La Magia delle Streghe
(prima parte)



Herbane
Metamorfisti
Elementaristi
Combinazione
Unire la propria energia
Il Cerchio
Durata della magia
Incantesimi Falliti
Dissolvere gli incantesimi
Il Cobra
Gli esbath - i canti
Simboli, vesti e fasi lunari
Divinazione
Divinazione del Cobra
Divinazione con gli animali
Divinazione con le erbe
Divinazione della Terra
Divinazione dell'Aria
Divinazione del Fuoco
Divinazione dell'Acqua



Ogni strega trae la sua forza magica dalla Dea Madre, ed in particolari dalle sue manifestazioni, ovvero la Natura e da Sé Stessa.

In ogni manifestazione della natura è possibile leggere riflesso il volere di Colei che ha creato ogni cosa, per questo le streghe passano lunghe ore ad osservare se stesse e ciò che le circonda, per poter ascoltare la voce della Dea che le guida, e si manifesta in molteplici aspetti, che conducono però ad una medesima entità e volontà, sempre diversa e sempre coerente.

Non esiste pulsione o aspetto dell’animo umano che non trovi una sua corrispondenza nel mondo naturale per questo un lavoro importantissimo da svolgere per una strega è il cercare di conoscere sé stessi, per capire cosa nella Natura le è più affine, e di conseguenza da cosa potrà apprendere più facilmente, cosa parlerà alle sue orecchie, cosa la sorreggerà nelle difficoltà.

Per questo pur partendo da una base comune, che è l’amore per la Dea e ogni sua manifestazione, ogni strega sceglie la sua via.

Una via che la condurrà ad approfondire il suo legame con gli animali, con un preciso elemento oppure col mondo vegetale, cercando in esso cure e rimedi per il corpo e per l’animo.

La Luna, prima e più importante manifestazione della Grande Madre muta di continuo, così come la Dea diviene Giovane Vergine, Sposa e Madre e la Vecchia, la Signora della Morte, per poi tornare ancora Fanciulla.

Così le streghe imparano che il “giusto” non è mai da una parte sola, che non esiste vita senza morte e morte senza rinascita, e coltivano la via dell’equilibrio, ma un equilibrio mai statico, conseguito con il susseguirsi di tutti gli aspetti della vita e dell’animo, in armonia col volere della Dea e delle Sue Leggi.

Ma nessun essere è mai del tutto e perfettamente equilibrato, per questo possono prevalere le polarità maschili di aria e fuoco, o quelle femminili di acqua e terra.

Ma l’acqua può essere dolce risacca, come la furia di una mareggiata che si infrange sugli scogli, il fuoco, il crepitio di una candela come un incendio distruttore e purificatore, l’aria il sussurro di una brezza come le grida furiose di una tempesta, ed infine la terra, colei che ci nutre, ci dà una casa ed ogni cosa che noi adoperiamo per vivere, è colei che ci accoglie dopo la morte nel suo abbraccio.

Nulla è paragonabile alla sua furia perché niente eguaglia la violenza di un terremoto, e la sua rabbia richiama e sé ogni altro elemento, scatenando maremoti, eruzioni vulcaniche, e conseguenti uragani.

Per questo è molto difficile per gli estranei capire l’atteggiamento di una strega verso gli eventi e gli altri, coerente eppur apparentemente cangiante.

Mutevole, ingannevole e sfuggente come la Luna, questo è una Strega!

E come l’Argenteo Astro, è allo stesso tempo sempre salda al suo posto, coerente, sempre uguale e sempre diversa nelle sue mutazioni.


Nello Specifico

Come abbiamo detto ogni strega trova ciò che parla al suo cuore, ciò che sente a lei affine, i suoi fratelli e le sue sorelle che la guideranno lungo il cammino.

In base a questo i suoi poteri e le sue conoscenze saranno diverse da quelle dei suoi confratelli e consorelle.

Ogni strega sa riconoscere alcune piante, e ne apprende le capacità magiche e curative, sa chiamare a sé gli elementi, invocare il loro aiuto e protezione, sa ascoltare la loro voce e percepire quella degli animali, tutte leggono nel Grande Libro della Natura.

Per questo una elementarista saprà trasformare un seccatore in un rospo, anche se per breve tempo, una metamorfista saprà curare una ferita o aiutare una herbana nella preparazione di un filtro e quest’ultima saprà di sicuro chiedere alla pioggia di cadere oppure trattare con un animale senza innervosirlo.

Ma saranno sempre effetti ridotti, l’ABC della magia. Ogni campo richiede i suoi specialisti, la Natura è gelosa dei suoi segreti, ed accetta di mostrarli solo ai Prescelti, il mare non racconterà le sue storie ad un herbana, ed un lupo non riconoscerà come fratello un elementarista del fuoco (per quanto lo troverà istintivamente più amichevole e “simpatico” di un comune umano)


Herbane

Sono quelle persone che dedicano forse meno tempo alla magia propriamente detta.

Trascorrono lunghissime ore cercando erbe, e con esse preparando incensi, unguenti, olii e ogni cosa possa servire.

Imparano dalla Natura e dalla Dea quali piante possono curare, quali aiutare nella vita quotidiana, quali nella pratica magica, quali siano doni graditi agli elementi, quali uccidere, quali influenzare l’animo umano.

Il loro agire è a mezza via fra l’erboristeria e la magia.

