Il Nostro Pensiero 2020   
 
 

24 Dicembre 2020
GLI AUGURI DI NATALE DEL NOSTRO PRESIDENTE GIANNI
In questi giorni ci manca la nostra festa, gran finale di un anno di tapasciate (e ben altro, per i nostri “competitivi”): quando preparavamo torte, focacce, pizze, nervetti (con e senza cipolle), affettavamo salami e formaggi, torte salate e frittate, patatine e pop-corn, stappando prosecco e bottiglie di vino, bottino di gruppo alle corse, quando ci trovavamo “assembrati” ed urlanti, gaudenti podisti epicurei, a consegnare magari qualche nuova maglietta QDR … e ci mancano le domeniche mattine, quelle che hanno fatto parte della mia vita da oltre 40 anni, col freddo ed il buio, col caldo e l’afa, e il calendario che a inizio anno preparavamo per tutte le domeniche a venire, ferie incluse, e le scarpe da pulire, e l’abbigliamento da preparare il sabato (certo le scarpe e tutto il resto ci sono anche ora quando si va a correre – per chi ci va – ma vuoi mettere il rito del sabato sera per la tapasciata della domenica? E la mia “vestizione del torero” – come diceva il mio mentore podista Marietto 40 anni fa- dove la mettiamo?). A guardare indietro, da quando è iniziata questa “cosa”, è strana la combinazione che la nostra ultima tapasciata ufficiale risalga al 16 febbraio, a Bergamo, il Trittico delle Tartarughe e giornata completa a Bergamo, podismo, cucina e arte…..come se avessimo dovuto fare il pieno di qualcosa che poi ci sarebbe mancato per molto tempo e proprio in una delle città simbolo che sono state più colpite. Chissà quando e soprattutto se potremo ritornare a queste giornate, chissà quando torneremo “a riveder le stelle”. Ma di certo nulla sarà più come prima perché questa pandemia ci ha fatto anche invecchiare più di quanto tempo non sia passato e ancora ne passerà, di certo; in questi mesi di stop delle tapasciate, con il vuoto delle nostre cronache che Emilio pubblica sul sito, è per me curioso che, rivangando tra i miei ricordi podistici, l’ultima mia “cronaca” risalga a maggio 2019, dedicata ad Alvaro per la corsa a Brendola, il suo paese, quando noi QDR ci siamo spostati “in massa” per omaggiare la memoria del nostro amico che era corso avanti, troppo avanti: è come se, dopo avergli dedicato quel pensiero, non avessi più voglia di far leggere quello che scrivevo per me. Questo 2020 è stato sicuramente uno spartiacque: c’è stato un prima e ci sarà un dopo che non sappiamo come ci cambierà, ma di certo ci ha già cambiato e non potrà non cambiarci ancora in un futuro.
I nostri vecchi, quelli che stanno ancora resistendo e che hanno vissuto la guerra da ragazzi, e che abbiamo ancora la fortuna di avere vicino, ci dicono che questa “pestilenza” è peggiore del periodo bellico: là sapevano chi era il nemico, qui non lo sappiamo. Ma la cosa importante è che noi stessi non si diventi il “nemico” di noi stessi con comportamenti menefreghisti: pensare di tutelare noi stessi vuol dire tutelare anche gli altri. Convengo che quello che ho scritto non è che ti tiri su il morale, ma è il riassunto di questi mesi, almeno di come li stiamo vivendo: però non voglio finire questo triste corollario con ulteriori lacrime, anzi: pensiamo già a preparare la nostra prossima festa, quando saremo tutti adulti e vaccinati (sperem), cominciamo già a pensare a cosa cucinare, a cosa affettare, a cosa stappare, perché prima o poi torneremo a raggrupparci alla nostre tapasciate o seduti a tavola, perché poi non saremo più Quelli di Rozzano, ma Quelli della Rinascita. Dai, ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare. Un caro, più caro del solito quest’anno, augurio di Buone Feste a tutti voi QDR e famiglie, che possiate essere più vicini possibile, ma con prudenza.

Gianni QDR - The President.

