Ancora
non si è spenta l'eco della ingloriosa conclusione della vicenda di punta Grò,
che altre notizie arrivano a ricordarci che l'era dell'Italia dei Comuni, durante
la quale un lombardo che si recava a Venezia aveva buone probabilità di essere
accolto a secchiate d'olio bollente, è finita solo in apparenza..... Come
ormai sanno anche i corpi morti, la navigazione nella
Laguna di Venezia ha subito nei mesi scorsi forti limitazioni, con istituzione
di targhe
identificative obbligatorie, limiti
di velocità e Zone
blu a "traffico limitato". Ma
quanti sanno realmente chi può fare cosa e quando? Le istituzioni si
nascondono dietro alla bandiera ecologista ( come vedremo, sventolata a sproposito)
e ad altisonanti slogan tipo: "tutti a remi per difendere l'ambiente",
le riviste di settore puntano l'indice sulle famigerate "Targhette" che in realtà
costituiscono il male minore o su fantomatiche tasse d'ingresso che invece colpiscono
solo i mezzi turistici per trasporto collettivo, che "aggiravano " il balzello
imposto ai bus..... La manovra
attuata dal Sindaco Costa in veste di Commissario straordinario per il modo ondoso
si articola su una mezza dozzina di ordinanze
distinte, emesse nel giro di sei mesi tra marzo e settembre, (altre se ne attendono,
e non promettono nulla di buono) Caratteristica
comune a tutte è il fatto di essere abbastanza contorte e soprattutto sviluppate
al contrario: Si inizia cioè vietando inizialmente tutto a tutti, salvo poi
snocciolare una serie di deroghe, che riautorizzano in modo selettivo quasi tutti
a fare quasi tutto e mettendo insieme le quali si arriva alla seguente conclusione:
non cambia quasi nulla tranne che per i diportisti, per
i quali in pratica l'intera laguna diventa off-limits. I
testi delle ordinanze sono reperibili e scaricabili in formato pdf all' indirizzo:
http://www.comune.venezia.it/motondoso/home.asp
Per chi non ha voglia di
studiarsele e si fida della mia interpretazione, ecco un breve specchio della
situazione attuale: Il
territorio lagunare è stato in pratica suddiviso in quattro livelli: -
Canali situate entro i confini delle Zone blu -
Bassi fondali e canali secondari situati entro le zone blu -
Bassi fondali e canali situati TRA le zone blu -
Canali principali non compresi nelle zone blu
Un equivalente "automobilistico" potrebbe essere il seguente: -
Zone a traffico limitato -
Periferia urbana - Strade
extraurbane minori - Strade
statali e autostrade Tutto
ciò non sarebbe particolarmente anacronistico se le zone blu in cui la navigazione
alle unità da diporto è assolutamente vietata non comprendessero
in pratica tutte le zone anche minimamente popolate incluso anche lo specchio
d'acqua sino a 15 metri dalla riva , il che equivale ad
un divieto, valido per il solo diportista, di attraccare e/o sbarcare in qualsiasi
posto abitato. Ve
lo immaginate come sarebbe poter circolare in auto solo su statale o autostrada,
senza mai potervi fermare neppure nelle aree di servizio, per sgranchirvi o prendere
un caffè? Eppure
è proprio così... eventuali "parcheggi scambiatori" lungo il
perimetro esterno delle isole principali, in cui lasciare temporaneamente il gommone
o la barca non sono previsti, ergo diventano virtualmente irraggiungibili tutti
i distributori di carburante, i ristoranti, le tabaccherie, le cabine telefoniche
... insomma, guai a chi non si è portato tutto da casa!: per i soli rifornimenti
di carburante ( bontà sua) il legislatore prevede la seguente deroga:
Accesso ai distributori di carburanti [Art 3]: E’ consentito, secondo il tragitto
più breve dal limite esterno della ZTLL, l’accesso alle aree di servizio per la
distribuzione di carburante, esclusivamente per le operazioni di rifornimento
e per il tempo strettamente necessario allo scopo, con divieto di sbarcare e/o
imbarcare persone e/o cose. Occhio
quindi mentre fate rifornimento a non appoggiare la lattina dell'olio sul pontile,
potrebbe costarvi caro........ credo che qualunque altro commento sia superfluo...
