Alcuni esempi di restauro

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Il Restauro di un Orologio Solare

Spesso Ottimi Orologi Solari e Meridiane, dopo tanti anni di gloria, spariscono dai muri delle case e dei palazzi, dopo una lunga e lenta agonia. Sbiadiscono, erosi dagli agenti atmosferici, fino a lasciare di sé solo un'immagine sbavata nel ricordo degli anziani. In questo modo sono completamente scomparsi, e continuano a consumarsi, Orologi Solari di grande valore storico ed artistico.

Molte operazioni di restauro, però, anche se ben eseguite dal punto di vista pittorico hanno convalidato la scarsa conoscenza gnomonica degli operatori. Un Orologio Solare, prima di essere un bel dipinto murale, è uno strumento scientifico. Al di là dell'uso che se ne fa, come tale deve essere sempre trattato.

Circolano molte opinioni sul come restaurare le opere pittoriche e si adottano vari vocaboli per identificarne le tante metodologie: restauro scientifico o conservativo, ritocco artistico, rinfresco, rifacimento. La mia opinione, per altro largamente condivisa, è che il rispetto dell'opera, ricca o povera che sia, deve essere più che totale. Dell'originale si deve salvare tutto il possibile e ricostruire solo dove si può e con la massima riverenza per la mano dell'artista che a suo tempo l'ha compiuta. Si può essere più elastici solo con manufatti di scarso valore. Ogni libertà del restauratore, sia tecnica sia grafica, stravolge sempre la "carta d'identità" storica e artistica del manufatto.

Le tecniche e le metodologie adottate nella conservazione dei dipinti murali sono molteplici e variano da un caso all'altro: possono bastare pochi ritocchi, oppure arrivare alla drastica soluzione dello strappo (termine che indica l'operazione di distacco, per mezzo di tela e colla, della pellicola di pigmenti dalla superficie muraria). Normalmente si eseguono, se necessario, operazioni di consolidamento dell'intonaco con iniezioni o imbibiture di resine specifiche e le parti cadute vengono ripristinate con malta simile all'originale. Il dipinto, o quel che ne resta, viene poi fissato e pulito. In un restauro cosiddetto "scientifico", le lacune, se non sono causa di deturpazioni gravi ed antiestetiche, vengono dipinte con un tono neutro o con trattini in tricromia.

Il cosiddetto "rinfresco", dovrebbe essere solo un rinvigorimento delle tinte ovvero un ripasso blando degli eventuali segni. Il "rifacimento", invece, non dovrebbe mai essere eseguito con materie troppo diverse dalle originali (con "troppo diverse" s'intende l'accettazione di una certa libertà d'uso nei materiali, anche se nei limiti della ragionevolezza), non dovrebbe mai coprire le parti autentiche, e sarebbe bene che fosse sempre ammorbidito da una patinatura lieve e di gusto equilibrato. La legge, comunque, rimane sempre una: tutte le operazioni devono essere reversibili. Nel caso specifico degli orologi solari la ricostruzione, pur con le dovute cautele, si rende spesso necessaria; ecco allora l'importanza, quando il restauratore non sia al tempo stesso gnomonista, di una supervisione "scientifica" da parte di un esperto del settore. È altresì di primissima necessità una conoscenza iconografica relativa ai simboli astronomici, alle scritte ed alla numerazione usata nel periodo di costruzione dello strumento gnomonico oltre alla loro disposizione nel tutto, al fine d'evitare massimamente errori scientifici e stilistici.

Una delle attività che la mia professione contempla è proprio il restauro di questi manufatti. Diverse, ormai, sono le operazioni di ripristino di vecchi Orologi Solari che mi hanno permesso di ricondurre agli antichi splendori vecchi "segnatempo" ormai in disuso. Molti, oggi, sono gli occhi che si fermano ammirati nel vedere la meticolosa precisione del lento trascorrere dell'ombra, stupiti di vedere "la vecchia meridiana" ancora, irriducibilmente, viva.