 
20 Dicembre 2020
FESTA DEI QDR 2020 - QUELLI DEI RINGRAZIAMENTI
Per me comunque questa domenica è stata una festa, la nostra festa di fine anno 2020, anomala come anomalo è stato quest’anno, strana, fuggente, umida, nebbiosa … all’inizio, quando è anche arrivata un’auto dei vigili di Rozzano ho, penso tutti, abbiamo pensato a qualche “soffiata” che avesse tradito la nostra innocente riunione carbonara (non la pasta alla carbonara, intendo la Carboneria); per fortuna “tutto è bene quel che finisce bene” per dirla alla Nick Carter ed abbiamo potuto ricomporci, distanziandoci come da DPCM, chi col braccio chi con l’ombrello, per procedere alla rituale foto di gruppo (ora occorre il grandangolo a causa del distanziamento). La riunione è durata giusto il tempo dei saluti e delle foto, perché poi corridori e camminatori ci siamo subito divisi, vuoi per il ritmo di ogni gruppo e vuoi per le inversioni dei percorsi. Dal Parco Due alla Piazza del Comune, dal Parco Uno a Rozzano Vecchio, dal parco delle Rogge (dove ci incrociamo con i corridori) alla Cascina Torriggio, dal Parco dei Fontanili di nuovo al Parco Due … percorso millimetrato da Emilio, con il solito grande impegno con cui tiene insieme questo gruppo. Il meteo ci ha graziato, solo negli ultimi spiccioli della nostra camminata una leggera pioggia ci ha inumidito: ma il gruppetto compatto e distanziato ha baldanzosamente concluso la sua missione; Gianna, Mari, Oriana, Renato, Rino e il sottoscritto, parlando parlando, hanno coperto i 10km. abbondanti (Rino e Mari di più) con orgoglioso spirito qudierresco, sognando quando si potrà tornare alle nostre tapasciate (speriamo di non essere troppo vecchi però, chissà fra quanto …). Ora vorrei concludere questo scritto con un grazie a tutti i QDR, presenti e assenti, perché anche senza salatini, torte, panettoni, spumante, vino (e comunque alla fine si sarebbe bagnato tutto), ci siamo ritrovati ed abbiamo fatto la nostra festa (per me è stato così), e con i tempi che corrono “putost che nient, l’è mei putost”. Con piacere ho rivisto molti di voi, chi ha potuto venire per correre, chi è venuto solo per salutare, anche da lontano, chi non ha potuto venire, ma è stato presente con messaggi o anche solo col pensiero … ringrazio tutti e vi abbraccio forte forte, ri-augurandovi tanti auguri di Buone Feste.

E come concludeva il grande Presidente Pertini “Viva l’Italia, viva la Repubblica” e quindi “VIVA I QDR” !.
Gianni QDR - The President.

P.S. Ricurdeves, se volete, le foto del giorno di Natale su WhatsApp, così intasiamo il cellulare di Emilio e diventa matto a metterle poi nel sito.
P.P.S. Ovviamente è scontato ma necessario, ringraziare Emilio per tutto quello che fa per il gruppo, anche se da 11 mesi ha perso il lavoro delle liste e le iscrizioni di gruppo, e raccogliere i soldi.
P.P.P.S Quest’anno vi è andata bene … né il cassiere, né il segretario, né il presidente vi hanno chiesto soldi per il rinnovo della fantomatica iscrizione ai QDR … ma al prossimo giro si raddoppia

 
Da Marzo a Dicembre - MANIFESTAZIONI ed ATTIVITA' SPORTIVE INTERROTTE
CAUSA COVID 19
 

23 Febbraio
I QDR per le Vie ed i Sentieri di Rozzano e Basiglio - Corsa casalinga contro il Coronavirus - CoViD19
Domenica stranissima, domenica del Colonovirus, delle tapasciate sospese, rinviate, annullate come tutte le attività sportive. Ecco in questo stranissimo giorno di festa noi QDR, zoppi delle nostre tapasciate che fare? Ebbene noi "Giubbe Rosse" ci siamo ritrovati in due gruppi distinti. Un bel gruppo di corridori per un ottimo 20/21 chilometri, e un altro di camminatori, io compreso, felici per i nostri 11 chilometri. È stato bello verso i chilometri finali e nel mezzo delle case rosse di Milano 3 dove ci siamo ritrovati tutti e in quell'occasione ci siamo scattati la solita foto, quella del nostro meraviglioso gruppo i QDR.

