DANTE GABRIEL ROSSETTI (1828
- 1882)
Dantis Amor - Birmingham
City Museum and Art Gallery
DANTIS AMOR Studio a penna e inchiostro marrone - 1860 circa.
Dimensioni 20 x 24 cm
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Dantis Amor, 1859-60, 1865. L'opera che oggi si conosce con il nome di Dantis Amor doveva essere il pannello centrale di un trittico che doveva adornare lo studio di William Morris. I pannelli ai lati rappresentavano, a sinistra, l'incontro di Dante con Beatrice a Firenze (ricordato nella Vita Nova cap. 3), e a destra, l'incontro di Dante con Beatrice descritto nel Purgatorio, canto XXX. Il pannello centrale comunque non fu completato e ne rimane soltanto uno studio a inchiostro ora al Birmingham City Museum and Art Gallery. Il dipinto ad olio non terminato si trova invece alla Tate Gallery di Londra. L'opera è completamente simbolica. La figura centrale è Amore che sostiene una meridiana. Nel disegno originale questa figura porta un cappello da pellegrino, a ricordo del pellegrinaggio di Dante. Egli sta in piedi davanti a uno sfondo diviso, lungo una diagonale, in due distinti settori che rappresentano la notte e il giorno, il Sole e la Luna, Cristo e Beatrice, l'amore sublime e quello carnale. Nel quadrante in alto a sinistra è disegnata la testa di Cristo, rappresentato come il Sole, che guarda in basso attraverso un insieme di raggi stilizzati che emanano dal cerchio che racchiude la testa. Il suo sguardo è rivolto verso la figura di Beatrice, il cui volto è inscritto in una Luna crescente disegnata nel quadrante in basso a destra contro uno sfondo di stelle. La pittura è una rappresentazione simbolica della morte di Beatrice e del significato di questa morte. Come parte centrale del trittico anche la morte di Beatrice è compresa fra i due incontri del poeta con l'amata : uno in gioventù , l'altro nell'al di là. Amore, "la | |||
forza generatrice dell'universo", ha nella mano sinistra un arco e una freccia. Nella mano destra vi è invece una meridiana che indica l'ora nona, l'ora della morte sia di Cristo che di Beatrice, e che riporta la scritta 1290 a ricordare l'anno di questo evento. La frase "L'Amor che muove il sole e l'altre stelle", sulla diagonale, è l'ultimo verso della Divina Commedia mentre l'altra , "qui est per omnia seacula benedictus", che circonda il volto di Cristo, è l'ultima della Vita Nova : sono quindi queste le ultime frasi delle due più importanti opere del poeta. Il titolo del dipinto ha un significato dubbio. Il genitivo Dantis può infatti indicare sia l'amore di Dante per Beatrice, per l'Amore, per Dio come può indicare l'amore di Rossetti per Dante. Si ringrazia Gianni Ferrari per le immagini e il testo |
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