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Capitolo N°2
Tratto dal libro:
"50 anni di attività
con la tecnica della
registrazione e riproduzione analogica"
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L’AVVINCENTE TENTATIVO DELLA MICROCINE |
Edgardo Magnaghi
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1. Storia della Microcine
Negli anni precedenti la 2a guerra mondiale esisteva con sede in Milano
la Ditta SAFAR (Società Anonima Fabbrica Apparecchi Radio) il cui
Amministratore Ing. G. Corradini era parente di Benito Mussolini. Oltre
agli apparecchi radio, la SAFAR aveva avviato una promettente produzione
di proiettori cinematografici sonori a passo ridotto (16mm) di concezione
molto innovativa rispetto la già agguerrita concorrenza.
Gli apparecchi cinematografici erano stati ideati dal proprio laboratorio
di ricerca che aveva ben meritato un prestigioso riconoscimento dal regime.
Nel 1944, questo laboratorio diretto dal Dott. Vittore Dallari, aveva
iniziato lo studio di una particolare cinecamera da ripresa, sempre 16mm,
in grado di registrare direttamente anche il sonoro che normalmente veniva
registrato mediante il “recorder” su una seconda pellicola,
rendendo molto complicate le riprese in esterno. Il progetto era considerato
molto interessante dai produttori di cinegiornali per reportage dal fronte
e di cronaca interna ma non fu portato a termine a causa delle burrascose
vicende di quel periodo. In seguito a una crisi nel consiglio di amministrazione,
nel 1948 la SAFAR pose fine alla propria attività.
I brevetti e le attrezzature relative ai proiettori furono acquistati
dalla Microtecnica di Torino che dal 1949 ne continuò la produzione
sino al 1960. Il Dott. Dallari e il suo gruppo di lavoro furono invece
assunti nel 1950 dalle Officine RUMI di Bergamo che cercavano alternative
alla produzione bellica sino a pochi anni prima svolta. Scopo dell’operazione
era terminare lo studio della cinepresa 16mm da produrre in versione con
e senza sonoro unitamente allo studio di un nuovo proiettore sonoro 16mm
(Foto 2). Nel medesimo anno la RUMI iniziò anche la produzione
delle motoleggere bicilindriche che la resero famosa.
Una grave crisi economica, legata alla esportazione di macchine tessili
in Argentina, costrinse però nell’anno seguente la RUMI a
rinunciare a programmi non subito remunerativi quali la cinematografia.
Il programma interessò molto invece il Comm. Vittorio Remuzzi (Foto
1), un importante industriale del marmo di Bergamo, appassionato cineamatore.
Egli, nel 1951, costituì la MICROCINE srl con sede a Bergamo e
assunse tutto il personale del relativo reparto dalla RUMI, compreso il
direttore Dott. Dallari. Per il perfezionamento della cinepresa, alla
quale fu assegnato il nome ORAFON (Foto 3), la MICROCINE si avvalse di
prestigiose consulenze quali l’ing. Angelo Malavasi (autore dell’omonimo
manuale) per i problemi legati alla meccanica e l’ing. Piero Cavazzuti
della Western di Roma per problemi legati al suono.
L’impresa era seguita con interesse dalla NATO e dalla RAI che in
quel periodo si stava preparando per la televisione e da loro furono eseguiti
molti test di collaudo. La cinepresa ORAFON, finalmente in grado di rispondere
alle aspettative, fu presentata alla Fiera di Milano nel 1952 (Foto 4)
e fu molto apprezzata dagli esperti del settore. Il prezzo di vendita
della versione sonora era di Lire 946.000 e la rendeva adatta esclusivamente
ad un impiego professionale; mentre la versione senza sonoro di Lire 162.000
poteva interessare anche l’impiego amatoriale.
La prima serie di apparecchi sonori fu quindi acquistata da RAI, NATO
e cinereporter professionisti quali per esempio Federico Patellani. La
registrazione magnetica che nello stesso periodo si era diffusa rappresentò
decisamente un notevole progresso e la MICROCINE che aveva puntato tutto
sulla registrazione ottica non poteva avere un futuro. Nel 1954, l’improvvisa
scomparsa, all’età di 60 anni, del Comm. Remuzzi diede motivo
alla cessazione di attività della MICROCINE. Complessivamente furono
prodotte e vendute circa 100 cineprese con sonoro e circa 500 cineprese
senza sonoro. I proiettori rimasero invece a livello prototipo.