Molte erbe hanno effettivamente intrinseche capacità officinali, ma il conoscere l’energia che queste sanno trattenere, allontanare o trasmettere, il sapere come e quando raccoglierle, come consacrarle, come adoperarle per chiedere l'aiuto della Dea o per farne tramite dell’Energia (personale o degli elementi) permette alle herbane



Metamorfisti

Sono quelle persone che amano a tal punto gli animali da arrivare ad imparare come assumerne le caratteristiche, le conoscenze, e perfino l’aspetto.

Tanto è grande il loro legame con gli animali che questi li riconoscono come compagni, e raramente li attaccano, o ne hanno paura.

Molto spesso accorrono in loro aiuto, adoperandosi come possono.

Non di rado animali stessi sono ricorsi a queste streghe per farsi aiutare, e nella maggioranza dei casi non risulta difficile comprendere ciò che essi vogliono comunicare.

Pur avendo un eccellente legame con tutti gli animali ogni metamorfista tende ad avere un particolare legame con una specifica razza o specie.

Le trasformazioni legate ad essa risulteranno più facili, probabilmente il suo famiglio apparterrà a questa specie, e tutti i rappresentanti della medesima la tratteranno come uno di loro (salvo in quei casi in cui siano talmente accecati da ciò che fanno da non riconoscere nessuno, come nel caso in cui siano attaccati, stiano difendendo la prole, o siano molto spaventati)


Elementaristi

Ogni elemento ha una sua polarità, e si identifica in particolari manifestazioni della Natura o dell’Animo.

Una strega sa identificare ogni cosa come manifestazione o frutto di un preciso elemento.

Ma come abbiamo già spiegato ogni elemento ha diverse sfaccettature e sfumature, sa dare i più diversi doni, e le sue capacità sono applicabili ai più svariati campi, per questo lo studio di un singolo elemento richiede il più totale impegno ed applicazione.

Questo studio così settoriale consente alla strega di sentire l’elemento da lei prescelto così vicino da poter parlare lui come ad un fratello, chiedendo consiglio ed aiuto, attingendo alla sua forza, esaltando sempre più in sé stessa gli aspetti del carattere e del fisico ad esso più affini, giungendo in alcuni casi a fondersi completamente ad esso.

Il rapporto che queste streghe hanno con gli animali e gli esseri legati al proprio elemento è simile a quello dei metamorfisti con gli animali. Per contro, mano a mano che gli studi ed il legame con l’elemento diventano più approfonditi, la difficoltà nel “trattare” l’elemento contrario aumentano, fino a sfociare in casi di aperta ostilità da parte di esseri appartenenti alla sfera di influenza di quest’ultimo.

Quindi un apprendista dell’acqua potrà trattare agevolmente la terra (acqua - terra femminili e quindi vicini, fuoco - aria maschili) con qualche difficoltà il fuoco, e con enormi limitazioni l’aria che è l’elemento opposto al suo (acqua-aria; fuoco-terra).

Per una strega dell’acqua sarà * molto * difficile adoperare il fuoco ed assolutamente inaccessibile l’aria, ed anzi in presenza di creature fortemente legata ed essa farà meglio a non invocare l’aiuto del suo elemento, perchè così facendo potrebbe irritarle). Potrebbe però per contro respirare tranquillamente sott’acqua, domandare delle informazioni a dei pesci, e giungere a fondersi a tal punto con un ghiacciaio, la pioggia o un ruscello da non essere scindibile da esso finchè non desidererà il contrario.


Nella Pratica

Abbiamo quindi capito che la magia di una strega consiste fondamentalmente nel convogliare la sua energia e quella che riesce a trarre dalla Natura nei modi e con i mezzi che ha appreso, per giungere al suo scopo.

Perchè possa fare questo è necessario che abbia bene in mente ciò a cui vuole giungere.

Questo può sembrare banale ma non lo è assolutamente.

Se una persona comune proverà ad immaginare un fiume ne avrà una immagine sintetica, ma vaga. Non riuscirà a sentirne il rumore, coglierne le sfumature, percepire la sua purezza, la sensazione che può dare sulla pelle.

Per convogliare tutte le proprie energie e tutti i pensieri su un solo fine, oltre all’utilizzare immagini mentali le streghe si aiutano con profumi, oggetti, forme, colori, metalli che si rifanno a ciò che vogliono raggiungere.

Un’altra cosa che aiuta moltissimo è il recitare l’incantesimo in rima.

Questo non solo permette di ricordarli facilmente, ma nel caso fosse necessario, permette di cantilenarli (o cantarli) a lungo, inducendo la strega in uno stato tale da escludere ogni altro pensiero, fino a raggiungere la concentrazione e la forza necessaria per il suo incantesimo.

Per esaltare l’energia occorre esaltare i propri sentimenti, e questa è la prima cosa che una strega impara. Danzando, cantando, lasciando che il corpo si esprima liberamente. Una musica basata su percussioni, secondo vari ritmi, spesso guida le cerimonie ed i canti.


Combinazione

Ma la vera forza di una strega non è in solitario, bensì in gruppo.

Più streghe possono arrivare dove una sola non riesce a giungere, perché il lavorare assieme permette di sommare le singole conoscenze e l’energia di ognuno, più quella che ognuno riesce a trarre dalla Natura (quindi dall’aspetto della natura da cui trae forza).

Il lavorare in gruppo comporta anche una maggiore protezione: l’inconveniente è sempre in agguato, ed avere qualcuno pronto ad intervenire, magicamente e non, è sempre una buona norma.