 
09 Febbraio
Da-
Renato QDR alla 11ª Salamellando con l'Avis – Abbiategrasso (Mi) - Km. 7-11-14-17-21
Febbraio, per tradizione, ci porta a correre o camminare in una delle gare podistiche più belle e ottimamente organizzate dell'anno. Sto parlando della “Salamellando con l’Avis” di Abbiategrasso giunta alla sua undicesima edizione che come negli anni passati ha avuto un grande successo di partecipanti, infatti oggi i dati ci dicono che più di 2200 persone, tra gruppi podistici, corridori e camminatori sono qui presenti per vivere questa bella corsa podistica, insomma un giusto riconoscimento per il gruppo podistico le Salamelle e l'Avis locale organizzatori di questa gara. Naturalmente nel mezzo di tutte queste persone non potevamo mancare noi "giubbe rosse" sempre presenti, per tradizione e amicizia a questa corsa, e quindi ecco la sveglia prestissimo e poi in auto, con amici e parenti, per raggiungere il ritrovo ad Abbiategrasso. Con me Gianna, Stefania, Gianni e Oriana e poi sul posto altri sette QDR e amici, un bel gruppetto vero? Pensate, poi, che alcuni di noi, Emilio, Fabio, Emanuela, Lamberto, Mauro, Livio, Graziano, Antonio e Daniele ci hanno anticipato, le maratone si avvicinano e il "lunghissimo", corsa dai 28 o più di 30 km, come preparazione lo si devo correre e quindi eccoli lì già sul percorso a macinare i chilometri. Naturalmente i nostri amici, super maratoneti, nella nostra tradizionale foto di gruppo prima della partenza non ci sono, pazienza, vorrà dire che Immortalerò i loro passaggi appena li incontrerò sul percorso. Subito alla partenza il nostro allegro gruppo si è allungato disperdendoci nel mezzo di questo lungo serpentone di persone che si perde all'orizzonte e io, ben presto, rimango solo. Oggi vorrei "correre" i ventun chilometri e cerco di stare tranquillo, ma purtroppo le mie sensazioni non sono belle e infatti dopo qualche chilometro eccomi lì a camminare. Quando ricomincio a corre, vengo raggiunto da Daniele e subito dopo Alessandra e con lei riesco a prendere un buon ritmo. Su quel sentiero ecco apparire di fronte a noi Emanuela e Lamberto di ritorno per il loro primo giro, un saluto, qualche foto e via ognuno per la propria strada. Subito dopo il ristoro ecco la divisione percorso io prendo la stradina dei venti chilometri mentre Alessandra prosegue sui diciassette, alla fine rimango definitivamente solo con le mie gambe e i miei pensieri. Beh devo dire che poi non è andato male, probabilmente i miei problemi sono relativamente fisici, ginocchio, le anche, l'appoggio dei miei piedi, il metatarso che disturba, ma soprattutto anche mentale, per questo mi dico di avere pazienza, confidando in momenti migliori. Con questa speranza anche oggi sono riuscito a corre 21 km (20,500 alla fine), e sono pure riuscito a fotografare i nostri super maratoneti che mi hanno raggiunto all'ultimo chilometro e se ne sono poi andati, beati loro. Alla fine ci siamo riuniti, tutti al "ristoro finale", come sempre super rifornito, dove alcuni di noi esprimeva il suo pensiero sulla propria prestazione odierna, sui chilometri fatti e sul bel percorso, mentre il nostro Daniele addentava selvaggiamente il suo panino con la salamella, un giusto riconoscimento dell'organizzazione per la bella corsa di oggi qui ad Abbiategrasso.

 

02 Febbraio
Da-
Renato QDR alla 38ª Camminata a Robbiano– Robbiano di Giussano (Mb) - Km. 6-15-25
Prima domenica di Febbraio e prima corsa del mese qui a Robbiano di Giussano, bel paesino della Brianza, per partecipare alla sua famosa “Camminata” che vede, ogni anno, numerose presenze di podisti e camminatori, presenza che si è rinnovata pure oggi, e tra loro, noi QDR, belli come sempre con le nostre “giubbe rosse”.
La mattinata si presenta con una temperatura, chiamiamola “freschina”, e il tepore dei grandi caloriferi del deposito borse ci riscalda, ma questo benessere dura poco perché il dovere sportivo ci chiama. Subito fuori ecco il nostro Emilio con i cartellini delle iscrizioni, segno che si avvicina la partenza che avviene dopo l’immancabile foto di gruppo.
Già dai primi passi si formano i gruppetti e io, addetto volontario per le foto, fatico a stare al passo dei più veloci ma per fortuna sono lì con loro e riesco a scattare qualche bella foto.
Si esce dal Robbiano e si affrontano le prime salitelle, le “giubbe rosse” si allungano e io rimango nella prima retroguardia, gli amici più veloci sono ormai lontani, riesco a vedere a 200/300 metri di fronte a me Lamberto, mentre a chiudere il nostro plotone di corridori in rosso ci sono Emanuela e Maria. Sembra strano ma oggi mi sento bene e riesco a mantenere il ritmo da vecchio podista, però a questo punto ecco l’inconveniente, cioè quello che non ti aspetti, una bella caduta. Dove mi faccio male? Ebbene sì, colpito e affondato il ginocchio sinistro e come risultato una bella sbucciatura. In mio soccorso ecco le nostre ragazze Emanuela e Maria, il morale è a terra ma con loro si va avanti.
Al primo ristoro raggiungiamo Lamberto e controllo i miei danni. Beh proprio una bella sbucciatura, che fare? Rinuncio o vado avanti? Confortato dalle amiche Emanuela e Maria e pure da Lamberto stringo i denti, il male al ginocchio non si sente e decido di proseguire, mi attendono 25 km e li voglio correre tutti. Il percorso è bello, d'altronde siamo in Brianza ottima garanzia per il paesaggio, incontriamo molte salite e altrettante discese. Poi, si entra nel bosco e siamo circondati da molti alberi che allungano i loro rami che ci accarezzano mentre noi passiamo. All’uscita ci troviamo nel mezzo di quelle campagne brianzole e i nostri occhi si soffermano sul Monte Resegone, sulla Grigna e la Grignetta che con le loro cime imbiancate disegnano questo meraviglioso paesaggio. I chilometri passano, siamo a Verano Brianza quando Emanuela aumenta il passo e se ne va via, mentre Lamberto, reduce da un’influenza arranca e rimane solo, io resto con Maria e in sua compagnia arriviamo a Robbiano e poi all’Arrivo. Finalmente nel ritrovo finale ecco un’Ambulanza e un medico che interviene sul mio ginocchio tutto sbucciato, per magia risolve tutto grazie ad Acqua Ossigenata e una fasciatura, poi non manca un rimprovero per i chilometri che ho corso. Con la coda in mezzo alle gambe, un modo di dire, raggiungo il ristoro finale dove mi aspettano Gianna, Stefania e il resto del gruppo. Tranquillizzo tutti sul mio stato e con loro si ritorna a casa. E della camminata di Robbiano che dire? Ho corso 25 km, 24 alla fine e mi è piaciuto tantissimo. Però peccato per quei tratti di strada Provinciale dove abbiamo corso e camminato in compagnia di molte macchine che passavano veloci al nostro fianco, vero, tutto sotto controllo della Protezione Civile locale, ma evitarli sarebbe stato meglio, del resto questo è territorio di Brianza e di “asfalto”, noi che partecipiamo a queste gare sportive, non ne vogliamo proprio sapere.

