Da qualche
anno è in corso una campagna forsennata per convincere gli
italiani ( e gli europei) che è opportuno avere un'auto sempre
nuova in garage...
...E per ottenere lo scopo si usano
due strade:
- Il bastone, ovvero le limitazioni
alla circolazione, gli aumenti del bollo etc,
- La carota, ovvero gli incentivi
e i martellamenti politico/pubblicitari, incentrati su un unico
messaggio occulto: le nuove auto inquinano
meno ... se usi il tuo vecchio macinino avveleni il mondo....
ma sarà vero?
La domanda è retorica.. no,
non è vero...
Ma mica possono venircelo a raccontare
così platealmente, che le mirabolanti riduzioni delle emissioni
di inquinanti ottenute dalle auto più recenti sono favole
per gonzi, no?
Per capire quel che sto per spiegarvi,
dovete tener a mente alcune cose:
1) Nulla si crea e nulla si distrugge.
Se il vostro motore consuma 10kg/h di benzina e li miscela con
150 kg di aria, allo scarico ogni ora si troveranno 160 kg di
Carbonio, Idrogeno, Ossigeno e Azoto nella stessa quantità
con cui sono entrati.
Quello che può cambiare
è la forma con cui sono combinati tra loro, a formare
gas più o meno nocivi.
Se qualcuno vi viene a raccontare che allo scarico di una catalizzata
si respira solo aria fresca di montagna, prendetelo pure a calci
nel posteriore da parte mia.
2) le emissioni di un motore si
possono quindi vedere come la somma di sostanze chimiche diverse,
ma costituite sempore dagli stessi elementi, che escono da tanti
rubinetti, in differente quantità. I controlli previsti
dalle normative controllano le quantità che escono solo
da alcuni di questi rubinetti, in particolare, quello del CO2
per il benzina e quelli dell'NOx e del particolato per i Diesel.
Quindi se io trovo il modo di "chiudere
" parzialmente questi rubinetti, "spostando"
sui condotti "non controllati" buona parte di quel
che esce, a parità di emissioni sembrerà che io
inquini meno... ok?
3) Un motore può funzionare
a differenti regimi di rotazione, compresi tra un minimo di
800 giri sino ad un max di 6000 per un benzina e 4000 per un
diesel. I controlli invece vengono fatti ad un unico regime
fisso.
Ancora una volta, i risultati dei
test mi diranno esclusivamente quel che esce allo scarico a
quel regime, senza possibilità di verificare cosa
succede per condizioni di funzionamento differenti. , Diventa
quindi importante poter "castrare" la resa del mio
motore solo in quelle specifiche condizioni, strafregandomene
delle emissioni a regimi differenti e privilegiando invece potenza
e consumi.,
4) Con i moderni impianti di iniezione,
solo giocando sulla quantità di combustibile iniettato
e sull'anticipo con cui si fa innescare la combustione, è
possibile per ogni regime "
aprire o chiudere" i famosi rubinetti di cui sopra, ovvero
far variare il tipo di emissione
prevalente, limitando il degrado della resa del motore ai soli
regimi cui è necessario farlo...Se poi so che i controlli
li vanno a fare esclusivamente a regimi poco utilizzati nella
marcia normale, ancora meglio, perchè del "depotenziamento"
non se ne accorgerà nessun utente normale.
Sono chiari questi concetti? spero
di sì.
Adesso veniamo finalmente al punto:
Il massimo rendimento e la massima
resa in prestazioni di un motore a scoppio, sia esso Diesel o
benzina, si ha facendolo funzionare con un ben preciso rapporto
tra aria e combustibile iniettato e facendo scoccare la combustione
quando il pistone si trova in un punto ben preciso nel cilindro.
Ahimè, queste sono anche le
condizioni in cui maggiore è l'emissione di CO, che per
questo (ma non solo per questo) è stata scelta come parametro
di riferimento.
Ebbene, si è visto dagli studi
effettuati, che, ritardando leggermente il momento della scintilla
e "smagrendo" la miscela, si riesce a far sì
che la maggior parte del carbonio se ne esca allo scarico sotto
forma di CO2 o di altre schifezze magari peggiori del CO, ma che
non vengono monitorate durante le prove di omologazione e in quelle
per il rilascio del famigerato "bollino blu".
Purtroppo, così facendo si
degradano anche le prestazioni del motore, che diventa poco pronto,
ed aumenta il consumo specifico.
