La Tana del Cobra

 

 

Sulle ultime propaggini della vicina catena montuosa, nascosta dai primi alberi del bosco, si trova la Tana del Cobra.

Poco più in alto, una sorgente alimenta un piccolo fiume che passando lì vicino alimenta il lago, situato a poche decine di metri dall’ingresso.

Questa alta volta naturale è incorniciata da una cascata d’edera, che ne copre parzialmente la luce, ombreggiando la tana e riparandola parzialmente dal vento. Più in basso,  folti cespugli di more, incantati, come l’edera, perché all’occorrenza chiudano l’accesso, o intrappolino gli ospiti indesiderati per poi gettarli fuori.


Entrando, ci si trova in una prima caverna, abbastanza ampia ed asciutta, il soffitto, che all’ingresso è alto circa cinque metri, nella parte finale è di appena tre.

E’ una zona spoglia, solo alcuni treppiedi sostengono globi o bracieri. I primi vengono incantati per brillare come fuoco, durante le ore serali, nei secondi vendono bruciati incensi ed essenze.

Vari massi arrotondati fanno da sedile ai visitatori, la maggior parte dei quali ricoperti di edera per renderli più comodi; per il resto, manca ogni tipo di arredamento

In una zona un po’ discosta c’è quella che sembra una fosse profonda poche dita, circolare, scavata nella roccia, ed un masso quasi squadrato, sistemato verso nord. A sinistra di questo, dalle rocce sgorga un rivolo di acqua freddissima, che dopo essersi raccolta in una conchetta naturale, scivola nuovamente fra le rocce, unendosi poi al ruscello nel raggiungere il lago.

Sul fondo della caverna si aprono vari cunicoli, spesso angusti e poco illuminati.

Di quando in quando vi sono dei bivi, alcuni dei quali portano a vicoli ciechi, e pesanti tendaggi dei colori più disparati, che evitano gli spifferi e le correnti d’aria.

 

Le sale secondarie sono diverse, e non in tutte è piacevole ritrovarsi.

La più pericolosa, è sicuramente l’ampia caverna che contiene la fossa dei Cobra.

E’ difesa da un roveto incantato che lascia passare le streghe, ma avviluppa in strette spire chiunque tenti di superarlo. Le spine contengono un veleno che narcotizza gli incauti malintenzionati.

Sicuramente meno pericolosa, ma probabilmente poco piacevole per chi non sia guidato, è una caverna che gode della luce proveniente da una crepa nella volta rocciosa. Questa luce, amplificata con svariati specchi e regolata con una tenda, permette la vita di varie e bizzarre specie vegetali.
Fiori dei più insoliti qui crescono, in particolare una stupenda varietà di rose bianche rampicanti.Taluni si ostinano a trovare sgradevole la loro indole affettuosa, che le porta ad avviluppare chi le avvicini, ed a morderlo per assaggiare il suo sangue. Sono queste infatti delle rose vampiro. Non sono mai letali, ma possono tenere stretta a lungo una vittima. Altra particolarità sono piccoli alberelli, funghi, e cespugli di bacche dai colori sgargianti e vivaci, che vengono usati per la preparazione di liquori e bevande “stregate”, ma che se mangiati senza la dovuta preparazione, potrebbero avere effetti imprevedibili (come spesso accade anche quando sono lavorati, in effetti)

 

 

Superando svariati bivi ci si trova una grotta ammobiliata con lunghi tavoli in solido legno, un piccolo forno in mattoni, e vari scaffali e mensole colmi di ampolle ed altri oggetti.

Qui vengono lavorate le erbe appena colte, per conservarle o preparare incensi, candele, medicamenti e pozioni.

Da qui si dirama un cunicolo basso e buio, riparato da una tenda scura, dove le erbe vengono lasciate ad essiccare.

Poco più avanti, un altro cunicolo parimenti basso porta ad una piccolissima grotta, dove sfocia una sorgente sotterranea, formando uno specchio d’acqua di modestissime dimensioni, ma pura e gelida, l’ideale per molte operazioni magiche.

Non distante, una terza sala, di più modeste dimensioni, è ammobiliata con un piccolo scrittoio, che contiene inchiostri vegetali, penne e pennini, ed una modesta quantità di papiri e fogli di origine vegetale. Subito accanto un divanetto in vimini, coperto con cuscini e pelli animali, e subito di fronte, una libreria colma di tomi rilegati con pelle dai colori più improbabili, pergamene e rotoli in completo disordine.

Da qui parte il cunicolo che conduce all’armeria, dove sono conservate le armature e le protezioni in cuoio bollito dei guerrieri iniziatici, nonchè due rastrelliere di armi, ed il necessario per la loro manutenzione.
Sempre dalla biblioteca, è possibile accedere ad un corridoio che porta a due diverse sale. Sono abbastanza piccole, entrambe illuminate da globi di luce violetti, la prima ricoperta da drappi neri, la seconda spoglia. Per terra, nella prima, pesanti tappeti dai disegni ipnotici e regolari dai toni del lilla e del viola, su sfondo nero o viola scuro. La seconda invece  ha il pavimento costellato di svariate candele di ogni dimensione e foggia.

Qui le streghe vengono solitamente quando cercano concentrazione, o necessitano di astrarsi da tutto e tutti, senza il pericolo di essere disturbati o di danneggiare inavvertitamente qualcuno

A tutta questa zona si accede da un unico cunicolo, chiuso, alla fine, da una tenda color porpora. Fra le pieghe di questa hanno la loro tana due vedove nere, ed in basso si trovano le tane di altrettanti aspidi, in grado di azionare con un semplice meccanismo delle botole, esattamente sotto l’ingresso, che portano  a delle buche relativamente poco profonde e colme d’acqua. Peccato che qui vivano delle anguille elettriche.

