Siti e informazioni utili sull'accessibilità | ||
In questa sezione aggiungo un documento che ho prelevato in retedal sito http://sunmurst.iroe.fi.cnr.it/accesso/accesso.htm3.1 Profili di utenti con disabilitàGli utenti con disabilità possono essere ricondotti ai seguenti profili: disabilità sensoriali (vista, udito), disabilità motorie (impedimenti vari all'uso delle mani) e disabilità psichiche o cognitive.3.1.1. Disabilità della vistaLa disabilità della vista comprende tipicamente due classi di utenti: i non vedenti e gli ipovedenti. Tale distinzione ha la sua ragion d'essere nel fatto che i problemi di accesso all'elaboratore sono profondamente diversi nei due casi. Infatti le persone ipovedenti utilizzano comunque il monitor come dispositivo d'uscita dell'informazione, anche se mediante l'applicazione di accorgimenti particolari come l'aumento della dimensione del font usato, l'utilizzo di software di ingrandimento generale dello schermo oppure l'impostazione di colori particolarmente adatti ad esaltare le varie parti della presentazione a video.Al contrario, per i non vedenti occorre ricorrere a dispositivi di output fisicamente diversi dal monitor basati su un'uscita audio, come un sintetizzatore vocale, o su un'uscita tattile, come il display Braille. In ambedue i casi c'è alla base un'operazione di ristrutturazione dell'informazione, così come viene presentata sullo schermo, un'operazione di filtraggio che permette di selezionare e rileggere in forma sequenziale quello che l'utente normale abbraccia con la vista in modo panoramico. Questa operazione di sequenzializzazione risulta relativamente semplice in ambiente testuale (come il DOS), nel quale l'intero contenuto dello schermo è costituito da una matrice di 25 righe di 80 caratteri. Tale impostazione è stata completamente superata dall'avvento delle interfacce grafiche (come Windows o Macintosh) le quali sostituiscono il concetto di carattere con quello di punto dello schermo (pixel). Il carattere diventa dunque un insieme di punti e come tale non immediatamente traducibile, per cui anche la ricostruzione di un testo e la sua trasduzione sequenziale aumenta enormemente di complessità. Inoltre, allo scopo di offrire un modo "amichevole" di interazione con l'elaboratore, tutte le operazioni si svolgono mediante una manipolazione di oggetti grafici di significato intuitivo, anziché mediante sequenze di caratteri da tastiera. Questo complica ulteriormente l'interpretazione e la trasduzione in forma alternativa sonora o tattile, poiché tutto è progettato per la modalità visiva.Per fortuna non mancano nemmeno in questo secondo caso gli strumenti atti a compiere l'interpretazione della presentazione sul video e la trasduzione opportuna mediante quei particolari dispositivi d'uscita. I programmi che effettuano questa rilettura dello schermo prendono appunto il nome di "screen reader" e sono disponibili sia in ambiente testuale che grafico. Tuttavia il loro grado di efficienza dipende dalla complessità della struttura dell'informazione presentata sullo schermo e comunque non riescono completamente a riprodurre in forma alternativa l'aspetto "amichevole" della interfaccia utente. Nel caso di uso di programmi di accesso a siti Web, la complessità delle pagine ipertestuali influenza direttamente la loro accessibilità per chi usa uno screen reader per sintesi vocale o per display Braille. A questo punto si pone l'intervento dell'autore delle pagine web, che può, con un'oculata progettazione della pagina, facilitare la conversione da parte dei programmi di screen reader. Vedremo poi in dettaglio come. Ma c'è un altro aspetto di particolare rilevanza che va ricordato: nonostante che l'ambiente grafico sembri ormai lo standard per tutti, molti utenti non vedenti (ma anche utenti vedenti dotati di macchine con funzionalità più modeste) preferiscono lavorare ancora in ambiente testuale, perché garantisce loro un accesso completo e più semplice rispetto a quello a carattere grafico. Esistono per questo degli ottimi prodotti per tale ambiente, come il browser Lynx, che garantiscono ugualmente una buona navigazione in Internet. Ovviamente il modo testuale di presentare l'informazione è completamente diverso, privo delle possibilità di strutturazione così intensamente utilizzate negli ambienti grafici. Perciò, affinché un documento mantenga sempre inalterato tutto il suo contenuto