Anche solo due apprendisti possono decidere di lavorare assieme, in un rituale o per un singolo incantesimo.


Tipi di Combinazione

In un rituale l’essere tutti nel medesimo cerchio, concentrati su uno stesso fine, è sufficiente ad unire gli officianti.

In generale quando si collabora ci si può tenere la mano (sempre destra con sinistra, mano che dà energia e mano che riceve) tenere con la mano l’avambraccio dell’altro per una presa più forte e sicura, o tenere tutti la mano destra su un oggetto (athame, spada, bacchetta, bastone, cristallo ecc ecc...)

Ci sono diversi tipi di collaborazione, e di conseguenza diversi modi di agire:


Unire la propria energia

Così facendo gli appartenenti alla stessa o a più specializzazioni si uniscono, e colui che è più vicino alla specializzazione sulla quale si sta lavorando in media “guida” il gruppo.

Ovvero gli altri cantilenano una invocazione mentre l’officiante vero e proprie dirige l’energia del gruppo verso uno specifico fine.

Oppure mentre tutti cantilenano una stessa invocazione, a turno i partecipanti recitano una strofa dell’incantesimo imprimendovi la loro energia.

Nel caso di collaborazioni per un incantesimo istantaneo (e soprattutto nel caso agiscano due o più persone appartenenti alla stessa specializzazione) la/le strofa/e dell’incantesimo sarà/saranno recitata/e simultaneamente.

Chiaramente un incantesimo di fuoco portato avanti da due apprendiste del fuoco e da una metamorfista sarà più efficace di uno portato da una del fuoco e due dell’acqua.

In questi casi sarebbe meglio che appartenenti a elementi opposti non collaborassero (salvo rarissime eccezioni)


Unire più tipi di energia

In questo caso si cerca un effetto “combinato” di due specializzazione diverse. Tutti possono collaborare, ed a seconda delle “combinazione” si avranno effetti diversi.

Ad esempio una strega della metamorfosi, per quanto brava, sa donare caratteristiche ed aspetto di animali “normali”. Ma facendosi aiutare da una elementarista dell’aria ad esempio potrebbe donare le capacità (in scala molto ridotta ovviamente) degli Uccelli del Tuono, che possono invocare fulmini e sono perennementi circondati da un campo di

Collaborando con una herbana invece potrebbero trasformare le persone (in toto o parzialmente) in vegetali.

C’è da dire che di solito le herbane partecipano al primo tipo di combinazioni di energia, collaborando in ogni caso nel creare oggetti incensi e quanto possa servire per ogni incantesimo o rituale.

Anche apprendisti e streghe di elementi opposti possono unire le loro energie, ed i risultanti sono quanto di più forte ed al contempo difficile da gestire esista.

In Natura gli opposti sono anche complementari, e la loro unione scatena energie fortissime ed effetti devastanti.

L’unione di terra e fuoco dà origine ai vulcani, aria ed acqua unite generano tempeste, maremoti, grandine e bufere, e credo che questa semplice osservazione basti a far capire la potenza e la pericolosità di simili unioni, che sarebbero da evitare se non in presenza di almeno una o due streghe esperte (e possibilmente la maestra) che possano contrastare e contenere l’energia scatenata.


Il Cerchio

Tracciare un cerchio è il punto di partenza di ogni rituale. Corrisponde a creare un area magica, una zona di apertura verso le forze che vi vengono invitate, ed al tempo stesso protetta da ciò che non è desiderato.

Il cerchio è anche simbolo di unione, di protezione.

Tracciato da una strega per sè stessa o per la congrega, con gesso bianco, polvere d’argento, con un bastone per terra, con del fuoco, o formato dall’unione di più streghe, il cerchio è la base del potere, apre un passaggio verso l’energia della Dea e degli Elementi, romperlo o entrarvi con la forza comporta violente conseguenze magiche.

Creature incantate, fortemente maligne, ogni forma di energia nociva non vi può penetrare se non strettamente invitata, a meno che non sia tanto potente da superare la forza delle streghe unite.

In questi casi di emergenza il cerchio può accogliere anche non appartenenti alla gilda, e questi, con la loro fede e forza d’animo, possono contribuire a renderlo forte e saldo (ad esempio cantilenando con le streghe una frase atta a invocare la protezione della Dea e degli Elementi)

Nel caso in cui una persona che si trovi all’interno del cerchio agisca su qualcuno di esterno, magari attaccandolo, aprirà un varco che indebolisce il cerchio e potrebbe permettere di vanificare il suo potere.

In casi particolari le streghe possono chiamare attorno a se un cerchio di vento o di fuoco, di grandine, per proteggersi sia magicamente che fisicamente, ma costa molta energia e spesso lascia stremati.


Durata della magia

Raramente gli incantesimi di una strega hanno lunga durata.

Quelli di una apprendista variano dalle poche ore alla giornata (nel caso di magie molto semplici), quelli di una strega dal giorno alla settimana (in rarissimi casi), la strega maestra, oppure una combinazione di più streghe, potrebbero ottenere effetti della durata anche di un mese.

Poniamo il caso che due metamorfisti ed un apprendista del fuoco che donino ad una persona pelle di salamandra e alcune propaggini di penne di fenice.

queste ultime svaniranno nell’arco della giornata, mentre il resto potrebbe durare anche un paio di giorni.