 
26 Gennaio
Da-
Renato QDR alla 38ª Marcia della Merla – Sannazzaro del Burgondi (Pv)
Già in settimana, controllando in internet le corse di questa domenica ho visto che, purtroppo, le gare più belle e interessanti ce ne erano poche e lontane, allora perché non ritornare a Sannazzaro de Burgondi per correre la famosa Marcia della Merla arrivata alla sua 38ª edizione? Domanda perché “il ritorno”? Risposta? Beh dovete sapere che questa zona della nostra Lombardia la conosco benissimo, Alle corse di Zinasco, Ferrera Erbognone, Dorno, Scaldasole e soprattutto Sannazzaro de Borgundi non siamo mai mancati.
Questi paesi, per noi podisti, erano famosi per i loro percorsi che ci portavano nel mezzo di quelle campagne verdi, per i loro super ristori e soprattutto per la perfetta organizzazione. Poi, ecco il flagello dei furti e del danneggiamento alle nostre auto, brutti episodi che hanno portato lontano da questi luoghi molti podisti e noi con loro. Però oggi eccomi ancora una volta qui, in compagnia del mio gruppo i QDR. Dieci “giubbe rosse” e con noi il nostro Presidente Gianni e il Segretario Emilio, rilassato e tranquillo dopo una breve vacanza a Valencia. Subito dopo la tradizionale foto di gruppo ecco la partenza. Tutti in compagnia, camminatori e corridori verso la periferia di Sannazzaro per poi disperdersi nelle campagne spoglie di questa parte della Lomellina. Dopo qualche chilometro eccomi solitario nel mezzo di quelle stradine, in mia compagnia il mio passo e i miei pensieri, in questo modo ho preso un buon ritmo macinando i chilometri fino al ristoro. Poi l’incanto è passato e i fantasmi sono tornati, fatica e mal di gambe a discapito della corsa.
A quel punto, signori, si cammina e facendo così, correndo e camminando, qualche cosa è cambiato. Più rilassato e tranquillo ho ricominciato a correre, un chilometro via l’alto fino al cartello dell’ultimo posto esattamente alle porte di Sannazzaro. Li la fatica si è sentita ma per fortuna, subito dopo, ecco l’Arrivo e il ristoro finale.
Ad accogliermi il sorriso di Gianna e dei miei compagni e anche il profumo di pasta al sugo che i cuochi del ristoro finale stanno cucinando, una vera tentazione per me ma causa dieta devo rinunciare, pazienza sarà per la prossima. I chilometri che ho corso oggi sono 19 e possono bastare. E della corsa che dire? Buona l’organizzazione, percorso in parte discreto ed in parte bello ed i ristori benissimo.

