Spunti di meditaziione - Missione Immacolata Mediatrice di Ferrara

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Spunti di meditaziione

DIFFICOLTÁ, VOLONTÁ, SOFFERENZA, CROCI E RICOMPENSA

San Massimiliano Maria Kolbe - SK 1248
La M.I. Cracovia, 15 XI 1919



Sopraggiungeranno, tuttavia, anche difficoltà e contrarietà da superare. Qualunque cosa buona è avvenuta su questa terra, infatti, quanto più era grande e buona, tanto maggiori sono state le difficoltà sperimentate. È sufficiente dare uno sguardo alla storia. Anche noi, perciò, dobbiamo aspettarci qualcosa di simile. E non dico questo soltanto "a priori", poiché io stesso ho visto con i miei occhi e ho sentito dire come la M.I. (di Roma) si è purificata nel fuoco.

Ma da dove possono venire tali contrarietà? Bisogna essere preparati a riceverle da qualsiasi parte. Non parlo qui della fatica che sperimentiamo in ogni lavoro e neppure della lotta che ingaggeranno con noi proprio coloro per la cui salvezza eterna combatteremo: a volte interpretando male le intenzioni e i propositi migliori (e in qualche occasione questo capita a bella posta) e lanciando le più false calunnie, secondo la loro parola d'ordine, pronunciata, per quanto ricordo, da  lt Voltaire: "Calunniate, calunniate, qualcosa resterà". Voglio parlare, invece, di quella persecuzione alla quale ci possono sottoporre persone assennate, prudenti e perfino devote e sante (fors'anche iscritte nelle schiere della M.I.), e che magari si comportano in quel modo con la migliore delle intenzioni. In verità, ciò che fa soffrire maggiormente (se non si confida unicamente in Dio attraverso l'Immacolata) è il vedere che qualcuno, per la maggior gloria di Dio e con il più grande fervore di cui è capace, ci taglia tutte le strade, rovina e cerca di distruggere ciò che costruiamo e perfino, dopo di essersi avvicinato lui stesso alla causa della Milizia, in seguito distoglie anche gli altri, insinuando il dubbio, seminando la sfiducia e l'indifferenza. E, come se ciò non bastasse, anche noi siamo incostanti: quel che oggi accettiamo con entusiasmo, domani ci sembra banale; quel che oggi ci attrae con il suo fascino, domani ci scoraggia per la quantità e la durezza dei sacrifici. Su quale fondamento ci si deve basare in tali casi?

Perché un fondamento possa essere incrollabile, deve avere qualcosa di stabile, di immutabile, in una parola qualcosa di divino, che per noi è unicamente la santa obbedienza cieca all'Immacolata, la quale manifesta la propria volontà attraverso i superiori.
Posto su un tale fondamento, quindi, egli non teme alcuna tempesta. Tutti i cattivi e i buoni insorgano contro di lui con la parola e l'azione, il corpo appesantito poltrisca di fronte alla fatica, l'intelletto si offuschi, la volontà sia titubante e si scoraggi, dentro e attorno tutto congiuri contro di lui, l'inferno vada su tutte le furie, il mondo intero si capovolga e ogni cosa in esso sia in subbuglio: egli disprezza tutto ciò, non fidando affatto in se stesso, bensì illimitatamente in Dio attraverso l'Immacolata, è sicuro di agire nelle Sue mani onnipotenti. Questa davvero e unicamente questa è la roccia granitica contro la quale si infrangono tutti i flutti spumeggianti. Posso affermare, non solo in teoria, ma per esperienza mia e di altri, di aver visto, con mia grande meraviglia, il modo con cui taluni, senza scomporsi, son riusciti a superare tutte le difficoltà, del resto assai comprensibili e dettate dalla prudenza, tendenti addirittura all'annientamento della M.I. nelle sue stesse radici: "rationes humanae"..., e quel che entrava per un orecchio, svaniva già dall'altro.

Tutte queste contrarietà sono assai utili, necessarie e perfino indispensabili, poiché chiariscono l'intera causa, irrobustiscono e abituano la volontà alla fatica e divengono sorgente di meriti per il paradiso.
In tal modo, infatti, molte cose si sono chiarite "de facto" già a Roma in quel fuoco, in particolare il fondamento e i principi di tutta la Milizia; proprio come avviene anche nella santa Chiesa, dove le eresie sono uno stimolo per lo sviluppo e la chiarificazione della verità.