Sono permanenti solo i filtri e le trasformazioni di animali in altri animali, mentre anche eventuali incantesimi fatti su pietre o oggetti hanno una durata molto limitata.


Incantesimi Falliti

Il fatto stesso che la magia di una strega si basi sulle sue pulsioni interne e sul suo personale rapporto con la Natura e la Dea, comporta delle buone possibilità di fallimento.

Una distrazione, una rima sbagliata, possono portare bizzarri inconvenienti.

Spesso gli incantesimi sono creati dalla strega stessa e questo comporta quasi sempre lievi effetti indesiderati.

Perfino il tentare qualcosa che sia nettamente al di sopra delle proprie capacità può comportare imprevedibili conseguenze.

Se una magia eseguita correttamente è facilmente scioglibile da chi l’ha tentata, oppure da qualcuno di maggiore esperienza, gli effetti di un errore sono quasi impossibili da eliminare (di solito solo con molta fatica si arriva a minimizzarli) ed hanno durata nettamente superiore a quello che potrebbe fare un incantesimo normale, rasentando alle volte la permanenza.


Dissolvere gli incantesimi

Acqua e sale, sorbo selvatico legato con filo rosso, in alcuni casi oggetti di ferro, hanno il dono di disperdere la magia (non a caso gli ultimi due rimedi erano usati per tenere alla larga il piccolo popolo) Non è detto che funzioni sempre, ma adoperando questi strumenti ed un buon incantesimo è possibile dissolvere la maggior parte degli effetti magici di intensità debole o media.

Liberare qualcuno dal malocchio o da una maledizione, o rimediare ad un errore di qualche confratello (leggi sopra) richiede molto più impegno ed energia, spesso complessi rituali, e non è detto che sia possibile riuscire nel proprio intento.


Il Cobra

Tutte le streghe il giorno dell’iniziazione ricevono un cobra. La pelle di questi rettili è pelle color dell’argento, gli occhi assomigliano a pietre preziose, e variano di colore da esemplare ad esemplare, anche se nella maggior parte dei casi sono blu o rossi.

Questi particolarissimi animali vengono allevati nella fossa dei serpenti sacri appositamente per diventare i compagni di Vita delle neo-streghe.

La loro intelligenza è superiore a quella di qualunque altro animale, la loro prospettiva di vita, secolare.

I Cobra trascorrono la maggior parte del tempo immobili attorno al polso, al collo dei loro possessori, oppure arrotolati fra i capelli, difficilmente distinguibili da monili d’argento, ma pronti a scattare in difesa del loro possessore.

Possono collaborare nella vita quotidiana, nello studio dell’Arte, ma soprattutto diventano compagni di vita, in grado di instaurare un legame empatico coi loro padroni, percependo le loro emozioni e trasmettendo ad essi le proprie.

Non di rado si sente di cobra che si sono lasciati morire quando strappati ai loro compagni di vita, o quando questi ultimi fossero stati uccisi (è ben raro che una strega muoia di vecchiaia o si uccida da sola.....)

Abbandonano il loro padrone solo quando questi decida di abbandonare la via della stregoneria, rinnegando tutto ciò che loro rappresentano.

Da ricordare che i cobra sono animali magici e soprattutto sacri.

Sanno riconoscere per istinto una persona ostile o qualcuno che secondo il loro canone sia “malvagio” (si tratta di una persona fortemente squilibrata, verso il bene o verso il male) e probabilmente reagiranno in modo violento alla sua presenza (dipenderà ovviamente da quali siano i suoi intenti verso la strega al quale sono stati affidati e da quanto dimostrerà il suo non essere in armonia con L’Ordine Naturale delle cose!)

Non gradiranno l’entrare in luoghi sconsacrati o maledetti, ed avvertono la presenza di qualunque tipo di energia, agendo di conseguenza.

Valuteranno anche attentamente l’operato del loro compagno di vita, cercando di correggerlo se troveranno il suo lavoro inadatto all’etica delle streghe.

I serpenti sono il simbolo della ciclicità della luna, e quindi anche del suo dominio sulla vita e sulla morte.

Questi cobra sacri sono il simbolo più alto di tutto questo, e di conseguenza anche il loro veleno ha alcune particolarità.

Se un esemplare molto giovane possiede un veleno debole, che può al massimo addormentare chi viene morso, i cobra adulti hanno un veleno che agisce a seconda di chi sia stato morso.

Può essere un veleno letale, incurabile, che uccide quasi istantaneamente, può paralizzare, e può essere un antidoto miracoloso, in grado di fermare qualunque veleno e curare qualsiasi malattia.

L’effetto dipende sia da quanto il cobra senta la persona in armonia con la Dea, sia da quanto questa lo sia effettivamente. (ad esempio, ammesso che accetti di farlo, un cobra potrebbe salvare qualcuno solo se una strega provvederà a portarlo con canti preghiere, parole dolci ed altro in uno stato di pace e fiducia assoluta)

Infine un cobra adulto può rendersi invisibile, fondendosi con l’ambiente circostante (a meno che non si tratti di un contenitore artificiale o di un luogo la cui energia sia talmente forte e lontana da quella da lui rappresentata da impedirgli di operare) e non ha difficoltà di sorta a parlare con gli altri animali ed in generale con ogni essere che sia in armonia con la Dea e gli elementi.

Da quanto detto risulta che un cobra potrebbe parlare a suo piacimento anche con un drago e probabilmente convincerlo ad aiutarlo.