In generale, non è assolutamente consigliabile giungere qui senza invito.

La zona è illuminata da globi simili a quelli dell’ingresso, ove guizzano luci e fiamme che percorrono tutta la gamma del rosso per arrivare al viola, al blu, ed all’azzurro.

 

Nella zona più vicina alla caverna principale invece,  tutte le altre grotte sono illuminate dalla luce di innumerevoli candele, di vari colori e quasi sempre a foggia di animale, la cui luce è amplificata e diffusa da una miriade di cristalli e di piccoli, irregolari specchi.
Giochi di colori ed ombre accolgono quindi i visitatori in ogni sala, e in coppette di ceramica smaltata sono lasciate ad evaporare essenze diverse per ogni ambiente.

 

 Troviamo qui la così detta “sala dei cuscini”
Qui vengono ricevute la maggior parte degli ospiti, la volta è abbastanza alta, e lo spazio è tale da poter accogliere comodamente una quindicina di persone.

Più di metà della caverna è ingombrata, per così dire, da cuscini di tutte le misure, e foderati con le stoffe più svariate.

Rasenti ai muri, bassi tavolini servono per posare vassoi colmi di frutta di stagione, biscotti oppure le stravaganti stuzzicherei provenienti da Stregonia, o ancora i bizzarri calici e bottiglie delle bevande abitualmente consumate dalle streghe. (tutte ovviamente dei colori più improbabili e conservate in bottiglie dalle forme stravaganti e articolate)

Queste vivande sono conservate in mobili scavati nella roccia e coperti da pannelli di legno, mantenute fresche ed invitanti dall’acqua che scorre subito dietro la nicchia.

Non distante in linea d’aria, ma raggiungibile attraverso un dedalo di cunicoli, v’è l’angolo orientale, a cura dell’elementalista dell’acqua Yuki.

Mobili bassi, tatami, un fornelletto costruito con una buca e sassi di fiume per scaldare il sakè, caratterizzano questa piccola ma accogliente sala.

Terza sala da ricevimento, situata nei pressi del giardino precedentemente descritto, è ammobiliata con un tavolo in legno scuro, appena più aggraziato di quelli da taverna, contornato da vari sedili, ricordanti, nella forma, quei modelli romani rimasti in uso a lungo in talune regioni.

Le pareti sono ricoperte di stoffe abilmente drappeggiate, sulle tonalità della porpora, e accostate ad esse vi sono due piccole console sormontate da candelabri lavorati a foggia di cobra intrecciati nelle più svariate maniere.
nei cassetti, l’occorrente per scrivere, alcune carte, e quanto solitamente occorre per eventuali riunioni.

  Altre stanze, meno rilevanti e un po’ più nascoste, contengono bassi letti, bauli colmi di nastri stoffe, fili colorati, attrezzi per il cucito, catene, boccette di “petra oleum” (olio di pietra), attrezzi apparentemente appartenenti a giocolieri, corde, borracce, ed altro materiale sistemato un po’ alla rinfusa e messo da parte con la legge del “prima o poi potrebbe servire”.
probabilmente nessuno sa esattamente cosa ci sia esattamente in tutti i bauli sparpagliati.
I letti servono soprattutto per eventuali feriti o persone che debbano o vogliano rimanere nella tana a riposare.

Si tratta comunque di grotte abbastanza piccole e non molto alte, i cui ingressi sono protetti da pesanti tende, il mobilio è semplice, essenziale, ma si può riposare bene, ed i materassi sono di erbe profumate essiccate e piume (rigorosamente raccolte, e mai strappate dagli animali).

Ultima sala della parte più accessibile della tana,  ha le pareti semi circolari, coperta da drappi dai colori del mare. Una volta all’interno è difficile scorgere le varie vie di accesso, anche perché la forma vagamente circolare della stanza tende a trarre in inganno.

Lungo le pareti, uno scranno per ogni strega, decorato da intarsi che riflettono la sua specializzazione.
Qui vengono discusse le questioni inerenti alla congrega o che richiedono il voto di tutte le streghe.

Gli apprendisti vengono ammessi raramente, più spesso come oggetto della discussione, e lo stesso dicasi per i guerrieri iniziatici e gli esterni al cerchio.

Che sia piacevole o meno trovarsi qui, dipende sicuramente dalla situazione o dal tipo di decisione che deve essere presa, sicuramente è altamente sconsigliabile disturbare una riunione quivi tenuta senza essere invitati, perché ci si potrebbe trovare prontamente trasformati in un qualche tipo di batrace, o in ibridi peggiori.

 

  In diramazioni secondarie ci sono caverne prive di arredo, utilizzate per gli allenamenti, le tane dei vari famigli o ricoveri per animali trovati feriti e curati, o ancora piccoli allevamenti di apprendisti e streghe.

La più affollata di queste, è sicuramente la grotta dei coloratissimi pulcini stregati di Arlovan, ingombrata da ampie tinozze che servono per le tinture,  dai lunghissimi tavoli dagli improbabili colori carichi di oggettini di ogni sorta  (giochino e cianfrusaglie varie) e soprattutto da un’orda multicolore di piccoli pennuti.

Questa zona non vanta sicuramente grandi protezioni ma spesso gli animali del bosco si offrono come “guardiani volontari” e comunque non è consigliabile incorrere nell’ira della congrega, danneggiando uno degli animali che qui riposano o dimorano.