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Foto 1
L’autore con il Comm. Vittorio Remuzzi Presidente della Soc. MICROCINE
nel 1952
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2. Caratteristiche del proiettore sonoro 16 mm RUMI
Per il proiettore :
Dispositivi di sicurezza doppi con indicatore luminoso in caso di mancata
chiusura delle parti di trascinamento film o in caso d’imperfetto
montaggio dello stesso, permettendo una massima conservazione e protezione
del film.
Motore a velocità variabile stabilizzata con regolazione continua
da 0 a 30 fot./sec.
Lampada di proiezione da 1000 W proietta a 40 m su schermo di 6 x 4,5
m.
Raffreddamento con ventilatore centrifugo a condotta forzata di grande
rendimento per il raffreddamento della lampada di proiezione.
Umidificazione film conseguita con emissione di aria preventivamente umidificata
in apposita camera con filtro.
Lubrificazione limitata alla sola griffa essendo il proiettore montato
completamente su cuscinetti a sfere.
Luminosità massima dovuta oltre che ai congegni ottici, anche a
una maggiore velocità di scatto otturazione con un minimo tempo
di chiusura.
Riavvolgimento film automatico a lampada spenta.
Obbiettivo fornito con il proiettore con lunghezza focale di 50 mm F.
1,5 trattato.
Testa sonora con volano di compensazione rotante e perfettamente bilanciato
montato su cuscinetti a sfere di precisione.
Cellula fotoelettrica montata elasticamente e facilmente intercambiabile.
Lampada di eccitazione con messa a fuoco prestabilita ed alimentata in
alta frequenza.
Cannocchiale lettura suono con apertura del pennello luminoso di 7 micron
proiettato direttamente sulla colonna sonora.
Per l’amplificatore :
Potenza 35 Watt sufficienti per auditorium fino a 2000 posti senza distorsione.
Regolazione tono a livello costante senza disturbi di commutazione.
Altoparlante fornito di due altoparlanti di alta fedeltà montati
in valigia.
Presa per microfono e grammofono.
Alimentazione in corrente alternata 125 Volt e frequenza 42/50 periodi.
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Foto 2 - PROIETTORE SONORO 16 mm RUMI |
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Foto 3 - CINECAMERA “ORAFON” CON REGISTRAZIONE DIRETTA DEL
SUONO |
3. La cinecamera “ORAFON” 16 mm
Dall’opuscolo informativo :
La continua diffusione dei cinema a passo ridotto 16 m/m nel campo professionale
ha posto i costruttori di tali apparecchiatura di fronte a problemi tecnici
ben più ardui di quelli sino ad ora affrontati.
La registrazione del suono è risultato tra questi quello di maggior
impegno, poichè è stato necessario superare le difficoltà
tecniche della realizzazione, senza oltrepassare i limiti di costo accessibili
alla maggior parte delle categorie interessate.
Oggi finalmente, dopo anni di studio e di esperienze, una Ditta italiana
con tecnici italiani ha interamente progettato e realizzato la nuova Cinecamera
sonora «ORAFON» 16 m/m (Foto 3) che, pur restando entro proporzioni
eccezionalmente ridotte di peso ed ingombro, aggiunge, per la prima volta
nella storia dei cinema a passo ridotto, a tutte le prestazioni di una
Cinecamera di classe, la registrazione sonora diretta, così da
consentire la ripresa simultanea della scena e del suono. Il sistema di
registrazione adottato è quello fotografico a densità variabile.
Il complesso ottico-meccano-elettrico di registrazione è situato
nel portello della macchina, dove l'amplificatore, isolato da qualsiasi
sollecitazione meccanica, assicura una registrazione sonora di qualità
finora mai raggiunta da un apparecchio portatile di così ridotte
dimensioni. Di conseguenza, la nuovissima «ORAFON» 16 m/m
costituisce per il cinereporter, per il documentarista, per il dilettante,
il mezzo più efficace e lungamente atteso per la riproduzione più
vera di tutte le manifestazioni della vita pubblica e privata.
Una sola persona è sufficiente per eseguire la ripresa sonora,
nè questa è vincolata a treppiede statico od a cavi di alimentazione
di rete che le impedirebbero il rapido spostamento della Cinecamera là,
dove serve di più.
Infatti una piccola borsa a tracolla, contenente una batteria anodica
di 67,5 Volt e un accumulatore di 6 Volt - 12 Amp. a liquido stabilizzato,
quindi assolutamente irrovesciabile, garantisce la completa alimentazione
della Cinecamera con un'autonomia di circa due ore di ripresa. E' inoltre
possibile controllare lo stato di carica della batteria accumulatore mediante
uno strumento installato nella borsa stessa.
Tra le altre caratteristiche che distinguono la « ORAFON»
sono i magazzini film, intercambiabili e della capacità di 60 m
che consentono, qualora sia necessario, di cambiare la qualità
di emulsione fotografica anche se non ultimata la bobina precedentemente
caricata nella macchina.