 
19 Gennaio
Da-
Renato QDR alla 4ª Corri con Energia – Cornate d'Adda (Mb)
La terza domenica di gennaio 2020 eccoci qui a Cornate d’Adda, frazione Porto d’Adda, per partecipare alla Corri con l’Energia una corsa bellissima che non possiamo mancare, infatti è già un paio d’anni che affrontiamo la levataccia e i numerosi chilometri per questa manifestazione podistica. Quindi sveglia prestissimo, il primo ritrovo, come spesso succede in questo periodo dell’anno, in tangenziale, distributore AGIP, siamo, Michele, Gianna, Stefania e io, cioè “i noi dell’area di servizio”, così veniamo chiamati dal nostro super segretario Emilio che poi ci raggiunge in compagnia di Gianni, tre macchine di atleti QDR che di primissima mattina sono pronti ad affrontare i 50 chilometri che ci separano da Porto d’Adda per la corsa dell’Energia. Quando all’orizzonte si intravedono i primi colori dell’alba arriviamo a destinazione e per fortuna troviamo da subito il parcheggio non tanto distante dal ritrovo. Moltissime persone, atleti e non, fanno come noi, e tutti ci ritroviamo nel palazzetto dello sport di Porto d’Adda luogo di “ritrovo” odierno. Ben presto veniamo raggiunti dal resto delle gruppo, beh siamo un bel gruppetto, 20 giubbe rosse + una nuova camminatrice, che subito dopo la tradizionale foto si mette in moto, per modo di dire, (come una Ferrari e una Topolino), verso il percorso che gli organizzatori ci hanno preparato. Con noi la nostra allegria ci accompagna come sempre. Per i primi chilometri, siamo su Strada Fornace una via che ci porta nel mezzo di quelle campagne, sullo sfondo le montagne innevate della bergamasca che disegnano e colorano l’orizzonte. Si corre, per fortuna io resto con i primi e ne approfitto per scattare qualche foto, ma ben presto devo rinunciare, troppo veloce per me che proseguire con il mio passo, così facendo riesco a seguire Lamberto, Manuela ed Emanuela che sono poco più avanti e con loro raggiungiamo il Naviglio di Paderno dove su un ponte ritroviamo tutti i nostri compagni velocisti fermi per una foto di gruppo, ci aggreghiamo pure noi per immortalare quei momenti. Quando si riprende a correre ci troviamo su una bella pista ciclo pedonale, alla nostra destra il Naviglio e alla nostra sinistra il fiume Adda. Siamo in una zona d’ombra che viene ben presto illuminata dal sole e lo spettacolo di luci è bellissimo, si corre accarezzati dai suoi raggi e anche dal riflesso del cielo azzurro sull’acqua del Naviglio e con sottofondo le voci amiche dei miei compagni di viaggio, confesso che a me tutto questo piace moltissimo. Un chilometro via l’altro raggiungiamo l’area archeologa di Santa Maria della Rocchetta dove troviamo il ristoro posto ai piedi del famoso Santuario. Naturalmente ci fermiamo, un bicchiere di the caldo fa sempre bene e pure una piccola sosta. Ne approfittiamo per salire la collina e visitare il Santuario di Santa Maria, li una preghiera è obbligatoria e anche per ammirare, in altura, il bel paesaggio che ci circonda. Pero, prima di scendere, non si può non fare una foto con la statua di Leonardo da Vinci posta in quella piazzetta come guardia di questo luogo sacro. Incomincia la discesa e i nostri velocisti ci lasciano, noi proseguiamo tranquillamente tra una barzelletta e tanto sorriso. Passano i chilometri, al 9° ecco il ristoro posto proprio di fronte alla Centrale Elettrica Edison che in occasione di questa corsa si può visitare. Li ritroviamo nuovamente i nostri amici e con loro, dopo il ristoro, entriamo in Centrale ad ammirare Turbine e Alternatori che per la gioia dei paesi vicino sono ancora in funzione. Dopo tale bellezza si riprende la corsa e tutti assieme raggiungiamo il 10° chilometro dove il percorso si divide. I veloci sui 28 chilometri, mentre io e Graziano sulla 21. Da subito ecco un salitone ripido e scivoloso, si cammina e si fatica, pochi corrono su una salita così difficile. Piano, piano raggiungiamo la cima, siamo in località “al Castello”, si corre al lato sinistro della Statale mentre le macchine, poche, ci sfrecciano vicino, ecco qui non è tanto bello ma per fortuna sempre alla nostra sinistra riecco le montagne innevate che ci accompagnano. Si macinano i chilometri e comincia la fatica. Graziano, più in forma, se ne va e io rimango solo, sento la fatica ma manca poco. Arrivo a Colnago e poi Cornate d’Adda, sono tra il 17° e 18° chilometro e li mi prendo una tregua alla corsa e cammino velocemente. Sembra strano ma dopo qualche minuto, per magia, la fatica scompare e io riprendo a correre. Ormai sono vicino, passo un semaforo, poi una curva a destra ed ecco di fronte a me le nostre camminatrici, Gianna, Oriana, Stefania e Simona, un saluto a tutte e via verso il cartello dell’ultimo chilometro che lo trovo da subito di fronte a me, ironicamente l’ho saluto e me ne vado verso l’arrivo che dopo qualche minuto raggiungo.
Beh con fatica, sofferenza e tanta buona volontà, anche oggi è fatta. Ho corso 21 chilometri, 20 del percorso ufficiale + 1 per essere ritornato a riprendere Gianna e compagne.
Alla fine, anche oggi, sono soddisfatto, del resto, nelle mie condizioni attuali non posso dare di più, e della corsa di oggi tra Navigli e l’Adda cosa mi rimane? Tante belle cose, in primis l’organizzazione della corsa, perfetta in tutti i campi. Poi il mio pensiero volo sul percorso e rivedo lo spettacolo di quei raggi di sole sbucati in quelle ombre, risento il rumore dell’acqua che oggi ci ha accompagnato, e per ultimo i mille colori di questo territorio del Vimercatese e del suo Parco Adda Nord che ci ha accolto, grazie alla Corri con l’Energia, e che ci ha dato tanto.