occorre che già in fase di progettazione si tenga conto delle sue varie forme di visualizzazione che l'utente può scegliere e garantirsi che comunque niente vada perso. Va sottolineato che si assiste ad un crescente interesse per questo tipo di approccio alla progettazione di pagine HTML, dato dal fatto che si vanno diffondendo sempre più dispositivi di accesso ad Internet da automobili o altri mezzi, con terminali diversi dal personal computer, come un semplice apparecchio telefonico, quindi via audio o con l'ausilio di piccoli display, per cui, ancora una volta, quello che era il problema per un ristretto numero di utilizzatori diventa invece un problema che riguarda l'intera utenza. 3.1.2. Disabilità dell'uditoI problemi degli utenti con disabilità dell'udito, dovuti ad una sordità parziale o completa, sono da mettere in relazione con il crescente impiego di componenti audio nelle presentazioni multi-mediali, come i file audio, che fanno da corredo sonoro alla grafica, oppure registrazioni dalla viva voce del protagonista di conversazioni, esibizioni o altro. Di particolare rilievo la difficoltà d'accesso a filmati che contengono audio e video, di cui la parte audio diventa una componente essenziale.Quando i suoni veicolano importanti informazioni, come segnali di allarme od altro, possono essere sostituiti o accompagnati da opportune segnalazioni visive. In particolare, una conversazione o la colonna sonora di un filmato possono essere rese accessibili mediante il classico metodo della sotto-titolazione.Per i sordi congeniti, vanno tenute presenti comunque anche le difficoltà di apprendimento del linguaggio, dovute alla mancanza di feedback uditivo, la cui conseguenza è spesso una difficoltà di comprensione anche del testo scritto, specialmente quando tratta argomenti astratti o fa uso di frasi molto elaborate.3.1.3. Disabilità fisicheL'arco delle disabilità di tipo fisico è piuttosto ampio e va da una modesta paralisi su un arto, all'incapacità di controllare i propri movimenti a causa di spasmi nervosi, sino nel peggiore dei casi ad una mobilità residua quasi nulla che permette di interagire col computer solo mediante l'invio di un comando d'assenso, come il battito dell'occhio o il soffio in una cannuccia per la selezione dell'azione proposta dal computer con una lista di possibilità. In tutti questi casi la difficoltà di accesso si presenta per ciò che riguarda i dispositivi d'ingresso dei comandi da parte dell'utente. La tecnologia ha già dato delle risposte altamente significative anche in questo campo, mettendo a punto dei dispositivi come tastiere di dimensioni maggiorate e con accorgimenti per evitare pressioni accidentali di tasti, emulatori di mouse particolari, per sfruttare al meglio le capacità residue dell'utente colpito da questo tipo di menomazione. Per coloro che possono interagire con la macchina solo mediante comandi di tipo sì/no, sono state sviluppate soluzioni software di emulazione di tastiera mediante presentazione di matrici di caratteri sullo schermo. Una scansione automatica, regolabile in velocità, provvede a presentare in sequenza i tasti virtuali per la loro selezione; algoritmi di previsione possono ridurre il campo di scelta in funzione dei caratteri già selezionati: dopo "str" il carattere successivo sarà sicuramente una vocale e dopo "naturalm" quasi sicuramente il resto della parola è "ente". Per migliorare l'efficienza di comunicazione con comandi di tipo sì/no, si fa uso anche di linguaggi iconici o ideografici, come i simboli di Bliss, che permettono di selezionare intere parole o concetti con una singola azione.Per la manipolazione di oggetti grafici, come bottoni, icone e scroll bars, un utente con ridotta capacità motoria si può servire di un emulatore di mouse, un dispositivo hardware e software in grado di produrre movimenti programmati del puntatore del mouse, controllati con comandi elementari simili a quelli citati per la selezione di tasti virtuali. Riguardo alle possibilità di interazione con interfacce grafiche, poiché la difficoltà maggiore risiede comunque nella capacità di selezione da parte dell'utente con disabilità motorie, occorre evidenziare come la scelta di elementi con dimensione troppo piccola e estremamente vicini tra loro comporta problemi non indifferenti. Analogamente portano problemi tutte quelle procedure dotate di timeout troppo brevi, non