Me l'aspettavo. Chi
ha la presunzione di essere infallibile non può riconoscere il torto neppure davanti
all'evidenza, e chi non sa perdere non può ammettere che possa succedere. Io
non conosco personalmente Beppino Englaro, e probabilmente non lo conoscerò mai,
ma per me è egli impersona contemporaneamente la figura dell'eroe e dell'illuso;
anzi di tre eroi e un illuso.
E' eroe una prima volta per aver saputo decidere quel che è meglio per sua figlia
passando sopra all'istinto paterno, che impone sempre e comunque di preservare
la vita della progenie. E' eroe una seconda
volta perchè ha avuto la pazienza, il coraggio e la forza di affrontare un iter
giudiziario da far spezzare i nervi a chiunque, sopportando colpi bassi come ricorsi,
sospensive etc... ed è riuscito a dimostrare , piccolo Davide contro Golia, che
la sua decisione è legittima e non infrange alcuna legge dello Stato. E l'ha fatto,
a differenza dei suoi antagonisti, senza mai alzare la voce, senza mai gridare
allo scandalo. E' eroe una terza volta
perchè ha resistito alla tentazione, irresistibile per qualunque altro, di ricorrere
a scorciatoie illegali, ed arrivare ad ottenere il suo scopo di "staccare la spina"
con o senza il placet della legge... e chissà quanti, tra i suoi "avversari",
avrebbe preferito che lo facesse, per toglierli dalla loro scomoda posizione....
E' però un illuso, perchè,
nel bene o nel male, pensa che la ragione ed il diritto possano, alla fine averla
vinta sulla prepotenza e la supponenza. Quello
cui stiamo assistendo da un paio di giorni è il peggior teatrino demagogico che
si potesse immaginare: suore che piangono in diretta, poetici ritratti di Eluana
fatte da gente che mai l'ha vista in vita sua, sino all'immaginabile "no possumus"
di prelati, teocons e , ovviamente, dei soliti politici opportunisti.
Diciamoci la verità... del destino di Eluana in realtà non frega niente a nessuno,
escluso suo padre e le suore che l'hanno avuta in affido per tanti anni, e alla
cui reale sofferenza non c'è motivo per non credere. Per
tutti gli altri che strillano, strepitano e si stracciano le vesti nel nome di
Eluana, questo è solo l'ennesima battaglia di una guerra, giocata sulla pelle
degli altri, tra il Vaticano, da una parte, che non riesce a digerire il fatto
di non essere più, da decenni, la religione ufficiale di Stato, e come sempre
pretende di avere l'esclusiva nel dettare le regole di comportamento degli italiani
laddove non lo faccia la legge, e i laici, dall'altra, che reclamano ( a mia opinione
con pieno diritto), che le convinzioni cattoliche valgano solo per chi ci crede.
Piaccia o no ad Eminens
e soci, la religione è solo una scelta personale, e le regole della Chiesa possono
valere solo per chi volontariamente è "iscritto al club". Per tutti gli altri
ci sono le Leggi dello Stato e, dove queste non arrivano, la coscienza personale.
Tre sono le parole che ossessivamente
vengono pronunciate in questa storia: Volontà, Diritto, Vita. Tutte
e tre fanno riferimento al PRIVATO di ciascuno, eppure vengono usate a sproposito
per giustificare l'espropriazione di questo privato a favore.... di chi? non si
sa... Dio esiste per chi ci crede, lo
Stato si è già pronunciato attraverso la legge. E allora? Ma
questo evidentemente non conta. Il Vaticano
non è abituato a perdere, e non vuole farlo neppure stavolta. Gli è capitato con
Welby, e ancora gli brucia. Stavolta
è disposto a giocare sporco, a ricorrere ai più bassi inganni e sotterfugi, ma
DEVE dimostrare che la sua volontà è prevalente non solo su quella del singolo,
ma anche sulle leggi di uno stato sovrano. E state certi che ci riuscirà... a
costo di far fare di corsa, ai suoi lacchè berluschini, proprio una legge di emergenza
ad hoc, retroattiva, che dica che la volontà di Dio va estesa a tutti i cittadini,
anche quelli per cui Dio non esiste.
La chiameranno probabilmente "legge salvaEluana", ma per tutti sarà la legge che
sancirà per ognuno di noi l'esproprio della libertà di disporre della propria
vita. Camillo |