Da-
Lamberto QDR
Parliamo di Cornate D'Adda. Come sempre in questa stagione, la sveglia è molto prima del sorgere del sole.
Passaggio veloce a prendere Manuela e Simona, poi velocemente da Fabio. Cambio d'auto e via verso Cornate D'Adda.
L'ottima conoscenza del luogo da parte di Fabio, ci permette di parcheggiare comodamente vicino alla partenza. Un folto gruppo di QDR ci attente. Saluti baci e abbracci e finalmente la foto di rito. Partiamo e nel giro di qualche km si formano i vari gruppetti. Mi ritrovo con Renato, e due Manuele, nelle vesti di Manuela e Manuela Bis.
Tutti e tre, ad eccezione di Renato, siamo pronti e decisi ad affrontare il percorso lungo di 28 km. Con la calma che contraddistingue il Duca, iniziamo a macinare i km. In più occasioni ci attendono le avanguardie QDR. Al Santuario della Rocchetta il gruppo si ricompatta. Poi lentamente torna a sgranarsi, come è giusto che sia, ognuno con il suo passo.
Al bivio per i 21 ci saluta Renato, a nulla sono valsi i nostri tentativi di portarlo sui 28. Restiamo in pochi, Emilio, Fabio, Livio, le e due Manuele e il sottoscritto.
Uniti da un invisibile elastico, procediamo fino al ristoro del 15 km, famoso per essere su un barcone. Ristoro fatale al Duca perché subito dopo entra in riserva.
Mal digerisce, il Duca, biscuits and a cup of tea. Questo malessere fa sì che lentamente perde di vista gli altri QDR. I patimenti durano fino al seguente ristoro, poi finalmente il Duca ritrova il passo e lentamente con caparbietà, arriva alla fine. Il cervello era tarato per 28 km e l'obbiettivo, nonostante le difficoltà, è stato raggiunto.
Manuela e Manuela Bis, che volevano far i loro 28 in compagnia del Duca, hanno giustamente continuato con il loro passo fino al termine. Brave, continuate così e l'obbiettivo maratona sarà alla vostra portata.
Alla prossima
Un abbraccio
Lamberto
12 Gennaio
Da-
Renato QDR alla 19ª Buon Anno Passeggiando sui Colli di Bergamo– Bergamo
Come descrivere la mia mattinata sportiva, bellissima e misteriosa, qui a Bergamo? Bene incominciamo.
La sveglia è suonata presto questa mattina ed è ancora buio, stare al calduccio è tanto bello, ma poi la voglia di correre in compagnia di amici ha prevalso ed eccomi qui se pur sonnolente in macchina con Gianna, Stefania, Michele e Mauro. I chilometri che ci dividono dalla nostra meta odierna sono tanti, Bergamo, sappiamo anche che parcheggiare vicino all’Oratorio Santa Croce, luogo del ritrovo, nel quartiere Malpensata è molto difficile ed è per questo che il nostro folto gruppo di “giubbe rosse, questa mattina, si è messo in moto all’alba quando il sole non era ancora sorto. Raggiunto il Ritrovo e sbrigate le formalità delle iscrizioni, avvenute per fortuna al caldo e dopo l’immancabile foto di gruppo, si parte mentre un leggero sole incominciava a fare capolino. L’allegria delle nostre partenze serpeggia in noi, battute ironiche e risate ci incitano alla corsa. Io ne approfitto, visto che siamo ancora compatti, per immortalare questi momenti felici del nostro correre. Però questo momento dura poco, le mie gambe non reggono più certi ritmi, pazienza, e mentre il grosso delle giubbe rosse si allontana io resto nelle retrovie in compagnia del Duca Lamberto e di Emanuela. Con loro incomincio ad affrontare le vie della città tra semafori e incroci custoditi che ci portano in centro per poi proseguire verso il quartiere “Città Alta”. L’asfalto sotto di noi si è trasformato in sanpietrini e si incomincia a salire. In quel dislivello la fatica si fa sentire, Lamberto ed Emanuela allungano e io soffro, Incomincio a correre e camminare, e non sono solo, in mia compagnia altri tapascioni che come me soffrono le salite, ma per fortuna dopo una curva a destra ecco le mura e il belvedere sul parco Marenzi, Di fronte a noi le mura dell’Università di Bergamo e poco più avanti la sua piazza con un “belvedere” splendido e qui il primo ristoro dove ho ritrovato tutto il gruppo di Emilio, fermi per un bicchiere di the caldo e poi, con alle spalle le colline bergamasche, per una foto in ricordo di quel passaggio. La successiva discesa, uno spasso. Si corre tutti assieme, a volte aumentando il passo, per poi fermarsi ad ammirare il paesaggio. Questo però è durato per un chilometro, infatti la successiva salita ci divideva nuovamente, e io sono rimasto in compagnia del mitico Duca Lamberto. Beh con tutti questi dislivelli, correndo e camminando abbiamo raggiunto il secondo ristoro, punto centrale della corsa dove i percorsi si dividono 13 km a sinistra e i 20 km a destra. Naturalmente io e il Duca optiamo per la distanza più lunga anche se ci attende una salita impegnativa. Qui la camminata è obbligatoria, lo spettacolo intorno a noi è bellissimo e le foto si sprecano. In fondo a Via S. Vigilio, nel punto più alto, ecco il campanile della chiesa e i nostri amici in rosso fermi per ammirare il paesaggio. Questo è il momento delle foto, dei sorrisi e di una pacca sulla spalla. Alla fine si ricomincia a corre e ben presto, io e Lamberto rimaniamo nuovamente soli. Per noi nulla di nuovo, anzi incomincia una lunga discesa e finalmente si respira.
Di fronte a noi un folto gruppo di atleti che tranquillamente seguiamo, e qui purtroppo ecco l'errore che ci porterà a sbagliare il percorso. In una curva un cartello indicava la destra, ma noi incauti abbiamo seguiti chi ci stava davanti. Affrontiamo un discesone, il terreni è sconnesso ma ha noi piace e galvanizzati dalla discesa superiamo il gruppo.
Poi alla fine ecco la sorpresa, i cartelli sono sparite e li si accende in noi il dubbio, <Abbiamo sbagliato?> Purtroppo si e la conferma l’abbiamo avuta da gruppo che noi seguivamo; <Noi non stiamo correndo la Passeggiata sui Colli, noi siamo indipendenti e ci stiamo allenando>. Apriti cielo che fare? Dove siamo? Da un podista scopriamo che siamo in un quartiere Longuelo distante dal nostro percorso, dobbiamo seguire Via San Martino della Pigrizia che ci porta ancora in alto verso le mura antiche di Bergamo alta. Si fatica e si impreca.
Ma ormai abbiamo sbagliato e la soluzione è ritrovare il nostro percorso. Una curva a destra e poi a sinistra, un chilometri e altri ancora ma alla fine, Vittoria, ritroviamo finalmente le nostre sospirate frecce. Veniamo a sapere che all’arrivo mancano 4 km che noi affrontiamo, anche se affaticati, tranquillamente. Ora siamo in città, si corre sui marciapiedi, in mezzo alla gente. Dopo un semaforo ecco il cartello dell’ultimo chilometro e poi finalmente l’arrivo dove aspettano i nostri amici, e veniamo accolti con sorrisi e tanta ironia.
Ragazzi alla fine io e il grande Duca abbiamo corso 3 km in più e ci è andata bene e nonostante questo, io sono soddisfatto. Oggi qui a Bergamo siamo stati veramente bene, ottimo il tutto, dal paesaggio all’organizzazione. Positivo anche il nostro errore che ci ha permesso di scoprire l’altra faccia di questa città quella “Bassa” posta ai piedi di quelle colline, una periferia verdissima con i suoi bei parchi e le sue piste ciclabili che noi, io e Lamberto non scorderemo mai.

