italiana, pur mantenento la struttura telescopica del gambale come nei modelli con sola rotazione a 360°

Si noti immediatamente dietro l'elica il tubicino che porta l'acqua di raffreddamento al gambale per semplice pressione dinamica.

Anche il gruppo Sachs era raffreddato ad aria, e, con una cilindrata di 160 cc, di calore ne sviluppava evidentemente non poco, se fu necessario adottare una curiosa ed originale capottina con numerose feritoie di ventilazione ed una generosa alettatura sul gambale .

 

Si noti l'ulteriore grigliatura ricavata sul frontale, a fianco della manopola della fune di avviamento.

In pratica tutta la capottina superiore è un'unica enorme griglia di aerazione.

 

 

D'altra parte la silenziosità e totale assenza di vibrazioni del Wankel rendevano superflua l'adozione di una calandra sigillata e insonorizzata.

Tolta la calandra, l'interno si presenta del tutto differente da quello di qualsiasi altro fuoribordo.

Essendo il propulsore Wankel caratterizzato dal pistone rotante, senza alcuna parte in moto alternativo, il motore si presenta con una originalissima struttura a cupola, ancor più evidente nell'immagine a destra.

 

Tra le altre caratteristiche originali del Wankel, c'è la fune di avviamento realizzata con una fune metallica, anzichè il consueto cordino in Nylon ritorto.

 

Di certo comunque non si può dire che il design fosse particolarmente curato o avveniristico, anche se rispetto alla linea a "scatola da scarpe" che avevano caratterizzato le precedenti realizzazioni su base Aspera di Mac, rappresentava un netto salto di qualità ...

 

L'origine tedesca del blocco motore rese questo fuoribordo relativamente popolare anche all'estero, soprattutto in Germania, patria di Felix Wankel.

La crisi energetica che nel 1974 colpì l'occidente fu fatale a molte ditte, e anche il settore nautico della MAC ne fu travolto, mettendo così fine alla breve apparizione del motore Wankel nella nautica da diporto.

 

Si ringrazia Giovanni Mambretti per aver reso disponibile parte della documentazione fotografica.

Le immagini del MAC azzurro sono invece di proprietà del sito: http://www.bosunsmate.co.uk

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