Uomini
I
Drúedain appartengono ad una specie completamente dagli Eldar del Beleriand e
dagli altri Atani; essi abitavano presso la gente di Haleth (gli Haladin), che
viveva principalmente nelle foreste. I Drúedain, chiamati drûg dagli Haladin
secondo una parola drúadana, non erano più di qualche centinaio, ed avevano un
aspetto tutt’altro che bello: erano tozzi, massicci, con gambe corte e assai
grosse. I loro occhi erano piccoli, scavati nella loro faccia, sulla quale si
trovava un naso piatto; i Drúedain raramente avevano una barba, ma chi l’aveva
ne andava particolarmente fiero. Essi avevano inoltre delle grandi bocche, e i
loro occhi erano talmente scuri, che era pressoché impossibile coglierne il
minimo movimento; solo quando i Drúedain si incollerivano gli occhi gli si
accendevano di una intensa luce rossa. I drûg avevano una voce bassa e
gutturale, e la loro risata provocava allegria in chi la sentiva, fosse esso un
Elfo o un Uomo. Nei periodi di pace, i Drúedain erano persone affabili, ma in
caso di guerra essi si trasformavano in avversari terribili, la cui collera era
individuabile solo dal colore rosso degli occhi. Essi combattevano in silenzio,
e non esultavano neppure nel caso in cui riportassero una vittoria sugli Orchi,
dei quali erano spietati nemici. Chiamandoli Drúedain , gli Eldar ammettevano
questo popolo al rango degli Atani; in Sindarin essi venivano infatti chiamati
Drû, ma quando gli Elfi scoprirono la loro naturale avversione per Morgoth e per
gli Elfi, aggiunsero alla radice Drû la parola adan, “atano” (plurale edain). I
Drúedain insegnavano molto di quello che sapevano alla gente presso la quale
vivevano, fra cui l’abilità di seguire le tracce; tuttavia nessuno era abile
quanto loro in quest’arte, siccome essi si servivano di un odorato che, a loro
detta, era equiparabile se non migliore della vista degli Uomini. I
drûg amavano la natura e conoscevano ogni tipo di pianta o animale che li
circondasse. I Drúedain non conoscevano, al pari degli altri Edain, l’uso della
scrittura, finché come questi ultimi non incontrarono gli Eldar. I Drúedain
erano molto abili nella scultura, e nella pittura su legno, che attuavano
tramite l’uso di pigmenti vegetali; non appena essi poterono utilizzare oggetti
metallici come scalpelli o martelli, cominciarono a incidere il legno o la
pietra, creando sculture di tutti i tipi. In particolare, essi scolpivano figure
di Orchi che scappavano terrorizzati, e le ponevano ai limiti del loro
territorio, in modo da avvertire gli Orchetti del pericolo che incombeva. I
Drúedain usavano anche scolpire immagini di sé che collocavano sui sentieri nei
boschi, e che essi chiamarono “Pietre Guardiane”. Gli Orchi temevano le Pietre
Guardiane, perché credevano che fossero capaci di mettersi in contatto con i
Drúedain , per cui ogni volta che ne vedevano una tornavano sui loro passi.