E’ certamente vero, bisogna però considerare alcune cose.

Come serpenti, come animali sacri, e soprattutto in virtù del loro costante rapporto con la divinità, i cobra argentei sono infinitamente saggi. per quanto possano apparire giocherelloni e vanesi, il loro agire non è mai volto a turbare l’equilibrio delle cose, e segue sempre ciò che la Dea ha deciso.

Consigliano il loro compagno di vita, possono aiutarlo in alcuni rituali e durante la divinazione, ma raramente decidono di aiutarlo coi loro poteri, ed i casi in cui accettino di donare la vita o la morte si contano sulla punta delle dita di una mano.

[mentre potrebbero facilmente mordere e paralizzare qualcuno che assalga di sorpresa il loro padrone, magari cercando di soffocarlo]

Per fare un esempio, un cobra potrebbe diventare invisibile per poter seguire il suo padrone preso prigioniero, ma non lo farebbe mai per permettergli di scoprire qualcosa. Al limite lo aiuterebbe a trovare un incantesimo con cui ottenere ciò che desidera.


Gli esbath – i canti

Nelle notti di luna piena spesso le streghe danzano e cantano per rendere onore alla Grande Madre. I loro poteri e la loro forza si fonde con quella della Natura creando semplici eppur toccanti effetti (brezze improvvise, danze di lucciole, canto di uccelli, comparsa di rettili e così via).

Questi balli gioiosi e liberi sono importanti per rafforzare il legame con la Dea e la Natura, e nel loro svolgersi spesso vengono rivolte alla Madre parole di ringraziamento, richieste di aiuto, promesse e quant’altro, proprio come si farebbe ad un genitore che si senta assai vicino.

Ma non è solo questa la loro importanza. Sono infatti un ottimo “esercizio” per le giovani streghe che si abituano a lasciarsi andare, a far sì che il proprio corpo esprima liberamente le pulsioni del loro animo, sia tempio della Magia.


Simboli, vesti e fasi lunari

Una situazione interiore spesso viene rappresentata ed accentuata con simboli esteriori.

Per questo le streghe curano che vestiti, gioielli, ed ogni cosa adoperata nella vita quotidiana come nei rituali sia in accordo con il periodo, l’umore, lo scopo da ottenere.

Solitamente le streghe prediligono abiti semplici, comodi, ma curati, in colori adatti alla stagione o legati al loro elemento; abbondante è l’uso di viola, verde e blu.

Ci sono occasioni nelle quali i colori diventano più o meno obbligati.

Il Bianco e l’Argento sono i colori della luna crescente e piena, e saranno indicati, ad esempio, per celebrare un matrimonio. Un rito di divinazione potrebbe richiedere una tunica viola, colore che rafforzala spiritualità, uno atto a donare fertilità o fortuna negli affari vorrà il verde, e così via...

I simboli della Luna sono quattro. Crescente, piena, calante e novilunio.

Le streghe usano disegnarli sulla fronte, con colori preparati appositamente per lo scopo, durante i rituali per evidenziare che “volto” della Dea incarnano in quel momento.

Capita che li dipingano sulla loro pelle (o che indossino diademi e ciondoli con quelli raffigurati) anche nella vita quotidiana, quando qualcosa è intervenuto a sbilanciare il loro umore (o quando per un qualche motivo vogliono per qualche tempo accentuare quell’aspetto in sè stesse)

In questo caso però raramente si utilizzano i due simboli più estremi, ovvero plenilunio e novilunio, perchè questo vorrebbe dire rappresentare ed incarnare la Dea della Vita e quella della Morte.

E se Il plenilunio viene tracciato ad esempio sulla fronte di una strega che stia per partorire; una donna in quel momento è la Dea stessa, la Dea della Vita.

Il Novilunio non può essere indossato al di fuori dei riti e degli incantesimi, non a lungo, perchè porta conseguenze non certo leggere.

In generale, per gioielli ed altro, è meglio ricorrere al simbolo della triplice luna )O( che ne sottintende l’equilibrio (rappresentando tutte e quattro le sue fasi: crescente, piena, calante e novilunio, che è sottintesa in quanto invisibile)


Divinazione

Questo è il campo di azione più antico e conosciuto delle streghe.

le tecniche sono molteplici, e quasi ogni specializzazione ne ha almeno una.

Molti infusi delle herbane servono a questo scopo ed il loro aiuto è prezioso, qualunque tecnica si stia adoperando.

I più portati alla divinazione sono forse gli elmentalisti di acqua ed aria.

Questi due elementi, opposti e complementari, presiedono alle due più importanti “scuole” di divinazione, anch’esse opposte eppur complementari.

L’una basata più sugli stati di trance, sul contatto con la divinità, sul far emergere dentro di sè la verità, nascosta e custodita come negli abissi marini, l’altra basata sullo studio, sul portare chiarezza grazie alla luce della conoscenza su simboli e segni.

In ogni caso nella divinazione sono importanti alcuni fattori:

per divinare occorre infatti entrare in uno stato di coscienza alterato, in modo più o meno profondo, a seconda della tecnica utilizzata. Anche se si sta semplicemente leggendo delle carte occorre che scatti qualcosa che va oltre la sterile conoscenza dei simboli.

In generale poi occorrono sempre dei catalizzatori (incensi, cristalli, oggetti di vari metalli e forme) che aiutino.

