ERBE, FIORI E LORO PROPRIETA' OFFICINALI E MAGICHE

(Questa ricerca è a cura di Mariel. Verrebbe solo da chiedersi come mai abbia scelto di essere una elementarista dell'acqua anzichè una herbana)

 

La ricerca che segue riporta l'uso officinale e/o quello magico di molte piante durante il periodo medievale (siete avvisati, la ricerca in campo erboristico è andata avanti, per cui prima di usare queste erbe al di fuori di lot, fate un salto in biblioteca o da un erborista e controllate, inoltre abbiamo riportato solo i nomi popolari proprio perchè erano quelli coi quali tali piante erano conosciute in quel periodo)

Di ogni pianta è stata riportata una breve descrizione, utilizzo, e per lacune la dicitura "
tossico" o "letale" (e se poi ammazzate qualcuno non dite che non vi avevamo avvertito)
A tal proposito ricordate che motle piante possono essere più o meno pericolose al variare delle dosi e del modo di preparazione

Per facilitare la consultazione abbiamo sottolineato con diversi colori l'uso officinale, quello magico, e quello domestico (oppure afrodisiaco o cosmetico) delle varie piante.

(Nota della Maestra
Ho provato a sottolineare le parti più facilmente utilizzabili nell'interpretazione del personaggio, e di correggere gli errori di battitura In queste tre ore ho letto e riletto più volte questo scritto, e consiglio a tutti voi di fare altrettanto E' un po' lungo, ma interessante e ben curato, ne vale la pena! )


Calta: fiori giallo oro, foglie carnose e lucide. Un impacco di foglie esiccate guarisce i reumatismi. Tossica.

Elleboro: il fiore, globoso e verde giallognolo, ha spesso un bordo rossastro. Se ne ricava un infuso contro le vesciche. Letale.

Ranuncolo: piccoli fiori giallo brillante. Le radici schiacciate nel sale curano la peste, mentre i fiori esiccati e appesi al collo in un sacchetto si dice allontanino la pazzia. Tossico.

Ranuncolo palustre: la linfa distillata provoca vomito in caso di avvelenamento. Tossico.

Talittro giallo: minuscoli fiorellini gialli riuniti in dense infiorescenze, che formano come soffici batuffoli. Lassativo.

Ninfea: fonte di oli ed estratti per la cura di imperfezioni dell'epidermide e di scottature solari, calvizie e disturbi femminili.

Nannufero: pianta acquatica con foglie molto larghe e tonde, e fiori gialli. Si dice tolga i desideri sessuali.

Celidonia: fiorellini giallo sole, a quattro petali, riuniti in infiorescenze. La linfa arancione viene usata per l'asportazione di calli e porri. Tossico.

Mostarda: piccolissimi fiorellini gialli a quattro petali, con foglie larghe e setose alla base che diminuiscono di grandezza e si fanno piu lisce verso l'alto. Immergere i piedi in acqua caldissima e mostarda, per curare il raffreddore. Fare delle applicazioni per placare i dolori muscolari.

Erisimo: fiori gialli, foglie piccole e allungate. Se ne fa un infuso che migliora la qualita della voce.

Crescione dei prati: infiorescenze molto dense di fiorellini gialli, foglie tondeggiandi verde lucente. Cura le ferite da combattimento.

Teriaca: fiori simili al crescione, le foglie verdissime sono pero allungate. Antivenefica, é usato per curare punture d'insetto o morsi di animale.

Camelina: fiori a forma di croce piccoli e gialli radunati in infiorescenze non molto dense; foglie esili e allungate. Dai semi si trae un olio che serve come cosmetico per ammorbidire la pelle.

Lattona: infiorescenze di minuscoli fiorellini bianchi, foglie grandi e allungate.Cura la malaria e il mal di denti. Un impacco di foglie é un ottimo rimedio contro le pulci.

Crescione selvatico: un infuso preso di continuo a intervalli regolari cura lo scorbuto.

Guaderella: piccoli fiorellini giallo limone riuniti in spighe, foglie oblique con margini ondulati. Tinge di giallo i tessuti.