Non si sa molto a proposito dei Dunlandiani,
popolazione stanziata nelle valli meridionali dei Monti Brumosi. E’nota in ogni
caso la loro avversione per Gondor e successivamente per i Rohirrim, che viene
sottolineata dal fatto che essi si alleano a Saruman e prendono parte alla
battaglia dei Guadi dell’Isen. I Dunlandiani erano i superstiti di quegli uomini
che abitavano le valli dei Monti Bianchi un tempo, ed erano della stessa razza
degli uomini morti di Dunclivo. Questi ultimi furono maledetti da Isildur
quando, molto tempo prima, il Sovrano di Gondor gli aveva chiesto di allearsi a
lui. Questi avevano dapprima acettato, ma lo avevano poi tradito. Così Isildur
li maledì e li condannò a passare il resto della loro vita nelle caverne de
Monti Bianchi. E quando gli uomini morti aiutano Aragorn nella sua impresa a
Pelargir, egli, in quanto erede di Isildur, li solleva dalla maledizione,
permettendogli di vivere in pace per il resto dei loro giorni. Tornando ai
Dunlandiani, essi si trasferirono durante gli Anni Oscuri nelle valli
meridionali dei Monti Brumosi, altri si spinsero nelle terre deserte e
addirittura fino a nord delle Tumulilande. Da questi discendevano gli Uomini di
Brea. Nonostante la loro avversione per i Dúnedain, essi erano sudditi di Gondor,
ed erano troppo deboli per liberarsi dei reggenti. Presto però la potenza di
Gondor cominciò a declinare, e i Dunlandiani cominciarono a ribellarsi,
effettuando spesso incursioni a est dell’Isen. Quando i Rohirrim si insediarono
nel Calenardhon, però, respinsero sotto il comando di Brego e Aldor gli invasori
Dunlandiani, attirandosi addosso l’odio di questi ultimi.
Nella Prima Età vennero creati gli Uomini: essi nacquero nella parte orientale della Terra di Mezzo, e molti di loro si mossero verso l’ovest. Coloro i quali restarono all’est, però, vennero attanagliati dalla Tenebra di Melkor, e furono chiamati Esterling; la terra dove vivevano venne chiamata Rhûn. Col passare degli anni, alcuni Esterling si mossero verso il Beleriand; essi erano robusti, di media statura, dai capelli neri e gli occhi scuri. Tali Esterling facevano finta di allearsi agli Elfi e poi li tradivano per servire Morgoth; pochi di questi Esterling vennero ricordati nella storia. Fra questi, Ulfang e i suoi fratelli Ulfast, Ulworth e Uldor, che durante la Nirnaeth Arnoediad si misero repentinamente contro i propri alleati (gli Elfi) e, spezzandone la formazione, li portarono alla sconfitta.Tuttavia non tutti gli Esterling erano degli infedeli, come Bór e i fratelli Borlad, Borlach e Borthand, che durante la Prima Età combatterono valorosamente fino alla morte al fianco degli Elfi. La tendenza degli Esterling era comunque quella di allearsi a Morgoth e, successivamente, a Sauron, per combattere contro i nobili Edain. Col passare dei secoli gli Esterling divennero una confederazione di regni e popoli, e, nella Terza Età, si allontanarono dal Rhûn per attaccare i regni occidentali, prevalentemente Gondor; fra i popoli confederati vi erano anche i Carrieri, un popolo belligerante che combatteva su carri da guerra. Gondor subì molti attacchi e numerosissime perdite da parte dai Carrieri, che verso l’inizio della Terza Età erano quasi riusciti a conquistare il Regno Meridionale. Tuttavia, i Dúnedain riuscirono a respingerli e a riportare la pace nel proprio territorio. Molti Esterling presero parte alla Guerra dell’Anello ai comandi di Sauron, armati di pesanti corazze e di asce che impugnavano a due mani. Una volta distrutto l’Oscuro Potere, tuttavia, molti Esterling morirono o si arresero. Quando Elessar fu incoronato Re, egli si recò nella Quarta Età nel Rhûn, dove stipulò una pace duratura con gli Esterling; e tale pace venne preservata a lungo nei successivi anni nelle terre orientali e nell’Harad.
Gli Haradrim sono uomini che abitano a sud della
Terra di Mezzo, in un territorio denominato Harad, che in Númenoreano significa
“Sud”. Questo territorio venne così chiamato dai Númenoreani, visto che faceva
parte delle regioni più meridionali del regno di Gondor. Vi si distingue il
Medio Harad e l’Estremo Harad, dove quest’ultimo definisce una contrada molto
inospitale e poco controllabile da parte di Gondor. Gli Haradrim, ossia i popoli
che abitavano questi luoghi, vennero presto a far parte degli alleati di Sauron,
soprattutto quando il potere di Gondor era in declino. In verità, al reame
Númenoreano non importava molto di questa regione, se non fosse per il porto di
Umbar, dove era attraccata una buona parte della flotta di Gondor. Una volta
sotto gli influssi di Sauron, gli abitanti dell’Harad cominciarono a ribellarsi
al dominio dei gondoriani, e riuscirono a rendere Umbar un porto indipendente.