compatibili con i tempi di reazione e la limitata velocità di movimento del soggetto che deve interagire servendosi di questi ausili speciali. Le stesse difficoltà saranno incontrate nella navigazione in documenti Web.3.1.4. Disabilità cognitive: apprendimento, deficit d'attenzione. Anche questo ambito è molto vasto e differenziato. Si può tentare di evidenziare con molta prudenza degli aspetti comuni. L'utente affetto da tale disabilità farà fatica ad accedere, cioè a capire pagine web troppo complesse, o in cui le componenti in movimento siano troppo veloci, perché le sue capacità residue potrebbero non consentirgli di cogliere fino in fondo tutti gli aspetti dell'informazione introdotta nella pagina. Ad esempio un'immagine piuttosto che una lunga scritta può essere un modo migliore, più sintetico per seguire un certo itinerario di navigazione in rete. Così come effetti lampeggianti possono comportare un'incapacità di afferrare il senso dell'informazione ivi contenuta.Per maggiori dettagli, vedi [7].3.2 Criteri generali di approccio al problemaPremesse queste nozioni di carattere generale, occorre fare un'altra importante precisazione: non esistono soluzioni del problema realizzabili con la sola applicazione di determinate regole, sia pure molto dettagliate, ma occorre acquisire un'esperienza in materia che guidi nella composizione dei documenti.In altre parole, l'applicazione dei concetti di accessibilità non è un fatto meccanico. Richiede una certa conoscenza del linguaggio HTML, dei suoi sviluppi, e una certa sensibilità che si ottiene solo con una esperienza di lavoro nel settore. Bisogna tener conto infatti che l'uso dei "sistemi autore" di documenti ipertestuali, mentre aiuta notevolmente nella compilazione delle pagine HTML, spesso impedisce all'operatore di verificare direttamente tutti gli effetti delle scelte di composizione, mostrando solo l'aspetto esteriore del documento. Un minimo di conoscenza di come vengono scritte in realtà le pagine HTML permette di verificare la corretta traduzione in questo linguaggio dei comandi ad alto livello del sistema di sviluppo e permette anche di sapere come utilizzare correttamente il sistema stesso per completare le informazioni introdotte con quelle alternative e integrative di supporto alla accessibilità. Solo così è possibile applicare quel principio di progettazione universale introdotto nel capitolo precedente.Va comunque sottolineato che, creare documenti accessibili non significa rinunciare a qualcosa, ma al contrario, arricchire il documento stesso con componenti che lo completano e lo rendono più adatto alla consultazione in qualunque circostanza. Ad esempio, contrariamente a quanto si ritiene con un diffuso luogo comune, un documento accessibile ai ciechi non deve essere necessariamente un documento puramente testuale. Può contenere immagini, grafici, può essere strutturato in modo razionale; basta che le sue componenti orientate alla vista siano accompagnate da informazioni alternative che ne descrivano la funzione e che non siano quindi di impedimento all'orientamento nel documento stesso, come meglio dettagliato nei capitoli successivi. Un analogo concetto vale per la struttura del testo per la quale si può anzi aggiungere e ribadire che, se ben progettata per la navigazione da parte di una persona non vedente, ne trarranno vantaggio tu tti gli altri utenti.Il principio fondamentale da applicare ai fini dell'accessibilità è che gli autori non devono essere scoraggiati dall'usare elementi multimediali, ma piuttosto incoraggiati a farne uso in modo tale da assicurare che quel materiale che essi pubblicano sia accessibile all'utenza più vasta possibile o comunque che un elemento che risulti inaccessibile per qualche classe di utenti non impedisca l'accesso ad altre parti di un documento. AutoriPaolo Graziani. Ricercatore del CNR, impegnato in attività nel settore dei problemi dell'accesso all'informazione da parte dei non vedenti, ha partecipato a vari progetti nazionali ed internazionali sull'argomento, collabora con l'Unione Italiana Ciechi e l'I.Ri.Fo.R. in qualità di esperto in problemi tiflotecnici. Laura Burzagli. Consulente in Tecnologie d'Accesso alle Telecomunicazioni, collaboratrice esterna dell'IROE CNR nell'ambito di vari progetti nazionali ed internazionali sui temi dell'accesso all'informazione. |
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