Viola mammola: usata per essenze e profumi, si dice evochi il profumo dell'amore.

Tutta-sana: fiorellini gialli a forma di stella, grandi foglie ovali che vengono applicate sulle ferite per garantirne e agevolarne la guarigione.

Iperico: fiori molto simili a quelli della Tutta-sana, mentre le foglie sono piu piccole e allungate. Metterne dei rametti sotto il cuscino del "malato" per agevolare un esorcismo. Porre la pianta sotto l'ascella sinistra per difendersi dal malocchio. Con questa pianta piu una testa di gufo si puo evocare il fantasma di un impiccato.

Fior cuculo: fiori rosa brillanti con petali suddivisi in quattro ottili segmenti, foglie piccole e allungate. Si dice che appena colto possa provocare tuoni e lampi, infatti é anche chiamato Fiore del tuono.

Saponaria: piccoli fiori rosa o bianchi, raccolti in compatte infiorescenze, da cui si ricava uno shampoo profumato per capelli delicati.Un estratto della pianta é usato per curare la gotta, reumatismi e malattie della pelle. Tossica.

Garofanino di montagna: fiore con cinque petali dentati rosa con macchie chiare, foglie lunghe e sottili. I fiori contengono eugenolo, potente disinfettante.

Stellaria: i piccoli fiori formano come delle stelline bianche a dieci punte, foglie lunghe e strette. Secondo una tradizione i fusti di questa piantina aiutano a curare le ossa rotte. Una pozione fatta di stellaria, ghiande e vino, serve ad alleviare le fitte di dolore. Anche questa conosciuta come Fiore del tuono.

Sagina: fiori formati solo dai quattro petali verde acido, piccole foglie allungate.Un mazzetto di questa piantina legato alla soglia di casa allontana le streghe (NDA e noi entriamo dalla finestra!). Se bevuto in infuso o strofinato sulle labbra attira l'innamorato.

Malva: fiori rosa scuro a cinque petali, foglie tondeggianti dal bordo dentato. Usata per far svanire gli effetti di una sbornia. Mescolata ad acqua guarisce i dolori di stomaco. Le foglie sono usate per estrarre i pungiglioni di api e vespe. La linfa gommosa ridotta in poltiglia é un'efficace pomata rinfrescante.

Lino delle fate: piccolo fiore bianco a forma di stella, foglioline minuscole. Con i fusti bolliti nel vino si fa un potentissimo purgante.

Geranio molle: piccoli fiorellini rosa scuro dai petali bilobati, foglie larghe dentate. Essiccare la pianta e ridurla in polvere, mistare a polvere di nove lumache cotte al forno, aggiungere a un bicchiere di vino: si ha una pozione che cura gli strappi muscolari.

Erba cimicina: fiori viola dai piccoli petali arrotondati, foglie verde splendente profondamente divise in stretti lobi. Un decotto di foglie ferma le emorraggie.

Ginestrella: fiori gialli raccolti in fitte infiorescenze,piccole foglie sottili. Tinge i tessuti di verde.

Stancabue: piccoli fiori rosa chiaro, foglioline verde spendente dal bordo dentato. Adoperata per curare l'infermita ai reni, i calcoli (se ingerita col vino), le radici ridotte in polvere si applicano esternamente per le ulcerazioni, decotto di radici e aceto contro il mal di denti.

Meliloto: fiorellini gialli pendenti raccolti in infiorescenze, foglie simili a quelle della rosa. Si ricava una poltiglia curativa di gonfiori, vesciche e abrasioni. Un infuso di fiori e alcool canforato é adoperato come lavanda per gli occhi stanchi e arrossati.

 

Trifoglio: minuscoli fiorellini viola, riuniti in fittissime infiorescenze, foglioline strette e appuntite, riunite tre per fusto. Dai fiori si ricava uno sciroppo contro la pertosse.

Vulneraria: minuscoli fiorellini gialli dalla forma singolare, piccole foglie allungate. Accellera la guarigione delle ferite.