La volontà, inoltre, già grazie alla stessa conoscenza della forza e dell'immutabilità della verità osteggiata, è sollecitata a mantenerla; quando le difficoltà superate svaniscono, prende coraggio, si rianima e, messa alla prova mediante la sofferenza - pur facilitata dalla speranza e perfino dalla sicurezza della vittoria, dato che il fondamento è incrollabile - si impegna in battaglie più dure, più rischiose e che la possono far soffrire di più.

In conseguenza di ciò, otterremo pure una ricompensa assai maggiore di quella che avremmo ottenuto se tutto ci fosse andato liscio, una ricompensa tanto più grande e meravigliosa, quanto più ardua sarà stata la fatica, più dolorosa la sofferenza, più ardente l'amore che avremo dimostrato esclusivamente a Dio attraverso l'opera di salvezza e di santificazione delle anime.
Allo scopo di attirarci sempre più a sé, di incoraggiarci al lavoro, Dio, nella sua bontà infinita, talvolta ci fa assaporare ancora qui sulla terra un po' di quella felicità, la cui pienezza dovrà essere la nostra corona. Impegnandoci con tutte le forze nel corrispondere il più fedelmente possibile alla grazia divina e nel diffondere in noi stessi e negli altri la gloria di Dio attraverso l'Immacolata, talvolta gusteremo la gioiosa serenità del fanciullo il quale, abbandonandosi senza riserva alcuna nelle mani della propria madre, non si preoccupa di nulla, non ha paura di nulla, fiducioso nella saggezza, nella bontà e nella forza della sua buona genitrice.
Talvolta infurierà attorno a noi la bufera, cadranno i fulmini, ma noi, consacrati in modo così illimitato all'Immacolata, saremo sicuri che non ci succederà nulla, finché la nostra ottima Mammina non lo permetterà, e ci riposeremo piacevolmente lavorando e soffrendo per la salvezza delle anime.

Qualche altra volta le croci si abbatteranno pesantemente su di noi, ma la grazia di Dio riscalderà i nostri cuori infiammandoli di un amore tale che arderemo dal desiderio della sofferenza, di una sofferenza senza limiti, di umiliazioni, di scherni, di dimenticanza; avremo con ciò la possibilità di dimostrare il nostro amore verso il Padre, verso il nostro amico carissimo, Gesù, e verso la Sua dilettissima Madre, l'Immacolata. La sofferenza, infatti, è scuola, alimento e forza dell'amore. "Afflitti, ma sempre lieti"
[2 Cor 6, 10]. Ecco, questa è una vita spesa per un ideale.

E allora, anche se da una parte un'intera falange di accaniti nemici congiurerà contro di noi, troveremo dall'altra anche degli autentici amici, i quali, uniti a noi con sincero amore nell'unità di un comune ideale, ci conforteranno nella tristezza e ci soccorreranno nella caduta, affinché non abbassiamo mai le mani, ma combattiamo con tenacia e con fermezza fino alla morte, confidando unicamente in Dio attraverso l'Immacolata.

Tutto questo, però, è solo una piccola particella della ricompensa che ci spetta, e non sempre essa ci accompagnerà: solamente quando la nostra Mammina, vedendo la nostra debolezza vorrà rafforzarci, allora manderà a noi, suoi figlioli, queste caramelle, che dovremo accettare con la massima gratitudine e umiltà, allo scopo di rimetterci volentieri al lavoro, dopo esserci irrobustiti. Tuttavia, ci arricchiremo maggiormente di grazie quando, nell'oscurità esteriore e interiore, pieni di afflizioni, spossati dal lavoro, sofferenti, senza consolazioni, perseguitati ad ogni passo, in mezzo a continui insuccessi, abbandonati da tutti, derisi, scherniti, soli... come Gesù sulla croce, ci sforzeremo di pregare per tutti, di attirare tutti con ogni mezzo (come fece Gesù all'ultimo istante perfino con il ladrone) a Dio attraverso l'Immacolata e di unirli a Lui il più intimamente possibile.
Ma questa vita passerà e allora inizierà la nostra vera ricompensa. Nulla, nemmeno la più piccola fatica, nemmeno la più piccola sofferenza, abbracciata per la gloria di Dio sfuggirà ad una abbondante ricompensa, e questo per l'eternità intera... Come vediamo dalla storia, Dio ricompenserà non soltanto quello che avremo fatto, ma anche quello che avremmo desiderato fare, pur senza aver avuto la forza sufficiente per portarlo ad effetto. Desiderare, dunque, ma desiderare senza limiti!... Ed Egli - bontà infinita! - permette spesso a coloro che lo amano di poter appagare i loro desideri perfino dopo la morte, di svolgere un'azione su questa terra, di pregare e di lavorare per la salvezza e la santificazione delle anime; è proprio da qui che vengono più di una volta le buone ispira- zioni e perfino i miracoli.

