Premessa.
Questa seconda parte del nostro
trattatello dovrebbe funzionare (oltre che
come sviluppo delle tematiche già
affrontate ed esposizione di nuovi temi)
come approfondimento di alcuni
argomenti affrontati nella prima, dove, per
esigenze di stringatezza e
scorrevolezza del discorso, talvolta sono
stato costretto ad introdurre termini
e temi relativi senza trattarli compiutamente.
I primi paragrafi di questa
parte dovrebbero pertanto servire per completare
il quadro di riferimento del
DR e fungere da preparazione per quelli successivi,
nei quali intenderei
sviluppare qualche ulteriore conseguenza
esistenziale relativa all’apertura per
l’uomo dell’orizzonte dualistico. Essendoci
preoccupati di mettere a fuoco fin
dall’inizio gli aspetti più rilevanti del
DR siamo anche probabilmente incorsi
in una fuga in avanti, la quale può aver
lasciato dei vuoti che ora dobbiamo
riempire. Per questa ragione i primi paragrafi
di questa Parte Seconda esplicano anche una funzione di
consolidamento, che in quanto tale non aprirà
nuove prospettive di ricerca ma
ci servirà per procedere oltre in maniera
un pò più sistematica.
Correttezza mi impone anche un’ulteriore avvertenza. Nella Parte Prima i vari aspetti del DR sono stati mantenuti in una certa indeterminatezza, coerente con l’intento euristico di delineare un orizzonte esistenziale ipotetico invitando il lettore a tematizzarlo e rifletterci su. Il testo è stato forse anche ricco di asserzioni insolite, ma probabilmente assai più ricco di semplici proposte di lettura del mondo e della vita liberandosi dai lacci del monismo, sia esso materialistico o spiritualistico. In questa Parte Seconda cercherò invece di coagulare insieme tesi ed ipotesi in una struttura più definita e coerente, la quale, allo scopo di riempire i vuoti del mosaico generale, potrà peccare di qualche integrazione fortemente arbitraria. Per questo mi vedo costretto a chiedere al lettore di attenuare il suo rigore razionalistico e seguirmi in una certa schematizzazione del DR, che renderà più chiaro lo scenario esistenziale che intende delineare, ma che (entrando nel regno dell’ignoranza) si dovrà avvalere dei contributi dell’immaginazione. Dopo questa autodenuncia, che spero non scoraggerà il lettore, mi scuso ancora una volta se talvolta farà difetto qua e là la chiarezza. Tenterò di conseguire una certa scorrevolezza del discorso, con l’intendimento che ciò, qualora dovesse mancare il consenso di chi legge sulle tesi esposte, possa almeno rendere la lettura non troppo noiosa.