Lupinella: fiori rosa brillante raccolti in spighe coniche, foglie piccole e ovali. Se ne ricava un infuso che aumenta il latte delle gestanti.

Pisello montano: é un afrodisiaco.... (N.D.A) ma si capiva, vero? hiihihihihihi!)

Ulmaria: minuscoli fiori bianchi o gialli, raccolti in infiorescenze, foglie ovali dai bordi dentati. Un infuso della linfa allevia i dolori.

Lampone: piccoli fiori bianchi delicatissimi, foglie dai bordi dentellati. Un infuso delle foglie allevia i dolori del parto, l'aceto di lampone é uno sciroppo per il raffreddore e la febbre.

Potentilla palustre: fiori rosso scuro a forma di stella, foglie ovali leggermente allungate dai bordi dentellati. Cura le ulcerazioni della bocca e della gola. Se presa in infuso é efficace contro le perdite di sangue.

Tormentilla: piccoli fiori gialli, foglie allungate. Il suo rizoma (parte finale del fusto nascosta sottoterra come una radice) in polvere o macerata nel vino cura la dissenteria e le emorraggie intestinali.

Eupatoria: fiori piccoli gialli in spiga, foglie grandi dai bordi dentellati. Impacchi di foglie e radici sono considerati un buon rimedio contro i morsi di serpente. Un infuso di foglie é un ottimo stimolante.

Ambretta: fiorellini gialli a forma di stella, foglie grandi trilobate. Si appendeva alla porta di casa per allontanare il demonio o, portandone una radice appesa al collo, gli animali velenosi.

Erba stella: infiorescenze verdi, foglie grandi plurilobate. Usata dagli alchimisti nei loro esperimenti per tramutare i metalli comuni in oro. cura le infermità femminili e rassoda il seno.

Ventaglina: minuscolo fiore verde formato solo da quattro sepali, foglie plurilobate. Usata contro i calcoli alla vescica e ai reni.

Sanguisorba: infiorescenze viola scuro, molto dense, foglioline dentate. Impacchi di fiori arginano le perdite di sangue, in infuso le emorraggie interne. Radici appena colte e sbucciate alleviano il dolore e facilitano la guarigione delle ustioni.

Rosa canina: fiore delicatissimo dai grandi petali rosa chiaro o bianchi, foglie come quelle della rosa coltivata, solo un po piu piccole. Un infuso di radici cura la rabbia. Usatissima per numerosi profumi.

Borracina: fiori gialli a forma di stella, che crescono in infiorescenze ramificate, minuscole foglie carnose verdi-giallognole. Se piantata sui tetti delle case, si dice scacci i temporali. Uno sciroppo ricavato dalla linfa e dai petali cura la febbre.

Pinocchina: fiori giallo brillante che crescono in una sola infiorescenza all'apice del fusto, piccole foglie carnose allungate. Un impacco di fiori cura ulcerazioni e piaghe.

Sassifraga: piccoli fiori bianchi a forma di stella, foglie dentate pelose sulla pagina superiore. Le radici, bollite in vino e aceto, curano la peste.

Sassifraga dorata: fiore verde chiaro formato solo da sepali, foglie arrotondate debolmente dentate. Bevuta in infuso cura i dolori di milza.

Parnassia: fiore piccolo e bianco, dai petali arrotondati, foglia a forma di cuore. Un infuso di foglie aiuta la digestione, le foglie e le radici, bollite in vino o acqua, sciolgono i calcoli intestinali.

Drosera: fiorellini bianchi, foglie tonde ricoperte da peli corti, rossastri. Un infuso o un impacco di foglie elimina le verruche.

Vite bianca: usata come sostituzione della mandragora. Con un estratto delle sue radici si curano i reumatismi. Le piccole bacche rosse sono velenosissime. Letale.

Epilorbio: piccoli fiorellini rosa, foglie allungate dentellate. Le radici esiccate e polverizzate sono un rimedio contro le emorraggie.