Una particolare attenzione è stata posta nella realizzazione del
mirino inquadratore il cui campo visivo varia automaticamente con la rotazione
della torretta porta obbiettivi, assumendo quello corrispondente all'ottica
usata.
Viene così ad essere eliminata una manovra e qualsiasi errore di
inquadratura dovuto a distrazioni o dimenticanze.
Completano infine le prestazioni della «ORAFON» 16 m/m l'otturatore
variabile in marcia, contafotogrammi e contametri, variatore di velocità
da 8 a 45 fotogrammi al secondo, uno strumento a lamine vibranti per il
controllo esatto delle velocità di 24 e 16 fotogrammi al secondo,
e quello per il controllo della modulazione. Un reostato a 20 posizioni
regola l'accensione della lampada di registrazione e un potenziometro
regola il volume di amplificazione.
La Società Microcine di Bergamo ritiene di aver contribuito a colmare
una delle lacune nella produzione delle apparecchiatura cinematografiche
sia estera che nazionale con la Cinecamera sonora «ORAFON»
16 m/m di sua esclusiva produzione.
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Caratteristiche tecniche :
La Cinecamera sonora «ORAFON» 16 m/m BS/2 interamente costruita
in lega leggera (Silumin pressofuso) ha la forma esteriore di un parallelepipedo
le cui dimensioni sono di mm 170x100x140.
Internamente essa può considerarsi divisa in tre scomparti verticali
paralleli fra loro nel senso della lunghezza.
Nel primo, asportabile dal resto della macchina sbloccando un'apposita
leva, e che costituisce il portello della macchina stessa, sono stati
situati gli organi ottico-meccano-elettrici per la registrazione dei suono
comprendenti : 1 amplificatore a 3 stadi (2 di amplificazione e 1 di potenza),
il regolatore di volume, la valvola di luce, la lampada di registrazione
e il reostato per la regolazione della luce in relazione alla sensibilità
dell'emulsione fotografica impiegata.
Fanno parte degli organi alloggiati nel portello, il tamburo di registrazione
calettato su un albero che ruota su speciali cuscinetti a sfere e che
porta all'estremità opposta una massa volanica compensatrice.
Longitudinalmente nella parte superiore il mirino inquadratore automatico
con correzione del parallasse. Il secondo scomparto, che costituisce col
portello chiuso la «Camera », contiene il rullo dentato 12
Z con i rulli pressori e salvariccio, il rullo smorzatore, quello di compensazione
e quelli salvascorta, il pattino guida con mascherino e il pattino mobile
(pressore).
Nel terzo scomparto vi è alloggiato il motore elettrico monoblocco
con i vari organi cinematici per il trasporto del film. Infatti un'estremità
dell'albero motore comanda il meccanismo intermittente e l'otturatore
variabile, l'altra, termina con una coppia di ingranaggi ad assi ortogonali,
le cui estremità portano il regolatore di velocità meccano-elettrico
e il rullo dentato 12 Z.
Sono inoltre alloggiati : lo strumento a lamine vibranti per il controllo
delle velocità di 16 e .24 fot., il dispositivo di avviamento ed
arresto dei motore, il bocchettone di presa a sette spine per le varie
tensioni di alimentazione, il sistema ottico per la messa a fuoco sul
vetro smerigliato, la spina speciale a 5 contatti per il collegamento
delle tensioni al portello di chiusura, il comando dei variatore di velocità.
La torretta rotante a tre obbiettivi consente I' uso di qualsiasi ottica
purchè montata con attacco standard. Due pioli radiali comandano
con la rotazione della torretta stessa le posizioni delle ottiche dell'inquadratore
automatico.
I magazzini film della capacità di 60 m sono intercambiabili. Internamente
due bracci mobili collegati al- l'esterno con due indici, poggiano sui
nuclei dei film segnandone la quantità girata e quella da girare,
sia in bobina che in confezione normale.
Un portello a bordo profilato viene fissato con due viti a pomolo godronato
assicurando una perfetta tenuta di luce.
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Foto 4 - FIERA DI MILANO 1952 - L’autore presenta lo Stand della
MICROCINE |
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Foto 5 - IL LOGO DELLA SOC. MICROCINE |
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BERGAMO ALTA 1953
Ripresa con registrazione diretta di commento e sottofondo musicale.
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Proiezione con sovrapposizione in studio di commento e sottofondo musicale |
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La cinecamera “ORAFON” con registrazione diretta del suono
presentata con estrema soddisfazione dallo stesso progettista.
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