E qui viene in aiuto l'elettronica.
Essendo il campo di regimi motore
cui vengono verificati i valori delle emissioni inquinanti noto
e per giunta molto ristretto, è stato abbastanza facile
creare mappature di iniezione tali da restringere a quei soli
valori le situazioni in cui il motore va da schifo, riportando
tutto "come prima", ovvero a livelli da Euro Zero, prestazioni
ed emissioni appena ci si allontana dal regime "sorvegliato".
Per fare un esempio terra terra, pensate
di percorrere un tratto di autostrada su cui è piazzato
un unico Autovelox. Sapendo dove si trova, è facile rallentare
solo qualche centinaio di metri prima e percorrere tutto il resto
del viaggio a tavoletta senza rischio di vedersi recapitare a
casa foto ... e multa.
Oltretutto per i motori a benzina
il legislatore è venuto in aiuto dei progettisti, perchè
il regime cui viene eseguito il test è stato collocato
intorno ai 1300 giri, un valore che viene utilizzato pochissimo
nella marcia normale, per cui nessun utente si accorgerà
più di tanto se la macchina "tira indietro".
Corre voce, neppure tanto maliziosa,
che la scelta sia stata oculatamente fatta ai tempi delle norme
Euro1 per costringere i costruttori ad abbandonare i carburatori
ed adottare"obtorto collo" gli impianti a sonda Lambda,
il cui brevetto era detenuto in esclusiva da una nota Casa tedesca,
che in questo modo ha incassato parecchi miliardi di royalties....
Per un carburatore infatti quello
tra i 1000 ed i 1500 è un regime critico, perchè
è quello cui inizia ad aprirsi la farfalla e si ha la sovrapposizione
del getto di minimo e di quello di max, con difficile controllo
della combustione.
Sta di fatto che passare da Euro 3
ad Euro 4 per molti motori I.E. è stato semplicissimo...
senza modificare una sola vite, è bastato cambiare la mappatura
della centralina , "castrandola" ulteriormente in corrispondenza
dei regimi soggetti a controllo.
Per avere un'idea, pensate alla mappatura
come ad un piano ondulato tipo "sigla di Quark" con
degli avvallamenti in corrispondenza dei punti "controllati".
Passando da Euoro 3 ad Euro 4 ci si
è limitati ad "approfondire" quegli avvallamenti,
senza toccare null'altro se non il prezzo di listino.
Peccato che tale rimappatura, che
potrebbe essere effettuata "ambulatorialmente" presso
le concessionarie con modica spesa, trattandosi semplicemente
di collegare il terminale PC e "scaricare" la nuova
versione del Software, ai privati cittadini non sia consentito
farla fare anche sui vecchi Euro3 già venduti, che così
diventerebbero tutti Euro 4 ... ovvio... come farebbero a vendere
le auto nuove a chi ne ha già una di due anni, altrimenti?
Nè si otterrebbero vantaggi
da una rimappatura fatta ad hoc da qualche "mago" delle
centraline, perchè se non viene "ufficializzato"
dalla Casa Costruttrice, il famigerato aggiornamento della Carta
di Circolazione non si può avere.
Particolarmente tragica è la
situazione per i grossi Diesel che equipaggiano i TIR.
Qua si è trovato l'escamotage
di ritardare l'iniezione per abbassare le temperature in camera
di scoppio e ridurre il valore degli Nox emessi, ma con grave
discapito delle prestazioni.
Cosa più grave, il regime cui
vengono eseguiti i controlli è prossimo a quello di normale
funzionamento su strada.
Il risultato è che gran parte
dei mezzi circola con installate centraline di iniezione modificate
e mappature "pre euro3", che consentono risparmi non
disprezzabili nei consumi, con possibilità di "abilitare
" temporaneamente la mappatura originale per il solo breve
periodo delle revisioni periodiche.
Con buona pace dell'ecologia e grande
incazzatura di chi si accorge che queste cose nell'ambiente le
sanno tutti.. Case, Riviste, organi di controllo.... ma, proprio
perchè tutti hanno da guadagnarci, sono protette da un
muro di omertà.
PS: E se qualcuno vi viene a dire
che le mappature rifatte rovinano il motore perchè lo stressano
oltre i limiti di progetto delle Case, non credeteci... nella
maggioranza dei casi non si tratta di "elaborazioni",
ma di rimozioni di depotenziamenti...
By Camillo
Last revised 13.04.2007
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