Vischio: foglie verdi allungate, bacche carnose bianche semitrasperenti. Pianta magica secondo i druidi, che praticano molti rituali per mantenerne intatto il potere. Si dice che renda fertili le donne sterili.

Edera: un rametto appeso alla porta in periodo natalizio salvaguarda dagli scherzi dei folletti. Tossico.

Erba fragolina: piccole infiorescenze bianche, foglie larghe dentate. Un decotto o una polvere di foglie e radici cura le malattie della gola, le emorraggie e le ulcere della bocca.

Calcatreppola delle sabbie: fiori blu metallico e foglie molto spinose. Le radici di questa pianta vengono candite e vendute come dolci chiamati Eringoes, potenti afrodisiaci.

Cerfoglio peloso: piccoli fiori bianchi dai petali bilobati che formano piccole infiorescenze. L'ingerimento di questa pianta porta all'effetto di una forte ubriacatura. Tossico.

Finocchiella: minuscoli fiorellini bianchi dai petali bilobati, raccolti in fittissime infiorescenze, foglie piccole dentate. Le radici bollite con olio e aceto sono un ottimo corroborante. I frutti sono un ottimo rimedio contro l'epilessia e i reumatismi.

Cicuta maggiore: infiorescenze bianche raccolte in altre infiorescenze piu rade, foglie verdi simili a prezzemolo. Pianta velenosa, in particolare nei semi, che secondo alcune leggende venivano usati in riti magici. nel "Machbeth" di Shakespeare, le streghe usavano per le loro pozioni "una radice di cicuta immersa al buio". Come antidoto é consigliato il vino puro. Letale.

Falso crescione minore: fiori bianchi minuscoli e numerosi, foglie piccole dentate. Le radici, bollite nell'aceto e applicate come cataplasma, disperdono i gonfiori o le infiammazioni da qualsiasi parte del corpo e, messe su piaghe e verruche putride, le ripuliscono e le predispongono alla cicatrizzazione. il succo é buono per bagnarvi gli occhi infiammati, ed é una cura sicura per l'itterizia.

Cicutaria: nell'aspetto é praticamente identica alla Cicuta maggiore. Al pari della Cicuta é infatti velenosissima, anche se un infuso delle radici, preso a piccole dosi, viene usato come cura per i calcoli alla cistifellea. La pianta, bollita, é usata per curare le scorticature sui dorsi dei cavalli. Letale.

Carota selvatica: infiorescenze bianche, rosse al centro, foglie piccole plurilobate. Una pozione dei fiori centrali rossi cura l'epilessia, un infuso di ghiande e radici per i calcoli renali e idropisia, pianta benefica per le gestanti, i fiori della pianta bolliti in un bicchiere di vino aiutano il concepimento.

Euforbia: fiori verdi paticamente invisibili, foglie larghe. Possiede un succo letteo velenoso, che scorre nel fusto e nelle foglie, ma che puo "bruciare" calli e verruche. I semi, una volta schiacciati, producono un succo oleoso che puo agire da forte purgante. Letale.

Centonodi: foglie larghe verde brillante, piccoli fiorellini rosa pallido. Un infuso di radici e fiori ritarda la crescita dei bambini.

Romice crespa: fiori formati dai soli sepali, verdastri, foglie crespe allungate. Le foglie possono essere adoperate per neutralizzare la puntura delle ortiche, ma anche contro bruciature, vesciche e abrasioni. In caso di piaghe strofinare sopra la zona dolorante delle radici appena tagliate, e ripetere l'operazione ogni tre giorni.

Paretaria: infiorescenze rosse, foglie piccole verde brillante. Il succo misto a miele é un ottimo sciroppo per la tosse e le malattie della gola. Un infuso di foglie e radici previene la caduta dei capelli.

Luppolo: infiorescenze gialle, foglie trilobate dai bordi dentellati. Cuscini imbottiti di luppolo sono consigliati per vincere la tensione nervosa e per favorire il sonno.

Primula: Un decotto fatto con le primule viene usato quale rimedio contro la gotta e i reumatismi, mentre un infuso di radici é prescritto contro le emicranie di origine nervosa.I fiori sono impiegati per preparare pozioni d'amore.