Molti furono i tentativi da parte di Gondor di riconquistare il porto, ma dopo
una vittoria apparente, il porto tornò nelle mani degli Haradrim. Nelle
battaglie fra i Signori dell’Ovest e Sauron, gli Haradrim fanno parte
dell’esercito dell’Oscuro Potere, e si contraddistinguono per lo stendardo nero
e rosso. Gli Haradrim sono uomini alti, slanciati, dai capelli neri e ben
armati. Nella narrazione vengono anche chiamati Sudroni.
Gli Uomini della Terra di Mezzo hanno una lunga storia alle loro spalle. La stirpe principale degli Uomini è la razza Númenoreana, dal sangue nobile e valoroso. Gli Uomini, allora chiamati Edain dagli Elfi, aiutarono nei Tempi Remoti questi ultimi a sconfiggere l’Oscurità che si era insediata nella Terra di Mezzo, e come ricompensa ricevettero un’isola, chiamata Númenor, al di là del mare dell’ovest, dove essi avrebbero avuto una vita lunga e tranquilla. L'isola di Númenor, il cui nome proviene dall'Elfico Numenorë, "Stella" (così chiamata a causa della sua forma), fu creata dai Valar a metà fra il Reame Benedetto a ovest e la Terra di Mezzo ad Est. La maggior parte degli Uomini decise di trasferirsi su quell’isola, guidati da Elros, Mezzelfo fratello di Elrond che decise di appartenere alla Razza degli Uomini, raggiungendola nel 32 della Seconda Età; su Númenor la loro razza si nobilitò, allungandosi la durata della loro vita di tre volte rispetto alla vita di un uomo comune; ad Elros, in particolare, fu garantito un periodo di vita di ben 500 anni. L'isola di Númenor, come detto, aveva la forma di una stella; al suo centro si ergeva il Meneltarma, la montagna sacra per i Númenoreani. La città Regale era Armenelos, situata a sud-est del Meneltarma, mentre la città più grande era Rómenna, dove si trovava anche il maggior porto. I Númenoreani, o almeno i più colti di essi, conoscevano tre lingue: il Quenya, il Sindarin e l'Adûnaic. Il Quenya fu portato dagli Uomini su Númenor in qualità di lingua della sapienza e della saggezza; il Quenya non veniva parlato, bensì usato per formare di nomi di luoghi o persone importanti. In ogni caso, gli stessi luoghi o persone avenano lo stesso nome anche in Sindarin e/o in Adûnaic. Il Sindarin, finché non fu bandito, era la lingua più parlata dai Númenoreani, soprattutto nel nord-ovest dell'isola, nell'area circostante la città di Andúnië. L' Adûnaic, infine, era una lingua largamente più diffusa su Númenor, soprattutto quando i Númenoreani cominciarono ad odiare le lingue Elfiche. L'Adûnaic deriva dal dialetto che veniva parlato dagli Edain prima che questi arrivassero nel Belriand, tuttavia aveva anche forti influssi dal Sindarin. A partire dai giorni sotto il regno di Ar-Adûnakhôr, l'Adûnaic divene l'unica lingua che potesse essere insegnata.Ai Númenoreani era vietato andare più a ovest della loro isola, luogo in cui si trovava la Terra Benedetta