Da-
Lamberto
Ed ora narriamo di Bergamo. Ci si muove molto prima dell'alba. Si passa prima da Manu Sara e Simona, poi da Fabio, oggi appiedato. Formato il gruppo, l'auto prende la direzione di Bergamo. Elencare i componenti lo squadrone QDR di oggi, è come leggere l'elenco telefonico della SIP. Assolti i consueti rituali di baci, abbracci e foto, finalmente si parte.
I QDR lentamente si snocciolano nei primi km in Bergamo bassa. Si ricomporranno in parte al primo ristoro. Anche qui abbondano le foto, complice il panorama e il sole che comincia a farsi vedere. Si formano poi vari gruppi e gruppetti e il Duca resta in compagnia di Renato. Più volte, nei km seguenti, complice il panorama che oggi ci affascina particolarmente, i vari gruppetti si ricompongono e si separano, come attirati da un invisibile elastico. Sempre in compagnia di Renato, si prosegue, consapevoli di avere in avanguardia e retroguardia i QDR. Poi quando tutto sembra scorrere tranquillamente ecco l'episodio che ti cambia la giornata. Vediamo un gruppo di runner fermi vicino ad una scalinata. Altri che li superano e iniziano a scendere. Noi a ruota li seguiamo. Vediamo runner e tapascioni, davanti e dietro a noi che continuano a correre e camminare in discesa. Strano percorso. Il dubbio di aver sbagliato ci è venuto, ma ... possibile che tutti questi abbiano sbagliato percorso? Al termine della lunga discesa ci ritroviamo su una strada provinciale e li capiamo di aver sbagliato. Ma ci sono sempre tanti runner che arrivano dietro a noi. Chiediamo ad alcuni e questi candidamente ed anche un po' infastiditi, ci dicono che stanno correndo per i fatti loro. Consapevoli ormai di aver sbagliato percorso, chiediamo informazioni e poi lentamente ci riportiamo al ristoro. Da li alla fine è ormai questione di pochi km. Alla fine il taccuino dice 22. All'arrivo i QDR rimasti si sprecano in commenti che scivolano sulla nostra dura scorza. Bella domenica e splendida compagnia.
05 Gennaio
Da-
Renato QDR alla 16ª Corri Crema d'Inverno - Crema (Cr)
Ciao amici, per prima cosa lasciatemi fare gli auguri di un Buon 2020 a tutti voi e soprattutto a coloro che amano il podismo in tutte le sue forme, dalle mezze maratone alle maratone, brevi e veloci, e anche per chi corre le mitiche tapasciate come il sottoscritto, che sia, per tutti, un anno di sudore, di ritmo e di tante soddisfazioni. Fatti gli auguri eccomi a voi per descrivere la prima corsa ufficiale del 2020. Il nostro bellissimo gruppo, i QDR come ogni inizio anno si divide in più gruppetti e lo abbiamo fatto anche oggi.
C’è chi ha preferito una corsa casalinga a Rozzano in compagnia di amici come, Emilio, Michele C, Mauro, Antonio, Maria, Stefania, Enea, Graziano, Michele L, Viviana, Sabrina ecc. ecc. Altri come noi, “giubbe rosse”, che siamo venuti a Crema per partecipare alla CorriCrema d’Inverno alla sua 16ª edizione.
In mia compagnia Fabio, Sara, Emanuela, Gianni, Oriana, Emilia, Simona, Lamberto, Stefania e Gianna. Al “ritrovo”, in centro città fa veramente freddo ma noi con le nostre magliette termiche siamo al calduccio e pronti ad affrontare il percorso di questa bella tapasciata cremasca. Molto bella la partenza che è avvenuta dopo la tradizionale foto di gruppo. Mentre Fabio ed Emanuela correvano verso i 20 km il resto del gruppo camminava vero i 13 km, io compreso. Da subito ecco di fronte a noi le viuzze di questa cittadina addobbati dai colori del natale e illuminati da tante luci colorate che ci faceva sembrare di essere in un paese fatato e magico, una meraviglia. Camminando, camminando eccoci sulla riva destra del fiume Serio, la campagna avvolta da una leggera nebbia è di fronte a noi e mentre l’umidità fugge verso l’alto un tiepido sole fa capolino e i suoi raggi illuminano gli alberi e le acquee del fiume colorando questo paesaggio, e noi con il nostro passo, ci facciamo coccolare da tale bellezza. Passano i chilometri, io cammino una volta in compagnia di Sara e una volta con Emilia, a visionare il tutto ci pensa Gianni che correndo e camminando è sempre lì vicino a noi. Poi ecco una salita, è l’occasione giusta per fare una corsetta e raggiungere Gianni che si è allontanato. Al mio fianco coinvolgo Emilia che, bravissima, riesce ah tenere il mio passo, in cima ecco un “ristoro” Gianni è li e subito dopo il resto dei “camminatori”. Mentre si chiacchiera e si ride i chilometri passano e si ritorna nuovamente in città dove troviamo il cartello dell’ultimo chilometro e poi l’arrivo.
Beh almeno noi tutti, chi ha corso e chi ha camminato siamo stati bravi, questo però non lo si può dire dell’organizzazione che, ancora una volta si è lasciata desiderare moltissimo sui ristori, miseri sul percorso, SCADENTE all’arrivo e come l’anno scorso per gli ultimi arrivati IL NULLA una vera VERGOGNA, un punto veramente NERO per una manifestazione sportiva che si è svolta in una cittadina, Crema, che è bellissima. E sono certo che questa gara meriterebbe veramente un'altra organizzazione che porterebbero sicuramente questa corsa molto, molto in alto, quello che non lo è stato in questi ultimi anni.