Infine se non si sta lavorando per sé stessi possono risultare necessari ulteriori oggetti.

Se si sta cercando di scoprire qualcosa circa un nascituro occorrerà il sangue dei genitori, se si sta divinando per una persona non presente, occorrerà qualcosa di suo che lo rappresenti (cose da essa usata, capelli, unghie, un ritratto..) e così via.

Se il richiedente è una persona diversa dalla strega, potrebbe servirle avere qualcosa di suo per poter dire: io te lo chiedo in nome di *****

Tutte queste cose che rappresentano una persona all’interno di un rituale o della divinazione, sono dette testimonianze.


Divinazione del Cobra

Ogni strega o apprendista può provare questo tipo di divinazione (ammesso e non concesso che il suo cobra sia d’accordo)

Occorre pulire una zona di terreno circolare (oppure procurarsi un vassoio abbastanza grande) se la zona non ha un terreno sufficientemente friabile (oppure ha piovuto) disporre della sabbia.

Dopo di che a seconda del caso gettare oggetti, cristalli erbe o “testimonianze” su questa superficie.

Infine la strega si sistema presso questa superficie in modo da poterla osservare rimanendo comoda, ed inizia a cantilenare le parole dell’incantesimo, nelle quali chiede brevemente l’aiuto del Cobra e della Madre, ed espone la sua richiesta.

Mentre la strega fa ciò, iniziando ad estraniarsi dalla realtà circostante, il suo cobra scivola dal suo corpo nel cerchio così preparato, iniziando a muoversi, ipnotico, sulla sabbia.

Al termine dei suoi movimenti la strega può essere rimasta più o meno cosciente, spesso viene quasi ipnotizzata cadendo in un leggero stato di trance, durante il quale i movimenti del rettile hanno fatto nascere immagini e scene.

Ciò che ha visto, e l’esame dei segni lasciati effettivamente sulla sabbia permettono alla strega di ottenere il responso.

E’ una divinazione molto adatta ai semplici interrogativi, ma permette anche di avere anche brevi visioni allegoriche ma abbastanza dettagliate.


Divinazione con gli animali

Solo i metamorfisti ricorrono a questa tecnica, i cui risultati sono abbastanza vaghi ed imprecisi.

Si basa sull’osservare il comportamento di alcuni animali, i loro movimenti.

Dopo aver recitato una lunga invocazione all’animale prescelto (solitamente rettili uccelli o pesci) a strega (che si sarà sistemata presso un monte, una tana di rettili o un laghetto) osserva, se la sua richiesta è stata esaudita presto un gruppo consistente di questi animali apparirà, ed interpretando i loro movimenti potrà trovare una risposta alle sue domande.

Chiaramente è una forma di divinazione che fornisce risposte abbastanza semplici.

In compenso un metamorfista, acquisendo maggiore sensibilità degli altri prevede facilmente i cambi di tempo, ed anche quelli di energia, quindi sciagure naturali.

Infine spesso sono gli animali stessi a portare informazioni circa improvvisi cambiamenti (ad esempio l’energia anomala che preannuncia un attacco magico o l’apertura di un varco, simile a quella che precede un uragano) o addirittura circa cose da loro visite (movimenti di eserciti e simili)

Inoltre il fatto che queste streghe possano cogliere i segnali di allarme che ogni razza lancia all’avvicinarsi di un nemico fa’ si che spesso molti credano sia lei a prevedere un attacco, mentre sono gli animali a darle il preavviso così come farebbero con un rappresentante della loro specie.


Divinazione con le erbe

Esistono vari tipi di divinazione tramite le erbe, solitamente utilizzati da esperte herbane, alcuni di essi vengono adoperati anche dagli elmentaristi della terra.

Da ricordare che solo e herbane sanno quando e come raccogliere le piante necessarie ai seguenti incantesimi.


Per trovare un oggetto

Tenendo in mano uno stelo di “verga d’oro” questa si orienta in direzione di oggetti smarriti o tesori nascosti.

per quest’ultimo scopo è utile anche un ramo di melograno.

Per avere delle visioni

la radice di dente di leone essiccata tostata e macinata permette di ottenere un infuso che aumenta i poteri psichici

Analogamente un infuso di assenzio selvatico, addolcito col miele, bevuto prima di una divinazione aumenta i poteri psichici

Anche un infuso di Ginestra dei carbonai aumenta i poteri divinatori, ma è blandamente velenosa, per cui spesso le herbane preferiscono preparare sacchettini con questa pianta.

Alcune piante (come l’alloro o il sorbo selvatico) brucate procurano visioni.

Esiste infine un preparato a base di amanita muscaria ed altre erbe, estremamente complesso e pericoloso, che induce in uno stato di trance necessario per alcuni rituali, fra cui quelli divinatori, ma viene adoperato solo in casi particolari (vista anche la sua pericolosità) ragion per cui evitiamo di parlarne.

E’ per lo più impiegato per ragioni personali (ad esempio per ricevere consigli ed indicazioni sul proprio Cammino)

In generale la strega si fa aiutare, e mentre le altre cantano o cantilenano le parole dell’incantesimo lascia che la sua mente venga guidata dalla Dea, dalle erbe che ha ingerito. Le cose che vedrà saranno la risposta alla sua domanda. Ricorderà più o meno particolari a seconda della sua abilità.