dove vivevano gli Elfi dell’isola di Eressëa. I Númenoreani divennero un popolo di navigatori, e cominciarono ad incuriosirsi alle terre degli Elfi, ma ancora non osarono avvicinarvisi, anche perché sapevano che ciò avrebbe comportato la fine della loro razza. Nel frattempo, sulla Terra di Mezzo una Oscura Potenza aveva ripreso forma, così un Re Numoneoreano, Ar-Pharazôn il Dorato vi si recò nel 3261 della Terza Era e catturò Sauron portandolo, nel 3262, a Númenor. Lì il malvagio Signore si liberò e convinse gli Uomini a violare il patto che gli impediva di andare su Eressëa, garantendogli che in tale modo essi avrebbero raggiunto la vita eterna. Così Ar-Pharazôn comincia, nel 3310, a costruire un'immensa flotta per espugnare il Reame Beato. Appena i Númenoreani tentarono di avvicinarsi al Reame Benedetto, l’isola di Númenor venne fatta affondare (3319), e si salva solo Elendil con il figlio Isildur e poche altre navi. Essi approdarono sulla Terra di Mezzo, dove fondarono a nord ovest il Reame di Arnor e a sud est quello di Gondor, che Elendil affidò al figlio Isildur. Col tempo il regno del nord venne corrotto dalla potenza di Sauron e Gondor divenne un impero potentissimo, che combatté a lungo contro Sauron e contro i popoli del Sud e dell’est.
I
Rohirrim, che durante la narrazione del Signore degli Anelli occupano le verdi
pianure che vanno da Isengard fino all’Anduin e a nord fino quasi al Lórien,
vivevano originariamente molto più a nord, circa all’ altezza del Carrock, sul
fiume Anduin. I Rohirrim discendono dai Númenoreani, ma si separarono in tempi
antichi da loro per condurre una vita semitica. Quando l’Oscuro Potere cominciò
a ricomparire a Dol Guldur, i Rohirrim si spostarono molto più a nord, per
sfuggire al nefando influsso. In verità, chiamarli Rohirrim è sbagliato se ci si
riferisce a quell’epoca, visto che essi acquisirono questo nome solo più tardi,
quando si insediarono nel territorio attuale; già, ma come acquisirono questo
territorio? La vicenda affonda le radici nel passato, quando Cirion, allora
Sovrintendente di Gondor, vide il suo regno messo a dura prova dai primi
attacchi degli Orchetti, provenienti da Dol Guldur; ma quando le speranze si
stavano affievolendo per Cirion, ecco sopraggiungere in aiuto Eorl, capo dei
Rohirrim, mandato a chiamare dal Sovrintendente di Gondor tramite pochi fidati
messaggeri, ma il cui aiuto era ormai insperato. Eorl stermina insieme
all’esercito di Cirion gli Orchetti, e tramite questo gesto l’amicizia tra i due
popoli si rinsalda. Il Sovrintendente di Gondor dona a Eorl il territorio che
occupano attualmente i Rohirrim, com’è giusto chiamarli ora, visto che il loro
nuovo territorio venne denominato da loro stessi “Rohan”. I Rohirrim giurarono a
Gondor eterna fedeltà e amicizia, e da allora i Rohirrim aiutarono sempre il
regno a cui Eorl prestò giuramento.