Mal comune..... dice il
proverbio e già ci consoliamo pensando che una situazione così anacronistica non
potrà durare a lungo... In realtà
al divieto tassativo seguono tutta una serie di deroghe che riautorizzano alla
navigazione nelle ZTLL nell'ordine : i
mezzi pubblici ( con limiti di velocità da "maremoto", largamente superiori
a quelli in
vigore precedentemente), i mezzi dei vari Enti e associazioni, i taxi, le
imbarcazioni trasporto turisti ( principali "imputate" per la distruzione di rive
e fondali), i mezzi da lavoro (solo nei giorni feriali) e, dulcis in fundo, i
mezzi da diporto "dei residenti o concessionari di spazi acquei nel Centro
Storico di Venezia e sue Isole"; Mentre
quindi un residente a Lido (o un riccone americano con pied-a terre sul Canal
Grande) può liberamente girare in barca per Burano, un abitante di Campalto, frazione
del Comune di Venezia , che pure si affaccia sulla Laguna e rispetto al Lido che
ne dista la metà, non ci può andare... viva la democrazia!). Manca
inoltre nelle ordinanze un qualsiasi riferimento alla possibilità di utilizzare
a remi le barche da diporto entro le zone blu , che andrà pertanto "interpretata" Bene
, abbiamo appurato che noi "foresti" non possiamo in alcun modo entrare
a motore nelle zone blu... Abbandoniamo quindi l'idea di visitare Venezia o Torcello,
e pensiamo di limitarci a girarci attorno, andare a zonzo per le barene .... Purtroppo
qui viene la parte più palesemente discriminatoria: Sui
bassi
fondali entro ( tra parentesi " fuori") i limiti delle ZTLL
possono navigare, oltre alle barche a remi e a vela, con il limite di cinque
(sette) km /h e con motore max di 10 (15) hp le sole
unità a motore "tipiche e tradizionali della laguna di Venezia". Segue
un elenco di nomi di imbarcazioni per lo più a remi o vela ( sanpierota, topo,
topa, batelo a pisso, batela, caorlina, batelon, sandolo), oppure caratterizzate
da dimensioni e pescaggio palesemente eccessivi (bragosso, bragagna, trabaccolo,
peata, burchio, burchiella), con due sole ambigue eccezioni : patanella
e cofano che, evolutisi dall'originale disegno, contraddistinguono attualmente
due tipologie di barche plananti a motore (rispettivamente a fondo piatto e a
"V"), costruite per lo più in vtr da alcuni cantieri siti nella gronda lagunare
e tra le quali si riuscirebbero con uno sforzo di fantasia a far rientrare buona
parte dei piccoli open .... chi rimane
fuori?.... esatto, proprio il gommone! In pratica a rigore anche
ad un piccolo pram di 3 mt con 2 hp è interdetta la navigazione "fuori bricola
" giacchè in nessun modo può ritenersi "tipico" della Laguna ...... se questo
non è "razzismo" .... D'altra
parte che il gommone non sia gradito lo si comprende già scorrendo le modalità
previste per il fissaggio delle targhe: se non si monta il rollbar, risulta impossibile
ottemperare alle prescrizioni, a meno di avere un gommone con tubolari a sezione
quadrata ..... Cosa rimane da
fare, quindi, ad un diportista di Mestre o Treviso, se vuole comunque navigare
nelle Serenissime acque? Semplice: limitarsi a percorrere i canali principali
in cui come abbiamo detto tutti possono circolare e raggiungere il mare aperto
o la spiaggia di Cavallino .....
ALT!: "Tutti possono circolare", abbiamo detto,
ma solo a velocità comprese tra i 5 e gli 11 km/h , visto che i tratti
con limite 20 km/h esistono quasi solo sulla carta o per i mezzi ACTV "per esigenze
di manovrabilità (!?)" ..... ne consegue che partendo da un qualsiasi scivolo
o cantiere attrezzato con gru sulla gronda lagunare prima di raggiungere il mare
aperto si devono mettere in conto come minimo un paio d'ore di navigazione al
minimo, in gran parte da trascorrere tra le barene infestate da tafani e zanzare,
senza neppure la possibilità di fermarsi per comprare un gelato od una bibita
fresca ..... non male come prospettiva, no? In
conclusione, il messaggio è chiaro: " Diportisti , turisti
mordi e fuggi che lasciate in laguna meno di quello che noi consideriamo il balzello
minimo, qui non c'è posto per voi...." Anche
su chi si deve ringraziare per questo "regalo" non vi è molta chiarezza... tutti
se la prendono con il Comune e/o le
smanie degli ecologisti , ma in realtà Costa si limita a dare pedissequa applicazione
ad un regolamento Provinciale,
2,
in veste di Commissario Straordinario su delega del Governo in persona.... insomma,
a volersela prendere con un' area politica, ce n'è per tutti i colori...... PS:
Se qualcuno, leggendo i documenti ai link di cui sopra, dovesse pervenire a conclusioni
meno drammatiche delle mie ( purtroppo sono in buona compagnia...1
,2 ,3,)
supportate da opinioni di terzi, sarò ben lieto di prenderne atto ... Enrico
D. Last revised
17/07/2005 |