Mazza d'oro: Fiori gialli a forma di stella riuniti alla sommita dei fusti, foglie verdi punteggiate di nero e arancione. Un infuso di fiori é consigliato per fermare le emorraggie dal naso e dalla bocca e per i mal di stomaco. Bruciare in casa rami verdi di questa pianta é consigliato perche il suo fumo allontana gli insetti molesti.

Mordigallina: piccoli fiori rossi molto graziosi, che raramente si trovano anche rosa, bianchi, viola o blu; foglie lucide ovali con apice appuntito. Si dice che possa curare la follia o le crisi di malinconia

Pervinca: scrisse un erborista inglese: "Quest'erba appartiene a Venere, e si dice che le foglie mangiate dall'uomo e dalla sua sposa insieme provocheranno amore tra loro". A quanto pare accresce a fertilità.

Cacciafebbre: fiorellini rosa brillante a forma di stella, foglie piccole verde chiaro. Secondo un mito, il Centauro Chirone avrebbe usato la pianta per curarsi da una ferita inflittagli dall'Idra, il mostro dalle tante teste. In effetti é molto efficace contro le ferite di ogni tipo, e bevuta in infuso cura le alterazioni febbrili. Secondo alcuni é in grado di rimuovere macchie e lentiggini dal viso.

Genzianella campestre: fiori viola con quattro petali, foglie lisce verde brillante, con l'apice appuntito. La radice ridotta in polvere viene impiegata in medicamenti capaci di curare tutta una serie di inconvenienti: berne un infuso contro l'indigestione, mista alla linfa se ne fa una pomata che cura le punture d'insetti o il morso di animali velenosi, e un essenza delle foglie pare che guarisca dalla peste. Si puo farne un tonico che cura, tra le altre cose, il catarro.

Genzianella autunnale: fiori rosa chiaro, quasi bianco, a forma di stella; foglie verdi sottili dall'apice appuntito. Diffusissima nell'Europa del Nord, dove se ne fa un efficace liquore amaro, considerato utile per curare un gran numero di malattie, compresi i crampi, la scrofula, i morsi dei cani rabbiosi e degli animali velenosi e la perdita dell'appetito.

Trifoglio fibrino: fiori bianchi a forma di stella, con i petali ricoperti di vistosi peli cotonosi; grandi foglie lisce ovali. Bevuta in infuso fraquentemente ristabilisce il ciclo femminile. Consigliata contro lo scorbuto, secondo gli irlandesi purifica il sangue ed eliminare le vesciche, e un estratto delle foglie é consigliato come tonico generico. Un infuso di radici é usato come efficace rimedio contro l'atonia digestiva.

Lingua di cane: piccoli fiori rossi, foglie allungate ricoperte da una fitta peluria. A chi é stato morso da un cane rabbioso viene consigliato di fasciare la ferita con le foglie di questa pianta. Si ritiene inoltre possibile prevenire queste aggressioni - o addirittura che i cani abbaino - mettendosene la foglia sotto il pollice del piede. La pianta viene distillata per ottenere un acqua usata come rimedio contro ulcere e piaghe interne.

Polmonaria: piccoli fiori viola a calice, foglie larghe macchiate di bianco. Infusi e decotti fogliari pare possano curare le malattie polmonari. Una droga derivata da questa pianta é usata per curare alterazioni febbrili e disturbi nervosi.

Consolida maggiore: fiorellini penduli campanulati che possono essere bianchi, porpora, rosa o violacei; foglie lunghe verde brillante. Le radici della pianta vanno tolti dalla terra in primavera e grattuggiate, la poltiglia risultante va spalmata intorno all'arto spezzato. Tale impasto in seguito si indurisce, formando uno strato simile al gesso, permettendo all'osso rotto di rinsaldarsi. Questa pianta é anche usata per estrarre scheggie dal corpo, la sostanza delle radici mista a birra viene somministrata contro il mal di schiena. Infine, il succo delle radici mischiato a zucchero e liquirizia é un efficace sciroppo per la tosse.