Da-
Emilia QDR
Prima corsa dell'anno. Dal finestrino il cielo si tinge di rosso, un'alba soffice inizia a farsi strada lasciando indietro un'altra notte di sogni interrotti e quasi dimenticati.
Sonno e veglia accompagnano il mio sguardo sulla stella più luminosa del mattino mentre penso alla bella passeggiata che ci attende. Campagne imbiancate da una fresca brina invernale, sole che attraverso foglie schiacciate e apparentemente inutili riflette i colori come sulla tavolozza di un pittore alle prime armi. Lo scenario è perfetto, il relax assicurato, ancora per poco.. Ignari di cosa ci aspetta cominciamo a camminare negli ultimi scampoli di festa prima che le befane irrompano sul nostro percorso portando via tutto.
Ma ecco che l'incantesimo sta ugualmente per svanire, niente più sorrisi, niente più luce, tutto scompare in un soffio. Le nostre scarpette piano piano si trasformano in piccoli carri armati, la strada si restringe e la paura incombe.. Inizia ciò che era sempre stato l'obiettivo iniziale conosciuto e custodito solo da Sara e Renato. Ha inizio una marcia famigerata senza fiato, senza tregua, ti controllano. Passi piccoli e lenti, non ti puoi fermare, devi concentrati e respirare, il freddo ci divora ma loro non vogliono scuse.
Sempre avanti, uno due, uno due, ti concedono solo un sorso di the insapore e un tozzo di pane avanzato.. quasi ti strozzi ma la via è lunga..aumentano ancora il passo, guai a proferir parola..ti scappa la pipì e hai moccolo a naso..Ora si corre, c'è il ghiaccio, devi solo andare avanti, ma non provare a scivolare che ti becchi due giri in più. Lo sguardo appannato, le gambe distrutte, il fumo dei comignoli, il profumo di pane appena sfornato, brusio di voci e poi finalmente il cronometro si blocca, stop. Siamo arrivati, abbiamo superato tutti gli ostacoli, il cu*o è diventato sodo, forse..
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