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Da sempre, quando un Napoletano lascia la sua terra e la sua città, porta con se le sue canzoni, le sue tradizioni, la sua lingua. Se lo prende la nostalgia gli basta ascoltare le classiche "Santa Lucia Luntana", "Zappatore", "Guapparia" per non parlare della lacrimevole "Partono è bastimenti", o uno dei nuovi cantanti partenopei... E' e rimane napoletano. Al contrario, fuori dalla Campania il non-napoletano diventa automaticamente "napoletano" perché il napoletano verace quando dice "sono di Napoli" sa che il suo interlocutore ha focalizzato nella sua mappa mentale, nel bene e nel male,  il posto da dove viene, ma se gli dice che è di Aversa, lo manda il più delle volte in tilt, e gli deve spiegare dov'è Aversa, e magari che CE non è Cosenza... Il napoletano verace può ben dire che il famoso "munastero e Santa Chiara" si trova nella sua città, che è  un pezzo reale della sua terra, che è vero (tanto che gli costa dire di no?) che a Marechiaro anche i pesci fanno all'amore, che lontano da Napoli non ci si può stare, ma uno che non è nato a Napoli e lascia la sua terra, la sua città, che ricordo può portarsi dietro? Cosa può anteporre un Aversano ai ricordi di un Napoletano? La festa di Piedigrotta con quella della Madonna di Casaluce? O la loro Santa Lucia con la nostra? Ma la loro Lucia è una Santa aristocratica, ha la vista sul mare, la nostra, poverina, sull'Ospedale psichiatrico... Le canzoni che ascoltiamo sono le loro, anche se entrate nel patrimonio culturale comune, nostre non ce ne sono.  La parlata locale è simile, e allora, che ricordi hanno avuto, e forse hanno ancora, quelli che come me e Angelo Marino hanno lasciato la città? Quelli che ci hanno preceduto si "rinfrescavano" i ricordi con una semplice cartolina, ma ancora adesso riceverne una (se ancora qualcuno si ricorda che esistono le cartoline...o che esisti tu) fa piacere, ti riporta indietro, ti fa riaffiorare tanti ricordi.  Sulle cartoline di Aversa non ci sarà "o' Vesuvio" col pennacchio ma "Porta Napoli" o la stazione ferrovaria, ma chi se ne frega? E' una immagine nostra, solo nostra, su quelle cartolina c'è la nostra vita, le nostre radici.  E allora, perché non fare un sito su Aversa, sulle nostre radici, raccontandola in gran parte con le sue cartoline? L'ho proposto al "toscano" Angelo, e con la sua entusiasta collaborazione l'ho preparato, suscettibile di ampliamento e migliorie continue (almeno spero), visto che sono auto-didatta...

                                   Salvatore di Grazia

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