Il nome Vagabondo, detto anche troll, proviene dal
Sindarin torog, il cui plurale è teryg. All’origine, i Vagabondi erano esseri
informi e smorti, e non avevano un linguaggio proprio, visto che essi
somigliavano di più alle bestie che a degli esseri umani. Sauron, che assoldava
ogni genere di bestia per i suoi scopi maligni, iniettò nelle loro menti una
forma di cattiveria che li rese degli esseri crudeli. I Vagabondi acquisirono
ciò che poterono della lingua degli Orchetti, mentre i Vagabondi delle Terre
Occidentali cercarono di imparare la Lingua Corrente, l’Ovestron, ma la
parlavano in maniera svilita. Questi ultimi Vagabondi, che abitano perlopiù ad
ovest delle Montagne Nebbiose o nelle montagne stesse, sono chiamati anche
Vagabondi delle Pietre. Essi odiano la luce del sole e, in presenza di essa, si
trasformano in statue di pietra. A causa del loro odio nei confronti della luce
solare, i Vagabondi delle Pietre si rifugiano di giorno in caverne sotterranee,
per poi uscirne di notte: in tali caverne essi tengono i tesori e gli oggetti di
poco valore che essi amano rubare alle loro vittime. Durante le ore notturne i
Vagabondi vanno a caccia di qualunque essere vivente che si muova e che
rappresenti un pasto consistente. Questi tipi di Vagabondi sono con tutta
probabilità quelli che Gandalf, Bilbo e la compagnia dei Nani incontrano in Lo
Hobbit durante il loro viaggio verso le Montagne Nebbiose: i tre Vagabondi
avevano cercato in quel caso di rapire i Nani per divorarli, ma l’alba li colse
sul fatto e li trasformò in pietra. Sempre quei tre Vagabondi verranno trovati
dalla Compagnia di Frodo, Aragorn, Merry, Pipino e Sam durante il viaggio verso
Granburrone, ma fortunatamente ancora immobili come statue di pietra. Oltre a
questo genere di Vagabondi ne esiste un’altra razza, che appare alla fine della
Terza Era a sud di Bosco Atro e lungo le Montagne che confinano con Mordor. Il
nome di questi esseri è, nel Linguaggio Nero, Olog-hai. Con tutta probabilità
questa nuova razza di Vagabondi fu creata da Sauron quando egli risiedeva ancora
a Dol Guldur; alcuni dubitano che si trattasse di Vagabondi, e spesso li si
accosta agli Orchetti. Gli Olog-hai sono però più grandi e più forti degli
Orchetti, e sono impregnati della crudeltà del loro padrone, che li ha resi
malvagi, forti, agili, feroci astuti e più duri della pietra. Al contrario degli
altri Vagabondi, gli Olog-hai sopportano il sole purché Sauron li sostenga con
il proprio volere; essi parlano poco, e conoscono solo il Linguaggio Nero.
Non si tratta di una singola popolazione, bensì di un insieme di popoli che vivono, durante la Terza Età, nella parte settentrionale della Terra di Mezzo. Nessun Re o capo si incaricò mai di governare questa confederazione, tuttavia essi furono sempre uniti nella lotta contro Sauron e i suoi servi: essi combatterono contro Orchetti, Lupi e, per lunghi anni, anche contro i Draghi che imperversavano nelle regioni settentrionali. Alcuni di questi popoli vengono nominati già in Lo Hobbit, come ad esempio i Beorniani, i taglialegna di Bosco Atro, gli Uomini che vivevano sul Lago Lungo e gli abitanti di Dale. I primi erano uomini robusti, che vivevano a stretto contatto con la natura e che avevano la facoltà di trasformarsi, di notte, in orsi. I Beorniani, insieme ai taglialegna, combatterono a lungo contro le creature che popolavano Bosco Atro a metà della Terza Età. Gli Uomini di Lago Lungo vivevano, invece, in una città chiamata Esgaroth, interamente costruita su palafitte di legno, mentre gli uomini di Dale vivevano nell’omonima città ai piedi di Erebor, la Montagna Solitaria. Facevano infine parte degli Uomini del Nord anche gli Éothéod, dai quali discendono i Rohirrim stanziatisi più tardi nel Rohan; questi ultimi furono senza dubbio, i più valorosi di tutti gli Uomini del Nord. A partire dall’undicesimo secolo della Terza Età, gli Éothéod aiutarono Gondor a respingere i Carrieri provenienti dall’est. Per questi Gondor donò loro il Calenardhon, dove essi vissero per il resto della loro esistenza; ma di questo si parla più approfonditamente nella sezione dedicata ai Rohirrim. Gli alti popoli, invece, rimasero sparsi al nord, sempre fedeli tra loro e sempre rivali di Sauron.