Scrofolaria: fiori campanulari rosa o rossi, foglie venate di verde scuro dai bordi dentellati. Le foglie ridotte in poltiglia vengono utilizzate per curare le malattie della pelle, le piaghe, gli ascessi e persino la cancrena. Viene anche impiegata per combattere il mal di denti e come cosmetico, in quanto il succo distillato delle foglie toglie le macchie dall'epidermide del volto e delle mani. Infine, questa pianta é raccomandata per il prurito e per curare la scrofula.

Digitale: campanule viola riunite in spighe all'apice del fusto, foglie ruvide lanceolate. I glucosidi tratti dalle foglie si usano in piccolissime dosi per curare le malattie cardiache. Letale.

Beccabunga: fiorellini azzurri, foglie carnose dentellate. Se ne fa una bevanda dietetica usata anche per disintossicare il sangue e alcuni erboristi la prescrivono contro lo scorbuto. I germogli giovani e fogliosi, fritti nel burro e cosparsi d'aceto, fanno una pomata utile per alleviare gonfiori e infiammazioni.

Pinguicola comune: fiori viola o rosa scuro, bianchi e gialli al centro; foglie ovali a oblunghe giallo-verde, raccolte alla base del fusto sottile. Il burro otteneuto da una mucca che ha mangiato questa pianta é ottimo per i neonati. Si pensa che i fiori di questa pianta usati per ornare i capelli, proteggano le ragazze da fate e streghe.

Verbena: minuscoli fiori rosa, foglie trilobate dai bordi dentati e venate di scuro. La verbena, fin dai tempi piu antichi, é sempre stata ritenuta medicamentosa oltre che magica, sia per prevenire sia per curare le infezioni e le calamità. Si ritiene capace di tener lontana la peste e si dice che, se portata intorno alla testa, funzioni da talismano contro le emicranie e i morsi velenosi. Anche i druidi la usano e popolarmente era considerata antidoto per talune forme di malocchio.

Santoreggia dei campi: fiorellini viola a calice raccolti in infiorescenze non molto dense all'apice del fusto. foglie verde chiaro dai bordi dentati, molto pelose come il fusto. La si apprezza come erba curativa di molte malattie assai diverse tra loro. Infatti si ritiene che possa alleviare i dolori della sciatica e dei reumatismi, che guarisca le abrasioni e renda la pelle perfettamente bianca. Inoltre, se bruciata o sparpagliata a terra, sembra avere il potere di respingere i rettili ed é usata anche come antidoto contro il loro morso. Si pensa, infine, che i suoi semi possano curare le infermita del cuore, togliere la mainconia e restiture la felicità e il sorriso.

Basilico selvatico: fiosi rosa brillante riuniti in infiorescenze a forma di ombrello, foglie simili a quelle del classico basilico. Si ritiene che questa pianta abbia il potere di respingere i serpenti, soprattutto il leggendario basilisco, cui si riconosce il potere di uccidere con lo sguardo qualsiasi essere vivente, vegetale o animale che fosse. La pianta viene a volte compresa tra quelle giudicate efficaci per combattere le infermita del cervello. Ottimo medicamento per curare l'itterizia, la lebbra, le convulsioni, i crampi e per eliminare cicatrici antiestetiche.

Salvia verbena: fiori viola riuniti in spighe all'apice del fusto, foglie larghe rugose, dai bordi grossolanamente dentati. Se il seme di questa pianta é gettato in acqua, trasuda una mucillagine vischiosa, che viene fatta gocciolare negli occhi per alleviare il dolore e curare umori acquosi, arrossamenti, infiammazioni e diversi altri mali. In Asia la salvia é stimata moltissimo come prolungatrice della vita. Ha un'azione tonica, stimolante nei casi di atonia intestinale, e le foglie, strofinate sui denti, li rendono bianchi e profumati.

