Quali monete sono definite Varianti, Difetti, o Errori …?
Quale tipologia d’errore è più frequente…?
In che modo si determina l’asse spostato di una moneta…?
Errori d’Incisione o Difetti di Conio (5 Lire 1969 “1” rovescio – 20 £ 1970 “P”)…?
Le monete che sono definite Varianti, Difetti, Errori di Conio o Incisione,
sono quelle monete che purtroppo presentano lievi anomalie,
rispetto al tipo normale,
dovute dai diversi errori in fase di coniazione, e genericamente sono:
- Asse del conio spostato, nelle diverse gradazioni.
- Bordo smussato, vale a dire liscio anziché rialzato.
- Conio intasato, con mancanza di numeri, lettere,
s.d.z. “R”, od altro.
- Conio rotto, con segni in rilievo o incavo sulla
moneta, o unioni tra lettere.
- Date grandi o piccole, quando sono usati due punzoni
diversi.
- Moneta non centrata, quando il tondello non è centrato
tra i conii.
- Moneta con doppia coniazione, che non è espulsa e
quindi ribattuta.
- Moneta di metallo diverso, per scambi di metallo in
fase di coniazione.
- Scodellate, vale a dire monete che presentano una
linea di curvatura.
- Stessa impronta D/ R/, quando il tondello resta
attaccato al conio e ribattuto.
- Tondello non coniato, quando non presenta nessun segno
di coniazione.
- Contorno zigrinato, quando è tutto rigato.
- Contorno semi-zigrinato, quando è rigato per metà.
- Contorno zigrinato in parte, quando è rigato per circa la metà.
Considerando questa raccolta, una specifica
collezione, avente un fascino
caratteristico perché si basa sulle imperfezioni o
diversità delle monete riscontrate
nella circolazione, possiamo notare che nelle
quattro tipologie in questione, cui è
suddivisa, i Difetti di Conio sono molteplici, o per
meglio dire infiniti, ed ognuno
rappresenta una propria nota distintiva, proprio
dovuto dal fatto di essere un difetto,
scaturito o causato, dai macchinari o
dall’operatore, nella fase stessa della coniazione
del tondello in moneta.
Per quanto riguarda invece le Varianti, gli Errori
di Conio o d’Incisione, sulle particolarità
o diversità riscontrate, si può affermare che vi sia
stata una chiara ed evidente
dimenticanza (s.d.z., leggende, stemmi, firme
incisori, date, ecc.), sbaglio (errore
eseguito nell’elaborazione del disegno che
caratterizza la moneta, o scambi di metallo),
errato montaggio del punzone (quando si riscontrano
monete che presentano l’asse
spostato di determinate e precise gradazioni
d’angolo, quali 45°-90°-135°-180°-225°
270°-315°, perché quelle che presentano assi
spostati di pochi gradi e in ogni modo
entro i 15° o superiori ai 345°, rientrano in un
certo limite di tolleranza, perché più
frequenti, causati cioè dai piccoli spostamenti del
tondello o del conio durante la
coniazione, e che in ogni caso rientrano a far parte
dei difetti di conio), modifiche
(quando un punzone di una determinata moneta, l’anno
successivo, è riutilizzato, e
sopra il quale vengono effettuate solo piccole
modifiche o ritocchi, che in ogni caso
anche essendo simili, possono essere non uguali
nelle dimensioni o nei disegni, e
quindi visibili), rotture (particolarmente quando
una determinata moneta è coniata in
numero superiore in quell’annata rispetto ad altre,
e quindi col procedere, il conio
facilmente diminuisce la sua efficacia, od inizia a
presentare lievi graffi, anomalie,
o riempimenti nei disegni,e quindi causano dei
difetti visibili sulle monete).
Il grado di rarità di certe monete aventi Difetti o Varianti di Conio, Errori di
Conio o d’Incisioni, non può essere prestabilito con esattezza, ma per adesso
è solo indicativo, anche se alcune delle quali si possono riscontrare già in alcuni
cataloghi con relativa rarità, perché su di loro è stata avviata una ricerca sulla
quantità emessa od in circolazione, e che in ogni modo è ancora generica.
