Questa
è una allegoria, ovvero una storia la cui trama ed i cui personaggi
sono totalmente immaginari, anche se non possiamo escludere che,
da qualche parte e chissà quando, qualcosa di simile sia
realmente successo.
Sulle pagine di un ipotetico forum virtuale,
l'utente WillCoyote decide un giorno di raccontare agli altri utenti
di una grave avaria meccanica che gli è successa mentre navigava
con il suo gommone motorizzato ACME e di chiedere l'opinione degli
altri utenti sulla più probabile natura del guasto che, per poco,
non costava la pelle a lui e i suoi familiari.
Fa le cose per bene, WillCoyote. Pubblica
le foto del motore e dei pezzi rotti, descrive con dovizia le circostante
della rottura e i rimedi che ha ingegnosamente adottato per riuscire
a rientrare sano e salvononostante le avverse condizioni del mare.
Ne informa pure la ditta ACME, costruttrice
del motore, e chiede che la riparazione gli venga riconosciuta in
garanzia, pur se scaduta, visto che si tratta di un danno molto
particolare e nel quale egli ritiene di non poter avere alcuna responsabilità.
Con supponenza, la ditta costruttrice,
per bocca, anzi, penna, del suo Responsabile di Assistenza (così
si firma il personaggio nelle mail inviate allo sfortunato WillCoyote)
gli risponde che "ci
spiace ma la colpa è solo sua, caro utente sconsiderato e fracassone,
che non ha usato il motore come andava fatto" e snocciola
una tanto ridicola quanto tecnicamente assurda ipotesi della rottura.
Non entreremo nei dettagli tecnici,
in quanto ai fini della storia ci basta sapere che la presunta "spiegazione
tecnica" non si discostava molto dal sostenere che un ombrello
va accuratamente protetto dall'umidità.
L'utente WillCoyote però non è nato
ieri, non è per nulla convinto dalla versione della Acme e decide
di sottoporre anche la risposta "ufficiale" del Costruttore all'opinione
del forum.
Correttamente, ne informa anche l'illustre
tecnico, e lo tiene al corrente delle argomentazioni con cui le
sue teorie vengono via via rapidamente smontate.
Alla ACME ovviamente cominciano a tremare...
alla figuraccia per il motore rotto, si sta aggiungendo quella per
l'incompetenza del tecnico... che fare?
L'idea di difendere tecnicamente la
propria posizione, non li sfiora nemmeno... e se quelli sul forum
ne sanno più di loro? Un conto è inventare una favoletta da raccontare
al povero ragioniere che non distingue una candela da una lampadina,
altro è misurarsi con gente che di mare ne mastica davvero e che
di storie come questa sulla ACME ne ha sentite e vissute parecchie...
Idem dicasi per dar soddisfazione al
cliente e riconoscere "in via eccezionale" la riparazione del problema
... mica sono Babbo Natale, loro... i bilanci sono quelli che sono...
e se poi si viene a sapere? Il Paese è piccolo e la gente
mormora, e qualcuno potrebbe pure credere che un pò di colpa
nella faccenda la ACME ce l'aveva davvero...
Che si fa allora?
Pensa e ripensa, alla fine optano per
l'unica soluzione che una ditta seria, che tiene alla propria reputazione
presso la clientela, non dovrebbe mai neppure prendere in considerazione:
Si spendono dieci volte i soldi necessari
per la riparazione, e si incarica un avvocato di grido di mandare
al cliente miscredente una diffida a rimuovere dalla Rete le foto
del suo bene personale (che diritti può pensare di vantare
la ACME sulle immagini di un motore che si è fatta profumatamente
pagare e quindi non le appartiene più? ) e ovviamente le dichiarazioni
del tecnico "lesive della reputazione della società" (e su questo
non c'è alcun dubbio).
Già che sono in spesa, ne fanno
mandare anche una all'admin del forum, invitandolo addirittura a
bannare dal forum per l'eternità l'utente dalla gola profonda...
Nella sua idiozia questa soluzione ha
una logica: se spariscono le prove della rottura,
e si imbavaglia il protagonista, la rottura non c'è mai stata
e noi non dobbiamo dare spiegazioni a nessuno. Negazionismo
della peggior specie.
Se questa fosse una vicenda reale, finirebbe
qui con una pernacchia, che sarebbe certamente la risposta più consona
da dare a simili metodi da cantinaro arricchito, ma in una storia
di fantasia possiamo anche supporre che la ACME sia riuscita a intimidire
i protagonisti e a mettere a tacere la faccenda...
Non dimentichiamo che la favola è
ambientata nel paese di Pulcinella, dove anche per dimostrare che
la propria mano è attaccata al braccio e quindi ci appartiene,
si deve affrontare una lunga e costosa causa legale.
Rimane la tristezza di dover vedere
come, a fronte dei tanto sbandierati provvedimenti a tutela del
consumatore, ancora la legge offra protezione a chi ha torto ma
grida più forte, ovvero può permettersi di iniziare
una causa legale che, tra vent'anni, la vedrà soccombente,
ma nel frattempo offre la possibilità di imbavagliare l'interlocutore,
ovviamente poco desideroso di invischiarsi in simili beghe.
WillCoyote probabilmente augurerà
qualche accidente all'ACME e ai suoi legali, comprerà un
motore nuovo, sicuramente di un altro marchio, e userà il
vecchio ACME come corpo morto per l'ormeggio in rada, sempre che
anche questo utilizzo non si configuri come vilipendio del costruttore...
Ma come potrà illudersi la ACME,
con questo tipo di comportamento, di mettere a tacere il tam tam,
il passaparola, le confidenze di banchina, insomma, le "maldicenze"
e i "luoghi comuni" da cui molte ditte come la ACME lamentano di
essere da sempre perseguitate?
A guardar bene, la morale di questa
favoletta potrebbe essere proprio che a volte
dar retta alle maldicenze radicate è la cosa più saggia...
PS: non cercate ulteriori riferimenti
alla ACME su questo sito, e tantomeno legami con altri problemi
segnalati in passato..
Qui cito e mi occupo, nel bene o nel
male, solo di marchi che reputo comunque seri...
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