Labirinti |
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In epoca romana il labirinto si presenta come intreccio a meandri realizzato in mosaico su pavimenti di grandi ville (ad Annaba, Algeria; Blois in Francia; Pompei) ed assume un significato di simbolo della città come luogo di ordine sociale e di felicità, area consacrata e ben delimitata Nel pieno Medioevo il labirinto viene utilizzato nelle pavimentazioni delle chiese cristiane, come Chartres, Auxerre (distrutto nel 1690), Cremona. Poteva avere forma circolare, quadrata o ottagonale e stava a rappresentare il male, il disordine del peccato e la strada tortuosa che porta alla redenzione, sottolineando l’opera di moralizzazione della Chiesa cristiana. In qualche caso al centro del labirinto c’era l’albero del bene e del male simboleggiante l’Eden, il paradiso perduto. Dal XII sec. Predominano i temi del mondo cortese: prova che il cavaliere deve superare. Per giungere alla dama. Tra il 1500 e il 1700 i labirinti sono intesi come recinti d’amore, luoghi dove gli innamorati potevano rincorrersi e appartarsi. Ed è proprio il 1600 il secolo di maggior diffusione del labirinto che diventa intreccio ludico che attinge significati filosofici dal neoplatonismo imperversante nella cultura dell’epoca (ritorno alla classicità, grazia e bellezza di Dio uniti alla bellezza del mondo reale).
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