ABU SIMBEL

Abu Simbel è il nome di una località della Bassa Nubia dove sorgono due templi famosissimi di Ramesse II.

Il Tempio maggiore fu chiamato Per-Ramesses-Miamon e la sua facciata è facilmente riconoscibile per le quattro enormi statue del faraone seduto al trono. Pensa che una sua "manina" misura circa 2,64 mt!
Tutta la facciata ed il tempio interno sono scolpiti nella roccia, integrandosi perfettamente col paesaggio circostante.
All'interno troviamo una grande sala con pilastri e successivamente un'altra sala con colonne dove- sulla parete di fondo- ci attendono quattro statue che rappresentano il faraone con altri dei.
L'orientamento del tempio fu pensato in modo che il sole all'alba del 21 ottobre illuminasse il viso della statua del faraone, celata nella montagna.

Il Tempio minore fu dedicato alla sposa prediletta di Ramesse, ovvero Nefertari e ad Hathor.
La facciata ci mostra sei colossi in piedi raffiguranti il re con accanto l'amata.
All'interno c'è una sala con sei pilastri hathorici, poi un'altra sala con una statua di Hathor sotto forma di vacca.

 

Abydos

Il suo nome egizio era Abedjw, furono i greci a modificarlo in Abidos.
La sua importanza crebbe durante la V dinastia perchè fu meta di pellegrinaggi dovuti al culto di Osiride, del quale si pensava che la città ne celasse la tomba.
Siccome il corpo di Osiride fu smembrato da Seth, una delle versioni dice che nella tomba di Abydos è custodita la testa del dio.
All'inizio della XI dinastia Abydos fu ufficialmente presentata al popolo come città di Osiride; i fedeli spesso desideravano esserci sepolti simbolicamente.
Per fare ciò bastava costruirci un cenotafio di mattoni oppure erigendo una stele che li rappresentasse.
In questo modo erano più vicini al dio e quindi avevano più probabilità di ottenere la vita eterna.
Abydos raggiunse il massimo dello splendore con Sethy I e suo figlio Ramesses II.
Sethy I fece costruire due templi funerari (uno per suo padre e uno per sè), mentre Ramesses ne edificò uno, nel quale troviamo il cosiddetto Poema di Pentaur raffigurante la battaglia di Qadesh.