Erba betonica: fiori rossi o rosa scuro, foglie ovali dentate molto rugose. Le parti verdi di questa pianta ridotta in poltiglia sono largamente usate per curare ferite e arginare perdite di sangue. Dalle foglie vengono tratti unguenti, infusi e olii con grandi qualita antisettiche. Piantata nei cortili tiene lontani gli spiriti malvagi, e si dice che i serpenti, se messi all'interno di un cerchio formato dai fiori di betonica, muoiano o perdano il loro veleno.

Cimiciotto: fiori viola scuro macchiati di bianco, foflie dentate ricoperte da una leggera peluria. Cura i morsi di cani rabbiosi. Una fasciatura con foglie miste a sale ha efficacia antispasmodica sul paziente. Si consiglia un decotto di questa pianta, che serve a curare la tosse e i raffreddori, ma é una medicina molto potente, da usare con attenzione e che addirittura va somministrata solo a persone molto robuste.

Marrobio: piccolissimi fiori bianchi riuniti in infiorescenze, foglie rugose venate di scuro. Uno sciroppo dell'estratto ottenuto da foglie schiacciate si usa per curare la tosse e altre malattie del petto, ed é anche un buon antidoto ai veleni. Ricerche piu recenti hanno riconosciuto al marrobio proprieta cardiotoniche, ed é nota la sua azione nei confronti della febbre tifoide. In questo caso, l'infuso delle foglie ha il potere di far diminuire la febbre e di migliorare lo stato generale del paziente, abbreviando il corso della malattia. Le foglie immerse nel latte fresco diventano un efficace moschicida.

Scutellaria: fiori azzurri o viola chiaro, a calice, foglie lanceolate con denti poco profondi e arrotondati. Coloro che soffrono di disturbi nervosi dovrebbero prendere la scutellaria in forma di tavolette, dato che questa pianta fornisce un olio che uno dei migliori rimedi mai scoperti per questo tipo di male. Dalla pianta, seccata, polverizzata e messa in infusione in acqua bollente, si ottiene un ottimo tonico, che calma gli spasmi isterici, l'epilessia e il ballo di San Vito. Tuttavia va usata con prudenza: é una droga potente e una dose eccessiva potrebbe accentuare molti di quei sintomi che, a dosi corrette, allevia. Tossica.

Bugola: fiori blu a calice riuniti in dense infiorescenze all'apice del fusto, foglie simili a quelle del basilico, ma di un verde un po piu scuro. Si consiglia di tenerne uno sciroppo sempre disponibile, poiche si ritiene che guarisca ogni tipo di ferita, da colpo o da taglio, oltre che ulcerazioni e ossa rotte. E' anche reputata utile per combattere le convulsioni provocate dalle eccessive bevute ed é definita una dei piu leggeri e migliori narcotici del mondo.

Caglio: infiorescenze molto dense di fiorellini giallo brillante a forma di croce, foglie piccole allungate, ricoperte da peli molto corti. Secondo una leggenda, una donna coricata su un letto fatto di questa pianta puo partorire senza pericolo. Il caglio ha molti usi pratici. Contiene sostanze, dette cumarine, che, trasformate nella droga cumarolo, impediscono al sangue di coagularsi. Ma é anche un rimedio contro le malattie urinarie, l'epilessia e la gotta. Infine, immergendo i fusti e le radici in acqua calda, si ottiene un bagno molto tonificante per piedi gonfi e doloranti.

Caprifoglio: fiori bianchi a calice, che per il loro profumo sono stati descritti da uo scrittore ingese "il fiore tromba, capace di soffiare profumo invece che suono"; foglie larghe, ovali, dall'apice appuntito. Se ne usano i fiori per pozioni contro il mal di testa, le allergie e l'asma. Il caprivoglio é anche fonte di leggende romantiche: secondo un'antica superstizione, se portata in casa, provocherebbe un matrimonio e, se i fiori fossero messi nella camera da letto di una fanciulla, favorirebbero sogni d'amore.

Valeriana: dense infiorescenze viola o rosa brillante, fohlie dentate. Si attribuiscono alla valeriana molte proprieta medicinali, come la capacita di curare la tosse e l'asma, di essere un antidoto contro la peste e il morso delle vipere, di regolare le funzioni renali e di essere efficacissima contro l'epilessia. L'infuso di valeriana é un ottimo sedativo.