Sogni profetici

Dormire con un cuscino imbottito di assenzio selvatico o in una stanza nella quale siano stati bruciati fiori di gelsomino ( e magari nella quale se ne trovino anche dei mazzi) favorisce questo tipo di sogni, attraverso i quali una strega può trovare avvertimenti o risposte alle sue domande.

Anche un thè di boccioli di rosa bevuto prima di andare a letto ha lo stesso effetto.


Visione con le erbe

questa tecnica è solitamente prediletta dagli elmentaristi della terra.

Gettando in un recipiente colmo d’acqua dei fiori di carcadè (e spesso iniziando a muovere leggermente con le braccia il recipiente in modo il contenuto ruoti piano) cantano una lenta litania fino a che i petali compongono per i loro occhi immagini sfocate, che via via si prendono una forma sempre più definita, si animano, mutano e si trasformano, fornendo una risposta alla richiesta della strega.


Divinazione della Terra

Oltre la visione con le erbe alle volte questi elmentaristi adoperano quella tramite cristalli.

Dopo essersi procurati dei grossi cristalli di quarzo bianco abbastanza trasparente (o cristallo di rocca) occorre purificarli e caricarli alla luce della luna piena o crescente. Per tale scopo può risultare utile anche lo sciacquarli con un infuso di assenzio selvatico.

La strega posiziona il cristallo dinanzi a sè in un luogo buio, accende dietro di esso una candela bianca e canta a bassa voce le parole dell’incantesimo.

Sotto di esso può porre foglie di assenzio e/o le testimonianze necessarie per il rito, o scrivere nel terreno il nome della persona a cui si riferisce la divinazione.

Dopo di che continua ad osservare i riflessi della fiamma nel cristallo, cantilenando, cadendo così in un leggero stato di trance durante il quale le visioni nei riflessi del cristallo comporranno nella sua mente le risposte che cerca.


Divinazione dell’Aria

Come abbiamo già detto appartengono a questa scuola di divinazione tutte quelle tecniche che si basano sulla conoscenza.

L’uso dei tarocchi, delle rune, delle carte della sibilla, questi i mezzi più comunemente usati dagli elementaristi dell’aria, naturalmente portati a sfidare e risolvere con la loro ragione i messaggi lanciati dagli antichi simboli di questi oggetti.

La sensibilità personale di queste streghe, spesso aiutata con infusi preparati dalle herbane (vedi sopra) aiuta ad aprire una comunicazione diretta coi loro strumenti divinatori.

Molto usato anche il pendolo, in quarzo bianco o in radice di giaggiolo.

Altre tecniche sono usate da queste streghe (come la divinazione con la sfera o tramite specchio magico) molto affini a quella dell’acqua (di cui parlerò più avanti) degli elementaristi a loro opposti, e con essi condivise.


Divinazione del Fuoco

Della candela

La strega “veste” la candela (solitamente bianca oppure rossa) con olii ed essenze appropriate.

Indi si siede e la sistema dinanzi a sè e la accende, recitando il suo incantesimo.

Poi inizia a fissare la fiamma, lasciando che la sua mente si allontani, guidata dalla luce della candela.

Quando torna perfettamente cosciente di sè il Fuoco avrà comunicato alla strega il suo responso, sotto forma di sensazione. Osservare la forma assunta dalla cera sciolta aiuta a comprendere il parere ottenuto con la divinazione.

E’ una forma abbastanza semplice e serve di solito per avere conferme o smentite a dubbi o circa il proprio operato. In generale è usata a scopo personale.


Della cera

La preparazione è analoga a quella precedente, ma può anche non esserci. In questo caso la strega canta o cantilena la richiesta , attende poi che la cera inizi a colare. In base alla forma assunta dalla cera la strega ottiene una indicazione, un responso (a patto che sia semplice).

Di solito questo tipo di divinazione non viene usato da solo, proprio per la difficoltà di interpretare la cera e la vaghezza delle risposte. Può essere comodo ad esempio accendere una candela [senza farsi accorgere mentre si recita l’incantesimo] mentre si parla con qualcuno e poi valutare tramite la cera se questa persona ci ha detto il vero oppure mentiva, o ancora, durante i rituali, esaminando i resti delle candele si può capire se la magia è andata a buon fine o se la Dea e gli elementi hanno gradito il rito e le offerte.


Del braciere

Dopo aver disposto il carbone nel braciere (o aver preparato un fuoco di legna) la strega rivolge la sua invocazione al Fuoco. Vi getta delle foglie d’alloro, il cui fumo aiuta ad avere delle visioni, e le testimonianze inerenti alla divinazione che intende fare, recitando ora il suo incantesimo.

Dopo di che rilassa il suo corpo, osservando le fiamme, finchè la sua mente non diviene Fuoco essa stessa, le volute di fumo ed il danzare delle lingue di fuoco incantano i suoi occhi e la guidano a trovare la risposta da lei cercata. In alcuni casi può avere la netta impressione che nel fuoco compaia un volto che le parla, rispondendo alle sue domande, ma nessun altro potrà percepirlo. Forse un’altra elmentarista del fuoco potrebbe udire come un bisbiglio.

Un osservatore avvento vedrà solo questa forma inusuale del fuoco e dei movimenti quasi innaturali delle fiamme e delle volute di fumo.


Divinazione dell’Acqua

Assieme alle forme di divinazione legate all’Aria queste sono le più usate e soprattutto quelle che offrono la possibilità di spaziare maggiormente, e di ottenere responsi più precisi e dettagliati.

La divinazione dell’acqua si basa fondamentalmente sul leggere nel riflesso le immagini cercate, arrivando in alcuni casi ad usare la superficie (specie se di uno specchio) come punto di contatto per far viaggiare la mente nel luogo o dalla persona cercata, ricreando una sorta di viaggio astrale.

Gli oggetti adoperati per questo tipo di divinazione vengono spesso sciacquati con un infuso di assenzio prima della divinazione.


Sfera di Cristallo

Dopo averla preparata la strega accende una o tre candele blu e/o bianche dietro ed attorno ad essa, si siede dinanzi alla sua superficie e libera la mente da ogni pensiero, cantilenando il suo incantesimo, fino ad ammutolirsi, quando le fiamme danzanti compongono l’immagine cercata, che cambierà e si trasformerà fornendo varie visioni seppur statiche come responso alla domanda rivolta.


Lo Specchio Magico :

Lo specchio magico solitamente è d’argento purissimo, oppure di onice nera; può essere sciacquato anch’esso con infuso di assenzio selvatico per prepararlo alla divinazione.

Lo specchio viene sistemato al centro del cerchio, in una notte di plenilunio, e la strega recita la sua invocazione all’elemento.

Si dispongono le testimonianze su di esso (purchè non ne coprano troppo la superficie) e, se occorre (in caso di cielo nuvoloso ad esempio) viene accesa una candela bianca o viola.

La strega si posiziona in modo da poter vedere la luce della luna o della fiamma riflessa nello specchio, e recita il suo incantesimo, e la domanda cui cerca risposta, mentre i suoi confratelli nel cerchio iniziano a cantare una invocazione.

Solitamente a chi opera la divinazione viene fatto bere qualche preparato che l’aiuti nell’impresa, si adoperano incensi appropriati, insomma, l’aiuto delle herbane è indispensabile.

Una strega della congrega, se vuole, prima del viaggio può dargli una Pietra di Luna (pietra della Luna, dell’Acqua e dei viaggiatori!) da tenere nella mano ricettiva (sinistra)

La divinazione vera e propria ha inizio quando la strega traccia tre volte con l’indice della mano del potere un pentacolo di evocazione dell’acqua sullo specchio. poi si ferma, immobile, a scrutare il riflesso nello specchio, fino a che le immagini non prendono forma.

Può fermarsi ad osservare ciò che lo specchio mostra, o lasciare che la sua mente vi penetri, raggiungendo il luogo osservato e muovendosi in esso.

In questo caso è importante ricordare che, ovunque questo luogo sia (nel piano reale in quello dei sogni o in un piano astrale) il viaggio è molto faticoso, e non è raro, se ci si trattiene troppo a lungo, non riuscire più a tornare indietro.

Per questo occorre tutta la forza che i confratelli sanno trasmettere, ed il loro canto, che possa fare da continuo tramite, quasi un filo di Arianna, fra anima e corpo della strega.


Il Catino

Il catino usato per la divinazione deve essere poco profondo e di forma perfettamente circolare, in argento purissimo e lucido. Vi verrà versata acqua di rugiada o di fonte purissima.

In una notte di luna piena viene esposto alla luce dell’astro, al centro del cerchio.

Possono esservi accese intorno nove candele di colore bianco , viola oppure blu.

La strega recita l’invocazione all’Acqua mentre lo riempie.

Poi il più anziano del cerchio gli posiziona sotto la lingua una pietra di luna, perchè possa guidarlo.

Il più giovane gli lega al polso destro (o gli dà un anello - bracciale per la mano destra) un cristallo di quarzo bianco perchè gli dia la forza necessaria, ed al sinistro uno di quarzo rosa perchè la sua anima sia aperta alla voce della Dea e delle Acque.

Viene infine acceso dell’incenso di diosma.

Quindi la strega recita il suo incantesimo, immergendo nel catino una piccola pergamena sulla quale sia stata scritta con inchiostro blu ed argento la domanda, le testimonianze necessarie (possibilmente un immagine di ciò che si cerca o comunque circa cui si sta ponendo la domanda) ed una manciata di fiori di gelsomino. Pone la mano destra nel catino e gira tre volte in senso orario l’acqua, mormorando ancora il suo incantesimo, poi si ammutolisce, ed inizia a scrutare i riflessi sul fondo d’argento, mentre i confratelli nel cerchio intonano il loro canto (possibilmente accompagnandosi con lenti colpi su strumenti a percussione)

Ben presto ai suoi occhi (ed in alcuni casi anche a quelli dei presenti) le ombre ed i riflessi assumono la forma di persone e luoghi, susseguendosi, muovendosi, fornendo un responso molto dettagliato.

In alcuni casi invece la danza dei riflessi guida la sua mente in una specie di sogno, sospeso fra realtà e visione vivido eppur dai contorni sfumati.

Con questa tecnica è facile anche apparire nei sogni di una persona lontana.

Rispetto alla tecnica precedente è più difficile che l’anima perda i contatti col corpo, ma è ugualmente pericoloso che la strega rimanga in questo stato (potrebbe sembrare addirittura addormentata!) troppo a lungo ed è anche più facile che entità non amichevoli riescano ad attaccarlo, sostituendosi ad esso (e lasciandolo intrappolato in questa sorta di dimensione) o cercando di danneggiare la sua anima.

Una emozione troppo forte o un risveglio brusco (questo anche nel caso dello specchio) possono causare la morte per arresto cardiaco della strega.