Lo studio e la ricerca di queste imperfezioni, è successivamente diventato
una raccolta; poi, con gli anni, dopo diverse segnalazioni di monete che
rientravano in questa tipologia, sono diventate tantissime, per poi attualmente
essere infinite ed in continua crescita, portando quindi una determinata fascia
di collezionisti in cerca di nuovi stimoli negli ultimi anni, alla ricerca di questi
errori comuni o meno, dando inizio alla nascita di questa nuova, divertente
(perché soggettiva, molto ampia e varia), ed appassionante collezione.
Essendo quindi una tipologia di collezione in via di sviluppo, ogni grado di
rarità o valutazione è prettamente soggettiva.
Tendo a precisare, in ogni modo, che, effettivamente più la Variante, l’Errore,
o Difetto è visibile, più la moneta suscita interesse e richieste da parte dei
collezionisti, e quindi automaticamente è soggetta ad un plusvalore.
L’asse
della moneta si determina, tenendola tra le dita, ed osservandone il Diritto
in
posizione corretta, e poi facendola ruotare lateralmente, se n’osserva il
Rovescio,
controllando
il relativo disegno se ha delle variazioni d’inclinazione verso destra,
verso
sinistra o verso il basso (vedi esempio a pag. 5 “Foto”).
L’asse
spostato è attribuito al rovescio, perché, durante la coniazione, il tondello
è
posizionato tra i due punzoni, e quello d’incudine presenta il disegno del
Diritto,
quindi
quello che rappresenta il Rovescio, posizionato al di sopra, è quello che è
soggetto
all’errore nel montaggio, o sistemazione, da parte dell’operatore.
La
scala di determinazione dei gradi va considerata in ordine crescente e verso
destra,
ma bisogna iniziare a tenerne conto quando l’asse spostato supera almeno
i
20° (verso destra) oppure è inferiore ai 340° (verso sinistra).
Ad
esempio, quando dopo la rotazione, effettuata correttamente, il disegno è
spostato
sul
lato destro vi sono 90° , quando il disegno è completamente capovolto vi sono
180°,
mentre quando il disegno è spostato sul lato sinistro vi sono 270° (vedi esempi
a pag. 5 “Foto”); invece quando il disegno
presenta un angolo d’inclinazione fra 0 e
90°
vi sono 45°, quando l’angolo d’inclinazione è fra 90° e 180° vi sono 135°,
quando
l’angolo
d’inclinazione è fra 180° e 270° vi sono 225°, e quando l’angolo d’inclinazione
è
fra 270° e 360° vi sono 315°.
Il
suddetto controllo, va fatto inizialmente, per un semplice ed intuitivo
riscontro
dell’
Errore di Conio; poi successivamente si può ricorrere agli strumenti
appropriati
che
si possono trovare in commercio, per l’effettiva e molto più precisa
determinazione dell’angolo d’inclinazione.
Da
un corretto ed adeguato controllo sulla “5” Lire del 1969, che presenta la
cifra “1” nella data
al
rovescio, si deduce che non vi è stato un Errore d’Incisione, ma che ci
troviamo di fronte ad
un Difetto
di Conio, dovuto ad un graffio nel punzone del Conio che appunto lo ha
provocato
(casualmente
per la posizione), perché di norma, ogni moneta del valore di “5” Lire in tutte
le
annate
d’emissione, presenta la cifra “1” composta da una semplice barra verticale
(I968-I969,ecc).
Anche
la 20 Lire del 1970 con il segno “P” al posto del Segno della Zecca “R” in
realtà è un Difetto
di
Conio, causato dal progressivo riempimento di metallo, nel gambo obliquo della
“R”, sul
punzone
del Conio, questo perché vi sono in circolazione degli esempi delle stesse
monete che
presentano
il Segno della Zecca “R” normale ed integro, alcune che presentano il Segno
della
Zecca
“R” con il gambo obliquo che la termina più piccolo e stretto a formare una
“P”, e monete
con
la totale assenza del gambo obliquo che termina la “R”, quindi avente il Segno
“P”.
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Risposta
Ultima modifica: domenica 24 febbraio 2002.