Vedovelle selvatiche: dense infiorescenze rosa o viola, che comprendono fino a una cinquantina di fiori; foglie allungate plurilobate. Il succo di questa pianta é considerato curativo della scabbia e di altri disturbi della pelle: si beve in infusione o viene applicato esternamente sotto forma di un unguento. Secondo una credenza popolare le fanciulle in eta da marito dovrebbero, una volta trovata questa piantina, dare ad ognun bocciolo il nome di un pretendente e poi, per decidere, aspettare di vedere quale bocciolo si é trasformato nel fiore piu bello.

Margheritina: un poeta defini questa umile e graziosa piantina con tali dolci parole: "stelle perlacee della terra, costellazioni fiorite che mai tramontano". Ma oltre ad essere bella, é anche molto utile e usata in medicina. Bollita nel latte di asina é molto efficace nell'opporsi alla tisi dei polmoni; un tè di margherite, bevuto tre volte al giorno e lontano dai pasti, é un ottimo ricostituente per i bambini magri. La medicina omeopatica usa una tintura, estratta dalla pianta fiorita, per la sua azione tonica sui vasi sanguigni.

Achillea: minuscoli e graziosi fiorellini bianchi, riuniti in infiorescenze all'apice del fusto, foglie molto divise che formano diversi segmenti piccoli e stretti. Mescolata al grasso é usata per disinfettare le ferite e aiutarle a rimarginarsi. Adoperata anche per scacciare il malocchio e le malattie, per una speciale cura di bellezza e per proteggere dalle malignità del sesso opposto. In un canto gaelico un donna dice: "Raccogliero la verde achillea cosicchè la mia figura possa essere piu piena... la mia voce piu dolce... le mie labbra come il succo della fragola... Ferirò ogni uomo, ma nessun uomo potra ferire me".

Carlina comune: pianta del tutto simile al cardo, cambiano solo i fiori, che sono gialli. Viene impiegato come antisettico, i Sassoni la usavano come talismano contro il malocchio e le malattie in genere. Un infuso dei fiori e delle radici cura la peste.Una pozione fatta con il fusto può curare il cancro e vari disturbi nervosi.

Centaurea: piantina simile al fiordaliso, ma con le infiorescenze di un rosa brillante. Quest'erba, rintracciabile facilmente ai margini dei boschi, rappresenta un ottimo rimedio alle ferite provocate cadendo o subendo colpi. Per guarire é efficace un decotto delle radici nel vino, da bere o da applicare dove c'é la ferita. Oltre alle ferite, questo decotto cura abrasioni, piaghe, scabbia e mal di gola. Il nome di questa pianta viene dallo scopritore delle sue proprieta medicamentose: si racconta infatti che il centauro Chirone fu il primo ad usare questa pianta per curare una ferita inflittagli da una freccia di Ettore.

Mughetto: Si ritiene che il colore verginale (bianco) dei fiori rappresenti la purezza, però si attribuisce a questa pianta anche un significato malaugurante. Si dice, infatti, che chiunque la pianti morirà entro l'anno. Il mughetto, comunque, é la pianta ritenuta magica per i nati nel segno dell'acquario. Tossico.

Dita di morto: un nome curioso quanto singolare, per un'orchidea cosi graziosa e appariscente. Deriva il suo nome dall'Amleto di Shakespeare, che comprende questo fiore nella "fantastica ghirlanda" posata sul capo dell'annegata Ofelia, e aggiunge "ma le nostre fredde donzelle le chiamano dita di morto". Questa pianta viene usata dai giovani sposi per determinare in anticipo il sesso dei nascituri. Se l'uomo mangia il grosso tubero, si presume che nascano figli maschi, se la donna si nutre del tubero piccolo, allora sono in arrivo figlie femmine. Da sempre questa pianta é associata all'amore e alla riroduzione, e impiegata come elisir d'amore soprattutto in Irlanda e nelle isole Shetland.