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Canzoni a manovella - V.Capossela d i  Lloyd

 

     

 

 

 

 

 

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La Recensione

ECCO QUA!

E' arrivato il 6° album di Vinicio Capossela.

Ci sono voluti ben 4 anni, ma la differenza e la maturazione avvenuti rispetto a "Il ballo di san Vito" e ai precedenti sono palesi (anche perchè i suoni in quell'album erano stati volutamente "sporcati")!

Addirittura è MANIACALE la ricerca strumentale e la cura degli arrangiamenti.

Verrebbe da chiedergli: "Ma chi te lo ha fatto fare? Eros Ramazzotti con un milionesimo della fatica guadagna un milione di volte di più!", ma questa è solo una battuta da anti-ramazzotti.

Ma andiamo con ordine.

E' da osservare prima di tutto l'evoluzione della sua opera, iniziata 10 anni fa, quando, scoperto da Guccini, incise il suo primo album "All'1:35 Circa", senza " troppe pretese ".

Nel 1991 nell'album "Modì" erano evidenti le implicazioni sentimentali nei testi ed era già chiaro a tutti che L'artista c'era!

Con "Camera a Sud" arrivò anche un po' di successo.

Usciva infatti il brano più celebre di Capossela: che cossè l'amor (nella colonna sonora del film "tre uomini e una gamba").

Nel '96 "Il ballo di san Vito" era osannato dalla critica e Capossela il giovane cantatore più geniale e promettente d'Italia.

Nel '98 il live "Live in Volvo" era un intrattenimento dato ai fans in attesa del sempre più atteso 'nuovo album', e nell'attesa ha regalato due brani davvero notevoli: "Il pugile sentimentale" e "Scatà Scatà (scatafascio)".

Dopo altri due anni FINALMENTE è arrivato CANZONI A MANOVELLA.

Per il momento (spero che sia smentito dal prossimo album di Vinicio) siamo di fronte al Capolavoro.

Ma forse è ora che vi parli dei brani.....

Fin dalla prima canzone BARDAMU', è evidente che siamo di fronte a qualcosa di particolare, una fusione tra vecchio e nuovo, una canzone a manovella del 2000. Lo stesso Capossela ha detto: non sono più lo stesso da quando ho scritto questa canzone.

Dopo i lframmento di polka c'è DECERVELLAMENTO(brano3) che è un po' il brano intorno al quale è stato costruito l'album ed è tratto da un racconto di Alfred Jerry.

Poi comincia lo show: ci si può addirittura scatenare sulle note del "Marajà" nella quale c'è anche il tocco di Marc Ribot e la musica e l'arrangiamento sono STREPITOSI (lodi anche agli archi di Edoardo De Angelis e agli ottoni di Tommaso Vittorini).

In CANZONE A MANOVELLA(brano 5) tra gli strumenti troviamo: sonar, fischio, chitarra sirena, ottoni marinati, rotopiano, banjolino, grancassa e per finire BOTTIGLIE(si proprio bottiglie tipo Peroni da 66cl!!).

Quindi è arrivato il momento della poesia e di un po' di nostalgia e commozione: I PAGLIACCI.

Forse a qualcuno già potrebbe bastare, ma siamo solo all'inizio.

Infatti parte LA MARCIA DEL CAMPOSANTO:è il racconto del funerale dell'autore in cui c'è tutta l'ironia e l'amarezza della sua musica, che forse solo la luna dopo la morte gli porterà via.

Il brano numero 8 è I PIANOFORTI DI LUBECCA in cui troviamo gli strumenti giocattolo di Pascal Comelade e la soprano giapponese Mayumi Torikoshi, brano dedicato a pianoforti in disuso dai toni lirici decisamente elevati.

Poi c'è l'intermezzo di Nicolae Kostantin, musicista di strada che suona nella metropolitana a Milano.

Dopo SUONA ROSAMUNDA e CONTRATTO PER KARELIAS (che per la brevità che ormai è andata a farsi benedire, non vi parlo) c'è la bellissima serenata blues alla luna SIGNORA LUNA, dove ritroviamo in gran forma Marc Ribot.

C'è da dire che quest'ultimo pezzo non sembra una canzone a manovella, così come la successiva, ma bellissima, CON UNA ROSA, tango molto nostalgico.

Finalmente siamo arrivati al gran finale.

Rimangono gli ultimi due barani.

Uno è l'ultimo bano "a manovella": NELLA PIOGGIA.

Quindi l'album si conclude con RESTO QUA, che l'autore dice essere l'unica canzone dell'album che egli ha scritto per se, le altre sono nostre.

Beh mi sono già dilungato troppo, però se siete arrivati a leggere fino a qui e non avete ancora l'album vi posso tranquillamente consigliare di procurarvelo, e se Vinicio passa dalle vostre parti andate a vederlo: è uno SPETTACOLO.

 

 

Voto: