Nel 1970 fa la sua comparsa
nei listini italiani uno strano modello denominato "Minitwin 4".
Si tratta di null'altro che
un vecchio 3 in versione 1952 riproposto come modello da
lavoro, con il piede "Yachtwin" da spinta e discutibilmente
alleggerito d alcune componenti, quali le semicarenture
inferiori, il riavvolgitore automatico d'avviamento e..
la barra guida!
Questa è sostituita da un anello
tubolare che gira tutto intorno al motore e che dovrebbe
consentire una più agevole manovrabilità in retromarcia.
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Il Minitwin, come provedibile,
viene ignorato dal mercato e classificato come uno dei tanti
remake di vecchi prodotti creati periodicamente da OMC solo
come escamotage per liberare i magazzini da stock di ricambi
obsoleti.
Avrà un certo successo
solo in Germania, dove il basso prezzo ne fa un valido concorrente,
e per giunta di qualità indiscutibilmente superiore,
per i vari Delfino, Mac e Aspera che lì vanno per
la maggiore.
A titolo di curiosità,
comunque, il riavvolgitore vewniva offerto come optional
a richiesta.
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L'anno successivo il Minitwin si evolve
in "Deluxe" e si sdoppia, affiancando la versione standard con
una versione con piede antialga, il che rende ancora più
fedele la replica meccanica del vecchio "Lightwin 3" è pressochè
totale (piede, gambale, cavalletto, monoblocco),
Solo il monoblocco è una versione
"bastarda", con il supporto dell'albero interamente
su bronzine come sul "3", di cui mantiene la flangiatura
di base, ma con il collettore di aspirazione a quattro lamelle
del "4"
Adotta inoltre una carenatura completamente
nuova, purtroppo disegnata in modo decisamente infelice, e non
solo per la linea a "scatola da scarpe". Nasce infatti con un
serbatoio incorporato ridotto di un buon 50% rispetto
all'antenato, privo di una qualsivoglia maniglia di trasporto,
e, quel che è peggio, di un silenziatore all'aspirazione. Drammatico
e laborioso diventa poi accedere al volano nel caso di rottura
della sottile fune di avviamento (evento tutt'altro che remoto),
e disperazione degli utenti è il carburatore AMAL a gola larga
e getti fissi, ridotto all'osso nelle parti componenti ed inesauribile
fonte di "buchi" e problemi di carburazione.
Ma la cosa fondamentale è che si tratta
dei primi passi di un progetto interamente "made
in Europe", al pari del Mercury 4 bicilindrico che vedrà
la luce un paio d'anni più tardi, e non commercializzato oltreoceano.
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Nel 1972 la metamorfosi tecnica e
commerciale è definitiva. Adottando il monoblocco del "vero" 4
hp, a doppio pacco lamellare, un gambale finalmente supportato
su silent-blocks in gomma ed il piede essenziale del 2 hp (il
maledetto carburatore "dei poveri" sparirà invece nel 1973), il
"Minitwin" assume una sua propria fisionomia e soppianta nel listino
italiano i gemellini "Lightwin/Yacthwin" rispetto ai quali offre
un prezzo inferiore del 25%. I due "Yankee" riprenderanno ad essere
temporaneamente importati in quantità limitata ed offerti a prezzo
da gioielleria due anni più tardi, quando le misure drastiche
dell'"austerity" rivaluteranno le caratteristiche di silenziosità,
funzionalità ed estetica del "piccolo ma di lusso" rispetto al
fratellino economico ma scomodo e fracassone.
Negli anni successivi il monoblocco
del "Minitwin" si evolve in modo indipendente da quello
dei prodotti americani, adottando i cuscinetti a rullini anche
sulle manovelle di biella e mantenendo una flangiatura di base
differente, che lo rende incompatibile con i "Lightwin/Yachtwin".
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Nel 1980 la doppia linea tecnica USA/Europa
si raccorda nuovamente su di un unico prodotto, anzi, su due.
Il Minitwin acquista il folle e viene
commercializzato e prodotto anche oltreoceano, dove riappare la
versione antialga, mentre l'accoppiata lightwin/yachtwin viene
rimpiazzata dal 4,5 Maxitwin, versione extraaccessoriata che utilizza
gran parte delle componenti dei nuovi 5-7,5 hp
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Nel 1988, visto il non esaltante successo del Maxitwin, troppo
costoso e pesante, si ritenta la carta del "piccolo ma completo" made
in Belgio, affiancando al Minitwin l"Excel". Munito di un carenatura
con apertura a conchiglia, offre la inedita soluzione del "serbatoio
a zaino".
In pratica un serbatoio separato ma
solidale al motore, "appeso" oltre lo specchio di poppa al cavalletto
di sterzo, dove non occupa spazio utile.
La soluzione apparentemente è "furba",
ma presenta il solito inconveniente di tutti i motori con rotazione
a 360°e serbatoio fisso:
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Se si è costretti ad effettuare una
rotazione completa, ci ci ritrova inevitabilmente col tubo di
alimentazione attorcigliato al gambale, con il reale rischio di
tranciarlo o strappare il connettore.
Qui il problema è aggravato dalla
forzatamente limitata lunghezza del tubo...
Morale: dopo un paio d'anni lo "zaino"
sparisce e l'Excel sopravvive per un altro biennio a listino accoppiato
ad un classico serbatoio in lamiera.
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Nel 1991 infine ecco l'ultima rinascita
dell'araba fenice dalle proprie ceneri. Minitwin ed Excel vengono
sostituiti da un nuovo modello che raccoglie tutte le loro caratteristiche
ed in più offre l'acceleratore a manopola, la commutazione rapida
tra serbatoio interno od esterno, l'accensione elettronica e finalmente
una carenatura che si possa rimuovere a mani nude, senza dispore
di una trousse completa di attrezzi.
L'unico difetto di questo motore è,
a mio avviso, quello di essere esteticamente brutto, forse il
più sgraziato motore OMC 0mai visto.
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Con minimo sforzo di design, o anche solo giocando con gli
accostamenti cromatici si serebbe potuto ottenere qualcosa di infinitamente
migliore di quel goffo scatolone di ABS a pianta trapezia.... In questa
veste il monoblocco da 87 cc vede il declino e la fine del suo produttore,
nel 2000, dopo aver subito l'onta di essere affiancato, nel corso della
breve e sciagurata gestione Detroit Diesel del marchio, da un "parvenu"
giapponese, il 5 Suzuki rimarcato con i colori della squadra di casa
..
Il nuovo listino Bombardier 2003 non prevede ufficialmente
il "4" nella sua scuderia, ma guarda caso una delle foto pubblicitarie
Italmarine lo ritrae con la nuova livrea... Vuoi vedere che.....?! Sono
passati esattamente 52 anni dal lancio del Lightwin 3.
By Camillo
Last Update
22.08.09
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