Suor Teresa di Gesù Bambino
diceva: "Se sapessi che in paradiso, dopo la morte, non potrò più lavorare per la salvezza delle anime, preferirei rimanere su questa terra sino alla fine del mondo" (si deve intendere con l'incertezza della propria salvezza) e promise di far discendere dal cielo una pioggia di rose, cioè di grazie. E realmente, nel breve periodo di tempo trascorso dalla sua morte, ella ha guadagnato per Iddio moltissime persone su tutta la faccia della terra, come dimostrano i miracoli pubblicati nelle ultime edizioni della sua biografia. Ugualmente Gemma Galgani è già conosciuta perfino in Cina e va ovunque alla caccia di numerose anime. Allo stesso modo, anche noi possiamo nutrire la speranza che, se ora, imitando queste persone sante morte in questi ultimi tempi, arderemo dal desiderio di salvare le anime, dopo la nostra morte l'Immacolata completerà la propria opera servendosi di noi, anzi solamente allora potremo consolare il Ss. Cuore di Gesù molto più di quanto avremo fatto su questa terra, dove, porgendo una mano agli altri, dobbiamo far bene attenzione a non cadere noi stessi.

Mentre era in punto di morte, Gesù stesso, tra tutte le persone amiche che aveva, vide sotto la croce solamente la Ss. Vergine e il discepolo prediletto; gli altri suoi discepoli, invece, erano fuggiti tutti, uno lo aveva rinnegato con giuramento, mentre Giuda lo aveva venduto ai giudei. Perciò, non dobbiamo affliggerci troppo, se non riusciamo a vedere su questa terra i frutti del nostro lavoro. Può essere volontà di Dio che li raccogliamo dopo la nostra morte e che qualcun altro li veda in questo mondo. La nostra prima ricompensa, dunque, è la possibilità e la facilità di "pescare" anime nel modo più efficace, perfino dopo la morte. Immaginiamo, inoltre, quanta riconoscenza nutriranno nei nostri confronti tutte quelle innumerevoli schiere di anime alle quali avremo spalancato le porte del paradiso o la cui gloria avremo aumentato anche di un solo gradino! Quanto ci ringrazieranno per tutta l'eternità! Ma anche noi saremo riconoscenti verso di loro, poiché, affaticandoci in loro favore, ci saremo preparati anche per noi stessi una corona in paradiso. Di quale amore, inoltre, essi arderanno verso Colei che si è degnata di servirsi di noi quali strumenti per liberarle dalle catene del demonio! Noi, poi, non finiremo mai più di rendere omaggio alla Sua bontà, per essersi degnata di scegliere noi, tanto indegni, poveri e incapaci, perché fossimo i Suoi soldati alla conquista dei cuori a Lei. Infine, quale inno di adorazione, di gloria e di ringraziamento eleveranno tutti gli abitanti del cielo al Cuore di Gesù, per averci dato una Mamma così tenera, affinché, di fronte ai giusti colpi della giustizia divina, potessimo ricorrere a Lei e nasconderci sotto il suo manto materno; Egli, infatti, non volendo castigarci, ma perdonarci, ha voluto offrire a noi una Mediatrice, una Protettrice, una Mamma carissima ed ha affidato a Lei l'intera economia della misericordia, riservando a sé la giustizia; Egli, poi, L'ha creata così buona che Ella non è capace di abbandonare neppure il peggiore dei peccatori che ricorre a Lei, e così potente che basta un Suo desiderio per piegare subito il Cuore infinito di Dio.

E così tutti, insieme con l'Immacolata, ringrazieremo e adoreremo in eterno la misericordia, la bontà, la sapienza, la potenza e la giustizia di Dio, nel possesso della ricompensa che Egli ci aveva promesso.
E allora, mentre formeremo la schiera delle Sue guardie del corpo e saremo vicinissimi a Dio, appunto perché staremo accanto a Lei, raggiungeremo lo scopo ultimo della M.I., ossia la massima gloria possibile di Dio attraverso l'Immacolata.


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